Archivi categoria: Sanità e Welfare

Servizio 118: il “pasticcio” del personale

La confusione regna sovrana nella sanità regionale, anche nella gestione del ridisegnato 118.
Abbiamo posto in quarta Commissione a Torino il problema della gestione del personale della centrale unica nel nostro quadrante. E’ infatti evidente che trasferire i dipendenti da Biella e Verbania nella nuova sede di Novara è un problema, vista la distanza tra le città e le norme vigenti sulla mobilità del personale.
L’assessore Monferino ci ha risposto sdrammatizzando il problema, e ha prospettato l’ipotesi di mantenere il personale nelle sedi attuali e potenziare quello di Novara attraverso nuove assunzioni.
In Regione si è poi discusso tra le parti della situazione. Ma la soluzione così chiaramente prospettataci solo qualche giorno fa non è stata neanche proposta dall’assessore. Si è invece discusso di come trasferire il personale e, a quanto ci risulta, senza trovare un accordo. L’assessore ha infatti alla fine bocciato la soluzione emersa.
E’ un altro brutto segnale di come la gestione della sanità, in un momento di grave crisi delle casse regionali, sembra affidata più all’improvvisazione e ai repentini cambiamenti di posizione.
Dichiarazione di Aldo Reschigna, capogruppo Pd in consiglio regionale

Servizi sociali: i comuni si mobilitano. Odg a Cesara

Pubblichiamo la mozione presentata nel comune di Cesara legata alla mobilitazione contro i tagli ai servizi sociali da parte della regione Piemonte. Mozione approvata dal consiglio comunale.
Mozione “Assicurare con urgenza le risorse per i servizi socio assistenziali per tutto il Piemonte”
L’assemblea dei Sindaci del C.I.S.S. zona Cusio in liquidazione PREMESSO CHE:
– nel disegno di Legge del Bilancio Regionale per il 2012 sono iscritte risorse pari al 50% di quelle assegnate per il 2011 al Sistema delle Politiche Sociali Piemontesi
– tali fondi sono utilizzati, tra l’altro, per trasferire agli Enti gestori della funzione socio assistenziale le risorse per assicurare ai cittadini servizi fondamentali quali, ad esempio, l’assistenza domiciliare e l’inserimento in residenze per persone anziane, servizi residenziali e diurni per persone con disabilità, presa in carico di minori privi di nucleo familiare, sostegni necessari alla sussistenza degli indigenti, nonché numerosi altri servizi imprescindibili per la parte più debole e vulnerabile della popolazione;
– tale previsione di riduzioni, nello specifico, sta portando il C.I.S.S. Cusio ad ipotizzare misure drastiche di riduzione dei servizi in essere che, conseguentemente, avrà una seria e preoccupante ricaduta occupazionale sul personale in appalto coinvolto.
– nello specifico il C.I.S.S. Cusio non può attendere deroghe, considerato che la proroga dell’appalto del personale sui numerosi servizi esternalizzati scadrà il 29/02/2012
APPRESO CHE:
– anche a seguito delle circostanze sopra richiamate, in data 21 febbraio 2012 il Presidente della Regione Piemonte, nell’ambito di un incontro con il Sindaco di Torino, ha assicurato la messa a disposizione della Città di Torino di risorse pari a ulteriori 25 milioni di Euro a sostegno della spesa socio assistenziale della Città con una riduzione pari al 17% circa delle risorse rispetto all’anno 2011
CONSIDERATO CHE:
– appare del tutto condivisibile ed apprezzabile la determinazione dell’Amministrazione regionale ad accogliere le richieste del Sindaco di Torino;
– le problematiche evidenziate in premessa interessano tuttavia l’intero territorio regionale, dal momento che tutti gli enti gestori piemontesi versano infatti in situazioni analoghe a quelle della Città di Torino;
– non vi sono ragioni dunque per un trattamento diversificato tra i diversi enti gestori;
– nello specifico l’Assemblea dei Sindaci del C.I.S.S. Cusio, prima del 29/02/2012, in assenza di comunicazioni della Regione diverse dalle previsioni attuali, dovrà assumere, suo malgrado, decisioni gravissime relative alla drammatica riduzione del 60% dei servizi in appalto e
conseguenti ricadute occupazionali,
– a fronte di tale situazione l’Assemblea dei sindaci nella seduta odierna delibera l’aumento della quota pro-capite consentendo così di garantire il mantenimento dei servizi ai livelli attuali per il mese di marzo;
CHIEDE CON URGENZA all’Assessore Regionale Monferrino
– che, così come legittimamente ottenuto dalla Città di Torino nell’incontro di martedì 21/02/2012, venga data altrettanta certezza, a parità di trattamento, sulle risorse minime a disposizione di tutti gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali del Piemonte;
– che, nello specifico del C.I.S.S. Cusio, vista la scadenza dei servizi in appalto prorogata al 31/03 p.v., prima di quella data, a tutela del mantenimento dei servizi e del personale in addetto, si ottengano indicazioni certe e rassicuranti determinanti per una definizione accettabile dei servizi;
– di organizzare urgentemente un incontro con tutti i rappresentanti dei soggetti gestori, al fine di affrontare concretamente questioni di così grande importanza e di assumere le conseguenti decisioni
IMPEGNA
il Commissario Liquidatore ed il Segretario-Direttore del C.I.S.S. a trasmettere, con urgenza, copia della presente mozione all’Assessore Regionale Tutela della Salute e Sanità – Politiche Sociali e Politiche per la Famiglia, al Presidente della Giunta Regionale, ai Consiglieri Regionali del territorio ed ai capigruppo, agli Enti gestori dei servizi sociali territoriali del Piemonte.

