Pro loco, motore del territorio

imageLe Pro Loco in Piemonte sono 990 ( circa un sesto delle seimila italiane) ed un buon numero – quasi sessanta – operano nel VCO dove si è recentemente svolta – a Domodossola – la prima festa provinciale. La legge regionale n.36 del 2000 ne valorizza la rete associativa ed ha istituito l’albo di queste preziose associazioni che, sorrette dal lavoro appassionato e gratuito di moltissimi volontari, contribuiscono ad "animare" il territorio sotto il profilo turistico e culturale. Non a caso la Regione, nel biennio 2008-2009, ha finanziato le loro attività con oltre due milioni di euro.
La festa provinciale delle Pro Loco del VCO, oltre ad essere una kermesse ben organizzata, ha consentito di riflettere sul ruolo strategico di questi soggetti protagonisti e promotori, in collaborazione con le istituzioni e la comunità locale di riferimento, dello sviluppo di una provincia montana, turistica e  "policentrica" come il VCO e la necessità di forme di coordinamento organizzativo tra le stesse affinché la loro attività diventi incisiva e radicata nel territorio.
Francamente non saprei dire quante associazioni, meglio di una Pro Loco, siano in grado di far risaltare l’importanza della dimensione di comunità, valorizzando le identità di un territorio.Le Pro Loco, grazie all’impegno disinteressato di tante  persone, da sempre sono sinonimo di attaccamento al territorio ed hanno alle spalle una lunga tradizione se pensiamo che risale al 1871 l’atto fondativo della prima Pro Loco italiana , a Pieve Tesino. Una storia ultrasecolare che ha messo in luce un fatto: coloro che "animano" le Pro Loco amano profondamente il proprio paese (o frazione che sia), promuovendo l’abbellimento delle piazze e giardini, ponendo cartelli indicatori delle passeggiate, organizzando feste e sagre, incontri musicali, teatrali e di sano divertimento, con un’attenzione particolare a praticare prezzi popolari senza alcun fine di lucro. Operano quindi per far conoscere e apprezzare le bellezze storiche, culturali e paesaggistiche, affinché anche il turista trovi un paese accogliente, bello, pulito, e con quei servizi indispensabili a rendere più piacevole il suo soggiorno. Per queste ragioni dobbiamo essere grati a chi fa vivere questo straordinario fenomeno sociale, dedicando il loro tempo per il bene della collettività.
Marco Travaglini

Verso il congresso: gli under 40 del Vco a confronto

Il congresso del Partito Democratico che stiamo per affrontare avrà il dovere di rispondere a molti degli interrogativi rimasti senza riscontro fin dalla nascita del PD.Sarà un congresso che avrà come tema centrale quello del ricambio della classe dirigente.Detto che il rinnovamento non è reale se non accompagnato da un vero mutamento della linea politica, è comunque certo che un segnale in questa direzione il congresso dovrà darlo.Riteniamo che la questione del ricambio debba vedere gli interessati, la nostra generazione, parte attiva delle scelte e non attori passivi che “subiscono” decisioni. Inoltre, sarà necessario discutere di altri temi centrali per il nostro futuro. Tra questi il nostro modo di essere opposizione nel Vco che, crediamo, debba essere sui contenuti senza però essere consociativo e quello del rispetto delle regole che il Pd si è dato e che, continuamente, restano inosservate.
Per questo motivo un gruppo di giovani uomini e donne del Partito Democratico del Vco,al di là della collocazione negli schieramenti congressuali che ognuno di noi avrà, ha deciso di assumersi le proprie responsabilità e di convocare un incontro degli “under 40 “ per discutere di questi temi.
Aspettiamo il tuo contributo che si terrà martedì 14 luglio alle ore 21 presso il centro Massari di Pieve Vergonte.
Marco Tartari, Moreno Minacci, Damiano Tradigo, Federica Covre, Marzio Bartolucci, Paola Bertinotti, Riccardo Brezza, Chiara Caridi, , Martina Danda, Giovanni David, Alessandra Gebbia, Lorenzo Maffioli, Silvia Marchionini, Federico Minioni, Pietro Piazza, Francesco Squizzi, Antonella Trapani.
 

Verbania: la montagna ha partorito il topolino.

La montagna ha partorito il topolino. Il varo da parte della Giunta Zacchera del cosiddetto “bonus bebè” si configura come un’iniziativa di natura socio-assistenziale che si affianca ad altre analoghe già da tempo attivate sia dal Comune di Verbania (bonus per pannolini ecologici) sia dal Consorzio Servizi Sociali (assegni per sostegno alla natalità e per le famiglie numerose)
“Nessun bonus bebè – spiegano i consiglieri comunali Angelo Rolla, capogruppo Pd, e Claudio Zanotti – ma semplice contributo socio-assistenziale legato al reddito, simile a molti di quelli già erogati da anni e senza nessuna grancassa mediatica dagli enti pubblici territoriali. Piuttosto, preoccupa molto il fatto che un contributo economico di natura sociale come quello varato dalla Giunta sia subordinato a criteri discriminatori come quello dei tre e dei cinque anni di residenza a Verbania e soprattutto come quello della condizione di cittadino italiano o comunitario e cittadino extracomunitario. Un sostegno assistenziale non può essere legato a criteri come quelli della durata di residenza in città o della nazionalità, che nulla hanno a che vedere con il bisogno sociale. Si tratta di una scelta grave, che penalizza proprio chi – regolarmente residente a Verbania – avrebbe più bisogno d’aiuto e che rivela in ciò il consueto sigillo discriminatorio della Lega.
Altro fatto negativo è rappresentato dalla confusione che si creerà tra sussidi del Comune e sussidi del Consorzio Servizi Sociali: diversi criteri d’accesso, diversi requisiti economico-reddituali, diversi uffici competenti, diverse modalità amministrative e gestionali.”

Verbania, 7 luglio 2009