PARTECIPA DAL VCO ALLA MANIFESTAZIONE DEL PD DEL 25 OTTOBRE A ROMA

image Il PD del VCO organizza la "trasferta" a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale del PD per dire no ad un governo che non rispetta le regole democratiche, forza la mano sui temi della giustizia e non fa nulla per far crescere salari e pensioni mentre l’Italia vive una pesante crisi e le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese.
Chi vuole può scaricare il volantino cliccando qui e facendolo "girare" tra i cittadini del VCO.
Il PD del VCo organizzerà il viaggio con i pullman che partono da Gravellona Toce per giungere a Novara dove un treno speciale porterà i partecipanti direttamente a Roma.
Ecco il programma:
Venerdì 24 ottobre: alle ore 21.00 ritrovo a Gravellona (centro Commerciali Laghi) e partenza in pullman per Novara. Da Novara alle 23.00 partenza con treno speciale per Roma.
Sabato 25 ottobre: ore 14 inizio manifestazione, ore 17 Circo Massimo intervento di Walter Veltroni. In serata partenza con treno speciale da Roma.
Domenica 26 ottobre: in mattinata arrivo a Novara e partenza per Gravellona in pullman.
Il viaggio è gratuito. Chi vuole partecipare ci contatti: telefono 0323401272 – fax 0323403387; email: info@partitodemocratico.vb.it .

un milione e 325 mila Euro di finanziamenti per i laghi del VCO

image Deliberati dalla Giunta Regionale i  finanziamenti per l’anno 2008 per gli interventi sulla navigazione, i porti ed il demanio nel VCO.
Il provvedimento di quest’anno assegna finanziamenti al Comune di Stresa per Euro 647.124  con i quali vengono totalmente finanziati, in aggiunta a quanto fatto dalla Regione Piemonte l’anno scorso, i maggiori oneri per la costruzione del porto turistico, sempre al Comune di Stresa Euro 118.000 per la realizzazione di attracchi per i mezzi di soccorso alle isole Borromee, al Comune di Belgirate Euro 70.000 per sistemazioni spondali, al Comune di Baveno Euro 550.000 per la sistemazione di un tratto di lungo lago a Feriolo, al Comune di Mergozzo Euro 150.000 per la sistemazione di un tratto spondale del Lungo Lago.
Complessivamente sono un milione e 325 mila Euro di finanziamenti che vanno, dicono i consiglieri regionali Aldo Reschigna e Marco Travaglini, “ad incrementare l’offerta turistica dei nostri laghi, sia sotto il profilo della ricettività per la nautica sia sotto il profilo del miglioramento territoriale delle fasce a lago dei nostri territori”.
Questi finanziamenti giungono in un momento nel quale i Comuni rivieraschi sono impegnati a definire le forme di gestione delle competenze amministrative sulla navigazione ed il demanio lacuale, così come previsto dalla legge regionale approvata all’inizio del corrente anno.
Con il trasferimento delle competenze amministrative, ricordano i consiglieri Reschigna e Travaglini, la Regione trasferirà anche gli introiti dei canoni demaniali lacuali che dovranno essere reinvestiti da parte dei Comuni in opere di miglioramento.
A questo proposito entro la fine del corrente mese di ottobre è prevista l’organizzazione di incontri tra i Comuni e l’Assessore Regionale Borioli allo scopo di definire gli ultimi aspetti per rendere operativa la nuova legge regionale a partire dal primo gennaio 2009.
PD VCO Ufficio stampa
 

Vallestrona, la Regione s’impegna ma per fare prevenzione occorrono i fondi dello Stato

image Nei giorni scorsi si sono riuniti nel municipio di Valstrona i vertici delle istituzioni con l’assessore regionale Bruna Sibille per affrontare la difficile situazione venutasi a creare dopo i dissesti provocati dalle piogge torrenziali delle scorse settimane.
È stata l’occasione per "fotografare" la situazione che vede da molto tempo la Vallestrona vivere con l’incubo delle frane che incombono soprattutto sul tracciato della strada provinciale. Le undici frane che hanno causato il temporaneo isolamento delle località a monte di Loreglia, non sono che l’ultimo di una serie d’episodi. Dopo il primissimo intervento, gestito con efficacia e puntualità dalla provincia, si sono quantificate le prime stime dei danni accanto agli interventi necessari per completare l’emergenza e sono stati individuati i provvedimenti più strutturali per consentire la messa in sicurezza dell’unica via di collegamento per i comuni della valle e per i centri abitati. Quanto sia seria la situazione lo si capisce dall’enorme quantità di risorse che si renderebbero necessarie, nell’ordine di alcuni milioni di euro e l’estrema difficoltà a reperirle. La Regione, che alla Vallestrona – dal 2001 ad oggi – ha destinato importanti investimenti per circa 5 milioni di euro ( metà "girati" ai comuni e l’altra metà alla provincia), si è impegnata ad attivare tutto ciò che sarà possibile, ipotizzando – come ha assicurato l’assessore Sibille – l’impiego di circa 800 mila euro da attingere dalle risorse regionali. " Anche se, è bene ricordare, – ha precisato l’assessore alla montagna ed alle opere pubbliche – in queste situazioni è indispensabile l’intervento dello Stato ed i fondi nazionali sulla legge 183 per la prevenzione idrogeologica sono pari a zero".
I consiglieri regionali Travaglini e Reschigna hanno ricordato come " gli incendi che in primavera hanno divorato diversi ettari di bosco ceduo vanno aggiunti alle cause degli smottamenti, moltiplicando la vulnerabilità del terreno. Per questo, oltre a paramassi e pulizia delle vasche, sistemazione di alvei e strade, difese spondali e nuovi muri di sostegno , dovranno avere un ordine di priorità gli interventi sui declivi boscati alle spalle d’alcuni centri abitati per eliminare i rischi, come nel caso di Forno".
La Vallestrona, del resto, ha una morfologia particolare, con elevate pendenze, una forte instabilità dei versanti ed un’urgente necessità di cura dei boschi. Le piogge, intense e concentrate, hanno poi fatto il resto. Il prefetto Ubaldi , suscitando il consenso di tutti, ha ricordato come " la valle non possa vivere in eterna emergenza".
Al termine dell’incontro l’assessore Sibille ed i consiglieri regionali hanno ribadito "l’impegno , individuate le priorità, ad investire le risorse disponibili e ricercarne altre a livello nazionale, mettendo in atto le azioni più idonee per difendere il territorio e renderlo meno vulnerabile e più sicuro sotto il profilo idrogeologico".
"Ma se vogliamo che la montagna viva e sia vissuta – hanno ammonito – occorrono scelte conseguenti: un’economia che produca reddito, una viabilità sicura, boschi e prati da curare, un livello adeguato di servizi. Non è la “lista della spesa” ma l’indispensabile perché la montagna non sia abbandonata a se stessa e frani rovinosamente a valle".