Da Roma arrivano più soldi. Cota non tagli sui servizi sociali

“La notizia apparsa oggi sugli organi di stampa – afferma il capogruppo del Pd in consiglio regionale Aldo Reschigna –  secondo cui nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2012 sono stati assegnati al Piemonte circa 7 miliardi 978 milioni di euro, a fronte di risorse statali, iscritte nel disegno di legge di bilancio di previsione 2012, pari a 7 miliardi 846 milioni 902 mila euro, significa che si renderebbero così disponibili sul bilancio regionale 108 milioni di euro”.
“La disponibilità per le politiche sociali 2012, resa nota dall’assessore Monferino, si aggira sui 90 milioni, contro i 138 impegnati nel 2011. E’ una cifra assolutamente insufficiente ad evitare una condizione di abbandono di rilevanti servizi sociali, nonché un serio e preoccupante problema occupazionale. Per questo – continua Aldo Reschigna – abbiamo chiesto che parte dei maggiori trasferimenti dallo stato sulla sanità sia destinata ad una adeguata integrazione delle risorse a favore delle politiche sociali per il 2012.
Abbiamo, inoltre, ottenuto dall’assessore Monferino la convocazione della IV Commissione per lunedì 5 marzo su queste tematiche”.
La richiesta è stata comunicata con una lettera del gruppo regionale PD a Comuni, consorzi socioassistenziali, sindacati, cooperative sociali e associazioni di volontariato.

PD VCO
Ufficio Stampa

Risorse per il socioassistenziale: il taglio del 35% sul 2011 significherà il collasso per molti consorzi e la chiusura di aziende e cooperative

Le cifre rese note oggi pomeriggio in Commissione sanità e servizi sociali dall’assessore regionale Monferrino – dichiara Aldo Reschigna, capogruppo Pd in consiglio regionale – dopo l’incontro in mattinata con le autonomie locali e i sindacati, sulle risorse disponibili per le politiche sociali nel 2012, circa 90 milioni sui 138 del 2011, ovvero un taglio del 35%, sono per noi assolutamente inadeguate a mantenere un livello soddisfacente di attività da parte dei consorzi socioassistenziali, già messi in crisi dai tagli del 2011.
Se le risorse dovessero restare queste, non è difficile pronosticare il collasso per molti consorzi e un’emergenza sociale, dovuta al taglio rilevantissimo dei servizi alle fasce più deboli. Gli effetti sono immaginabili sia sul piano sociale, nei confronti di anziani non autosufficienti, disabili, minori e famiglie in difficoltà, sia sul piano economico e occupazionale, per aziende e cooperative che lavorano nel settore. Già in questi giorni in numerose assemblee dei sindaci in giro per il Piemonte si discute di quali servizi tagliare. E molte cooperative fanno sempre più fatica ad andare avanti, aspettando da alcune Asl il pagamento dei servizi sociosanitari forniti nel 2010.
Da parte nostra faremo il possibile, in Commissione come in aula, – conclude Aldo Reschigna – affinché le risorse siano incrementate, per noi è una battaglia prioritaria. Ed infatti il 19 marzo organizzeremo per il VCO un incontro pubblico sul tema ad Omegna, aperto ai cittadini ed a tutit gli operatori del settore.

