Digitale terrestere: IL PD presenta un interpellanza in provincia con il consigliere Costa

Stefano Costa, consigliere provinciale PD

Pubblichiamo il testo dell’interpellanza, presentata dal consigliere provinciale Stefano Costa, che chiede conto alla Provincia dei ritardi dei suoi interventi per arginare le difficoltà di recezione del digitatale terrestre in provincia, ed in particolar modo nelle valli.
Al Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola
INTERPELLANZA
in merito all’incompleto adeguamento tecnico televisivo sul territorio provinciale che preclude la ricezione del digitale terrestre in molte vallate.
Considerato che dal 25 ottobre 2010 in tutta l’area tecnica 3, di cui fa parte il VCO, è avvenuto lo spegnimento di tutti gli impianti analogici con conseguente black out del segnale televisivo per molti utenti residenti nelle vallate non in possesso di un antenna parabolica e relativo decoder;
Considerato che l’accordo di programma tra Provincia e le tre Comunità Montane del VCO per estendere il segnale del digitale terrestre nelle località montane allora scoperte si è solo parzialmente concretizzato in un miglioramento del servizio;
Che la Provincia si era impegnata all’acquisto delle apparecchiature ed alla realizzazione di infrastrutture di diffusione del segnale televisivo del digitale terrestre con l’impiego di parte dei proventi dei canoni idrici relativi all’anno 2005;
Che le Comunità Montane hanno definito, con progetti operativi, quali ripetitori andavano adeguati assegnandone l’utilizzo alle televisioni che non coprivano le valli;
Che tali progetti, a detta del Presidente Nobili nel dicembre 2010, una volta inoltrati dalle Comunità Montane, dovevano essere approvati entro 30 giorni dalla Provincia che, in tempi stretti, avrebbe provveduto all’indizione della gara di appalto per l’acquisto della apparecchiature necessarie che verranno date in comodato d’uso gratuito alle Comunità Montane.
Che le stesse Comunità Montane dovevano occuparsi dell’installazione e poi dell’assegnazione dell’utilizzo dei ripetitori adeguati tecnologicamente alle emittenti le cui frequenze non arrivano nelle valli. Sempre le Comunità Montane, titolari dei tralicci (6 la Comunità Montana dei due Laghi e Cusio, 19 la Comunità Montana delle Valli dell’Ossola ed 8 la Comunità Montana del Verbano), dovevano ottenere l’autorizzazione dal competente Ispettorato per la ritrasmissione del segnale digitale con l’obiettivo è di giungere alla maggior copertura possibile entro il primo quadrimestre;
Che la Provincia si sarebbe fatta carico anche dei costi aggiuntivi nel caso fosse stato necessario un intervento di messa in sicurezza di alcuni ripetitori rimborsando le Comunità Montane delle spese sostenute, attraverso la presentazione all’Amministrazione Provinciale della completa rendicontazione.
Che, nonostante i buoni propositi sopra ricordati, la copertura attuale del segnale del digitale terrestre nelle valli del Verbano Cusio Ossola risulta ancora a “macchia di leopardo”: in alcune località arrivano i canali Mediaset ma non Rai e viceversa in altre ed in molte valli ancora latita il segnale delle emittenti locali più seguite.

Tutto ciò premesso e considerato, si interpella la S.V.
– Quali sono le cause ostative alla risoluzione di tale disservizio e quali iniziative la Provincia ha in essere, da sola o in concerto con altri enti locali quali comuni o comunità montane al fine di giungere finalmente ad una copertura totale dei residenti il Verbano Cusio Ossola.

Per la presente interrogazione si richiede l’inserimento al primo Consiglio Provinciale utile con risposta scritta resa a verbale di tale seduta.
IL CONSIGLIERE PROVINCIALE
Costa Stefano (consigliere PD)

Omegna. Urbanistica e viabilità: ci sono proposte? Discutiamone.

