Concessioni idroelettriche: Borghi incontra Tremonti

imageLa proposta di prorogare le concessioni idroelettriche in scadenza a fine anno in cambio del coinvolgimento degli enti locali, avanzata nei giorni scorsi  nel Verbano Cusio Ossola, è stata illustrata nella mattinata di stamattina dal presidente dell’Uncem Enrico Borghi al ministro dell’economia, Giulio Tremonti, nel corso dell’incontro tra governo ed enti locali sul tema della finanziaria tenutosi nella sala verde di Palazzo Chigi, a Roma.
Intervenendo nel corso dei lavori, il presidente dell’Uncem ha sottolineato il fatto che gli enti locali montani abbiano sin qui precorso i tempi e dato l’esempio, visto lo sforzo di riordino e di razionalizzazione compiuto che ha portato ad un risparmio di almeno il 20% di spesa corrente, e ha sottolineato come in attesa delle cifre e dei dettagli occorra lavorare sul versante dello sviluppo e della crescita per compensare in un’ottica di federalismo le autonomie locali che saranno chiamate a mettere mano alla spesa. (segue)“Ci sono almeno due questioni sulle quali si può lavorare in finanziaria –ha osservato Borghi-. La prima è il tema del coinvolgimento degli enti locali nel processo di riassegnazione delle concessioni idroelettriche che andranno a scadenza entro la fine dell’anno, e sul quale abbiamo già avanzato la nostra proposta in sede parlamentare. La seconda è l’istituzione del registro dei serbatoi del carbonio, che consentirebbe la valorizzazione del patrimonio forestale montano che è spesso di proprietà pubblica e che garantirebbe di spendere in Italia soldi che oggi vengono dirottati all’estero. Come si vede proponiamo misure che sono un risparmio per la spesa pubblica, ed anzi che aumentano gli introiti degli enti locali senza dar corso ad aumento di prelievo fiscale ma attivando processi di sviluppo”.
“l’inserimento della norma sulle concessioni in Finanziaria –ha concluso Borghi- risolverebbe il rischio vendita centrali di Tessenderlo, consentirebbe al territorio di controllare sull’uso delle risorse idriche ai fini energetici e di avere i giusti ritorni di tale impiego e potrebbe costituire un precedente importantissimo per il futuro. Mi auguro che tale proposta possa godere dell’indispensabile sostegno governativo e parlamentare, perché potrebbe realmente cambiare la storia dei nostri territori montani”.
Da ultimo il presidente dell’Uncem ha manifestato la contrarietà dell’associazione al rischio paventato di imporre il divieto ai comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti di costituire società e di detenerne partecipazioni. “Oggi grazie ad investimenti condotti in maniera intelligente –ha osservato Borghi- numerosi comuni hanno evitato speculazioni territoriali, e soprattutto nel campo dell’energia e dell’ambiente realizzano utili con i quali sostengono servizi e investimenti. Privarli di questa opportunità sarebbe un atto lesivo dell’autonomia e della libertà di impresa, oltre che una soluzione dirigista che determinerebbe ulteriori costi per il settore pubblico”.
 

Si al bilancio, ma come da accordi

imageOggi in prima Commissione la Giunta ha illustrato una serie di emendamenti al bilancio tecnico e alla legge finanziaria in esame da domani nell’aula di Palazzo Lascaris.
Tra questi, un emendamento sul testo unico delle aree protette che, qualora approvato, delegherebbe alla giunta le modalità e la composizione dei consigli di amministrazione dei parchi, in contrasto con quanto afferma la normativa vigente ed espropriando le Province delle loro competenze. E’ evidente che non si tratta di un emendamento tecnico a un bilancio
tecnico, e nemmeno attinente a una legge finanziaria. Per questo, qualora venisse presentato in aula, ci sentiremmo liberi dalla nostra disponibilità a non ritardare l’esame e l’approvazione del bilancio.
Per altro l’emendamento illustrato è anche un autentico obbrobrio giuridico e legislativo. Infatti rimarrebbe in vigore la normativa sulle competenze di nomina dei consigli delle aree protette, per poi smentirla nella norma proposta. E inoltre, non avendo la giunta fiducia in se stessa, prevederebbe anche che, in vacanza di decisione da parte della giunta, la stessa giunta sia delegata a commissariare i parchi.

Rinnovo delle concessioni idroelettriche: le proposte del PD

image Rinnovo delle concessioni idroelettriche e utilizzo delle acque per uso energetico nei territori montani: le proposte del PD per un federalismo reale.
È questo il titolo del documento presentato oggi in una conferenza stampa dal Partito Democratico, alla presenza di Enrico Borghi, presidente UNCEM, Giuseppe Grieco capogruppo PD in provincia e Aldo Reschigna consigliere, capogruppo PD in Regione. Di seguito il documento presentato.
La imminente scadenza delle concessioni idroelettriche  nella provincia del Verbano Cusio Ossola costituisce oggi le basi il primo terreno di sperimentazione nel nostro territorio di un modello produttivo e non più assistenziale, e di applicazione reale dei principi di federalismo e di autonomia. Il PD del VCO ritiene che in proposito si debba operare  con una logica che tende alla riappropriazione, concertata e condivisa con gli attuali utilizzatori, delle risorse del territorio montano nel perseguimento di una logica autenticamente sussidiaria e federale.
l’articolo 12 del decreto legislativo n. 79/1999 ha introdotto la gara pubblica per la riassegnazione delle concessioni di grande derivazione idroelettrica (quelle relative agli impianti  >3000 kW di potenza nominale di concessione), riallineando al 2010 le scadenze di tutte le altre concessioni scadenti o scadute entro il 2010.

