Mobilità sociale e società aperta per contrastare la crisi

Riceviamo e pubblichiamo un contributo di Marco Travaglini, coordinatore circolo PD di Omegna, sul tema della crisi.
La crisi economica, colpendo il lavoro e  i redditi,  ha prodotto anche un pericoloso abbassamento della soglia delle tutele e dei diritti. Non è una novità che la crisi rende più vulnerabili, indifesi e persino più disponibili alla rinuncia di un pezzo della propria dignità pur di tenere la testa fuori dall’acqua.
Ma questo deve spingere tutti a misurarsi affinché si continui nella ricerca e nell’impegno sulle misure anti-crisi, ponendo grande attenzione ai risvolti sociali. Anche nel VCO, come un po’ ovunque, alla crisi economica s’accompagnano un forte utilizzo degli ammortizzatori sociali ( dalla CIG, anche in deroga, alla mobilità) e un incremento della disoccupazione, soprattutto giovanile. Non solo: si sconta anche qui un  basso indice di mobilità sociale, accompagnato da un’enorme disparità fra i redditi.  Eppure mobilità sociale, società aperta e coesione rappresentano il cuore di qualsiasi progetto che si ponga l’obiettivo dello sviluppo e della buona occupazione.
Non si può rinunciare all’impegno a smantellare meccanismi corporativi e monopolistici. C’è bisogno delle liberalizzazioni, di quelle serie: meno barriere di accesso alle professioni, più concorrenza nei servizi, imprese maggiormente contendibili, autorità realmente indipendenti, rottura di soffocanti e non democratici monopoli. Questo è un argomento generale che non può essere messo da parte.
Un maggior dinamismo nei percorsi di vita, nel lavoro, nell’ attività economica e sociale, è indispensabile. Se si cambia un po’ tutti, tutti possiamo stare meglio. Una scelta da fare con coraggio e determinazione, stando dalla parte di chi bussa alla porta e non con quelli che la tengono chiusa.
Così si risponde, anche nel VCO, al bisogno di futuro, di lavoro “buono”, di formazione di giovani che sono costretti, quando va bene, ad accontentarsi di lavori precari, dequalificati e malpagati. O di andarsene altrove, verso altre città del Piemonte o della Lombardia. Un tema che si accompagna al bisogno di un grande sforzo di innovazione. In questi anni, si sono avviati progetti per un nuovo sviluppo fondato sulla sostenibilità ambientale, l’economia verde, il sapere, la conoscenza. Il Polo dell’Innovazione ne è la rappresentazione migliore.
Non si tratta solo di accedere a provvigioni finanziarie messe a disposizione dal pubblico, per quanto utili e per quanto disponibili. Occorre che il sistema delle imprese sia più reattivo e che, in concertazione con gli enti locali, le associazioni di categoria, la Camera di Commercio, il Tecnoparco e tutti gli enti utili alla programmazione, formazione e innovazione, facciano proposte autonome di sviluppo.

.Marco Travaglini

Circolo di Vogogna-Premosello Verbale di riunione del 11-11-2010

Circolo di Vogogna-Premosello Verbale di riunione del 11-11-2010

1.    Presentazione conto economico e proposta di acquisto gazebo
Il coordinatore comunica che, al momento, è presente un saldo di cassa pari a € 596,00 dato dal 50% delle quote di tesseramento e dal ricavo della cena elettorale. Si decide di acquistare un gazebo pieghevole.

2.    Comunicazioni del coordinatore su riunione coordinatori
Il coordinatore ha informato sull’istituzione di un coordinamento di zona, sulla disponibilità da parte della segretaria provinciale di partecipare alle riunioni dei Circoli. Tema emerso dall’incontro: i Circoli come promotori di iniziative; a tal fine si chiede di individuare un’INIZIATIVA da portare avanti nella prossima primavera. Si terrà a breve un seminario sulle centrali a bio massa. Verrà organizzata per sabato 11 dicembre una manifestazione di protesta a Roma. Il 27 novembre Ichino e Damiano saranno a Villadossola a parlare sui temi del LAVORO.
Verranno organizzati degli incontri politici formativi.

