Unioni Civili. Un passo in più nella giusta direzione.

unioni civili“Scatola Vuota”. “Amministrativamente inconcludente”. “Spot elettorale”. “Pochi sono quelli che poi si iscrivono ai registri”. “Assenza di condivisione”.
C’è da chiedersi cosa ci sia in quella parte dell’opposizione che ha voluto qualificare il dibattito attraverso queste dichiarazioni. Un dibattito che ha un tema solo: l’ampliamento dell’accesso ai diritti.
Proviamo ad entrare nel merito, non dimenticandoci che non tutta l’opposizione si è riconosciuta in tali affermazioni e apprezzando in particolare la lucida analisi di risposta che Paracchini ha offerto al riguardo.
Scatola vuota. Chi dice questo ritiene che il regolamento delle unioni civili sia passato senza un contenuto. Quando il suo contenuto è chiaramente il registro delle unioni civili: uno strumento amministrativo offerto a due persone che si amano (e che non possono o non vogliono contrarre matrimonio) al fine di ottenere servizi dal Comune riconosciuti a loro non come somma algebrica di due individui ma come soggetto unico, l’unione civile.
Amministrativamente inconcludente. Proprio chi dichiarava ciò, dicendo che l’attuale famiglia anagrafica garantita per Legge offre già tutti i servizi elencati nel regolamento, spiegava con le proprie parole che ciò non corrisponde al vero. I servizi cimiteriali oggi non riconoscono il diritto a chi convive di poter essere posto a riposare con la persona amata, ma pongono tale diritto al vincolo della valutazione da parte del Comune rispetto ad ogni singolo caso. Oggi questo non accadrà più! Oggi dichiarando di fare parte di una Unione Civile si accede immediatamente a questo sacrosanto diritto.
Spot elettorale. Quindi siamo in campagna elettorale? La risposta la conosciamo, quindi l’enunciazione ha un valore pari a zero.
Poche iscrizioni. Questo, se possibile, riduce ulteriormente l’accusa di spot elettorale: non si capisce che vantaggio elettorale si avrebbe, infatti, da poche persone che hanno registrato la propria coppia in Comune. Ma poi cosa vuol dire? Non si deve aprire ai diritti delle persone perché sono magari in pochi a volerne avere accesso? Chi si esprime in questo modo offre un capolavoro della ragione politica: i diritti si aprono solo a tanti, che importa se pochi ne vengono esclusi?
Infine assenza di condivisione. Questa affermazione, come molte delle precedenti, arriva in particolare dalle forze di centro sinistra che sono all’opposizione, quelle che, per intenderci, ci chiamano pubblicamente “pagliacci”. Non le forze di destra che ci chiamano “pecoroni”. Le opposizioni di sinistra e destra finalmente, dopo mesi, si contraddistinguono: nelle offese.
Bene… Ma chi si dichiara di sinistra, anche se magari ha sostenuto in passato il candidato della Casa delle Libertà alla corsa per il Comune, non può avere necessità di condividere di più un tema di questo genere, su cui il dibattito è vivo da 20 anni almeno. Deve avere l’urgenza di vederlo divenire realtà!
Martedì sera abbiamo finalmente reso reale l’accesso ai diritti a più persone.
Abbiamo fatto del bene a questa nostra bella comunità.
La strada è appena iniziata. In Italia il tema dell’accesso ai diritti dovrà essere semplificato. A iniziare dalle parole. Ne serve una sola. Più facile e più bella.
La parola è: matrimonio.
Per tutti.
Davide Lo Duca
Capogruppo PD Verbania

La valle d’Ossola sede di sperimentazione con l’Europa per lo sviluppo delle aree interne. Oggi la giunta regionale ha approvato la delibera.

domodossolaLa Giunta regionale ha varato oggi la delibera che approva le aree del Piemonte su cui verrà condotta la sperimentazione di progetti di sviluppo locali cofinanziati dall’Unione europea.
Tra le 4 aree selezionate dal comitato governativo interessato e approvate oggi c’é la valle d’Ossola, che viene individuata come seconda area in Piemonte dopo quella delle valli Maria e Grana e prima delle altre due aree che si erano candidate. Nella parte della valle d’Ossola compresa nel progetto la sperimentazione pilota partirà il prossimo anno”, –  spiega Aldo Reschigna – “Il progetto sperimentale prevede un insieme di azioni volte a rafforzare servizi essenziali come la sanità, i trasporti, l’istruzione. Poiché da parte del ministero è garantito il finanziamento di almeno due aree in Piemonte, significa che per la parte di valle d’Ossola considerata c’è la certezza che questo diventi realtàE’ quindi un passo importante per il rilancio di una valle che ha pagato duramente la crisi economica di questi anni”.
L’area della Valle d’Ossola è stata scelta, dopo il sopralluogo compiuto dalla commissione nazionale lo scorso settembre, per la “sua buona visione di sviluppo che, in risposta alla deindustrializzazione in atto, persegue il riposizionamento economico e la diversificazione del modello produttivo locale in ottica sostenibile, integrando la dimensione industriale con quella rurale”.

