RIFORMA SANITARIA: SI PREDICA BENE E SI RAZZOLA MALE

La Commissione sanità tenutasi ieri ha rivelato la sempre più grande distanza che siamo costretti a registrare tra le affermazioni di principio dell’assessore Monferino sulla riforma sanitaria e la proposta concreta.
Abbiamo ben presente la determinazione con cui l’assessore ha più volte ribadito la necessità di politiche coerenti con la forte riduzione di trasferimenti di risorse da parte dello Stato, superando le incrostazioni di interessi locali per ridisegnare una sanità incentrata solo sulla compatibilità finanziaria e l’interesse dei cittadini che ne fruiscono. Ricordiamo la sua ostinata affermazione di sentirsi solo un tecnico, lontano dalle pratiche della politica anche nell’esercizio di una funzione eminentemente politica come quella dell’assessore.
I suoi comportamenti però lo smentiscono clamorosamente, e ieri ne abbiamo avuto la controprova. La tabella di classificazione degli ospedali presentata in Commissione è stata modificata dal mattino al pomeriggio in modo significativo. Alcuni esempi:  gli ospedali Maria Vittoria e Amedeo di Savoia di Torino, che in mattinata erano classificati ospedale cardine, nel pomeriggio sono diventati ospedale Hub, non si capisce bene in base a quale criterio tecnico. Con il risultato che nel torinese ci sono più ospedali hub che cardine.
Un altro esempio riguarda l’ospedale Maggiore di Novara, il secondo in Piemonte per grandezza e importante, che in mattinata era ospedale Hub e nel pomeriggio lo restava solo in compartecipazione con il sant’Andrea di Vercelli, un ospedale di tutt’altra dimensione. L’ospedale di Borgosesia, poi, al mattino era ospedale territoriale, per trasformarsi nel pomeriggio in ospedale cardine. Lo stesso ospedale che in almeno 4 delibere di Giunta era considerato territoriale, dotato di pronto soccorso, e che ora come cardine deve essere dotato di Dea.
Sono operazioni che, invece di un contenimento dei costi, portano con sè  un aggravio. E’ evidente che ancora una volta gli interessi particolari e le pressioni politiche locali del centrodestra hanno avuto il sopravvento, vanificando la coerenza del ridisegno della sanità sulla base del risparmio, dell’efficienza, della qualità del servizio, della compatibilità finanziaria. Un esempio della peggior politica che sta avendo come interprete proprio quell’assessore che si diceva lontano dalla politica e dalle sue degenerazioni.
Con che faccia si chiedono ora sacrifici ai cittadini e ai territori, quando gli stessi sacrifici si abbuonano a quei territori che hanno qualche santo nella maggioranza di centrodestra? Ci aspettiamo una risposta concreta, non le solite affermazioni di principio che a questo punto suonerebbero solo false e irridenti.
Aldo Reschigna
Presidente Gruppo Regionale Pd

Il Pd del VCo su Twitter: seguici

Da ieri il PD del VCO è su Twitter che, per i pochi che non lo sapessero, è uno tra i principali e  più importanti socialnetwork.
Chi ha già un suo profilo su Twitter può seguirci digitando @DemocraticiVCO o al link https://twitter.com/#!/DemocraticiVCO
Come al solito saremo discreti e non invadenti nell’inviarvi ed aggiornarvi in 160 caratteri le iniziative e gli appuntamenti della nostra organizzazione provinciale.

 

Le proposte del PD per la Legge Finanziaria e di Bilancio 2012 del Piemonte. Dicci la tua

