Riunione circolo PD Gravellona Toce

Cari democratici di Gravellona Toce
vi invito alla riunione del nostro circolo che si svolgerà lunedì 5 settembre alle ore 18.00 presso la nostra sede alla casa del Popolo in via roma a Gravellona Toce.
All’odg:
1) definizione sopralluogo con conferenza stampa al palazzetto dello sport con Aldo Reschigna,
2) Iniziative contro la manovra del governo,
3) Tesseramento e sottoscrizione a premi,
4) manifestazione a Torino contro i tagli alla sanità.

Riunione circoli PD di Baveno e Stresa-Belgirate

Vi invitiamo alla riunione congiunta dei nostri circoli che si svolgerà mercoledì 7 settembre alle ore 21.00 presso la sede del Circolo PD di Baveno in via Montegrappa.
All’odg:
1) organizzazione festa democratica dei circoli di stresa e baveno a fine settembre,
2) manifestazione 17 settembre a Torino,
3) organizzazione banchetti contro la manovra del governo,
4) varie ed eventuali.

Lega Nord: la solita incredibile contraddizione. Anche sui luoghi di culto per il mondo islamico.

Sugli organi d’informazione spunta la possibilità che a Domodossola nasca un luogo di culto per il mondo islamico. Ed “ovviamente” la lega Nord apre una vergognosa polemica.
Il sindaco di Domodossola Cattrini risponde nella maniera più corretta e sensata: “non abbiamo riserve sul fatto che qualcuno chieda un posto dove pregare. Abbiamo dato il via libera ai Testimoni di Geova e non faremmo ostruzioni nemmeno a loro. Il nostro è un atteggiamento democratico. Ogni espressione di fede, se vuole avere un luogo per pregare, deve trovare una sua sistemazione”.
Anche il parroco di Domodossola afferma: “mai stato contrario, il diritto a pregare il Signore è sacrosanto”.
Indovinate un po’ chi invece fa fuoco e fiamme contro questa possibilità?
Ovviamente i leghisti nostrani, che al posto di provare a riparare ai disastri da loro fatti al Governo con la manovra di ferragosto non trovano di meglio che alimentare una bella polemica anti islam.
Ovviamente l’ex sindaco Michele Marinello, attuale consigliere regionale, e Riccardo Galvani, capogruppo del Carroccio in Consiglio comunale sparano a zero contro questa possibilità con i loro soliti toni sopra le righe.
Galvani è drastico: «Non intendiamo prendere in considerazione una simile proposta»!
Per una volta lasciamo perdere l’aspetto democratico della polemica, di una forza politica che vuole impedire a delle persone di professare il proprio credo.
Vogliamo solo sottolineare invece la solita incongruenza e inaffidabilità leghista.
Basta, infatti, spostarsi di qualche chilometro, ed andare a Gravellona Toce o ad Omegna dove la Lega Nord è al governo per scoprire che in quelle città esistono, “miracolo”, centri di culto  islamici.
Insomma come al solito la Lega Nord dimostra di essere “brava” solo a parole. Gonfiano il petto, strepitano, urlano ma come al solito non sono mai coerenti.
Perché a Gravellona Toce e ad Omegna, dove governano, questi centri islamici e/o luoghi di culto sono aperti? Perché non hanno mandato la loro “polizia padana” o qualche bella “ronda” a farli chiudere questi centri? (A proposito ma che fine hanno fatto le ronde? Qualcuno le ha mai più viste?)
Sono proprio e solo dei “quaquaraqua”. Gente che parla a vanvera.
A Domo urlano allo scandalo perché all’opposizione, a Gravellona Toce e ad Omegna, dove governano loro, i centri islamici continuano a svolgere la loro pacifica funzione.
La smettano perché i cittadini si stanno accorgendo di quanto le loro promesse e i loro proclami non siano mai seguiti dai fatti.

