PRIMA RIUNIONE DELLA DIREZIONE NAZIONALE: la nota di Enrico Borghi

IL PD “MODERNA RETE DI INIZIATIVA POLITICA”.  SULLA GIUSTIZIA SI’ AL CONFRONTO, MA VIA QUESTO “IMPOTABILE”DDL
“Non sarò un segretario permaloso. Dirò la mia qua, e chiedo a tutti di fare della direzione il luogo della discussione franca”. Si è presentato cosi’ Pierluigi Bersani, alla prima convocazione della direzione nazionale del Pd all’indomani delle primarie del 25 ottobre.
Nel suo intervento, molto concentrato sulla struttura del partito (“tema da riportare a dignità politica, e da non confinare più nelle varie ed eventuali”) il neo segretario ha tracciato le direttrici di marcia del partito chiamato “a dare gambe al nostro sogno”. Il Pd per Bersani dovrà essere una “moderna rete di iniziativa politica che abbia solidità, consistenza e vitalità per reggere il peso del progetto impegnativo che siamo dati”. Per realizzare questa moderna rete Bersani ha indicato alcuni punti fermi:
–    i livelli sottostanti dovrano esser rappresentati secondo il principio ascendente dal basso verso l’alto
–    si dovranno attribuire spazi di autonomia politica e organizzative ai livelli regionali e provinciali (con la necessità di affrontare il nodo delle risorse finanziarie che devono tornare e restare sui territori)
–    bisogna arrestare la separatezza tra partito e amministratori locali, i quali sono risorse preziose che vanno valorizzate
Su questi filoni Bersani ha tratteggiato il partito federale e l’organizzazione interna, che sarà più nel dettaglio affrontata nella prossima direzione, riconvocata per il 24 novembre. Spazio dunque alla conferenza dei segretari regionali, ad una segreteria esecutiva composta da “persone di nuova generazione non parlamentari”, a forum tematici con le personalità più autorevoli del partito e le competenze, ad un “pensatoio” che si raccordi con le varie fondazioni presenti nell’area democratica, ad una ripresa della formazione politica attraverso l’organizzazione giovanile e la festa democratica.
Sul piano più politico, Bersani ha affrontato il “caso Rutelli” (“defezioni effettivamente immaginate e predisposte da tempo”) sottolineando la necessità di rispondere politicamente per non lasciare vuoti e spazi aperti. “Sono troppo convinto della bontà del nostro progetto per essere preoccupato –ha detto- ma non dobbiamo affrontare questi temi con sufficienza”. Orecchio a terra anche sul tema economico-sociale: “Cresce –ha proseguito il segretario- l’area del disagio che nasce dal bisogno, e su questo si registra l’impotenza litigiosa della maggioranza. Noi invece dobbiamo mettere a tema la questione del divario e delle disuguaglianze, tornando all’analisi dei fatti sociali”.
Sulla polemica del giorno (andare o non andare alla manifestazione “no-B day” del 5 dicembre indetta da Di Pietro, Diliberto e Ferrero) una battuta: “diamoci una regola generale, sulla base della quale alle manifestazioni che abbiamo parole d’ordine compatibili il Pd sarà presente, e comunque un grande partito  come il nostro non aderisce a manifestazioni promosse da altre, ma ne promuove, come intendiamo fare noi a dicembre con l’assemblea dei 1000 amministratori democratici che si terrà a Milano il 14 dicembre per dire al paese che ripartiamo dal basso per discutere dei problemi degli italiani anziché fare come la destra che discute dei problemi di Berlusconi”.
Di qui ad affrontare il nodo giustizia il passo è breve: “quanto proposto dal governo sul processo breve è impotabile, e va ritirato. Siamo disponibili a fare una riforma della giustizia, ma quel ddl va ritirato”.
Il dibattito che segue è compatto: 28 interventi in quasi quattro ore, con i big tutti silenziosi e un impianto sostanzialmente in linea con le proposte del segretario, con qualche divaricazione tra chi in piazza con Di Pietro ci andrebbe subito (Civati) e chi non ci pensa neppure (Marini, Fioroni).
Il filo conduttore lanciato da Bersani –ovvero prendere l’iniziativa politica per non disperdere la fiducia di 3 milioni di elettori- lega i vari contributi degli oratori.
Appuntamento al 24 novembre, per la seconda puntata del “Bersani style”.

Enrico Borghi

Marcia per la Sit-Cupro mercoledìmattina

image Continua la mobilitazione dei sindacati di categoria per la preoccupanete situazione dell’azienda di Pieve Vergonte anche alla luce di quanto emerso la scorsa settimana nel municipio pievese durante l’incontro dei rappresentanti sindacali e dei vertici aziendali.
Ci sarà mercoledì mattina, 18 novmbre, dalle ore 10 una marcia per le vie della città. Appuntamento quindi davanti ai cancelli della fabbrica di Pieve vergonte mercoledì mattina.

