Ciclo dei rifiuti nel V.C.O. Ora è il tempo dell’unità tra enti per creare sviluppo e non pesare sulle tasche dei cittadini

Seguiamo con grande attenzione lo sviluppo della situazione riguardante il ciclo dei rifiuti nel VCO. Gli incontri che si sono susseguiti tra i principali comuni del territorio e la Provincia del Verbano Cusio Ossola non hanno prodotto fino ad ora il risultato che noi da tempo auspichiamo. Crediamo sia arrivato il momento di una assunzione di responsabilità piena per compiere l’unica scelta utile: permettere all’azienda ConserVCO di mantenere le attività che si svolgono presso l’area di Prato Michelaccio per il tempo utile a realizzare il nuovo impianto di stoccaggio ad Ornavasso.
La politica può fare un passo avanti nella giusta direzione assumendo con coraggio una scelta utile per tutto il territorio.
Nessuno chiede forzature contrarie alle norme, piuttosto si trovi tutti insieme, creando sinergia tra i diversi enti coinvolti, il modo per uscire dall’angolo e proporre una strada fattibile a norma di legge che corrisponda anche agli interessi dei cittadini evitando rincari consistenti della tassa rifiuti e possibili disservizi.
Da più di un anno ormai tutti i Sindaci si esprimono unanimemente sul percorso industriale impostato da ConserVCO, un percorso fatto di investimenti importanti che potranno avere un considerevole impatto dal punto di vista occupazionale, ambientale ed economico.
Questo percorso però ha bisogno del giusto tempo per essere realizzato ed è compito della politica costruire le condizioni affinché ciò possa avvenire.
Siamo ad un bivio e chiediamo a tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Provincia del VCO e dalla Regione Piemonte, uno sforzo in più per raggiungere il risultato.
Dare l’avvio agli investimenti proposti da ConserVCO, e sostenuti da tutti i Sindaci, significa rafforzare la nostra azienda pubblica dei rifiuti, permettendo al nostro territorio di uscire dall’angolo della marginalità e della dipendenza in materia di riciclo e valorizzazione del rifiuto.
L’appello che facciamo quindi, come Partito Democratico del VCO, va nella direzione del coraggio. Non è questo il momento delle divisioni, al contrario è il momento dell’unità tra enti per creare sviluppo e non pesare sulle tasche dei cittadini.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale e Segreteria PD VCO

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Foto La Stampa VCO

Impianti di risalita: Serve una politica coraggiosa.

Il Partito Democratico del VCO esprime grande solidarietà e sostegno ai professionisti, agli operatori economici e alle aziende dell’indotto degli sport invernali e in generale dell’economia della montagna.
Le scelte in materia di tutela della salute vanno accettate, le modalità e le tempistiche invece sono opinabili.
La montagna e i suoi abitanti meritano lo stesso rispetto riservato a molti altri comparti del Paese e gli sport invernali meritano lo stesso riguardo di tante altre discipline. Muoversi in una modalità poco omogenea tra sport e settori economici rischia solo di creare ancora più sofferenza economica e psicologica. Serve il coraggio della Politica: subito sostegno al settore, ma anche adozione di un nuovo metodo al fine di non ripetere ulteriormente gli errori commessi finora.
Il Partito Democratico del VCO ringrazia il deputato del territorio, on. Enrico Borghi, per essere stato il primo a farsi carico di queste preoccupazioni e per esser stato sempre interlocutore equilibrato su questo tema.

Alice De Ambrogi
Segretaria PD VCO

Emanuele Vitaleresp.Turismo PD VCO

e Segreteria Provinciale PD

Casa della Salute a Domodossola: necessaria ed opportuna. Presentata un’interpellanza del Partito Democratico in Consiglio Comunale