3.    Discussione circa elezioni circoli ed assemblea provinciale e comunicazione componenti della segreteria provinciale
Vengono comunicati i risultati delle elezioni dei Circoli, i nominativi dei coordinatori e i componenti della Segreteria provinciale.

4.    Salvaguardia ospedale di Domodossola. Raccolta firme
Il Circolo PD di Domodossola ha presentato una raccolta di firme per la salvaguardia dell’ospedale S.Biagio e in particolare per la realizzazione della seconda ala. Si decide di collaborare alla raccolta di firme.

5.    Mobilitazione nazionale del 20-21 e 27-28. Informazioni e verifica disponibilità
Si decide di sistemare un gazebo in Piazza Chiesa domenica 21 novembre, nel pomeriggio; la consegna porta a porta del materiale verrà gestita suddividendosi le zone e iniziandola già nelle serate precedenti il week end del 27-28 novembre.

6.    Parere circa l’elaborazione di un ordine del giorno da presentare in consiglio comunale sullo stato del fiume Toce
Il coordinamento del Circolo decide di preparare un Comunicato Stampa sullo stato del fiume Toce, avvalendosi della collaborazione del sig. Maruzzi Orlando, che da tempo segue con attenzione il problema. Verranno fatte delle fotografie da allegare al Comunicato perché possa essere il più  incisivo possibile.

7.    Proposta di legge Pd sull’acqua che si discuterà in riunione amministratori pd Martedi prossimo. Ultimo numero deputati pd news. Presentazione al coordinamento
Il coordinatore ha illustrato a grandi linee la proposta di legge, invitando chi fosse interessato a prenderne visione. Ha poi illustrato le varie comunicazioni che arrivano regolarmente via e-mail premurandosi di stamparle e distribuirle agli amici sprovvisti di connessione Internet.

8.    Varie ed eventuali
Al termine dell’incontro vi è stata una discussione sul disservizio relativo alla distribuzione dei pannoloni presso l’Asl, tema che tocca da vicino persone già di per sé in difficoltà.

l’incontro termina alle ore 22,30

Lavoro: la Provincia non garantisce nemmeno la funzionalità del centro per l’impiego.

image Le promesse del centro-destra locale ed in Provincia sono molte.
Sul tema del Lavoro e della pesantissima crisi che colpisce il VCO e l’intero paese, nessuna di quelle fatte sta trovando riscontro.
Del “famoso” tavolo nazionale che doveva essere aperto dalla giunta Nobili per affrontare le situazioni di crisi non c’è più traccia. Le singole aziende e i loro lavoratori sono abbandonati a se stessi.
Manca la volontà e mancano le idee per tentare di affrontare questa difficile fase.
Il problema è che questa Provincia non riesce nemmeno a garantire l’ordinaria amministrazione.
Sarebbe almeno necessario ed inderogabile, in assenza di altre politiche di rilancio dell’economia locale, sostenere e potenziare l’attività del II° Settore “Politiche del Lavoro e Formazione”.  Invece il “Centro per l’impiego”, di competenza della Provincia e che del II° Settore “Politiche del Lavoro e Formazione” è l’elemento principale, è invece in condizioni difficili. Dovrebbe essere aiutato a svolgere i suoi compiti al meglio in questa difficile fase, proprio perché i lavoratori, come non mai, si stanno rivolgendo ai suoi sportelli. Invece si formano spesso code di utenti in cerca di occupazione, anche a causa delle carenze nell’organico. 
Non chiediamo nuove assunzioni. Si tratterebbe semplicemente di ricoprire i posti in pianta organica, lasciati vacanti a causa di ritiro dal lavoro, mobilità interna o assenze di lungo periodo di dipendenti di ruolo a tempo indeterminato.
Si parla di alcuni posti in meno, 5/6 che la giunta Nobili non sostituisce, impedendo nei fatti di avere un Centro per l’impiego all’altezza dei compiti che gli spettano. Carenze che finiscono per pesare sul funzionamento degli uffici e sulla qualità dei servizi e delle risposte offerte ai cittadini e ai lavoratori che ad esso si rivolgono.
Per questi motivi il gruppo del PD in consiglio provinciale ha presentato un’interpellanza (che qui sotto vi alleghiamo) per chiedere, alla giunta Nobili, un’intervento immediato per rafforzare l’organico del II° Settore “Politiche del Lavoro e Formazione”, al fine di potenziare i servizi pubblici messi in campo dalla Provincia a sostegno in favore della popolazione del Verbano-Cusio-Ossola in cerca di occupazione.
Se la giunta Nobili è immobile sul fronte della crisi che almeno faccia funzionare al meglio il “Centro per l’impiego”.