Segreteria PD VCO
Segreteria Circolo PD Domodossola

PD VCO
Ufficio stampa

Tagli ai comuni: conferenza stampa del gruppo consigliare Pd di Omegna

Alberto Buzio

Riportiamo la sintesi dei contenuti della conferenza stampa tenuta dal  gruppo consigliare del partito democratico di Omegna lo scorso  1  settembre 2011
L’unico vero taglio della manovra riguarda i comuni e le regioni.
Piccoli comuni: per  ora 7,2 miliardi;  per i comuni si tratta dell’ennesimo taglio di trasferimenti che li mette in condizioni di non operare, prestare servizi alla persona, fare l’ordinaria amministrazione.
Non c’e’ piu’ il sindaco-podesta’ ma, salvo mutamenti, permane l’obbligo di associarsi sotto i 1000 abitamti.
Ssenza fare ambiti ottimali il rischio e’ che questa aggregazione metta insieme comuni senza relazioni tra loro.  Lo stato confusionale del governo e’ evidente . Ii comuni non saranno d’accordo a fare unioni illogiche.
I tagli alle regioni sono di fatto tagli alla sanita: procediamo a grandi passi  verso livelli minimi di assistenza inaccettabili. Pagheranno le persone piu’ deboli e in difficolta’.
Vogliono coinvolgere i comuni nella lotta all’evasione fiscale: va bene, ma con quali mezzi ? Se sottraggono fondi ai comuni  li obbligano a tassare i cittadini. i comuni metteranno le mani nelle tasche degli italiani costretti dal governo. si prenderanno le colpe e saranno becchi e bastonati.
La provincia del vco va difesa nonostante lo stato confusionale del governo e la  gestione negativa dell’attuale amministrazione provinciale.
La cancellazione delle province e il dimezzamento dei parlamentari ci dice solo che c’e’ un rinvio a tempo indeterminato. tutto per ora rimane com’e’. Questa non e’ una manovra finanziaria ; e’ una presa in giro.
Sulla provincia del vco siamo d’accordo nel sostenere la battaglia per il mantenimento di una provincia montana per le quali rimangono valide le ragioni che hanno spinto i comuni e le forze politiche  a costituirla. Il presidente Nobili chiede l’intervento dei padri fondatori.  E’ giusto dato che lui ha sempre sostenuto Quaretta, anche nella sua prima giunta, quando fu sfiduciato per aver tentato di fermare l’iter di istituzione della provincia.
La difesa della provincia del vco non cambia assolutamente il giudizio negativo sull’operato dell’amministrazione provinciale che e’ preoccupata solo di inseguire il consenso con tanta propaganda e distribuzione clientelare di fondi.
La provincia deve star vicino ai problemi dei comuni  e delle comunita’ montane . favorire e sostenere le forme associative. investire sull’assetto idrogeologico dei comuni di  valle, tutti in sofferenza, non sprecare soldi per opere inutili, ma concordare coi comuni le priorita’, fare azioni significative per sostenere l’economia del vco, coinvolgendo tutte le forze politiche e sociali del territorio.
Alberto Buzio, capogruppo consigliare PD Omegna

Firma la petizione per non cancellare le festività laiche dell’Italia.

Per firmare on line clicca qui.
Spostare o accorpare alla domenica le festività civili e laiche “colpisce l’identità e la storia del nostro Paese, ne indebolisce la memoria e rappresenta un grave limite per il futuro”, producendo per altro un “irrisorio beneficio economico”.
Per cancellare questa scelta contenuta nella manovra la CGIL lancia oggi una petizione per salvaguardare le tre ricorrenze in discussione – il giorno della Liberazione, quello del lavoro e quello della Repubblica – che si potrà firmare sul sito della CGIL   www.cgil.it  o direttamente presso le Camere del lavoro sul territorio.
La segreteria nazionale della CGIL in una nota sottolinea, infatti, come “in un provvedimento iniquo, e che noi contrastiamo con forza, si colloca così anche una norma che colpisce l’identità e la storia del nostro Paese, ne indebolisce la memoria e rappresenta un grave limite per il futuro”. Le ricorrenze civili, spiega il sindacato di corso d’Italia, “vanno celebrate con attenzione e rispetto, perché parlano a tutti, alla ragione stessa del nostro stare insieme, e perché i valori che esse affermano non siano ridotti ad un momento residuale”.

Il 25 aprile, il 1° maggio e il 2 giugno, ovvero “il ricordo della Liberazione del nostro Paese da una dittatura feroce e sanguinaria; la celebrazione del Lavoro come strumento di dignità per milioni di donne e uomini che con la loro fatica ed intelligenza consentono al Paese di progredire; la celebrazione del passaggio alla Repubblica parlamentare”, sono “tappe fondamentali che non intendiamo consentire vengano cancellate”. Per altro, sottolinea ancora la segreteria CGIL, “mentre irrisorio è il beneficio economico che ne deriverebbe, i costi civili sul versante della memoria e dell’identità sarebbero, se la norma venisse confermata, di gran lunga maggiori. Inoltre, è sufficiente un confronto con altre situazione per vedere come l’Italia è un Paese che ha un numero contenuto di festività civili e come in altri Paesi le ricorrenze civili siano celebrate e custodite con attenzione”.