La situazione pandemica ha ampiamente dimostrando che i territori che hanno centrato la propria organizzazione Sanitaria solo sulla dimensione Ospedaliera, stanno peggio nel fronteggiare l’emergenze rispetto ai territori che hanno mantenuto un maggiore equilibrio tra le diverse funzione, tra ospedale e servizi territoriali, poste a salvaguardia della salute.
Nella nostra Città, pur in presenza di un significativo numero di medici di Medicina generale disponibili a svolgere la propria attività in forma associata, finora non è stato possibile realizzare alcuna forma di “Medicina di Gruppo”, similmente a quanto realizzato con la “CASA della SALUTE” di Crevoladossola.
Ciò è avvenuto principalmente per la mancanza di una adeguata struttura in grado di accogliere unitariamente, oltre agli studi medici, anche tutte quelle funzioni ambulatoriali di base e socio-assistenziali che Piano Nazionale e Legge Regionale prevedono.
Sarebbero indubbi i vantaggi di una Casa della Salute per i cittadini di Domodossola: disponibilità continuativa – da ore 8.00 a ore 20.00 per cinque giorni/settimana- di un medico sempre presente, supportato da ambulatorio infermieristico, in grado di svolgere sia attività diagnostica strumentale semplice che di tipo più complesso, con ambulatori in connessione alla rete della terapia del dolore e cure palliative.Tutto ciò indipendentemente dal San Biagio, comprese le pratiche burocratiche connesse alle cure.
Sono previsti ingenti finanziamenti, sia dall’Europa che dalla Regione, per la Medicina Territoriale, ma la nostra Città rischia di venirne esclusa, con particolare riferimento alle attrezzature di diagnostica da assegnare ai medici di Medicina Generale ed al supporto di personale di studio.
Il Partito Democratico, con questa interpellanza presentata al Consiglio Comunale di Domodossola cerca di rendere l’Amministrazione Comunale – finora focalizzata sulla Sanità intesa solo come Ospedale – più presente sul versante della sanità territoriale, sollecitandola a collaborare con l’ASL VCO e i medici di base in questa direzione.
Noi siamo convinti che realizzare una Casa della Salute a Domodossola costituirebbe un grande arricchimento per la Città, darebbe ai cittadini il vantaggio di servizi molto più accessibili e pronti, cosa che la pandemia ci ha indicato come esigenza inderogabile.

Per questo nell’interpellanza si chiede alla fine:
· se non ritiene opportuno convocare quei medici di Medicina Generale operanti in Città che già si sono resi disponibili a costituirsi in forma associata per una casa della Salute a Domodossola.
· Se non ritiene opportuno, con la collaborazione dei detti medici e di quanti altri si volessero aggiungere, definire le caratteristiche necessarie alla ipotizzata Casa della Salute in Domodossola ed individuarne il sito più adatto alla localizzazione.
· Se non ritiene opportuno successivamente attivare  le pratiche per la sollecita realizzazione di un Progetto Preliminare da allegare ad una altrettanto sollecita domanda da inoltrare ai Responsabili ASL così come all’Assessorato Regionale competente.
· Se non ritiene, contestualmente alle azioni di cui sopra, procedere alla ricognizione di tutte le possibili fonti di finanziamento ed, in tutti i casi, provvedere ad un adeguato intervento sul Bilancio Comunale finalizzato alla realizzazione della Casa della salute.
· Se non ritiene, infine, di fare partecipi i Consiglieri Comunali alle diverse fasi di confronto e costruzione che conducono alla realizzazione della Casa della Salute in Domodossola.

Segreteria e gruppo Consiliare
Partito Democratico Domodossola

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Nino Leopardi eletto Segretario del circolo PD di Domodossola

La “FORMA PARTITO” è uno strumento necessario.

L’assemblea degli iscritti di sabato 30 gennaio scorso, svoltasi in modalità on line, mi ha eletto Segretario del Circolo del Partito Democratico di Domodossola.

Rinnovo il ringraziamento ai democratici per la fiducia riservatami; alla Segretaria provinciale Alice De Ambrogi, al Segretario regionale Paolo Furia ed all’on. Borghi la gratitudine per i loro significativi interventi che sono segno di conforto e supporto all’azione che attende me e tutto il Circolo.

In questo tempo di antipolitica, di partiti “liquidi” e personalistici, permango convinto della necessità della “Forma Partito” quale strumento di elaborazione di idee e di costruzione di Progetti per la Comunità.

Sono consapevole che nella Società dell’oggi le mode che vanno per la maggiore sono altre. Io non intendo certo chiudere alle forme e ai modi con i quali le nuove generazioni si rapportano tra loro, alle forme e ai modi con i quali esse affrontano, tutti i giorni, i problemi del vivere, alle istanze, che con forza e spesso in modo drammatico, esse pongono.

La mia storia personale mi orienta alla massima apertura ed ascolto verso la realtà problematica dell’oggi, ma mi è ben chiaro il limite che mi è connaturato, sia per l’anagrafe, sia perché l’arco delle mie stagioni politiche ha già percorso quanto era dovuto.

Assumo l’incarico di Segretario di Circolo nella fiducia che vi sarà il tempo necessario a costruire un nuovo Gruppo Dirigente del Circolo, nella consapevolezza che ciò avverrà per il bene del nostro Territorio.

E’ certo che le mie azioni si manifesteranno nel rispetto delle forme democratiche, utilizzando, valorizzando e salvaguardando la “Forma Partito” quale baluardo di democrazia.
Nino Leopardi.

Domodossola, 01.02.2021.