Marco Travaglini, coordinatore circolo PD Omegna

Lunedì 30 maggio, alle ore 21,00 nella sala di  S. Marta ( via Cavallotti) ad Omegna, terza assemblea pubblica promossa dal Pd del capoluogo cusiano nella campagna di ascolto della città. Tema della serata “Urbanistica e viabilità: ci sono proposte? Discutiamone”.
Vogliamo aprire un confronto con i cittadini, con  i professionisti, con le imprese per discutere insieme le scelte che è possibile avanzare per sbloccare una situazione che, a Omegna, è in crisi come tante altre.
Nel settore dell’edilizia, un indice significativo, ma non è il solo, è quello riguardante gli oneri di urbanizzazione che l’Amministrazione Comunale mette a Bilancio. In questi ultimi anni sono mediamente calati rispetto ai decenni scorsi significando così una situazione di “stallo” che è dovuta sicuramente alla crisi più generale che riguarda l’intero paese, ma che è anche specifica della nostra città.
Ci sono domande che reclamano risposte.Il Piano Regolatore non è più adeguato? E’ necessario introdurre varianti? Quali sono i vincoli esistenti e quelli che stanno per essere imposti (vedi  Rischio Incidente Rilevante) che determinano condizioni particolarmente difficili?
Come Partito Democratico, con una serie di incontri in corso, desideriamo aprire un dibattito nel merito dei problemi e verificare quali possano essere le strategie più importanti da attivare con una visione che – possibilmente – non si fermi al contingente, ma abbia l’ambizione di guardare al futuro e ad un progetto più complessivo di sviluppo e trasformazione della città.
Ecco allora che è necessario trovarsi d’accordo su come “leggere il territorio”, su come “individuare gli obiettivi” da perseguire, su quali “progetti” è necessario insistere per realizzare interventi utili, sostenibili e praticabili sia da un punto di vista ambientale, sia da un punto di vista economico e finanziario. In primo luogo bisogna “ascoltare”; poi, compito di una forza politica sarà quello di “trovare sintesi ragionevoli e, insieme, coraggiose”.
Il vostro contributo di idee e proposte è importante per noi ma, soprattutto, per la nostra città .
Vi aspettiamo, cordiali saluti
Marco Travaglini
coordinatore circolo PD Omegna

Sterpone: un contributo alla città

"Nino" Leopardi coordinatore circolo PD Domodossola

A seguito della “Lettera agli Elettori” da parte di Giuseppe Sterpone, ritengo opportuno, in qualità di Segretario del Circolo di Domodossola del Partito Democratico, manifestare alcune riflessioni su quanto il leader della Lista Civica “Impegno per Domodossola” ha sottoposto all’ attenzione degli Elettori.
Intanto, dalla lettera traspare un’ amarezza che, senza infingimento alcuno, comprendo appieno.
Per questo, maggiormente apprezzo la sostanza dell’ indicazione di totale libertà di voto lasciata ai propri elettori per il ballottaggio.
In questo contesto, a me preme confermare a Giuseppe la stima mia personale e del Partito che in Città rappresento e che – non più tardi di alcuni mesi fa – mi aveva determinato a proporgli l’ iscrizione al Partito Democratico.
Tuttavia, ciò non può e non deve far passare sotto silenzio le diversità di valutazione politica rispetto alle strategie con le quali affrontare queste Elezioni Comunali.
La strategia che il Partito Democratico di Domodossola ha concordato con i propri Alleati prevede il mantenimento e rafforzamento della Coalizione di Centro Sinistra sia nel caso che si vinca (e ciò è ovvio…), ma ( e questo è meno ovvio…) soprattutto se – malauguratamente – si uscisse perdenti.
A Sterpone abbiamo a più riprese spiegato lo scopo di questa posizione, per convinzione politica – ovvero per la credibilità di fronte ai nostri concittadini – dichiarando per noi non praticabile la tesi da Lui sostenuta, di rivendicazione di sua  totale libertà d’ azione in caso di sconfitta.
Ora, io comprendo e rispetto i motivi delle diverse opzioni di fronte a questo “nodo”, ma la nostra scelta sarebbe stata contradditoria  se avessimo fatto “finta di niente” e risolto tutto con un confuso “Comitato Elettorale”.
Non Vi è arroganza o volontà di escludere alcuno.
Io ritengo che l’ esperienza e la passione che Giuseppe ha mostrato in questi anni di vita pubblica cittadina debbano e possano trovare altre forme di manifestazione, affinchè il suo contributo alla Città non venga meno.
Per quanto riguarda la Coalizione che sostiene Mariano Cattrini noi, come Partito Democratico ed insieme ai nostri Alleati, attendiamo serenamente il giudizio dei nostri concittadini ed – in piena umiltà – dichiariamo fin d’ ora che accetteremo il ruolo che Essi ci assegneranno.
Il coordinatore
Antonio Leopardi.

