La sanità del futuro. Le proposte del PD VCO

La sanità del FUTURO

La recente, e non ancora conclusa, pandemia per covid-19 ha messo a nudo nuove criticità ma anche inedite opportunità per il nostro sistema sanitario.

Per questo, sin da ora, è utile e necessario pensare alle strategie di breve periodo, per eventuali ondate di ritorno del virus ipotizzabili nel prossimo autunno così come, e di prospettiva, a seguito di un’esperienza che ha posto l’intero sistema sotto un altissimo livello di stress, con un ambizioso programma di riorganizzazione delle strutture e dell’offerta sanitaria facendo tesoro di quanto abbiamo imparato e mettendo queste nozioni a servizio di un futuro in cui si ipotizza un graduale ritorno alla normalità ma che, tuttavia, non potrà essere la stessa che conoscevamo prima.

COSA FARE SUBITO

La Regione in questi giorni ha deliberato, sulla base delle richieste e dei parametri del Ministero della Salute, la quantificazione e la relativa distribuzione dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva nonché gli investimenti necessari per creare percorsi differenziati di accesso ai DEA ed ai pronti soccorso.

La priorità, ora, è investire sulle persone. È evidente che senza un adeguamento del personale non si possa andare molto lontano, pertanto, nuove assunzioni e stabilizzazioni degli operatori sanitari assunti durante l’emergenza sono l’unica strada per onorare le promesse fatte.

La parola d’ordine del prossimo periodo dovrà essere FLESSIBILITA’.

Solo attraverso l’innesto di meccanismi di elasticità del sistema sanitario nella sua interezza (Ospedali, medicina territoriale, USCA, Medici di Famiglia, RSA) sarà possibile contenere le eventuali ondate d’urto a cui il virus potrebbe sottoporci nei prossimi mesi. Questo vuol dire predisporre le strutture ad essere pronte ad eventuali cambiamenti “in itinere” e potranno farlo soltanto con una organizzazione regionale ben definita e organica.

Infine, l’impatto del virus ha dimostrato che sono probabili livelli di cronicità più alti per alcune patologie legate a cuore, reni, polmone. Per questo, la necessità di investire su centri riabilitativi potrà dare una risposta efficace a questa nuova prospettiva.

LE RISORSE: come usarle?

Il Governo, con il Partito Democratico in prima linea, ha richiesto ed ottenuto che lo sforzo dell’Europa si orientasse, come non lo era mai stato prima, nella direzione di un futuro più giusto, meno ragionieristico e più sociale della gestione delle risorse disponibili per investimenti degli Stati membri.

Da qui è nata la rinegoziazione del cosiddetto MES, che non è altro che il metodo attraverso il quale gli Stati regolano i propri equilibri di stabilità, che ha definito una maggiore flessibilità nell’utilizzo dei fondi (36/37 miliardi circa di prestito disponibili per il nostro Paese ad un tasso di 0,115% da rimborsare in 10 anni e che non grava sul rapporto deficit/PIL) che potranno essere utilizzati per strutture edilizie, dotazioni tecnologiche, infrastrutture digitali, in particolare per potenziare:

●          Struttura e rete ospedaliera nazionale

●          Centri di cura e strutture di prossimità

●          Laboratori e rete diagnostica

●          Lungo degenza e centri riabilitativi

Non è difficile capire che si tratta di un’occasione straordinaria per rendere davvero efficiente e tecnologicamente avanzato il sistema sanitario, trovando un giusto equilibrio tra ospedalizzazione, assistenza territoriale e prevenzione.

Ciò vuol dire che la Regione si troverà nel giro di pochi mesi a dover iniziare una profonda riflessione sul loro utilizzo, e che molto dipenderà dall’impostazione concettuale che intenderà dare: conservativa oppure di svolta e modernità. Noi pensiamo che queste risorse, dedicate esclusivamente alla sanità, debbano essere utilizzate con efficacia e coraggio.

In primo luogo, con un piano di assunzioni straordinario sulla falsa riga di quanto fatto nella scorsa legislatura nel 2018 deliberando l’assunzione di 1400 persone su tre anni. Ora i tre anni sono passati e bisogna assumere almeno altre 1500 persone.

Inoltre, scegliere di non investire in innovazione tecnologica, in strutture ospedaliere nuove, non far partire per davvero la medicina territoriale sarebbe un errore che pagherebbero le generazioni future e che segnerebbe l’inadeguatezza ad affrontare le sfide più importanti della classe politica di oggi.

COSA FARE NEL VCO

La nostra Provincia trova spesso motivi di grande divisione sulle questioni legate alla Sanità. Pensiamo che sia il momento di fare un passo avanti e di assumere decisioni importanti e lungimiranti, non divisive (ascoltando tutti Sindaci, Tecnici, operatori, sindacati) senza posizioni ideologiche, risolvendo definitivamente questa situazione che perdura ormai da troppi anni.

