Al via la stagione delle feste democratiche nel VCO

Nei prossimi giorni parte il periodo delle Feste del Partito Democratico del VCO.
Dopo una stagione elettorale positiva, con il risultato delle elezioni amministrative e dei referendum, il PD del VCO si impegna nuovamente in un rapporto diretto con i cittadini attraverso l’organizzazione delle feste democratiche.
Un appuntamento costruito dai circoli locali del partito con l’apporto, assolutamente volontario, di centinaia di iscritti e simpatizzanti.
Ricca e variegata l’agenda:
– Si parte da Omegna da giovedì 7 sino al 17 luglio. Novità una nuova “location”, ovvero l’area del campo sportivo “Liberazione” in frazione Cireggio. Fra gli appuntamenti da segnalare l’incontro con l’ex Presidente della regione Mercedes Bresso.
– Si prosegue con la festa organizzata dal circolo PD della Valle Antrona presso l’area feste di Viganella. Una lunga notte che sabato 9 luglio traghetterà nella domenica con una maratona di gruppi musicali rock e dj. Un appuntamento da non mancare per i giovani del nostro territorio.
– Altro appuntamento la Festa PD di Verbania da giovedì  14 a domenica 24 luglio. Confermata l’area di svolgimento: presso la Casa del Popolo di Trobaso in Via Renco.
– Alle nuove generazioni è rivolta la festa organizzata dai giovani democratici del VCO. “Tribù Music fest” è il titolo della tre giorni che, da venerdì 22 a domenica 24 a Casale Corte Cerro, in Fr Ramate presso l’area “Il Cerro”, vedrà susseguirsi band, musica e dj, oltre che appuntamenti con associazioni del territorio.
– Appuntamento finale con la grande Festa nazionale del PD sulla Montagna che si terrà, come sempre, alla “La Lucciola” di Villadossola dal 4 al 16 agosto.
Nel complesso più di 40 giorni di feste che assieme alla buona cucina, al buon bere, oltre alla musica e al divertimento, regaleranno anche numerosi appuntamenti culturali e di confronto politico e sociale.

PD VCO
Ufficio Stampa

RISTORNI AI FRONTALIERI: LE “SOLITE” PROMESSE MANCATE DEL PDL E DELLA LEGA NORD

Qualcuno se li ricorda gli annunci roboanti e ultimativi del centro-destra dopo la la vittoria della Lega ticinese?
Il Pd del VCO aveva espresso preoccupazione alla luce della vittoria della Lega ticinese, per un possibile inasprimento dei rapporti con i lavoratori italiani in Svizzera e possibili ricadute sul ristrono dei frontalieri.
Il centro destra ci aveva risposto in malo modo affermando che alimentavamo paure infondate.
Riportiamo testuale dagli organi d’informazione locali delle scorse settimane:
“Rispondendo a un’interrogazione parlamentare del parlamentare Pdl e sindaco di Verbania Marco Zacchera il sottosegretario agli Affari Esteri ,Alfredo Mantica, ha comunicato ufficialmente l’intenzione della Confederazione Elvetica di non rivedere la quota di ristorno delle tasse dei frontalieri. “Il governo federale non ha per il momento intenzione di modificarle – conferma Zacchera citando la risposta del Governo – poiché i ristorni dei frontalieri sono parte integrante della convenzione bilaterale per la doppia imposizione approvata da Italia e Svizzera il 9 marzo 1976 e entrata in vigore il 27 marzo 1979”.
Il consigliere regionale Roberto De Magistris: “Ci auguriamo di togliere qualsiasi dubbio sull’immutabilità  dei ristorni anche per il futuro: la Lega Nord, unico partito che abbia realmente a cuore la difesa delle centinaia di piccole medio imprese e dei frontalieri che tutti i giorni si recano in Ticino per produrre, continuerà a fare tutto il necessario affinchè si trovi il giusto equilibrio tra le richieste del Ticino e le necessità dei lavoratori piemontesi e lombardi.”
E’ di poche ore fa l’annuncio invece ufficiale che Il Consiglio di Stato (l’equivalente del governo regionale) di Bellinzona ha deliberato il 30 giugno di non versare il 50% delle imposte prelevate dalle buste paga dei lavoratori italiani e che devono essere girate al’Italia; a conti fatti si tratta di 22 milioni di euro.
Ora che diranno? Che le nostre preoccupazioni erano sbagliate?
PD VCO
Ufficio Stampa