RILANCIARE LE AREE INDUSTRIALI IN CRISI E’ POSSIBILE

Aldo Reschigna

Gli strumenti per contrastare la deindustrializzazione nei territori piemontesi in zone come il VCO ci sono. La Giunta regionale si impegni per attivarli.
Per questo abbiamo chiesto un Consiglio regionale straordinario sull’utilizzo degli accordi di programma per le aree di crisi. Intese, cioè, che prevedono un’attività integrata e coordinata di Regione, enti locali ed altri soggetti pubblici e privati, con la confluenza di risorse finanziarie anche statali e comunitarie.
Un decreto ministeriale del marzo 2010 prevede infatti che la Regione possa proporre al Governo di attivare accordi di programma nelle aree da lei individuate.  Già altre Regioni si sono mosse in questa direzione e in almeno un caso, quello della Toscana, l’accordo di programma è ormai giunto alle fasi finali, alla vigilia della sua formalizzazione. Dalla Giunta piemontese, invece, nulla si muove.
Eppure il Piemonte è la regione italiana più colpita dal processo di deindustrializzazione, e Il VCO è una delle zone in condizioni più gravi dell’intera regione.

Per questo non basta affidarsi al mercato, cercando di sostenere le imprese con incentivi di entità insufficiente, vista la crisi del bilancio regionale. Occorre intervenire mobilitando tutte le risorse disponibili, a partire da quelle che si possono ottenere dal governo centrale e dall’Unione europea utilizzando le numerose normative in vigore.
Per questo é necessario che la Giunta Cota esca dal suo torpore.  Con la nostra mozione, che sarà votata al termine del Consiglio regionale straordinario, chiediamo che la Giunta regionale avvii presso il Governo le pratiche burocratiche necessarie per arrivare all’accordo di programma.

Che entro un mese vengano individuate le aree del territorio regionale che, per le loro caratteristiche socioeconomiche e la condizione di crisi, possono godere dell’intesa e dei contributi statali ed europei.
Si tratta di un’occasione importante per il Piemonte e per il VCO, che non intendiamo perdere. Solo nel quadro di un accordo di programma che metta insieme istituzioni locali e nazionali, realtà produttive e sociali, organizzazioni sindacali, è immaginabile individuare adeguate strategie per sfruttare al meglio le risorse statali e comunitarie che possono contribuire in modo rilevante al rilancio economico della nostra provincia e dell’intero territorio regionale.
COMUNICATO STAMPA
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico

Al Presidente del
Consiglio regionale
del Piemonte
MOZIONE
ai sensi dell’articolo 18, comma 4, dello Statuto e
dell’articolo 102 del Regolamento interno
trattazione in Aula 
trattazione in Commissione
OGGETTO: Cogliere le opportunità per rilanciare il Piemonte.
Il Consiglio regionale del Piemonte,
Premesso che
 l’articolo 2 della Legge 23 luglio 2009, n. 99, al fine di assicurare
l’effi cacia e la tempestività delle iniziative di reindustrializzazione nelle
aree o distretti in situazione di crisi industriale e nei casi di situazioni
complesse, nonché con impatto significativo sulla politica industriale
nazionale, rende possibile la stipula di accordi di programma, il cui
finanziamento è sostenuto anche con fondi statali;
 tali accordi prevedono un’attività integrata e coordinata di Regioni, Enti
Locali ed altri soggetti pubblici e privati, la confluenza di risorse
finanziarie e l’armonizzazione dei procedimenti amministrativi;
 il Decreto Ministeriale del 24 marzo 2010 “Individuazione delle aree di
crisi industriale. Riforma del sistema degli interventi di
reindustrializzazione nelle aree e nei distretti in situazione di crisi
industriale e di crisi industriale complessa, in adempimento a quanto
disposto dall’articolo 2, comma 7, della legge 23 luglio 2009, n. 99” ed,
in particolare, gli articoli 3 e 4 definiscono i criteri e la procedura per
l’individuazione delle aree o dei distretti in situazione di crisi industriale
complessa;
 l’articolo 4 del Decreto sopra richiamato stabilisce, nello specifico, che
l’individuazione delle aree su cui attivare i suddetti accordi di
programma possa conseguire, oltre che da un’analisi autonoma degli
uffi ci ministeriali, anche da specifica istanza avanzata dalla Regione nel
cui territorio ricade l’area o il distretto in crisi industriale, fermo
restando l’accertamento delle condizioni previste dalla L. n. 99/2009 e
previa consultazione con gli Enti e le Istituzioni interessate e le
organizzazioni datoriali e sindacali;
Rilevato che
 alcune Regioni italiane, a fronte del quadro normativo sopra delineato,
hanno già deliberato istanze al Ministero dello sviluppo economico per
l’attivazione del procedimento di individuazione ed accertamento delle
aree o distretti in situazione di crisi industriale complessa, nonché con
impatto significativo sulla politica industriale nazionale;
 almeno in un caso, quello della Regione Toscana, l’attivazione del
suddetto procedimento sta portando, in queste settimane, alla
definizione dell’accordo di programma, ai sensi dell’articolo 2 della
succitata L. n. 99/2009;
Considerato che
 il Piemonte è la regione, all’interno dell’Italia Settentrionale, con il più
consistente processo di deindustrializzazione;
 nella nostra Regione, sono presenti aree e distretti caratterizzati da
perduranti fenomeni di crisi industriale particolarmente gravi e
complessi, resi ancora più gravi dall’evoluzione del quadro economico
piemontese e dalla crisi, i cui effetti si fanno tuttora pesantemente
sentire anche sul piano occupazionale;
 nell’attuale situazione di scarsità di risorse, è d’obbligo che le Istituzioni
perseguano con impegno ogni opportunità che possa favorire il rilancio
dell’economia piemontese;
IMPEGNA
la Giunta regionale
 a presentare, quanto prima, formale istanza al Ministero dello sviluppo
economico per l’accertamento, ai sensi dell’articolo 4 del Decreto
Ministeriale del 24 marzo 2010, della presenza sul territorio piemontese
di situazioni di crisi industriale complessa, nonché con impatto
significativo sulla politica industriale nazionale, al fine di fornire una
rilevante e concreta risposta alle esigenze delle nostre realtà produttive
in forte diffi coltà;
 a presentare, entro 30 giorni, alla Commissione consiliare competente,
la proposta di individuazione delle aree o distretti in situazione di crisi
industriale complessa all’interno del territorio regionale;
 ad individuare adeguate strategie per sfruttare al meglio le risorse
statali e comunitarie che possono contribuire in modo rilevante al
rilancio economico del territorio piemontese.
Torino, 24 maggio 2011
PRIMO FIRMATARIO Wilmer RONZANI
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