PD – Coordinamento provinciale
PD – Gruppo provinciale

Al Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola

l’attuale, pesantissima, congiuntura economica in cui versa il Verbano Cusio Ossola impone agli enti locali del territorio, Provincia in primis, uno sforzo progettuale e operativo superiore alla norma per rispondere alla domanda di lavoro avanzata da un numero sempre più elevato di cittadini residenti nella nostra zona.

Se comprendiamo essere difficile, nonostante le promesse di rilancio economico avanzate durante la campagna elettorale del 2009, per questa Amministrazione Provinciale trovare soluzioni che portino all’insediamento di nuove attività produttive o, almeno, alla tutela di quelle esistenti, risulta invece arduo comprendere i motivi per cui non si proceda, perlomeno, ad un immediato potenziamento dei servizi del II° Settore “Politiche del Lavoro e Formazione”.

A nostro avviso, infatti, mai come in questa fase di recessione economica, i servizi del II° Settore rappresentano un sostegno importante e concreto a chi è in cerca di occupazione, grazie alla elaborazione di percorsi formativi tarati sulle esigenze del singolo disoccupato e, soprattutto, grazie a un collaudato meccanismo che permette di incrociare con discreti risultati domanda e offerta di lavoro.
 
Dunque è necessario e inderogabile, soprattutto in assenza di altre politiche di rilancio dell’economia locale, sostenere e potenziare l’attività del II° Settore “Politiche del Lavoro e Formazione”, potenziamento di cui si sente l’esigenza soprattutto negli uffici del Centro per l’Impiego di Verbania e Domodossola, che del II° Settore sono parte importante e dove si formano spesso code di utenti in cerca di occupazione, anche a causa delle carenze nell’organico dei detti uffici.

Potenziare l’organico del II° Settore è dunque un imperativo inderogabile e, tutto sommato, di facile attuazione. Non si tratterebbe, infatti, di procedere a chissà quale modifiche della pianta organica del Settore citato, quanto piuttosto di ricoprire i posti lasciati vacanti a causa di ritiro dal lavoro, mobilità interna o assenze di lungo periodo di dipendenti di ruolo a tempo indeterminato. Entrando nel dettaglio, a tutt’oggi risulta la:
•    mancata sostituzione di due operatori del Centro per l’Impiego di Domodossola ritirati dal lavoro a partire dallo scorso 1° gennaio 2010;
•    mancata sostituzione di due operatori, attivi presso la sede di Baveno, trasferiti quale staff alla dirigenza del III° Settore;
•    mancata sostituzione di un operatore assente per malattia la cui cura necessità di tempi lunghi.

Da ultimo, a testimoniare l’impoverimento piuttosto che il rafforzamento del citato II° Settore, si registra il recente trasferimento di una dipendente, da anni attiva presso la sede di Baveno, agli uffici della Presidenza; tale mobilità è stata sì coperta, ma con un’assunzione a tempo determinato di una nuova dipendente, tramite la procedura prevista dall’art. 16 della Legge 56/1987, che non può obbiettivamente garantire la stessa professionalità maturata in anni di servizio dall’operatrice trasferita.  

Tutto ciò premesso e considerato

SI INTERPELLA  LA S.V.

per sapere cosa intende mettere in atto la Giunta provinciale per rafforzare l’organico del II° Settore “Politiche del Lavoro e Formazione” al fine di potenziare i servizi pubblici messi in campo dalla Provincia a sostegno in favore della popolazione del Verbano-Cusio-Ossola in cerca di occupazione

