Abbiamo appreso in questi giorni della nomina del senatore della Lega Enrico Montani, nella Commissione parlamentare di inchiesta sul settore del gioco pubblico in Italia e sul contrasto del gioco illegale.
Ci auguriamo che con questa nomina il Senatore Montani lavori davvero per una revisione della normativa che metta al centro la salute dei cittadini e l’interesse collettivo, e non gli interessi di un settore economico, come, invece ha fatto la Lega in Piemonte.
Infatti, nonostante le voci unanimi contrarie alla proposta della destra, dai medici alla Caritas, dagli assistenti sociali alle fondazioni antiusura, hanno deciso di approvare una nuova legge peggiorativa in termini di salute per i piemontesi. Ricordiamo che il provvedimento approvato dal Presidente Cirio e dalla sua maggioranza prevede, rispetto alla precedente normativa, la diminuzione delle distanze delle attività di sale da gioco e scommesse da luoghi sensibili come scuole, università, sportelli bancomat, compro oro e altri), l’aumento delle ore di apertura e una sanatoria per tabaccherie e sale slot che avrebbero dovuto togliere le macchinette in base alla legge del 2016.
Una scelta che porterà nelle nostre città e paesi a un aumento dell’uso di slot machines. Una scelta politica sbagliata contro il “bene comune” e per l’interesse dell’industria del gioco.
Speriamo invece che a livella nazionale la Lega con il senatore Montani lavori per la salute e la tutela dei cittadini e non le lobby del settore.
Arrivate ingenti risorse sui progetti per lo sviluppo della nostra città: 14 milioni di euro dal Governo per Verbania. Per una Amministrazione comunale che progetta e guarda al futuro con la partecipazione al bando di Rigenerazione Urbana.
Gli oltre quattordici milioni di euro (!) che il Governo ha assegnato al Comune di Verbania, per i progetti di riqualificazione urbana e interventi per l’edilizia pubblica, evidenziano la capacità di questa Amministrazione Comunale di mettere in campo progetti importanti per il futuro della nostra città che poi trovano riscontro nell’assegnazione di importanti risorse, a livello nazionale ed europeo. In questo caso sono i Fondi del Programma nazionale della qualità dell’abitare (PinQua) del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibili, ed hanno l’obiettivo di riqualificare i centri urbani, ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.
Il progetto finanziato presentato dalla Amministrazione di Verbania prevede una serie di interventi sulle Case Operaie Sassonia in via Roma con la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica e funzionale e sugli alloggi di edilizia residenziale pubblica di via Alfonso Lamarmora e Corso Goffredo Mameli per la manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico, oltre alla riqualificazione di piazza Fratelli Bandiera con il parcheggio seminterrato coperto da 250 posti e la piazza urbana, andando a valorizzare complessivamente tutta l’area della Sassonia ad Intra.
Non è la prima volta che questa Amministrazione lavora mettendo in campo progetti in grado di ricevere importanti finanziamenti che hanno cambiato il volto della città, a partire dal bando Periferie che ha già visto otto milioni di euro per il completamento del Movicentro, della nuova pista ciclabile in via di conclusione tra Fondotoce e Suna e delle due nuove bellissime spiagge a dei Tre Ponti e Buon Rimedio.
Più recentemente sono stati ottenuti fondi per la progettazione della riqualificazione di Palazzo Coia per 450 mila euro, e altri 456 mila euro da Investitalia (con Verbania unico capoluogo piemontese finanziato) per redigere progetti definitivi/esecutivi legati allo sviluppo delle aree a lago e delle infrastrutture turistiche tra Suna e Intra: piste ciclabili, nuove aree parcheggio di interscambio per liberare i lungolaghi e poter riqualificare in modo efficace le due piazze di Intra e Pallanza. Investitalia aiuterà le città vincitrici, con la struttura operativa del Ministero anche nella ricerca dei fondi per realizzarli (per Verbania presentanti progetti per venti milioni di euro al bando nazionale di Rigenerazione Urbana).
Un’Amministrazione comunale che si fatta trovare pronta con progetti, e una visione di cambiamento della città, per continuare a costruire il futuro di Verbania.
