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Precari: le iniziative di FLC/CGIL

image La FLC CGIL del VCO ha programmato due fitte giornate di manifestazioni presso l’ufficio provinciale sulla scuola a Verbania Intra:
Lunedì 13 settembre •   ore 12.00  Apertura simbolica dell’ «ufficio dei posti perduti» (Registrazione dei precari che hanno perso il posto di lavoro) • ore 15.00 Tagli… tagli… e ancora tagli: le RSU della CGIL “fotografano” la realta’ della scuola del VCO. Pubblicazione della graduatoria precari “ad esaurimento” e consegna al dirigente dell’USP
Martedì 14 settembre • ore 11.00 Leggiamo insieme il “salva precari” – Guida alla compilazione della domanda • ore 13.00 Spuntino precario – Letture • ore 15.00 Noi come Bialetti: il caffè dei precari – Assemblea dibattito
Al  termine delle procedure di nomina del personale amministrativo, tecnico e docente per l’anno scolastico 2010-11, ancora una volta emerge un quadro drammatico delle prospettive lavorative della provincia e contemporaneamente, si palesa il processo di impoverimento della scuola pubblica. Nonostante le parole trionfali usate dal ministro dell’Istruzione, nonostante la solita cronaca extraterrestre di una scuola perfetta, dove tutto funziona egregiamente e dove chi si lamenta altri non è che un singolo, manipolato da sindacati e forze politiche deviate, ancora una volta, la FLC  CGIL  fotografa una situazione reale diversa dalla fantascienza gelminiana: ancora quest’anno, 118, tra docenti e personale ATA,  hanno perso il loro posto di lavoro. Ancora quest’anno, nonostante i proclami del ministro, la scuola della provincia del VCO e, più in generale, la scuola italiana, si sono impoverite: i tagli imposti dalla cura Gelmini-Tremonti ha fatto sì che in alcuni plessi si verificasse una drammatica assenza di personale ausiliario. è recente la notizia della scuola in cui presta servizio solo un collaboratore scolastico e solo un giorno alla settimana: negli altri giorni non c’è nessuno. Ormai già da qualche giorno in diverse scuole della provincia vi è un solo collaboratore scolastico per un turno: ovvero, in una scuola, un bidello al mattino, uno al pomeriggio. Anche quest’anno, inesorabilmente, il taglio delle ore di inglese alla scuola media è stato portato avanti ―completando― il processo di brutale razionalizzazione delle ore di insegnamento della prima lingua straniera; i dati attuali parlano di 20 insegnanti di inglese in meno e tante occasioni di apprendimento sacrificate a logiche economiche che nulla hanno a che fare con un reale investimento nell’educazione: mentre in Italia, in modo miope, si tagliano, in tre anni, 8 miliardi di euro, in questi giorni il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato un piano straordinario per l’istruzione pubblica con l’investimento di 146 miliardi di dollari. In Italia, davvero, sembra che i ministri Gelmini e Tremonti vogliano sopprimere un futuro dignitoso per le future generazioni.
In ragione di questa nuova emergenza scuola, la FLC CGIL del VCO ha programmato due fitte giornate di manifestazioni, un sit-in presso l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’apertura simbolica dell’«ufficio dei posti perduti», a partire da lunedì 13 settembre, primo giorno di scuola.  Nella giornata di martedì le iniziative riprenderanno alle ore 11.00, con la lettura del modulo cosiddetto salva precari  e proseguiranno fino al pomeriggio.  (Programma allegato)
Attraverso la manifestazione del disagio e la comunicazione della fotografia reale

