Turismo compatibile ad Omegna: le proposte di “sentire democratico”

Arriva da Sentire Democratico, blog vicino ai democratici di Omegna, una proposta per rilanciare il turismo ad Omegna. Proposte interessanti in vista del prossimo confronto amministrativo.
C’e un’area a Omegna che, in tempi relativamente brevi, può consentire uno sviluppo turistico compatibile con la realtà locale sia in termini di rispetto ambientale, sia in termini di quantità e qualità degli investimenti necessari. Non ci riferiamo alla possibilità di realizzare grandi alberghi attraverso la ristrutturazione di aree come quella della ex Conceria Beltrami o dell’IRMEL (lo potranno eventualmente fare soggetti privati se ne valuteranno la convenienza economica), bensì all’opportunità di intervenire nell’area della foce della Fiumetta e del Monte Zuoli.
Praticamente tutta l’area indicata è di proprietà pubblica, ma non gestita direttamente dal Comune ed è così suddivisa:
Centro Sportivo e nuova area camper (in attesa di essere ceduta in gestione a soggetti terzi tramite bando del Comune che prevede migliorie ed investimenti).
Porzioni prossime al centro sportivo di proprietà comunale o demaniale: quella tra il lido vero e proprio e la canottieri, nonchè l’area denominata “Boschina” proprio alla foce della Fiumetta in sponda destra: spiagge libere eventualmente da sistemare opportunamente con interventi di minimo impatto.
Nuova sede della Canottieri con gestione privata, ma sicuramente di interesse pubblico, con la possibilità di prevedere anche il noleggio di imbarcazioni.
Area dell’Oasi della Vita, non propriamente utilizzata al massimo in questi ultimi anni, gestita dall’associazione Pro Senectute tramite convenzione.
Area boscata vicina agli orti dell’Oasi della vita, attualmente inutilizzata.
Area comunale dei campi di calcio, affidati in convenzione al Bagnella Calcio che – senza ledere gli scopi attuali – può essere valorizzata e utilizzata più proficuamente.
Area del Monte Zuoli, affidata in gestione alla Comunità Montana e in parte utilizzata come luogo di conferimento rifiuti differenziati (ConserVCO) suscettibile di grandi potenzialità ancora non espresse, mettendo in campo anche il trasferimento della discarica.
L’insieme di questo territorio a cui si potrebbero aggiungere i vari percorsi sentieristici che consentono facilmente di raggiungere la sponda occidentale del lago, Brolo e laghetti di Nonio, Ponte Bria, le Quarne….merita un’attenzione particolare.
La proposta che si potrebbe avanzare è quella della definizione di un progetto condiviso dall’Amministrazione Comunale (che dovrebbe farsi carico soprattutto della regia e delle indicazioni di massima) e dai soggetti convenzionati o gestori  al fine di individuare quali interventi coordinati possano essere realizzati per l’obiettivo comune di rendere queste aree fruibili in modo unitario sia dai cittadini omegnesi e cusiani, sia da potenziali turisti esterni (a partire dal turismo scolastico, da quello della “terza eta” a quello culturale, sportivo, escursionistico).
Non sarebbe difficile immaginare la possibilità di realizzare cottages o bungalows (1) per la permanenza non solo estiva di famiglie o gruppi di persone (sarebbero necessari almeno 50/60 posti letto corrispondenti agli occupanti di un pullman), uno spazio per campeggio da aggiungersi all’area camper già realizzata, ma attualmente poco fruita, campi da gioco utilizzabili non solo dalle squadre di calcio giovanili, ma anche da turisti e visitatori, un uso più intenso e razionale del ristorante dell’Oasi, una fruizione più completa del Centro Sportivo, percorsi ciclo pedonali debitamente segnalati e integrati.
Certo servirebbe un progetto unitario, ma pensiamo che sarebbe comunque possibile mantenere gestioni parzialmente separate pur in un’ottica integrata.
Ci pare che possa essere impostato un discorso concreto coinvolgendo vari soggetti che potrebbero anche immaginare investimenti (remunerativi e utili anche per nuove opportunità occupazionali) non direttamente e necessariamente  a carico dell’ente pubblico. Assumere un progetto di questo tipo e lavorarci fin d’ora ci sembra essere un esempio positivo di come la campagna elettorale per il prossimo rinnovo dell’Amministrazione Comunale possa diventare più cogente e coinvolgente.

Sentire democratico
www.sentiredemocratico.it/

Fatto il rimpasto di giunta a Verbania: tutto come prima, o forse peggio

“Zacchera bis” dopo cinque mesi di faticosa e spassosa gestazione: stessa Giunta da record (dieci assessori), niente spazio al PID, abbandono polemico di Tigano, malpancismo diffuso nel PdL, strapotere della Lega Nord. Un vero successo politico.
Oggi s’aggiunge un altro cammeo alla straordinaria performance dell’Amministrazione Zacchera: si è finalmente chiuso il mitico “rimpasto di Giunta”.
Una titanica operazione politica partita più di quattro mesi fa, che a buon diritto s’iscrive tra le pagine “alte” della storia amministrativa cittadina: fuori Mantovani (PdL) e Airoldi (Lega), dentro Montani (Lega e senatore) e Marcovicchio (PdL). Un cammeo che si aggiunge ad altre purissime gemme di preziosa amministrazione: la giubilazione istantanea dell’assessore Preti, i cento giorni dell’aspettando Sottocornola, la delega “a porta girevole” di Parachini, il feroce siluramento della Mantovani, il tiro al bersaglio sui presidenti del Museo del Paesaggio, l’emorragia di consiglieri comunali dal PdL al PID (“Popolari Italia Domani”).