In questi giorni si è avviata la discussione, in I Commissione, sulla “Legge finanziaria per l’anno 2012”  e sul “Bilancio di previsione per l’anno finanziario 2012 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2012-2014”.
La difficile situazione  nella quale i due documenti si collocano –  nel 2012 la Regione Piemonte avrà oltre 930 milioni di euro in meno dallo Stato rispetto al 2010 – impone una seria riflessione su come la Regione intende reimpostare il proprio ruolo e la propria presenza.
E’ una sfida che, come Gruppo Consiliare del Partito Democratico in Consiglio Regionale, raccogliamo e, rispetto alla quale, abbiamo presentato una manovra emendativa non ostruzionistica, ma che si pone in termini alternativi rispetto alle proposte della Giunta regionale.
Con l’intento di raccogliere osservazioni e suggerimenti puoi cliccare qui di seguito per visionare [download id=”91″], dalle quali sottolineamo alcuni elementi essenziali:
1) intendiamo dare attuazione alla proposta di individuazione di quattro aree vaste nella nostra regione ed individuare, quello, come l’ambito territoriale dentro il quale collocare la presenza, diretta o indiretta, della Regione. Sotto questo aspetto va collocata la proposta di riduzione delle Agenzie territoriali per la casa, che passserebbero  da 7 a 4;
2) intendiamo procedere ad una riduzione del consigli di amministrazione,  prevedendo la cancellazione dei Consigli sia per le ATC che per le Aree protette, rafforzando il ruolo di indirizzo e controllo, da parte delle comunità locali, nei confronti del direttore;
3) proponiamo una forte operazione di fusione tra le Società partecipate e controllate dalle Finanziarie regionali nei settori delle aree di intervento, dei parchi tecnologici e della logistica, non solo per una operazione di riduzione dei Consigli di Amministrazione, ma, soprattutto, perché un sistema con meno soggetti può essere più forte ed efficace nel raggiungimento degli obiettivi;
4) proponiamo una riduzione degli assi di intervento regionali a favore dell’economia piemontese a cinque assi prioritari, perché una dispersione delle risorse in troppi assi di intervento non produce effetti strutturali;
5) proponiamo, senza alcun incremento di spesa, risorse maggiori per ricerca ed università , formazione obbligatoria e politiche sociali, perché i tagli proposti dalla Giunta regionale risultano sbagliati e capaci di produrre effetti negativi sulla comunità piemontese;
6) proponiamo che il Piemonte rompa il monopolio sul trasporto pubblico locale su ferro, convinti che la concorrenza può migliorare il servizio per gli utenti e ridurre i costi per la Regione.
Intendimento del Gruppo consiliare del Partito Democratico è quello di concorrere con proprie proposte  alla costruzione di una Regione che accetta la sfida del cambiamento e tenta di governarlo.
Invitiamo tutti a dare il proprio contributo al nostro lavoro con osservazioni e proposte da inviare a Aldo.Reschigna(chiocciola)consiglioregionale.piemonte.it ed a info(chiocciola)partitodemocratico.vb.it

Il Presidente del gruppo del Partito Democratico in consiglio regionale

Aldo Reschigna

Ma i leghisti gravellonesi dove sono stati in questi due anni ? in Tanzania ?

Non ci stupisce l’atteggiamento della Lega che abbiamo potuto sperimentare in tutta la sua confusione anche a livello nazionale. Sono due anni che come opposizione aspettiamo risposte sui grandi temi e finalmente tutto lo sporco nascosto sotto al tappeto  ha cominciato ad uscire. Ma per la prima volta siamo d’accordo con il Sindaco quando dice che di questa situazione sono responsabili anche i consiglieri e assessori leghisti pronti a votare a favore su tutto.
Da tempo diciamo che questa amministrazione pensa più agli eventi grandiosi e agli interessi di pochi fortunati piuttosto che a migliorare la città.
Dove erano i leghisti quando si votava il preliminare del PRG senza numero legale ?
Dove erano quando si decideva da veri irresponsabili di interrompere la costruzione del palazzetto dello sport?
Dove erano quando si firmava il fantomatico protocollo d’intesa per gestire l’Ente Fiera poi smentito?
Dove erano quando si liquidava la ditta costruttrice del palazzetto sprecando denaro pubblico?
Dove erano quando si buttavano migliaia di euro per far scrivere il bando per le piscine scoperte a cui nessuno ha partecipato?
Dove erano quando si realizzava lo sciagurato Festivalone latinoamericano?
Dove erano quando si bloccava il progetto di una scuola nuova per rappezzare quella vecchia?
Dove erano quando la Legatoria chiudeva?
In Tanzania?
No, erano a braccetto del Sindaco Giro che ora tentano di scaricare visto che è ormai chiaro  che nei prossimi due anni non realizzeranno nulla di ciò che hanno promesso, neanche lo spostamento del Centro Islamico tanto contestato.
Un solo punto forse realizzeranno, la casa dell’acqua,che però è una promessa del nostro programma e non del loro. Adesso ci troviamo ad assistere a questo teatrino che sa tanto di sceneggiata ispirata dalla politica nazionale ma che non porterà a nulla di concreto, al massimo servirà a spostare l’attenzione dal  vero problema che è l’assoluta inadeguatezza di questa armata brancaleone a svolgere seriamente il ruolo a cui sono stati chiamati.
La nostra comunità non merita di subire anche questi siparietti che seppur divertenti, quasi come la cattura del tasso imbalsamato, alla fine rendono grottesca una situazione che avrebbe bisogno della diligenza del buon padre di famiglia e non di scimmiottamenti della peggio politica. C’è ancora qualcosa di utile che il matrimonio forzato tra PDL e Lega potrebbe fare per il bene di Gravellona: togliersi dall’imbarazzo dando le dimissioni e salutando tutti.
GRUPPO “INSIEME PER GRAVELLONA”
Gravellona Toce 18 gennaio 2012