Formazione: la regione dimentica i corsi professionali

image In una conferenza stampa tenutasi ieri, i  consiglieri provinciali di opposizione Graziobelli e Scatamacchia hanno denunciato una problematica riguardante i corsi di formazione. Riportiamo il testo del loro intenrevmto.
I sottoscritti vogliono porre all’attenzione dei giornalisti e dei cittadini una problematica riguardante la formazione professionale, che troppo a lungo è rimasta “nascosta”.
Infatti è decisamente un’estate molto calda per chi lavora in questo mondo e che di riflesso riguarda anche centinaia di corsisti. La questione è relativa ai bandi sulla direttiva europea del mercato del lavoro (fondi a gestione regionale, che vengono poi trasferiti alle province), che, con un notevole ritardo ed impaccio regionale, devono ancora uscire, così bloccando di fatto le attività di tutte le agenzie di formazione presenti in tutto il territorio regionale. La grottesca vicenda prende avvio con il brevissimo (ma negativamente intenso) incarico avuto dell’ex Assessore regionale Rosso, il quale si è reso conto troppo tardi della sua incompatibilità con l’incarico di onorevole; pertanto ha scelto di lasciare l’Assessorato nella confusione più totale.
La conseguenza più rilevante è che si sono accumulati ritardi su ritardi. Ora la neo-Assessora (Porchietto) deve correre ai ripari, ma il danno è fatto!
Oltre alle difficoltà legate alla tempistica, che ha conseguenze anche economiche, sicuramente non irrilevanti, vi è il problema dell’offerta formativa. Infatti nella nostra Provincia si è molto discusso di mirare l’offerta in base alle reali esigenze del territorio, cercando di ampliare la formazione proprio in determinati settori dove vi è carenza di professionalità; in pratica si è cercato di rendere più flessibile la gestione dell’offerta formativa dei corsi in base alle necessità locali, con il coinvolgimento delle parti sociali (commisssione tripartita) e delle agenzie formative presenti in Provincia.
Da anni si sta tentando questo percorso al punto che la passata amministrazione provinciale, benchè avesse avuto l’opzione di scgliere tra la possibilità di emanare la direttiva per più anni, aveva optato per una scelta annuale proprio con l’intenzione di non ripetere la programmazione dell’anno precedente. Ma di fatto si sta andando proprio in questa direzione.
Le Province saranno costrette a REITERARE  i bandi dell’anno precedente proprio per non perdere ulteriore tempo (e denaro), precludendo la possibilità di impostare nuovi corsi mirati a migliorare l’offerta formativa del territorio e limitando di fatto la RISPOSTA AI REALI FABBISOGNI FORMATIVI espressi dalle parti sociali  e  il lavoro delle agenzie formative stesse:
alla faccia del federalismo e dell’autonomia tanto decantata dalle attuali maggioranze!  Ancora una volta la formazione professionale viene umiliata e bistrattata da una politica ignara e menefreghista delle conseguenze che ricadono sui cittadini.

I consiglieri provinciali:
Christian Scatamacchia (Rifondazione Comunista)
Liliana Graziobelli Partito Democratico)

PDL CANCELLARE LA PAROLA RESISTENZA

image “E’ una scelta particolarmente grave quella fatta da alcuni esponenti del centrodestra di presentare una proposta di legge per cancellare la parola Resistenza dal Comitato regionale, lo stesso che dal 1976 si batte per affermare i valori democratici che con la Resistenza trovarono forza, tanto da incarnarsi poi nella Costituzione repubblicana”.
Questo è il commento del capogruppo regionale PD Aldo Reschigna alla pdl presentata da Marco Motta e da altri esponenti del pdl piemontese.
“Sull’onda dell’idea di pacificazione nazionale, ma questa è oramai avvenuta da decenni”, sostiene Reschigna, “c’é chi cerca di cancellare il significato politico e storico della Resistenza, per equiparare chi combatté contro l’invasore tedesco e l’alleato repubblichino agli stessi repubblichini alleati dei tedeschi per restituire l’Italia alla dittatura nazifascista”:
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

La riforma Gelmini colpisce pesantemente le famiglie del VCO: tagli al tempo prolungato in 18 scuole

image Vi ricordate le promesse del centro destra, di Berlusconi e del ministro Gelmini, dopo l’approvazione della riforma sulla scuola?
Niente tagli a risorse ed orari! Le bugie, però, hanno le gambe corte.
I tagli – reali – apportati alle risorse economiche ed umane hanno portato a situazioni difficili anche nella nostra provincia. A Domodossola l’ultimo esempio, dove la scelta di aver difeso il servizio nelle scuole di montagna porta alla conseguenza di dove rinunciare al tempo pieno.
Ed ecco che le famiglie degli alunni delle scuole elementari “Don Milani” di Domodossola che avevano scelto le 40 ore per i loro figli, vale a dire il tempo prolungato a scuola, in questi giorni hanno avuto dall’ufficio provinciale per la scuola un’amara sorpresa. Richiesta respinta e solo 27 ore contro le 40 richieste. Conseguenza: 21 famiglie in grosse difficoltà per trovare una collocazione ai bambini per due pomeriggi alla settimana.
l’ufficio provinciale scolastico ha dichiarato ai giornali Questa di Domodossola non è la sola scuola a cui sono state negate le 40 ore. Nella stessa situazione ci sono nel Vco altre 18 scuole. Il tempo pieno poteva essere accolto compatibilmente con le risorse disponibili. ”. Ben 18 scuole nel VCO in cui è stato tagliato il tempio pieno. Questa è la verità!
I nodi vengono al pettine, la riforma Gelmini si sta dimostrando per quello che è in realtà: solo ed unicamente una somma di tagli alle risorse e al personale.
Purtroppo, le famiglie, se ne stanno accorgendo sulla loro pelle.
Ed è solo l’inizio, perché gli ulteriori tagli agli enti locali previsti dall’attuale manovra economica di Tremonti, in discussione in Parlamento, si abbatteranno come una mannaia sui servizi ai cittadini.
I tagli del governo alle amministrazioni locali si traducono in riduzione di servizi ai cittadini.
Ad esserne colpiti saranno i più deboli e le famiglie che dovranno rinunciare a servizi per loro basilari.
Speriamo solo che finisca la sceneggiata degli amministratori locali del centro destra che fanno la voce grossa contro i tagli e poi sono corresponsabili di queste scelte, a partire dai parlamentari locali come Zanetta e Montani.
O come del sindaco di Verbania Zacchera che, proprio ieri, si è si lamentato di questi tagli sui giornali locali – che, dopo la soppressione di LiberBus, porteranno all’eliminazione anche di PiùBus – ma che poi andrà tranquillamente a Roma, unitamente ai suoi colleghi, ad alzare la mano ed a votare la manovra in Parlamento.
Nei prossimi giorni interverremo nelle sedi istituzionali competenti, dalla Provincia al Comune ecc, per chiedere conto di queste scelte, e per far si che il caso della scuola di Domodossola e delle altre 18 nel VCO non cada nel dimenticatoio.