Richiesta di dimissioni del Presidente della VI Commissione

Filippo Marinoni, consigliere comunale VB
Filippo Marinoni, consigliere comunale VB

In relazione alla richiesta da parte della minoranza delle dimissioni del Presidente della VI Commissione Filippo Marinoni, tengo a fare alcune considerazioni.

Se il tentativo della minoranza è di mettere in discussione i ruoli di presidenza della maggioranza, preciso che noi non abbiamo intenzione di sfiduciare chi abbiamo contribuito ad eleggere. Né tra la minoranza né, a maggior ragione, tra la maggioranza.

Inoltre, visto che ieri la questione è stata posta su di un piano della formalità, segnalo che la documentazione che mi è stato possibile visionare non presentava elementi con la congruità prevista. E mi è parso che anche nel quadro della sostanza ci fosse una certa debolezza.

L’odg proposto dalla minoranza, infatti, che è alla base della richiesta di dimissione, non è stato formulato come un documento sottoscritto da 1/5 dei consiglieri, ma come un collage di diverse mail mandate da diversi mittenti ognuno con un testo che aveva contenuti sostanziali non identici.

Detto questo, e nel rispetto delle persone della commissione a iniziare dal Presidente, mi sento di potere dire che ogni tema sia affrontabile se congruo con la commissione e se presenta elementi di novità rispetto a ciò che è conosciuto.

Rilevo che alcuni elementi di novità siano usciti di recente per cui non ritengo ci sia difficoltà al più presto di convocare una prossima commissione che possa metterli al centro di un dibattito.

Davide Lo Duca
Capogruppo Pd Verbania

Tagli agli uffici postali: tutto rinviato di due mesi

poste-buca-lettereI partecipanti all’incontro organizzato questa mattina a Palazzo Lascaris a Torino dall’Intergruppo del consiglio regionale Amici della Montagna è riuscito a strappare la sospensione di qualche settimana del piano che porterà a drastiche riduzioni del servizio anche nel Verbano Cusio Ossola con la chiusura di uffici postali.
Il vice presidente della Regione Aldo Reschigna ha assicurato che al più presto partirà il confronto: “Abbiamo proposto ai responsabili di Poste italiane di congelare piano di razionalizzazione e avviare nelle diverse province un tavolo di confronto, con il coordinamento della Regione Piemonte, per ridiscutere il piano in modo da arrivare a una soluzione che non penalizzi ulteriormente zone già di per sé disagiate. Ho riscontrato sensibilità e disponibilità nei vertici di Poste”.
“Nei prossimi giorni – spiega Antonio Ferrentino dell’intergruppo Amici della Montagna – convocheremo i tavoli provinciali per raccogliere le istanze delle comunità locali e insieme all’Uncem metteremo in piedi una proposta operativa da sottoporre all’attenzione di Poste Italiane”. L’obiettivo è quello di condividere con Poste un percorso di razionalizzazione che garantisca una continuità dei servizi nelle piccole realtà e non le esponga ulteriormente a rischio desertificazione.
Il sindaco di Verbania Silvia Marchionini, che ha partecipato all’incontro, commenta: “Il piano è sospeso, per ipotesi due mesi, in attesa che la Regione faccia una proposta complessiva. Reschigna ha parlato di indicare gli elementi irrinunciabili di un progetto provinciale, entro 10 giorni. Noi siamo favorevoli”. Marchionini ha anche ricordato le questioni aperte: “lo scadimento del servizio di recapito, lo spostamento delle lavorazioni da Verbania a Novara, che causerà la perdita di 15 posti di lavoro, e la proposta di un operatore polivalente negli uffici di montagna così da consentire i sei giorni di apertura o l’allestimento di uffici multiservizi”. Nel pomeriggio riunione in Provincia.

ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE UNIONI CIVILI

unioni civiliIeri sera a Palazzo Flaim il Partito Democratico e l’Amministrazione del Comune di Verbania hanno offerto alla cittadinanza elementi di grande interesse rispetto a quello che è il percorso di tolleranza che una comunità può decidere se fare finalmente proprio.

Lo ricordava nel suo intervento Marco Coppola quando ha detto che i diritti non vengono concessi. I diritti ci sono. Spetta alla politica decidere se renderli accessibili o no.

L’on. Micaela Campana e l’Assessore della Città di Torino Ilda Curti hanno offerto uno spaccato importante di quello che è il dibattito relativo, interno al Partito ed al Parlamento da una parte e nelle macchine comunali dall’altra.

Lo hanno fatto ponendo al centro della loro esposizione un elemento grave: le scelte che spetterebbero alla politica, troppo assente, vengono invece prese dalla giustizia.