Ufficio Stampa

Socioassistenziale: recuperare le risorse per le politiche sociali, a partire dai 60 milioni alla disponibilita’ del presidente Cota

Il gruppo regionale PD ha inviato stamane una lettera ai Presidenti dei Consorzi socioassistenziali del Piemonte per informarli sullo stato del dibattito in Commissione regionale sulle politiche sociali e i tagli annunciati dalla Giunta.
Nella lettera il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna informa di aver ribadito in apertura dei lavori odierni della IV Commissione all’assessore Monferino “che la condizione di assoluta incertezza nell’attribuzione delle risorse al Sistema delle Politiche Sociali piemontesi per l’anno in corso, alla quale si aggiunge il fatto che nel Disegno di legge di bilancio per il 2012 sono iscritte risorse pari al 50% di quelle assegnate per il 2011, sta determinando l’avvio di procedimenti, da parte dei Soggetti gestori delle funzioni socio assistenziali, tesi, loro malgrado, a ridurre da subito, in modo fortemente significativo, i servizi in essere.
La suddetta riduzione creerà, inevitabilmente, una condizione di abbandono di taluni servizi sociali, nonché un serio e preoccupante problema occupazionale”.
Reschigna ha chiesto all’assessore Monferino “che, come legittimamente ottenuto dalla Città di Torino nell’incontro di martedì scorso, venga data altrettanta certezza sulle risorse minime a tutto il resto del Piemonte. Come noto, le intese raggiunte prevedono la garanzia minima di trasferimenti pari a 25 milioni di euro, a fronte dei 30 milioni effettivamente assegnati nel 2011, con una riduzione pari a circa il 17%. Venga quindi data rassicurazione ai soggetti gestori circa il fatto che tale percentuale sia la  massima in termini di riduzione rispetto ai trasferimenti del 2011, fatti salvi gli esiti derivanti dalla discussione sul bilancio per l’anno 2012, nella quale questo gruppo consiliare ha individuato tra le tre priorità quella delle Politiche Sociali”.
Per Reschigna la certezza delle risorse non deve essere garantita da ipotetici risparmi della sanità, ma dall’utilizzo “di parte del cosiddetto fondo indistinto, giacente presso il Gabinetto del Presidente della Giunta regionale, che ancora oggi vede la disponibilità di ben 60 milioni di euro”.
La lettera si conclude con la richiesta di organizzare urgentemente  “un incontro con tutti i rappresentanti dei soggetti gestori, al fine di affrontare concretamente questioni di così grande importanza e di assumere le conseguenti decisioni”.

 

PDVCO
Ufficio stampa

Sanità: Cota si dia una regolata.

Dopo che il suo partito ha inondato le città di manifesti rassicuranti sulla sorte della Sanità piemontese, diffondendo slogan pubblicitari del tipo: “meno spese, più servizi” e “stiamo costruendo una sanità più vicina alla gente” e “il paziente al centro della sanità”, anche lui, finalmente, prende atto della situazione drammatica.
Davanti alla decisione degli amministratori torinesi di bloccare i ricoveri degli anziani non autosufficienti, peraltro già ridotti al lumicino in tutto il Piemonte, il Presidente Cota non trova di meglio che scagliarsi con violenza contro questa decisione, che discende dall’ammissione di non avere risorse finanziarie sufficienti, perché i trasferimenti da Roma sono stati drasticamente ridotti.
Egli va in televisione a raccontare la sua verità, addossando all’attuale governo la responsabilità del taglio dei fondi, a causa del quale il suo partito ha scelto di stare all’opposizione.
Ci vuole una bella faccia tosta!
E’ vero che le risorse sono state tagliate; la causa sta nella disastrosa situazione economica, che il suo partito ha contribuito a creare nella decina d’anni e più in cui ha governato l’Italia e che ha lasciato in graziosa eredità a questo governo.
I cittadini lo sanno e sono molto, ma molto arrabbiati. Presidente Cota si dia una regolata.
Anche il “nuovo” piano sanitario, reso pubblico dopo che il precedente era stato sonoramente bocciato in tutte le zone nelle quali era stato presentato, è il solito coacervo di grandi dichiarazioni, non suffragate da alcun programma operativo.
Il risultato globale è sicuramente peggiorativo, perché non si trova scritto chiaramente, come invece riportava il precedente piano, come per es. sarà organizzata la rete ospedaliera, quanti DEA rimarranno e dove saranno collocati.
Assistiamo però a periodici colpi di mano, che a poco a poco vanno a cambiare il panorama dell’assistenza sanitaria piemontese, senza che si conosca con esattezza l’obbiettivo finale.
E’ questo il modo per coinvolgere il territorio e costruire un sistema condiviso, di cui si vanta sempre il suo partito? A quale “gente” si rivolge? Noi non siamo “gente”; siamo cittadini che lavorano e pagano le tasse, compreso il suo stipendio. Abbia più rispetto!

Comitato salute VCO – Comitatosalutevco (chiocciola) libero.it
Verbania 20 febbraio 2012