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il sindaco Pizzi vuole vendere la Farmacia Comunale e privatizzare i servizi del Cimitero. Nel merito non risponde, scappa e butta fango.

Stiamo ai fatti: il sindaco Pizzi vuole vendere la Farmacia Comunale e privatizzare i servizi del Cimitero. Nel merito non risponde, scappa e butta fango.

La stizzita risposta del sindaco di Domodossola Lucio Pizzi alle nostre osservazioni sulla vendita della Farmacia Comunale e sulla privatizzazione dei servizi del Cimitero voluta dalla sua Amministrazione, evocando la macchina del fango e parlando a vanvera di “pali non piantati” (che ci azzecca?), evidenzia la volontà di scappare a gambe levate dal problema e dal merito da noi sollevato.
La questione è chiara: il sindaco Pizzi vuole vendere la Farmacia Comunale e privatizzare i servizi del Cimitero. La prima domanda da porsi è: cosa ha fatto in questi cinque anni l’Amministrazione per facilitare il funzionamento della Farmacia e per risolvere il problema dei servizi cimiteriali?
E la seconda domanda a cui non può girarci in giro è: “cui prodest”? Chi se ne avvantaggia?
Per noi non sono certo i cittadini di Domo ad avvantaggiarsi, certamente non la Comunità nel suo insieme che dalla vendita della Farmacia Comunale e dalla privatizzazione dei servizi del Cimitero avrà solo da perderci (anche economicamente).
Pizzi dimostri il contrario.

Gruppo Consiliare e Segreteria Partito Democratico Domodossola

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Domodossola: vendere la Farmacia Comunale e privatizzare i servizi del Cimitero: due clamorosi errori di fine mandato del Sindaco Pizzi.

Le preoccupazioni della pandemia rischiano di nascondere agli occhi dei cittadini due sciagurate iniziative che l’Amministrazione comunale di Domodossola sta mettendo in piedi nell’ultimo scorcio di mandato.
La prima è l’ipotesi di vendita della Farmacia Comunale, per la quale il sindaco Lucio Pizzi ha già dato un incarico da ottomila (!) euro ad un legale milanese, che sarebbe giustificata secondo il Sindaco, da tre bilanci negativi.
Il Presidente della Farmacia Pasquali ha già dato ampi chiarimenti sulle iniziative che, realisticamente, sono in grado di riportare l’Azienda in attivo tramite una significativa riduzione dei costi. Inoltre, la nomina di una nuova direttrice, motivata, giovane e di provenienza interna alla farmacia, non potrà che portare energie fresche e nuove idee per l’ulteriore rilancio delle attività con il supporto di tutto il personale.
Vale la pena ricordare che l’Azienda pluriservizi “Farmacia Comunale” è costituita dal negozio farmacia, che comunque non limita la propria attività alla mera vendita di farmaci ma eroga, a beneficio della comunità, servizi quali la consegna a domicilio di medicinali e presidi sanitari (così prezioso in tempo di pandemia) e dall’attività di supporto per una serie di attività sociali – tra cui Università della Terza Età e il trasporto alunni – che dalle entrate del negozio sono sostenute.
Una volta venduto il negozio – che, comunque, tornerà in utile a seguito delle iniziative già avviate – con quali soldi e con quali forze lavoro si sosterranno le attività sociali ora collegate? Ma, soprattutto, cosa ha in mente di fare il sindaco Pizzi con i soldi incassati dalla vendita del negozio farmacia? Comprare dai soliti noti altri cubi di pietra nera?
Se l’Amministrazione Cattrini del centro sinistra lasciò bilanci attivi, non dovrebbe essere così difficile tornare ad un sano equilibrio economico.   
A ciò si aggiunge la proposta di privatizzare i servizi del Cimitero: viene da dire che i morti si rivolteranno nelle tombe. Al di là del giudizio, è certo che il tutto – magari non subito, ma certamente su tempi più lunghi – si risolverebbe in un aumento delle tariffe a carico dei cittadini.
L’idea di fondo che sta alla base di queste due iniziative – vendere la Farmacia e privatizzare i servizi del Cimitero- è che il Pubblico non sa amministrare e quindi è meglio consegnarlo ai Privati. In subordine viene la considerazione che, quando la gestione pubblica presenta qualche complicazione, me ne devo disfare.
Noi del Partito Democratico siamo ancora convinti che amministrare la Città vuol dire anche salvaguardare le ricchezze ereditate dalla saggezza di chi è venuto prima di noi, come nel caso della Farmacia Comunale, ed impegnarsi per far funzionare e mantenere il giusto costo dei servizi essenziali, come è quello del Cimitero, senza ricorrere a sciagurate scorciatoie.

La Segreteria ed il Gruppo Consiliare del Partito Democratico Domodossola

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