E’ attraverso, infatti, i Tribunali Amministrativi Regionali che il più delle battaglie dei diritti vengono vinte, con tutte le fatiche che un percorso di questo genere comporta per le persone che lo intraprendono.

Questo, se confrontato a come il dibattito sia stato presente nella società italiana negli ultimi 20 anni, è un paradosso enorme.

Lo dimostrano le parole del sindaco Silvia Marchionini quando sostanzialmente ha spiegato che l’azione intrapresa per la proposta di regolamento sia nata in un confronto immediato e naturale tra amministrazione e macchina comunale.

Un altro dato, a riguardo, mi ha piuttosto sorpreso ieri sera: il fatto che di fronte all’interesse palese del pubblico alla proposta dei relatori ci sia stato solo un intervento, da parte di una persona più informata e consapevole di molti altri. Mi sono chiesto il perché di questo silenzio, nonché del mio silenzio.

L’alto livello degli interventi può avere inibito i meno avvezzi al tema, ma credo che il più sia dovuto al fatto che i presenti al convegno, dopo vent’anni di discussione, altro non aspettano che un passo avanti.

In questi giorni il passo avanti il Comune di Verbania lo farà, approvando il regolamento sulle unioni civili. Lo farà il Parlamento, come ha spiegato l’on. Campana, avviando i lavori per una legge che non solo riconosca le unioni civili, ma anche elementi quali l’adozione del figlio del partner, la reversibilità e la successione a favore del partner.

Le domande che rimangono sul tavolo sono: quando i diritti delle coppie eterosessuali e di quelle omosessuali saranno davvero gli stessi? Quando il matrimonio civile sarà davvero per tutti?

Quel giorno le unioni civili saranno un concetto superato, il diritto all’amore tra due persone sarà davvero sancito e la Comunità potrà dirsi un po’ più giusta.

Per ora si proceda con ordine, un passo dopo l’altro ci arriveremo.

Davide Lo Duca
Capogruppo PD Verbania

Unioni Civili: folta partecipazione all’incontro del PD

flaimSi è svolto ieri sera a palazzo Flaim l’incontro pubblico promosso dal Partito Democratico sul tema dell’Istituzione del registro delle unioni civili a Verbania.
Folta la partecipazione di cittadini, oltre un centinaio che hanno interloquito con i relatori su un tema che tocca i diritti di molti cittadini. Ha presieduto la serata il segretario del circolo PD Riccardo Brezza con la presenza dell’on Enrico Borghi e del segretario provinciale Antonella Trapani.

Ha aperto la serata Ilda Curti, assessore alle pari opportunità comune di Torino, che ha illustrato il percorso di Torino, tra le città che prima di molte altre hanno lavorato per allargare la platea dei diritti a tutti i cittadini, sul senso forte e democratico che ha l’affrontare il tema dei diritti declinando i principi di uguaglianza ed opportunità.

E intervenuta in seguito il sindaco di Verbania Silvia Marchionini che ha illustrato i contenuti del registro delle unioni civili che sarà proposto al voto del prossimo consiglio comunale.
Un provvedimento di natura amministrativa, che non mette in discussione l’articolo 29 della Costituzione ma vuole invece estendere i diritti previsti nell’articolo 2.
Non si vuole entrare nel merito di scelte personali, etiche o religiose, ma solo garantire diritti a persone che vivono insieme da anni e che magari hanno figli. Ormai sono tante le famiglie non sposate e crediamo che non debbano, sul piano amministrativo, subire conseguenze negative.
La registrazione amministrativa di una coppia unita da vincoli affettivi, senza limiti di sesso, permetterà ad esempio di accedere alle graduatorie per le case popolari e il riconoscimento potrebbe valere anche per i mutui bancari, includendo anche i servizi cimiteriali in modo che i conviventi abbiano il diritto di avere loculi affiancati. Riflettiamo, anche questo è un problema senza un riconoscimento di legge.

Ha concluso la serata l’on Micaela Campana responsabile welfare e terzo settore della segreteria nazionale del PD che ha aggiornato sul percorso parlamentare per ottenere presto un testo che riconosca diritti a cittadini che attendono da anni. Ha spiegato come da anni le amministrazioni comunali hanno proceduto a macchia di leopardo a istituire registri delle coabitazioni dando accesso ai servizi comunali alle coppie omosessuali e non. Serve oggi una legge nazionale come la chiede l’Europa soprattutto per colmare una lacuna legislativa e democratica nei confronti di tanti cittadini che stanno aspettando da anni di vedersi riconosciuti nella propria sfera affettiva.
Le corte europea ha rigettato ogni discriminazione delle coppie omosessuali in tema di trattamento pensionistico, fiscale, lavorativo e accesso alle genitorialità. Legge che proprio in queste ore vede il via nella discussione in Senato.

Ufficio Stampa PD VCO