Alice De Ambrogi capogruppo e Gruppo Consigliare Partito Democratico Verbania
Il piano scritto da Ires per conto della regione Piemonte e dell’azionista di maggioranza (la Lega del capogruppo Alberto Preioni) un effetto lo ha avuto: gettare nella confusione più totale il nostro territorio. Infatti il documento è, ancora una volta, privo di contenuti e proposte scritte nero su bianco. Ancora una volte si presentano “slide” (come nel 2019) con indirizzi generici e ipotesi, mentre nessun documento ufficiale, sul quale confrontarsi, esce dall’organo deputato: ovvero dalla Giunta regionale.E il territorio si divide, anche politicamente, su pagine vuote e senza nessuna certezza. Ancora una volta da quando il centro destra ha vinto le elezioni in regione nel 2019, mancano i contenuti su cui avviare un confronto. La domanda è semplice: è possibile avere una pagina (ne basta una) dalla Giunta Regionale e dal capogruppo Alberto Preioni (o dall’assessore – scomparso?- alla sanità Icardi), su cui ci sia scritto quali reparti saranno presenti nell’annunciato nuovo ospedale a Domodossola, quali reparti ci saranno al Castelli, cosa rimarrà dei servizi al COQ di Omegna? Perché, e questo è incredibile, nessuna lo sa. Nemmeno l’annuncio (e tale rimane) che rimarranno i due DEA a Verbania e a Domodossola è credibile, perché nello stesso documento Ires non vi è nessun riscontro.
E lo si è capito con il litigio dentro il centro destra di questi giorni, dove lo stesso Preioni dubita della proposta da lui stesso formulata(?!), in merito alla possibilità di costruire il nuovo ospedale a Domodossola, facendo insorgere tutti, anche gli amministratori di destra. Il caos!
Per dare la possibilità ai cittadini, ai Sindaci del VCO, alle forze economiche e sociali di discutere nel merito, la regione Piemonte DEVE assolutamente aprire un confronto con l’assemblea dei Sindaci sulla base di un documento che prospetti nel merito quali reparti e servizi sono previsti (secondo la loro idea di riassetto) nei due ospedali di Domodossola e Verbania e al COQ, e quali siano le strategie, i tempi e le risorse economiche per attuarlo (a partire dal potenziamento della medicina territoriale). Fino a quando la regione Piemonte (per scelta) lancia fumogeni in campo come quelli contenuti nel piano Ires, tutti saremo avvolti dalla nebbia di annunci senza riscontro. La domanda è semplice: quali reparti sono previsti a Verbania al Castelli, quali a Domodossola, quali servizi rimarranno al COQ di Omegna? Pretendiamo dalla Regione Piemonte un documento ufficiale, che risponda alle nostre domande, a quelle dei Sindaci e dei cittadini.
Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale PD VCO e Segreteria Provinciale
Grigliata della Repubblica. Mercoledì 2 giugno a mezzogiorno torna la grigliata alla Festa della Lucciola a Villadossola, in occasione della Festa della Repubblica. Prenota le tue costine, polli e salamini direttamente a Nino al +393669503980. Ti aspettiamo!
Il TAR del Piemonte ha respinto tutte le accuse di Italia Nostra sulla pista di biciclette BMX a Fondotoce. Il PD lavora per la protezione dei delicati equilibri ambientali dell’area, l’arresto del degrado di insediamenti abbandonati, il sostegno alle attività che migliorino l’attrattività della città e creino lavoro e sviluppo.