Mobilitazione del PD del VCO sui temi della giustizia: lunedì23 incontro pubblico a Verbania.

image Mobilitazione del Partito Democratico del VCO contro il disegno di legge presentato dal Governo Berlusconi.
Potete scaricare cliccando qui il volantino.
Strozzano la Giustizia: processi a rischio. È questo il titolo comune che racchiude le due iniziative che nei giorni prossimi il PD del VCO mette in campo sul tema della giustizia contro il disegno di legge presentato dal Governo.
Dopo il  Sit-In organizzato davanti al Tribunale di Verbania ci sarà un incontro pubblico convocato per Lunedì 23 novembre alle ore 21.oo presso il centro d’incontro di S.Anna a Verbania. IL tema sarà ”migliorare l’efficienza del sistema giudiziario, accelerare i tempi dei processi: Le proposte del PD”. Parteciperà l’On. Anna Rossomando, avvocato penalista, componente della commissione giustizia; coordina l’incontro Aldo Reschigna, consigliere regionale. Altro che processi brevi: con il disegno di legge presentato dal Governo saranno di fatto cancellati centinatia di processi tra cui (fonte Corriere della Sera): Parmalat con Tanzi imputato, il crack Cirio, quello dell’amianto di Eternit, le tangenti delle inchieste Enipower-Enelpower, il processo all’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio, il processo alla clinica milanese San Carlo per i falsi rimborsi al servizio sanitario, i dossieraggi della Security Telecom-Pirelli e moltissimi altri. Ed ovviamente saranno cancellati i due processi che riguardano Berlusconi ovvero quelli Mills e sui Diritti Mediaset. Una clamorosa beffa per tutti i cittadini onesti, un colpo di spugna per molti delitti e delinquenti, un vero indulto mascherato.
Pierluigi Bersani: “Il mio slogan – ha spiegato il segretario democratico – è "processo breve, purché ci sia". Norme per snellire i processi sono auspicabili, ma se si vuole usare delle norme titolate "processi brevi" per non fare i processi o per non fare qualche processo, allora essa diventa non accettabile”.
Facciamo sentire il nostro dissenso: partecipiamo tutti

Nobili lascia il timone sul turismo a Novara.

Potete scaricare cliccando qui l’interpellanza presentata dal capogruppo PD in consiglio provinciale Giuseppe Grieco. image
Si chiede conto al Presidente della Provincia del VCO Massimo Nobili del perché, nell’annunciato Tavolo permanente interprovinciale tra le amministrazioni di Novara, Asti, Biella, Cuneo, Vercelli e Verbano Cusio Ossola (che dovrà occuparsi di richiedere alla Regione Piemonte fondi destinati alle attività turistiche) come capofila è stata scelta Novara.
Infatti i dati inerenti alle presenze turistiche (anno 2008) riguardanti le sei province attrici dell’accordo non fanno che confermare la indiscussa prevalenza del turismo nel VCO rispetto a quello delle altre cinque province, ed anche che tra gli otto comuni piemontesi con presenze turistiche annue superiori alle 200.000 unità figurano ben quattro località del Vco e nessuna appartenente, invece, alla provincia di Novara.
Il capogruppo Grieco chiede a Massimo Nobili di conoscere quali ragioni abbiano suggerito di attribuire alla provincia di Novara il ruolo di ente capofila di una commissione che più naturalmente avrebbe dovuto trovare sede all’interno della nostra provincia.

Frontalieri: l’assessore regionale Migliasso risponde.

image Pubblichiamo la risposta all’Interrogazione regionale del 20 ottobre scorso presentata dai Consiglieri Travaglini e Reschigna del Partito Democratico inerente ai “tagli ai fondi dei frontalieri”. Risposta dell’Assessore al Lavoro e al Welfare, Angela Migliasso.
"Come Assessorato al Lavoro e Welfare conosciamo l’importanza che hanno questi ristorni per le amministrazioni locali del VCO: 59 Comuni su 77 sono interessati all’Accordo Italo-Svizzero del 1974.
Grazie a questi introiti è stato possibile per le varie Amministrazioni del VCO eseguire opere che, altrimenti, non si sarebbero potute realizzare e favorire la permanenza dei cittadini in aree di montagna minacciate dallo spopolamento.
Un esempio è dato dalla Comunità Montana Valle Cannobina, dove circa il 60% della popolazione attiva è occupata in Ticino: qui sono stati eseguiti interventi per migliorare i collegamenti stradali, a tutela dell’ambiente e di carattere sociale. Un esempio concreto è stata l’inaugurazione recente del Centro Logistico di Cannobio (sede di varie Associazioni di Volontariato della Valle Cannobina), in parte finanziato con i fondi ristornati dalla Svizzera.
Vista l’importanza che hanno queste somme sui bilanci di gran parte dei Comuni del VCO, è nostra intenzione contattare il Cancelliere di Stato della Repubblica ed i Cantoni del Ticino e del Vallese, anche in considerazione della dichiarazione d’intenti siglata tra la nostra Regione ed i Cantoni stessi, per sapere se le Amministrazioni Ticinese e Vallesana si stanno muovendo con il Governo federale per una revisione dell’accordo oppure no.
Verificheremo inoltre l’opportunità di organizzare un incontro, a Torino, tra il Presidente della Regione ed i due Cantoni, e chiederemo al Ministero degli Esteri di informarci con la massima sollecitudine se arriveranno proposte da parte della Confederazione per arrivare ad una revisione dell’Accordo.
Sappiamo, inoltre, che lo scudo fiscale rischia di penalizzare non solo le Amministrazioni locali del Verbano-Cusio-Ossola, ma soprattutto i lavoratori frontalieri, che corrono il rischio di essere annoverati tra coloro che esportano o detengono illegalmente capitali in Svizzera, mentre con le loro rimesse e i ristorni fiscali, come si è detto, contribuiscono piuttosto ad aumentare la ricchezza nazionale, in particolare del loro territorio di origine.
Sarà, quindi, necessario intervenire presso il Governo centrale perché sia fatta al più presto chiarezza circa l’esenzione dei frontalieri dallo scudo fiscale, così come è stato fatto per i cittadini di Campione d’Italia e per coloro che lavorano negli Organismi comunitari. "