Ecco dunque per gli affezionati lettori di VB70 la sintesi degli straordinari accadimenti odierni. A mezzogiorno altisonante conferenza-stampa di presentazione della “nuova” (?) Giunta: i membri della Giunta, che il giorno prima erano nove, diventano  dieci, a puntuale conferma delle solenni dichiarazioni di Zacchera (“con il rimpasto ridurremo il numero degli assessori”); il “doppio incarico” si ripresenta con la gradevole variazione da sindaco-deputato ad assessore-senatore; qualche aggiustamento delle deleghe all’interno dell’affollatissima compagine di Giunta.

A mezzogiorno e mezza la prima reazione politica all’attesissimo rimpasto: il capogruppo del PdL in Consiglio Comunale sbatte la porta e se ne va. Per lettera contesta l’operazione appena varata, lascia l’incarico politico e diventa consigliere comunale indipendente. Il PID, lasciato fuori dalla porta con la “promessa condizionata” di un “vedremo più avanti, ma dovete fare i bravi”, osserva e silenzioso attende. La Lega Nord esce vincitrice dal “giro di valzer” degli incarichi: non soltanto rimanda al mittente la richiesta di rinunciare ad un posto in Giunta, ma porta a casa le deleghe alla Cultura, al Turismo e ai Grandi Eventi, mortificando più d’un assessore pdiellino. E alla “pancia” del PdL, cioè al numeroso Gruppo Consiliare in cui sono presenti diversi giovani e che in questi mesi ha molto sofferto la sostanziale estromissione dalle trattative per la nuova Giunta, Zacchera ha regalato questo raffinato e prezioso distillato di alta politica: “hanno capito che non si può far fare a tutti l’assessore“.
Questa operazione è un vero capolavoro di coesione! E s’annunciano due anni formidabili.

Intervento del consigliere del PD di Verbania Claudio Zanotti

Finanziamenti regionali al trasporto pubblico locale: i tagli saranno ancora piu’ pesanti del previsto. A rischio servizi e posti di lavoro

Aldo Reschigna

Il presidente della regione Cota sta preparando una brutta sorpresa agli enti locali, alle imprese e alle associazioni dei consumatori che oggi incontrerà per illustrare la situazione dei finanziamenti regionali al trasporto locale. Una sorpresa – afferma il capogruppo in regione del PD Aldo Reschignache avrà pesantissime conseguenze anche sui cittadini piemontesi.
L’attesa di un taglio del 15% dei finanziamenti rispetto al 2010, già ventilato nelle scorse settimane, è solo una speranza ottimistica. Il taglio reale infatti – continua Reschigna – contenuto in una bozza di delibera regionale recentemente predisposta, sarà del 23% per il 2012, con decorrenza dal prossimo primo aprile.
Una vera e propria mazzata per le imprese e i lavoratori che operano nel settore, e anche per i cittadini che vedranno tagliati servizi indispensabili per la vita quotidiana.
Un solo esempio, quello di GTT e del servizio sull’area metropolitana torinese: il taglio porterà con sé una prevedibile riduzione di 14 milioni di km sui 55 milioni attualmente percorsi, di una corsa su quattro e un esubero di circa 670 autisti.
Sono dati per noi inaccettabili. E’ necessario – conclude Reschigna –  trovare le risposte indispensabili perché il settore non sia penalizzato in un modo così pesante. Non si può infatti discutere di incentivi alle imprese, e poi tagliare un settore che per numero di addetti e per servizi resi ha una così grande importanza sociale.
Per questo ci aspettiamo che al più presto in Consiglio regionale l’assessore competente Bonino venga a illustrarci la situazione reale. Da parte nostra avvieremo una campagna di informazione della cittadinanza su quanto intende fare la Giunta regionale, che contrasteremo nel nostro ruolo di opposizione in tutte le sedi istituzionali.

PD VCO
Ufficio Stampa

I mancati pagamenti da parte della regione Piemonte stanno strangolando i consorzi socioassistenziali. Cota apra una linea di credito con Finpiemonte. La sollecitazione del PD.

Il gruppo regionale del Pd, con  il consigliere Mino Taricco, ha presentato una interrogazione con risposta immediata per sapere cosa intende fare la Giunta regionale di fronte alla situazione finanziaria di grande crisi in cui versano i consorzi socio-assistenziali e conseguentemente tutta l’assistenza piemontese.
“L’abnorme situazione creditoria dei consorzi socio-assistenziali nei confronti della Regione e delle aziende sanitarie locali sta condizionando pesantemente l’attività dei consorzi stessi e, soprattutto, sta conducendo al dissesto economico il sistema dei fornitori di servizi e prestazioni a fasce di popolazione di per se stesse già deboli e vulnerabili”, scrive Taricco.
“I dati sui tempi dei pagamenti dovuti da parte della Regione Piemonte ai consorzi socio assistenziali piemontesi fotografano con precisione la serietà della situazione: infatti, nel biennio 2010-2011, i pagamenti effettivamente effettuati non superano il 65 per cento di quanto liquidato (i consorzi di fatto attendono ancora il pagamento di oltre 31 milioni per l’anno 2010 e di oltre 18 milioni per il 2011)”.
“E’ necessario un intervento immediato se non si vuole lo strangolamento dei consorzi e delle aziende fornitrici, tenuto conto che gli stessi consorzi hanno già subìto, nel 2011, una pesante decurtazione di risorse rispetto agli anni precedenti e tale situazione è ulteriormente aggravata dai notevoli ritardi nei pagamenti”.
“Cota faccia la sua parte e in fretta”, conclude Taricco, “proceda ad un’immediata erogazione di risorse ricorrendo, se necessario, ad uno specifico fondo di anticipazione presso Finpiemonte s.p.a., come per altro già avvenuto per altri settori”.

PD VCO
Ufficio Stampa