PARTITO DEMOCRATICO

La Giunta regionale: gestione delle politiche sociali alle Asl. Esautorati di fatto i comuni ed i Sindaci.

Aldo Reschigna

All’insegna de “la confusione regna sovrana”, oggi (martedì 17 gennaio) la Giunta regionale ha varato un disegno di legge che affida la gestione delle politiche sociali alle Asl, esautorando di fatto i comuni. Un disegno di legge che si aggiunge a quello dell’assessore Maccanti sul riordino dei poteri locali, provvedimento che l’assessore sta presentando in giro per il Piemonte in questi giorni, e che sostiene che la responsabilità delle politiche sociali è in capo ai comuni. Cioè l’esatto contrario.
Proprio la settimana scorsa, inoltre, l’assessore Maccanti ha annunciato i finanziamenti alle forme associative dei comuni (unioni di comuni, comunità montane e comunità collinari) su un bando pubblicato due mesi fa. In quel bando viene considerato un punteggio prioritario per quei comuni che all’interno delle forme associative attuano la gestione delle politiche sociali.
Lo stesso assessore Monferino, nelle settimane scorse, aveva dichiarato che era un errore affidare alle Asl la gestione delle politiche sociali, perché ciò avrebbe determinato un progressivo disimpegno da parte dei Comuni in termini di messa a disposizione delle risorse economiche per le politiche sociali.
E il presidente Cota in questi giorni continua a ripetere che i tagli sul bilancio delle politiche sociali (-100 mln euro sul 2012) sono dovuti al fatto che la Regione non può più surrogare la responsabilità e la competenza dei comuni.
A chi dobbiamo dar retta?
Noi siamo contrari a questa scelta e ci apprestiamo a una dura battaglia contro l’impostazione che la Giunta regionale dà sulle politiche sociali, sia sulla forte riduzione delle risorse, sia sul trasferimento delle competenze alle Asl. Lo faremo con la stessa linearità e convinzione con cui abbiamo combattuto il disegno fallito di chi voleva riorganizzare la sanità sulla testa dei piemontesi.
dichiarazione di Aldo Reschigna,
capogruppo PD in consiglio regionale

A Gravellona Toce maggioranza alla sbando

I leghisti sono anche pronti a lasciare la maggioranza: “Il sindaco Giro ci ha minacciati di buttarci fuori – dice Campanini segretario provinciale della lega Nord – ma non c’è problema, ce ne possiamo benissimo andare noi. Non è un problema, faremo opposizione”.
Chiaro il pensiero dei leghisti: “Non vogliamo essere ricordati per il piano regolatore e per gli eventi. Anche i festeggiamenti per il centenario di Gravellona in questo momento di crisi ci sembrano ridicoli, ci vuole più sobrietà pur trattandosi di una ricorrenza importante”. Campanini lamenta anche la mancanza di un interlocutore: “Il Pdl a Gravellona non ha un coordinatore cittadino, il sindaco decide tanto, anche troppo. Va bene che ha i numeri per governare, ma ci vuole anche il rispetto degli alleati”.
Un incontro con il sindaco per stilare un cronoprogramma sugli interventi da realizzare  nei prossimi due anni. E’ questa la richiesta della Lega Nord di Gravellona Toce al primo cittadino Massimo Giro. “Non siamo soddisfatti di quanto è stato realizzato in questa prima metà di mandato – dice il segretario provinciale del Carroccio Marco Campanini -. Non è stato rispettato il programma elettorale: il palazzetto non è stato portato a termine, il progetto dell’Isolone è rimasto lettera morta. Casa Vitali doveva diventare la sede della protezione civile, ora sembra che sarà venduta”.
Dai mass media locali (Tele VCO)