Il TAR del Piemonte ha respinto tutte le accuse formulate da Italia Nostra nei confronti del Comune di Verbania, della società Malù della famiglia Manoni, della Soprintendenza ai beni ambientali e della Regione Piemonte per chiedere l’annullamento del permesso di costruire la pista per biciclette BMX a Fondotoce. Una sentenza molto argomentata e articolata che chiarisce bene l’infondatezza delle accuse. Verbania è da molti anni ai primissimi posti (decima nel 2020) nella speciale classifica sull’Eco sistema urbano stilata meritoriamente da Legambiente e basata sul rilievo di molti parametri oggettivi accuratamente misurati. Con l’esplicita sponsorizzazione di Italia Nostra, la stessa Legambiente, nell’estate scorsa, in piena crisi pandemica e con il turismo in pesantissima difficoltà, ha attribuito alla nostra città una ‘maglia nera’ (con grande risonanza su tutti i media nazionali) motivata proprio con il permesso di costruire la pista per bici (biciclette!) BMX. Da un paio di anni Italia Nostra locale, con riferimento al Piano Grande, accusa costantemente e ingiustamente la giunta di centro sinistra che guida il Comune di Verbania di operare per la distruzione dell’ambiente. Sulla scia dell’azione di Italia Nostra, oltre ai legittimi commenti di merito si sono aggiunti alcuni odiatori professionali che, sui social network o altri mezzi on line, hanno rovesciato sul Partito Democratico, sui suoi dirigenti e sui suoi amministratori l’accusa di essere il partito del cemento, devastatore del Piano Grande e altre sgangherate accuse. Questa sentenza spazza via, se mai ce ne fosse stato bisogno, ogni ombra. Vorremmo farci aiutare proprio dalla citata sentenza per consentire a tutti di valutare l’infondatezza di questi attacchi. Una delle tre censure al Comune di Verbania sulle quali Italia Nostra ha chiesto al Tar del Piemonte di esprimersi riguarda l’’eccesso di potere esercitato dall’Amministrazione nel rilasciare la licenza per la pista BMX. Ecco cosa scrive a questo proposito il collegio giudicante del TAR: ‘si rileva pertanto che la genericità del contenuto di tali censure, l’assenza di un principio di prova, la formula dubitativa in cui la maggior parte di esse sono formulate non consentono alcun tipo di sindacato di legittimità.’ Impossibile esprimere un giudizio, dice il Giudice, a fronte di censure generiche e senza prove. Potremmo dire proprio la stessa cosa quando leggiamo sui blog o sui social le accuse al Partito Democratico di essere il partito della distruzione dell’ambiente. Il Partito Democratico ribadisce di avere la volontà, attraverso i suoi amministratori, di negoziare con la proprietà del Piano Grande degli interventi che riescano a conciliare tre obiettivi: • la protezione dei delicati equilibri ambientali dell’area, • l’arresto del degrado che inevitabilmente attacca insediamenti abbandonati, • il sostegno alle attività che migliorino l’attrattività della città e creino lavoro e sviluppo. Si tratta di un risultato molto difficile sul quale siamo impegnati quotidianamente, attraverso un lavoro tenace, insieme alla macchina comunale della cui professionalità e correttezza il TAR Piemonte, con la recente sentenza, ha dato pubblico riconoscimento. E siamo disponibili, per perseguire questo obiettivo, al confronto con tutti, in un contesto di leale e onesta collaborazione.
SALVIAMO IL CASTELLI, LOTTIAMO PER IL NOSTRO OSPEDALE è lo slogan con cui il Comitato di difesa del nosocomio verbanese annuncia un nuovo presidio sul piazzale di fronte all’ingresso del Castelli sabato 22 maggio alle ore 15.
L’iniziativa è stata illustrata oggi per il Comitato da Laura Sau, Giovanni Alba, Mariano Bolognesi (a cui hanno aderito consiglieri comunali del PD). Dopo la precedente mobilitazione LIBERIAMO IL CASTELLI del 24 aprile, le cose non sono certo migliorate, anzi il Piano Ires ha provocato la divisione del territorio ed ha accresciuto le preoccupazioni per il futuro del Castelli, di fronte a riduzione dei posti letto, chiusura di maternità e pediatria, chiusura del Dea. Si invita a partecipare numerosi senza simboli e bandiere perchè non si tratta di una lotta politica, ma per la salute dei cittadini.
Mentre l’ospedale verbanese è quello che ha pagato più duramente l’emergenza ed è tuttora in attesa del rientro dei servizi spostati, il futuro appare sempre più incerto. Al Piano Ires si dice un NO che non è contro nessuno, ma vuole rivendicare il diritto alla salute di oltre 100.000 residenti nel sud della provincia (la maggioranza degli abitanti del Vco), ponendo fine a falsità, mistificazioni e manipolazioni. Si ritiene inconcepibile la penalizzazione dei servizi sanitari nella parte più popolosa della provincia, con il ridimensionamento del Castelli, la riduzione a 125 posti letto, la scomparsa di interi reparti e quella che di fatto sarà la chiusura del Dea. Si aggiunge che Verbania e il Verbano devono avere il diritto di ottenere chiare risposte alle loro esigenze di salute oggi insufficienti, come dimostra l’elevatissima mobilità passiva colpevolmente tollerata senza assumere i correttivi necessari.