Questione frontalieri

Riceviamo  e pubblichiamo da Giorgio Zaniboni resp.  Frontalieri VCO
Esiste  un accordo fra due paesi siglato dai rispettivi governi, che perdura da più di 35 anni, e il governo di Berna non può sottrarsi ai propri impegni venendo meno ad un accordo internazionale..
La  presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey non può venir meno alle adichiarazione del 24 giugno dove ribadiva la volonta del Governo “di voler sbloccare e normalizzare i rapporti con l’Italia, attraverso la ripresa del dialogo e interventi per rafforzare la fiducia reciproca tra i due Paesi”.
Fino a quando un nuovo accordo non viene rinegoziato  dalle due parti, non si può venire meno unilateralmente per le bizze di una forza politica che ne ha fatto una ragione di stato  per lmotivi elettorali.
Si prospettano situazioni ridicole: cosa farà Berna con i ristorni dei frontalieri che lavorano in Vallese?
Cosa sarà ristornato a un comune che ha frontalieri che lavorano sia in Ticino che in Vallese? 100% da uno e 50% dall’ altro?

D’altra parte sapevamo che saremmo arrivati a questo: durano da  anni le minacce di ritorsione della Lega dei ticinesi, le minacce di licenziamento  dei frontalieri, gli insulti agli italiani.
Nessuno del governo italiano le ha prese sul serio. Nonostante le incessanti richieste dei frontalieri, nessuno é intervenuto per dare un segnale forte, per riaprire un dialogo con le autorità svizzere.
Nessuno é andato a Berna per spiegare che le pretese del Sig. Bignasca di equiparare i ristorni d’imposta del 38,8% con quelli concordati con l’Austria dove la quota è solo del 12,5%, perché l’Austria non ha stipulato un accordo valido per le sole zone di confine, ma per lavoratori provenienti dall’intero paese. Se certi membri del nostro governo lo avessero fatto, invece di andare a bruciare il tricolore con Bignasca, magari non saremmo arrivati a questo punto.

Per risolvere il nodo legislativo, si tratta di rinegoziare un diverso trattamento fiscale per le diverse figure di frontalieri che si sono create dopo l’accordo del 21 giugno 1999 tra la Confederazione Svizzera e la Comunità europea sulla libera circolazione.
Per i frontalieri residenti nei comuni di confine, per i quali si presuppone una permanenza in territorio svizzero limitata all’ orario di lavoro, é più che giustificato un ristorno del 40%, in quanto la Svizzera non eroga nessun servizio e non sostiene nessun costo per questi lavoratori e per i loro familiari.
Si può ridiscutere un diverso fattore di ristorno per quei frontalieri che soggiornano tutta la settimana in Svizzera, valutando i servizi dei quali beneficiano in territorio elvetico.

Ribadiamo ancora una volta che un gesto distensivo per dare avvio ad un dialogo più distensivo sarebbe quello di togliere la Svizzera dalla black list dei paradisi fiscali. Una mozione in tal senso é stata accolta recentemente in Parlamento, Chiediamo che il governo ne prenda atto e agisca rapidamente per non far deteriorare la situazione ulteriormente.

Giorgio Zaniboni
Frontalieri VCO

Caso Giovine: rispettare le sentenze

Antonella Trapani

Dichiarazioni di Antonella Trapani e Aldo Reschigna.
La condanna a due anni e otto mesi, l’interdizione ai pubblici uffici per due anni e la sospensione del diritto elettorale per cinque, del consigliere regionale della lista Pensionati per Cota, Michele Giovine, non fanno certo gioire.
Anche se la giustizia ha davanti ancora due gradi di giudizio – afferma Antonella Trapani, segretario provinciale del PD VCO – quanto successo è in generale un brutto colpo per chi cerca, con il suo operato, di cambiare la percezione negativa che la gente ha della politica.
Nessuno può pensare di vincere le elezioni, la massima espressione del popolo, cercando di sfuggire alle regole.
Quante volte i cittadini per ottenere un allacciamento ad un servizio pubblico si sballottano da un ufficio all’altro o si imbattono in moduli complicati? Eppure fanno tutta la trafila, rispettando le regole, burocratiche che siano.
Il minimo che i loro rappresentanti delle istituzioni dovrebbero fare è comportarsi secondo le norme per partecipare: così chi vince può amministrare con la giusta autorevolezza e rispetto da parte di tutti i cittadini … a prescindere che ne abbia ricevuto il voto o meno.
Preoccupano per questo le uscite del PDL che con la ripetizione dello slogan “Cota ha vinto con i voti della gente” e gli attacchi al centro sinistra, difendono implicitamente chi, regole e leggi, sembra averle infrante.
Non si può vincere “con i voti della gente” senza però rispettare le leggi.
Come al solito il PD – conclude la Trapani – aspetterà con serenità e tranquillità gli esiti di tutti i processi e delle procedure in corso, rispettandone sempre e comunque gli esiti.
Facciano così anche gli esponenti del centro destra. Non sono al di sopra delle leggi.
PD VCO
Ufficio Stampa

