Caso Cesa/Massimo Nobili: presentata interpellanza dal gruppo provinciale del PD

E’ stata presentata in queste ore una interpellanza al Presidente della Provincia da parte del gruppo consigliare provinciale del PD in merito al caso Cesa e alla questione casa di Massimo Nobili. Ne riportiamo i contenuti.
Nei giorni scorsi, a seguito di una conferenza stampa della segretaria del Partito Democratico Antonella Trapani, gli organi di stampa hanno riportato la notizia che il Presidente della Provincia Massimo Nobili, si sia fatto in parte costruire la sua casa, sita nel comune di Casale Corte Cerro, dalla società CESA S.p.A. di cui è Presidente del Consiglio di Amministrazione.
La CESA S.p.A. è controllata con una quota del 98% dalla S.A.I.A. S.p.A. partecipata dalla Provincia del Verbano Cusio Ossola con una quota del 2,76%. Nel fatto specifico, sia chiaro, non si evidenziava, anche perché non di competenza, alcun rilievo di carattere penale o amministrativo, ma certamente di opportunità e di trasparenza politico amministrativa.
Questo fatto, confermato dal Presidente stesso con un comunicato stampa di pecisazione, ha chiaramente riproposto all’attenzione generale e dell’opinione pubblica il tema dell’opportunità di designare amministratori della Provincia nelle società partecipate dalla stessa (5 società di capitali), e pone anche in evidenza la scarsa e poco frequente comunicazione, almeno in sede di Consiglio Provinciale, circa le attività, la situazione economica e patrimoniale, nonché sui programmi ed gli obiettivi economici delle società stesse.
Sulla base di queste semplici osservazioni e considerazioni, i Consiglieri Provinciali del Partito Democratico, preoccupati anche dalle notizie circa la situazione economica delle società partecipate, interpella e chiede che venga svolta nel prossimo Consiglio Provinciale una relazione sullo stato delle società in di cui la provincia detiene delle quote (situazione economico finanziaria, governance, indennità, programmi di medio e lungo periodo, eventuali interventi da parte della Provincia per il ripiano di perdite o per investimenti) da parte del Presidente della Provincia e degli assessori competenti.
Alla presente si chiede cortesemente risposta sia orale in Consiglio sia scritta.
Cordiali saluti.
I Consiglieri Provinciali del PARTITO DEMOCRATICO

Acque Nord: l’incompatibilità di Gallina è evidente. Non l’ha inventata il PD. L’unificazione delle società una scelta condivisa e non di una parte

A seguito del comunicato stampa dell’assessore di Verbania Manzini e della lettera aperta di alcuni lavoratori della società Acque Nord puntualizziamo quanto segue.
La creazione di un’unica Società a capitale pubblico – affermano il segretario provinciale del PD Antonella Trapani e del circolo di Verbania Corrado De Ambrogi è stato l’obiettivo condiviso, ricordiamo a Manzini e a tutto il PDL, dalla grande maggioranza dei Comuni delle province di Novara e del Vco, quindi sia centro-destra che centro-sinistra.
Una scelta compiuta nel 2006, volta a mettere a regime le indifferibili razionalizzazioni organizzative, la riduzione dei costi gestionali e l’eliminazione delle spese per mantenere i posti negli inutili Consigli di Amministrazioni delle Società operative.
Una razionalizzazione che certo deve difendere il posto dei lavoratori di queste aziende, ma non certo il proliferare dei Cda e dei loro presidenti. Non c’entra nulla infatti, con la difesa dei posti di lavoro, il doppio incarico del presidente Gallina che resta per noi e per i comitati dell’acqua locali – concludono Antonella Trapani e Corrado De Ambrogiuna palese violazione delle regole (non si può essere presidente di due società, dove una controlla l’altra) e anche un’esagerazione dal punto di vista economico per la sua doppia indennità da oltre 70 mila euro annui. Se Manzini e il centro destra locale vogliono difendere “carrozzoni e Cda” si accomodino. Noi non ci stiamo.

PD VCO
Ufficio Stampa