Noi proponiamo:

●          Edilizia sanitaria: si riapra un tavolo di concertazione serio con il territorio. La soluzione proposta dalla Regione non sta in piedi, e tutto ciò è ancora più evidente dopo la dolorosa esperienza della pandemia. Le Regioni che avevano una medicina territoriale strutturata (Emilia-Romagna e Veneto, per esempio) sono quelle che hanno retto meglio la fase acuta. Davvero il nostro modello deve essere la Lombardia? L’attivazione della medicina territoriale (con le Case della Salute, le Unità speciali di continuità assistenziale, la collaborazione stretta coi medici di famiglia ecc.) insieme ad un ospedale nuovo, baricentrico e tecnologicamente avanzato rappresenterebbe il vero salto di qualità per il territorio. Il progetto immaginato dalla Regione (Ospedale nuovo ma depotenziato a Domodossola, declassamento del Castelli, nessun cenno alla medicina territoriale) non risponde a nessuna delle necessità reali della nostra Provincia: cosa sarebbe successo se il Castelli fosse stato senza DEA ed in mano ai privati e senza nessuna sanità territoriale? Il progetto del centro destra rappresenta, ancor di più alla luce del covid-19, un autogol clamoroso di cui le generazioni future pagheranno pesantemente le conseguenze

●          Ricerca: si investa in ricerca ed innovazione tecnologica, nuovi macchinari, si rifletta davvero su come spendere le risorse.

●          Personale: alcune delle inefficienze del nostro sistema sanitario sono, da tempo, neutralizzate dalla straordinaria professionalità ed abnegazione del personale. L’emergenza Covid-19 ha accentuato lo sforzo degli operatori ed ora vi è il problema del recupero delle prestazioni rinviate nella fase acuta che li costringerebbe ad uno sforzo ulteriore e prolungato. La Regione riprenda in mano il piano di assunzioni previsto dalla Giunta Chiamparino e proceda velocemente a stabilizzare il personale assunto durante il periodo di emergenza perché il potenziamento delle rianimazioni è giusto e conforme alle direttive del Governo ma impossibile senza il personale adeguato.

●          CUP: arrivano molte proteste da utenti del VCO perché il servizio di prenotazione centralizzato risulta inefficiente e con scarsa conoscenza della nostra realtà territoriale, le Regione trovi una soluzione, non è accettabile che i cittadini perdano ore per una semplice prenotazione di una visita.

Segreteria Provinciale
Partito Democratico Verbano Cusio Ossola

Giugno 2020

Le azioni necessarie ora della Provincia del VCO. Rifiuti, edilizia scolastica, trasporti, strade provinciali, Casa della Resistenza.

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Per tutto il periodo della fase emergenziale il nostro Gruppo Consiliare ha ritenuto di assumere un profilo di assoluta collaborazione e disponibilità verso l’amministrazione provinciale tutta. Ci è parso doveroso, in fase di assoluta emergenza, non rimarcare alcuna polemica, comportamento, che, peraltro, non ci pare sia stato tenuto invece a parti inverse nei confronti del Governo. Ma tant’è, è proprio nelle situazioni di grande difficoltà che emergono le attitudini e l’indole di ciascuno.

Oggi riteniamo che sia il tempo di fare alcune considerazioni rispetto alle azioni necessarie per riattivare un Ente che, speriamo, possa conseguire una certa stabilità finanziaria con l’assegnazione dei canoni idrici, un percorso, lo ricordiamo per chi ha poca memoria, iniziato già con l’amministrazione regionale e provinciale precedenti al netto delle pesantissime situazioni di precarietà dei bilanci ereditate dal Centro destra e che, auspichiamo, in tempi brevi possa giungere a conclusione positiva.

Questo libererebbe alcune importanti risorse che andrebbero, secondo noi, riallocate con le seguenti priorità per dare un servizio reale e fattivo, al di là dei numerosi quanto inconcludenti comunicati stampa, ai cittadini della provincia del VCO.

RIFIUTI

Il tema della gestione del ciclo dei rifiuti nel VCO rimane ancora di stretta urgenza per il nostro territorio. Molto hanno fatto gli amministratori comunali insieme a Conservco spa negli scorsi mesi per individuare soluzioni alternative per quanto riguarda l’individuazione di nuovi siti di stoccaggio rifiuti e per impostare un percorso di nuovi investimenti da parte dell’azienda.

Gli stessi Sindaci, riuniti nell’Assemblea di COUB dello scorso 19/12/2019, hanno chiesto all’unanimità al Presidente della Provincia del VCO di convocare un’Assemblea dei Sindaci per chiarire la posizione dell’Ente dopo la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte che, con sentenza n.01177/2019 pubblicata il 26.11.2019, ha rigettato il ricorso presentato da Conservco spa, determinando oggettive difficoltà per le amministrazioni comunali per la delicata situazione organizzativa e logistica del servizio pubblico di igiene urbana. Purtroppo, da quella data nessuna risposta è pervenuta dalla Provincia in forma ufficiale e non si è ritenuto di convocare alcuna assemblea; né prima dell’emergenza COVID-19 e né durante tramite modalità di convocazione da remoto. 

Si ritiene che questo atteggiamento non sia più accettabile, per rispetto dei Sindaci del nostro territorio e di tutti i cittadini.