Da queste considerazioni nasce per la CGIL la convinzione che “bisogna che ognuno di noi si faccia carico di dire la propria contrarietà a questa previsione e di farla dire al maggior numero di cittadini possibile: tante sono le gravi conseguenze dei contenuti della manovra, quella che riguarda le festività civili non è da meno”. Per questo a partire da domani mattina e per i prossimi giorni sarà possibile firmare la petizione sul sito della CGIL ( www.cgil.it  ) o direttamente presso le diverse sedi delle Camere del Lavoro dietro le parole “alziamo insieme la nostra voce perché l’identità ed il futuro dell’Italia sono un bene indisponibile ad ogni manipolazione”.

In basso il testo della petizione e le festività di alcuni paesi a confronto

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Testo petizione

NON CANCELLATE IL GIORNO DELLA LIBERAZIONE DEL NOSTRO PAESE; IL GIORNO DEL LAVORO; IL GIORNO DELLA REPUBBLICA

FIRMA ANCHE TU

Onorevoli parlamentari,
i sottoscritti cittadini chiedono che il Parlamento cancelli il comma 24, art. 1, del Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138, “Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo”, nel quale si prevede per tre importanti ricorrenze civili (25 aprile; I maggio; 2 giugno) una diversa collocazione o l’accorpamento ad una domenica.
Questa scelta è sbagliata perché si colpiscono giornate che celebrano i tratti costitutivi, l’identità, la memoria del nostro Paese; discriminatoria perché il numero maggiore di festività infrasettimanali sono di carattere religioso ed il nostro Paese è fra quelli che ha meno ricorrenze civili e laiche; strumentale perché produce un beneficio economico irrilevante a fronte di un costo civile e democratico particolarmente consistente; irragionevole perché non corrisponde ad alcun criterio di equità politica e sociale.

Clicca per firmare

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Le festività di alcuni paesi a confronto

Italia – 9 festività religiose (Santa Madre di Dio; Epifania; il Lunedì dell’Angelo; Assunzione; Tutti i Santi; Immacolata Concezione; Natale; Santo Stefano; il Santo Patrono) e 3 ricorrenze civili (Liberazione; Festa del Lavoro; Anniversario della Repubblica).

Francia – 6 festività religiose e 5 civili (Giorno dell’anno; Festa del Lavoro; Festa della Vittoria; Presa della Bastiglia; Armistizio).

Spagna – 9 festività religiose e 4 festività civili (Capodanno; Festa del Lavoro; Festa nazionale spagnola; Giorno della Costituzione spagnola).

Stati Uniti – 2 festività religiose e 10 festività civili (fra le quali, il compleanno di Lincoln; il compleanno di Martin Luther King; il Memorial Day; l’Independence Day; la Festa del Ringraziamento).

Giappone – 16 festività civili (fra le quali, la Festa della Fondazione dello Stato; la Festa della Costituzione; la Festa del popolo; la Festa della Cultura; la Festa del Lavoro; il compleanno dell’imperatore).

Il federalismo non ha prodotto effetti concreti: chi lo ha detto?

«Il federalismo comunale al momento non ha prodotto effetti concreti ».
A dirlo non è qualche esponente del Pd locale ma l’assessore al Bilancio del Comune (Pdl-Lega nord) di Verbania Stefano Calderoni che analizza i tagli della manovra economica del governo Berlusconi: «Partiamo con il dire che il taglio definitivo e complessivo per Verbania ammonta, nel 2011, a oltre 920.000 euro e che per il 2012, in base a quanto stabilito nella legge di stabilizzazione del 2010, si prevede un’ulteriore sforbiciata per circa 500.000 euro».
Poi a dare un ulteriore colpo alla gestione degli enti locali ci ha pensato il famigerato decreto di Ferragosto «che ci ha costretti – dice ancora l’assessore – ad un altro giro di vite, il terzo in poco tempo, e che dai primi conteggi quasi raddoppia il taglio del 2012 e peggiora ulteriormente i trasferimenti per gli anni successivi.  Senza contare le ulteriori sorprese che scopriremo nei prossimi giorni».
Tratto dal settimanale Eco Risveglio del 31.08.2011

Che aggiungere? Nulla. Sono parole che confermano il fallimento di questo governo.