PD Coordinamento provinciale
PD Circolo di Domodossola

PD Ufficio Stampa

Non c’è concerto senza “spina”

Pubblichiamo questo articolo scritto da Andrea Dallapina per il sito d’informazione Verbania news
EDITORIALE – L’ordinanza anti-birra al concerto che il sindaco deve spiegare. Scelta etica, ad personam o di ordine pubblico?
Vietare la birra a un concerto folk-rock è come vietare i popcorn al cinema. Un autogol. Autogol in chiave anche turistica. Dei 1.600 paganti che ieri sera erano al concerto all’Arena di Verbania di Davide Van De Sfroos, molti provenivano da fuori città; se ne tornano a casa con il ricordo di una città dove non si può nemmeno bere una birretta a un concerto.
E allora perché il sindaco Marco Zacchera ha firmato quell’ordinanza anti-alcolici in occasione del concerto di ieri sera?
Secondo le nostre informazioni l’ordinanza è stata predisposta dai vertici della polizia municipale in accordo con le indicazioni fornite dalla questura (leggete l’intervista al questore sull’argomento). Ma sgomberiamo subito il campo dalla motivazione normalmente utilizzata in questi casi: l’ordine pubblico. Comprensibile per eventi sportivi con tifoserie "calde" ma per un concerto di musica folk con giovani, famiglie col passeggino e anche qualche capello bianco (a partire da chi suona sul palco) che bisogno c’era di una simile ordinanza. Visto che peraltro è il terzo anno consecutivo che De Sfroos suona all’Arena. Perché penalizzare chi si vuol mangiare la salamella con una "bionda"? Perché rischiare liti tra persone che chiedono una birra e chi deve spiegare che non può dargliela con alle spalle venti fusti?
E allora il motivo dev’essere un altro.
 1) Si tratta di una scelta etica? Il sindaco vuole combattere una battaglia proibizionista e puritana contro l’alcool? Al di là del fatto che un esponente di un partito che si ispira alla storia liberale dovrebbe ben sapere che gli abusi non si prevengono con le proibizioni, se così fosse ci aspetteremmo analoghe ordinanze per tutte le feste di piazza e gli eventi, dalla 24X1 ora alle Notti di note, che richiamano anche oltre le 1.600 persone di ieri sera e che si prolungano sino a notte fonda. Ieri a mezzanotte gli amplificatori erano spenti. Ma sappiamo che simili provvedimenti segnerebbero la chiusura degli esercizi serali e la migrazione dei giovani locali.
2) Ma se non è una scelta etica allora è una scelta "ad personam"? Chi ieri sera pensava che si trattasse di un atto da inserire nel braccio di ferro tra amministrazione e gestore dell’Arena, in vista dello scioglimento del contratto per costruire il nuovo teatro, faceva peccato ma indovinava? Noi non crediamo che un politico responsabile possa scegliere queste vie nell’amministrazione della città e scartiamo l’ipotesi
3) E allora? Allora l’unica spiegazione è che il bersaglio era Van De Sfroos, reo di aver scritto e continuare a cantare una canzone che recita "Tucc in su la curiera". E si sa a Verbania l’unica battaglia ideologica rimasta da combattere non è quella sulla libera cultura ma sulla "cu…riera" libera.