Con la condanna in primo grado di Michele Giovine, i giudici hanno certificato la falsità delle firme e la non presentabilità di una lista che, con i suoi 27 mila voti, è stata determinante per l’elezione di Cota a presidente della Regione Piemonte.
Il dato giuridico sarà definito dall’ultimo grado di giudizio, sempre che Giovine opponga appello.
Il dato politico è ormai chiaro a tutti: Cota è stato eletto grazie a voti che non dovevano essere contati. Senza quei voti avrebbe perso.
In attesa della sentenza della magistratura amministrativa, Cota pensa di andare avanti come se nulla fosse accaduto? Si rende conto che dopo questa sentenza la sua autorevolezza politica è ancora diminuita? Pensa di poter gestire una riforma sanitaria fatta di tagli pesanti non solo senza il consenso dei cittadini, ma sapendo che è stato eletto da una minoranza dei piemontesi? Pensa di poter continuare a invitare l’opposizione a tacere o al massimo a convenire con lui sulle sue scelte, sapendo che l’opposizione dovrebbe essere maggioranza?
E’ ora che Cota si comporti con senso di responsabilità, riconoscendo quello che oramai è chiaro a tutti: lui è il presidente di una minoranza. Non può pensare di continuare a governare nascondendo la testa sotto la sabbia.

Aldo Reschigna, Presidente gruppo Pd Consiglio regionale

Acetati: assemblea riuscita!

Il gruppo di lavoro del Centrosinistra esprime piena soddisfazione per la riuscita della serata di confronto sul possibile destino dell’area Acetati. Nella Sala Rosmini del Chiostro di Intra ieri sera,  29 giugno, si sono ritrovate una sessantina di persone rappresentative delle diverse componenti economiche, politiche, sociali e associative della città con una trentina di interventi che hanno affrontato e discusso da diverse angolazioni la tematica.
Coordinato da Anna Bozzuto l’incontro è iniziato con gli interventi di Pier Renato Trincherini e Italo Isoli a nome del gruppo di lavoro, seguiti da Maurizio Colombo della Camera di Commercio che ha invitato a leggere in chiaroscuro la situazione economica della nostra provincia.
La prima parte del dibattito ha affrontato l’ipotesi del gruppo di lavoro che prospetta una possibile valorizzazione dell’area recuperando la centrale in funzione del teleriscaldamento e favorendo una scelta di localizzazione di ricerca e produzione nel settore della green economy.
Il confronto si è poi allargato a prospettive, esigenze e priorità differenti quali: acquisire una serie di informazioni e dati molto più precisi; far innanzitutto luce sulla effettiva situazione di inquinamento dell’area sollecitando la proprietà e l’ente pubblico; recuperare spazi di verde per la città; chiarire la prospettiva di città verso cui si desidera andare; non porre in contrapposizione attività produttive e turismo; invertire l’esodo di forze di lavoro, soprattutto giovanili, dalla nostra città. Molte di queste esigenze, ha sottolineato Trincherini possono comunque procedere in parallelo.
Tutti hanno valutato positivamente l’iniziativa dove diversi soggetti, anche esprimendo posizioni differenti, hanno saputo ascoltarsi con attenzione e confrontarsi senza alcuna polemica e dove tecnici di diversi ambiti, soggetti politici e semplici cittadini hanno espresso la volontà comune di contare nelle scelte che coinvolgono la città.
L’appuntamento è per il prossimo settembre quando tutti i partecipanti sono chiamati a riprendere, approfondire e rilanciare quanto sinora il gruppo di lavoro e il dibattito della serata hanno espresso.
Gruppo di lavoro “Area Acetati”
Verbania 30 giugno 2011

Acetati: se ne discute a Verbania mercoledì 29 giugno

Un gruppo di lavoro, espressione delle forze politiche dell’area di centro sinistra, sta conducendo una riflessione sui problemi derivanti dalla chiusura di “Acetati”.
La questione pone da un lato il problema urgente dell’occupazione, dall’altro il problema del destino di un’area centrale della città, con potenziali problemi di sicurezza ambientale.
E’ nata così l’esigenza di un confronto con le rappresentanze di tutte le forze economiche e sociali presenti sul territorio, per arrivare a costruire insieme proposte concrete e partecipate.
Vi invitiamo pertanto ad un incontro mercoledì 29 giugno 2011, alle ore 20.30, presso la Sala Rosmini del “Chiostro” di Verbania

Confidando nella vostra attiva partecipazione, porgiamo distinti saluti.

Verbania, 16 giugno 2011