TRENI IN AFFITTO, ELEZIONI E SCARICABARILE

image I giornali danno in questi giorni la notizia della proposta di Zacchera per risolvere il problema dei pendolari sulla linea del Sempione: prendere in affitto un treno. Siccome la gattina frettolosa fa i gattini ciechi, le dichiarazioni del sindaco si chiudono con questa affermazione: “Questa è una delle proposte concrete…, sperando che la gente ci stia. Perché poi se le amministrazioni si sfilano, partendo dalla Regione, allora la gente prenda atto di chi vuole veramente risolvere i problemi e chi no”. Dunque, la proposta del “treno in affitto” (non nuova, perché già esaminata anni fa dal Comitato Pendolari e da amministratori provinciali) è buttata lì come una novità (e non lo è) con l’obiettivo di scaricare a priori la responsabilità della mancata soluzione del problema sulla Regione. E a marzo per la Regione si vota: siamo purtroppo come sempre dentro la propaganda elettorale, che spero i consiglieri regionali sappiano smascherare. Veniamo alla proposta del “treno in affitto”, come detto già presa in esame in passato e non sviluppata per intrinseche difficoltà. Infatti le proposte più meditate del Comitato Pendolari prevedevano non l’inserimento di un nuovo treno, ma una razionalizzazione degli orari esistenti per renderli più veloci (in sintesi sommaria: togliere le fermate tra Arona e Gallarate da qualcuno dei treni del mattino e risparmiare così qualche minuto per portare a un’ora e quaranta la percorrenza Domo-Milano) perchésulla linea, soprattutto nelle tratte Gallarate-Milano e peggio ancora Rho-Milano c’è una tale concentrazione di convogli diretti alla metropoli che nelle ore di punta non c’è lo spazio nemmeno per uno spillo, figurarsi per un treno! Il problema dunque non è quello di avere un treno in più, ma quello di ridurre i tempi di percorrenza. Inoltre, l’idea un po’ demagogica di far effettuare al treno in affitto “tutte le fermate” nel Vco non è assolutamente compatibile con l’obiettivo di compiere il viaggio in un’ora e trenta. Se poi si mette in campo la questua tra tutti i Comuni coinvolti (servono 700.000 € all’anno), ciascuno in cambio del soldo messo vorrà che il treno fermi nella propria stazione e diventerà un localissimo.
Come si può agevolmente ricavare già da queste prime, sommarie note, la soluzione (difficilissima) dei principali problemi dei pendolari (rispetto degli orari e qualità minima del comfort a bordo) sta altrove. E richiede un autorevole e convergente azione di tutti i soggetti coinvolti (in primis, parlamentari nazionali, amministratori regionali e provinciali, Regione Lombardia e Trenitalia) per conseguire gli obiettivi della velocizzazione dei convogli ”piemontesi” sulla tratta Arona-Gallarate-Rho-Milano e della decorosa manutenzione ordinaria e straordinaria dei convogli. Magari velocizzando anche i lavori di Movicentro, in modo che la stazione di Verbania assuma a tutti gli effetti lo status di fermata ferroviaria a servizio dell’intera provincia, come già detto nello scorso numero di questo foglio. Altre divagazioni sul tema rischiano di essere propagandistiche e, per questa ragione, sostanzialmente inefficaci.
Prima di chiudere, due commenti (in forte sintonia con quanto scritto più sopra) sulla proposta ”treno in affitto” ricavati dalla lettura odierna de “La Stampa”. Dice Massimo Nobili, Presidente PdL della Provincia: “Piuttosto che versare soldi a Trenitalia per due corse al giorno, meglio portare avanti quanto inserito nel piano di sviluppo della provincia: un collegamento veloce, una sorta di metropolitana leggera tra il nostro territorio e Milano..ecc”. Proposta bocciata dal compagno di partito. Argomenta Aldo Reschigna, consigliere regionale Pd: “Attenzione a non fare scelte populiste…il problema del trasporto pubblico su rotaia è drammatico, ma la soluzione deve passare attraverso un’assunzione di responsabilità di Trenitalia, non versando alla società altri soldi. Capisco che un sindaco stretto dalla pressione della comunità locale possa arrivare a lanciare queste idee; me lo immagino meno da chi è anche parlamentare e dovrebbe avere una visione globale”. Proposta rimandata in quattro materie.
Claudio Zanotti, consigliere comunale PD

Riunione PD zona Cusio

È convocata una<strong> </strong>riunione PD della zona Cusio<strong>. Si discute di </strong><font>Campagna elettorale per le elezioni regionali; -Lancio tesseramento 2010; -Organizzazione feste democratiche; <font>l’appuntamento per <strong>Venerdì 5 febbraio alle ore 21.00</strong> presso il salone del Circolo F.Ferraris, in via manzoni, ad <strong>Omegna.</strong>

FINANZIAMENTI PER VALLE VIGEZZO DALLA REGIONE PIEMONTE .

image Con due determine di fine anno sono stati attribuiti dalla Regione Piemonte contributi per interventi all’interno della Valle Vigezzo. Con la prima determina è stato concesso un contributo di Euro 99.000 ai Comuni di Re e di Villette per l’acquisto di un mezzo sgombero neve , si precisa che il contributo regionale è pari al 90% dellespese che verranno sostenute dalle due Amministrazioni Comunali trattandosi di piccoli comuni.
Con la seconda determina è stato concesso un finanziamento di Euro 300.000 alla Comunità Montana valle Vigezzo per le opere e mezzi relativi al potenziamento dell’impianto "La Colma".
Il finanziamento è stato reso possibile dal recupero di fondi ormai andati in perenzione da molti anni operato con la legge di assestamento del Bilancio approvata nelle scorse settimane dal Consiglio Regionale con la quale si sono recuperate risorse che, assegnate a suo tempo alla Regione Piemonte, erano state utilizzate per scopi diversi da quelli originari.
I consiglieri Regionali, Aldo Reschigna e Marco Travaglini