DEA, SEMIDEA E OSPEDALI DI SERIE C. LA SANITA’ AI TEMPI DELLA DESTRA

image Riflessione inviata da Claudio Zanotti. consigliere comunale PD
Arrivano in Regione Destra e Lega Nord e la sanità del Vco va in fibrillazione.
I nostri ospedali rischiano il declassamento e i politici locali di maggioranza non sanno che fare. Dobbiamo difendere l’”ospedale unico plurisede” con i suoi due Dea.
La programmazione sanitaria e ospedaliera si sta rapidamente e pericolosamente avvitando in una spirale che rischia di produrre danni gravissimi al Vco. Purtroppo assistiamo a un film già visto: quando al governo di Regione, Provincia e Comuni tornano Destra e Lega Nord, il primo settore a entrare in fibrillazione è la sanità. l’esperienza devastante del 2001-2003 (piano Aress e ospedale unico a Piedimulera) resta paradigmatica. Oggi siamo in condizioni non dissimili. Dopo avere sparato ad alzo zero dall’opposizione per cinque anni contro il progetto di “ospedale unico plurisede”, Popolo della Libertà e Lega Nord si trovano a dover sostenere sul piano locale un’ipotesi di Piano Sanitario Regionale che prevede l’individuazione di ospedali di fascia “A” (polispecialistici e complessi, di rilevanza regionale e interregionale), ospedali di fascia “B” (strutture di riferimento provinciale, dotate di Dea e di servizi specialistici e per le emergenze) e ospedali di fascia “C” (ospedali di “presidio territoriale”, con servizio di Pronto Soccorso ma senza Dea). Ed è partita la corsa alla mistificazione e alla presa di distanze: Zacchera si straccia le vesti per l’annunciato declassamento a ospedali di fascia “C” per “San Biagio” e “Castelli”, sbandiera la convocazione dell’assemblea dei Sindaci dell’Asl e – non si sa se per scherzo o sul serio – spezza pubblicamente una lancia per il mantenimento di due “semidea” a Verbania e Domo. Semidea?! Con la consueta, totale consonanza il leghista Enrico Montani afferma categorico che “il Dea resterà a Verbania. Punto e basta”. E quando la domanda gliela faranno a Domo, c’è da credere che Montani e Marinello risponderanno all’unisono: “il Dea resterà a Domodossola. Punto e basta”.
Ora, una cosa deve essere chiara fin da subito. Nel Vco la questione sanità/ospedali deflagra per responsabilità di PdL e Lega: non ci vengano a raccontare – il deputato e il senatore – di Dea e semidea, di responsabilità dei consiglieri regionali, ecc, ecc. Niente cortina fumogena, niente smarcamenti, niente appelli alla mobilitazione contro il “torinocentrismo”. Ma con quale faccia Zacchera se ne esce con frasi come queste: “occorre scordarsi che a Torino ci concederanno due ospedali entrambi di livello provinciale”? Non era Mercedes Bresso la “torinocentrica”? Nel Vco Pdl e Lega hanno due deputati, un senatore, il presidente del Consiglio Regionale e due consiglieri regionali di maggioranza e….”occorre scordarsi”?!
Mettersi a lavorare, bisogna! Non piagnucolare. Il centrosinistra nel 2004 ha scelto la strada dell’”ospedale unico plurisede” e l’ha costruita con coerenza. Per il “Castelli” c’è un progetto di progressiva riqualificazione (risale al marzo 2008 e lo potete vedere qui: http://www.verbaniasettanta.it/?page_id=2057) che attende di essere gradualmente realizzato. Popolo della Libertà e Lega Nord non devono inventare proprio nulla, anche perché – quando l’hanno fatto – il Vco ha vissuto fasi drammatiche; riprendano piuttosto in mano il progetto (da loro cosi spesso e così stoltamente irriso) dell’ ”ospedale unico plurisede”, proseguano nella sua attuazione, portino avanti il progetto di riqualificazione del “Castelli”.
Il nostro ospedale di fascia “B”, di rilevanza provinciale, c’è ed è quello che, salvaguardando i due presìdi di Domo e Verbania, garantisce un accettabile equilibrio tra costi e qualità delle prestazioni. E se questo ospedale provinciale è “unico e plurisede”, si diano da fare gli Zacchera, i Cattaneo, gli Zanetta, i Montani, i Marinello e i De Magistris a garantire la permanenza di due Dea. Sono superpolitici e sono superpagati.
Le sbrodolate sull’“autonomia” e sulla “specificità montana”, sulle “cabine di regia” e sul “piano strategico”, per favore, un’altra volta.