Le Regioni avrebbero dovuto avviare le procedure finalizzate all’assegnazione delle concessioni scadenti al 2010 entro il 2005,  ma ad oggi lo Stato non ha ancora emanato i criteri generali per la loro effettuazione (art. 12, comma 2, del d.lgs. n. 79/1999), criteri che, secondo la sentenza citata della Corte Costituzionale, devono essere adottati dallo Stato d’intesa con le Regioni.

Tutto ciò considerato, il PD del  propone di superare l’empasse provocata dalla sentenza della Consulta attraverso due strade

1 – a livello nazionale

Il PD del VCO chiederà ai parlamentari del proprio partito di operare, a partire dalla discussione sulla manovra finanziaria annunciata per le prossime settimane, per giungere alla revisione dell’attuale meccanismo di proroga delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche introducendo in via sperimentale per i soli territori montani (in virtù della previsione normativa sancita dall’articolo 44 della Costituzione che recita “La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane”) un sistema premiale su base volontaria, derogatorio rispetto alla disciplina al momento vigente, secondo il quale ai concessionari che volontariamente cedono, prima della pubblicazione dei bandi previsti per il rinnovo delle concessioni, il 30/40% delle quote delle società agli enti locali interessati ubicati in territorio montano, viene concessa una proroga di 7 anni in luogo dei 3 anni di proroga tecnica (tempo minimo ora richiesto per indire le gare).

Una tale iniziativa mira per un verso a compensare gli squilibri economici determinati nel corso degli anni passati a svantaggio dei territori montani, prevedendo un equo ristoro per l’utilizzo della risorsa acqua di cui la montagna è particolarmente ricca, e assume per l’altro un’importanza politica decisiva, anche in chiave simbolica, nella realizzazione della svolta federalista del Paese con un approccio bottom-up.

 – a livello provinciale

Il PD del VCO ribadisce in proposito un concetto di fondo : il controllo delle strategie del settore energetico sia fatto da parte del pubblico, la gestione venga effettuata in base alle regole di mercato.
Questo per il Verbano Cusio Ossola rappresenterebbe una autentica rivoluzione, visto che qui il pubblico non ha fatto una autentica strategia, e le regole del mercato non sono mai esistite visto che non è stata fatta UNA SOLA GARA delle attuali 161 concessioni idroelettriche PUBBLICHE rilasciate nel territorio provinciale per una straordinaria potenza media nominale installata di 391.872,18 kwh.

Il rinnovo delle concessioni idroelettriche può diventare – e deve diventare – l’occasione per rifondare su basi nuove il rapporto fra i produttori idroelettrici e la Provincia del VCO col decollo di un’Azienda di Valle, che potremmo chiamare “Azienda Energetica delle Valli Lepontine” o “VCO Energia” a partecipazione pubblico-privata, inserita in un più vasto progetto industriale in grande di darle immediatamente una prospettiva nazionale e internazionale.
Un’ Azienda energetica delle nostre Valli che dovrà vedere come soggetti protagonisti al proprio interno gli enti locali del territorio (Provincia. Comunità Montane, Comuni sedi di impianti), le realtà operative come Tecnoparco del Lago Maggiore e SAIA e anche gli industriali, le forze imprenditoriali e le banche del territorio, in primis la Banca Popolare di Intra che avrebbe in tal modo l’occasione concreta per fugare ogni dubbio che spesso aleggia circa la sua reale volontà di rimanere radicata sul territorio nel quale è nata.
 Il modello cui guardare è quello già sperimentato con le Province di Trento e di Bolzano, dove con successo si è unita la capacità del pubblico di guidare le strategie e la logica di mercato per la gestione del comparto.
Solo così il Verbano Cusio Ossola potrà compiere quel salto di qualità che la sua economia oggi richiede e che solo in questo quadro si potrà discutere di energia a basso costo o a costo zero e di altri vantaggi territoriali altrimenti impossibili da conseguire. 

PDVCO

Verbania, 21 maggio 2010

PD VCO: “NO ALLA DIVISIONE ASL-OSPEDALI”

La sanità regionale al centro di una conferenza stampa indetta dal Partito Democratico mercoledì pomeriggio, con la presenza derl Capogruppo del PD in Consiglio Regionale Aldo Reschigna e il segretario provinciale Lilliana Graziobelli, i quali attraverso un’interrogazione in Regione chiedono l’istituzione urgente di un laboratorio di emodinamica nel VCO. (Cliccando qui potete visionare il servizio televisivo)