Ignorando, infatti, le richieste dei Comuni, l’Ente contribuirebbe a portare il territorio in una zona grigia, nella quale si rischierebbe di produrre un’emergenza gestione rifiuti, che come risultato finale graverebbe sulle tasche dei cittadini. Alla Provincia spetta l’onere di pianificare, in linea con la normativa regionale, l’organizzazione del ciclo integrato dei rifiuti.

Chiediamo quindi con forza al Presidente Lincio di adempiere ai suoi doveri permettendo un dibattito aperto e condiviso sulle prospettive del comparto rifiuti nel nostro territorio, convocando gli amministratori e gli enti competenti durante un’assemblea dedicata.

EDILIZIA SCOLASTICA

A partire da ora, e per tutto il periodo estivo, sino all’inizio del nuovo anno scolastico si aprirà una “finestra” temporale che ci darà l’opportunità di poter fare alcuni interventi di manutenzione alle strutture approfittando della chiusura delle Scuole. Allocare le risorse in questa direzione permetterebbe di risolvere alcuni problemi strutturali che i nostri istituti scolastici presentano da anni e potrebbe essere anche occasione per rimettere in circolo liquidità per le aziende del territorio.

Le linee guida ministeriali prevederanno certamente la necessità di un maggiore distanziamento fisico tra gli studenti e quindi una probabile riorganizzazione degli spazi anche dal punto di vista strutturale. Siamo pronti per affrontare in sicurezza il rientro a scuola? Pensiamo soprattutto al Maggia e al Cavalieri che potrebbero avere le maggiori criticità e che non si debba perdere tempo e sia necessario attivarsi sin da ora in una attività di censimento e programmazione degli spazi di tutti i nostri Istituti scolastici per non correre il rischio di arrivare impreparati a settembre.

Questione Maggia. Si agisca velocemente per risolvere, concertando e dialogando coi Comuni e le Istituzioni coinvolte, la situazione dell’istituto perché con l’inizio del nuovo anno scolastico non si ripresentino i problemi riscontrati nell’ultimo anno scolastico.

TRASPORTI E STRADE PROVINCIALI

Per ciò che concerne la manutenzione delle strade provinciali rimane aperto il tema dell’insufficienza delle risorse rispetto alla loro corposa ampiezza ed al loro stato precario. La procedura del trasferimento delle strade ad Anas è partita nel 2016 su iniziativa dell’amministrazione Costa e non si è ancora concretizzata. La precarietà della rete viaria è sotto gli occhi di tutti e nonostante i buoni auspici nessun altro intervento di asfaltatura è stato effettuato dalla provincia dal 2017. Per citare solo alcuni casi più critici il collegamento tra ss.33 e ss.34, ossia il tratto tra Feriolo e Fondotoce, è passato, per ora, solo sulla carta ad Anas e rimane quindi senza interventi di asfaltatura fino a definizione della presa in carico effettiva, che pare avverrà a fine anno, così come il tratto  Fondotoce-Mergozzo, la galleria Verta di Omegna, la strada tra Domodossola e Lusentino (Domobianca) e per la ciclovia del Toce.

CASA DELLA RESISTENZA

La Casa della Resistenza rappresenta un importante luogo di memoria per il nostro territorio. Inoltre, si tratta di un sito storico/culturale di rilevanza europea che accoglie ogni anno migliaia di studenti e visitatori. Già da tempo il bilancio della Casa versa in situazioni critiche che, se protratte troppo a lungo nel tempo, rischiano di comportarne la chiusura delle attività. Noi pensiamo che l’amministrazione provinciale debba attivarsi con la Regione per cercare di sbloccare questa difficile situazione in modo che si possano trovare le risorse per permettere al Cda di organizzare la propria attività e permettere anche di poter così sfruttare al meglio le risorse del bando periferie richieste ed ottenute da Comune di Verbania in fase di presentazione ed aggiudicazione. 

È necessario sapere, a distanza di quasi due anni dalla conferma ricevuta dal Ministero degli interni, circa l’accettazione del valore periziato di vendita pari a 350.000 euro, a che punto sia la cessione della caserma dei Vvff di Domodossola. Tale somma potrebbe essere destinata ad un recupero definitivo del fabbricato sede della casa di resistenza oppure alle manutenzioni straordinarie necessarie agli edifici scolastici di proprietà.

Ricordiamo che la Provincia del VCO è proprietaria dell’immobile (dato in comodato d’uso per 99 anni alla Associazione Casa della Resistenza). La Provincia dovrebbe farsi carico della manutenzione straordinaria, cosa che, grazie al Bando Periferie del Comune di VB, verrà oggi fatta in modo significativo, valorizzando non solo l’immobile, ma anche tutta la filiera collegata alla storia e alla memoria. Le risorse (regionali) dovrebbero diventare costanti, per consentire davvero una programmazione efficiente e duratura nel tempo.

Per parte nostra ci rendiamo disponibili a collaborare per addivenire a soluzioni condivise su questo, come sugli altri temi, che possano portare ad una risoluzione positiva della situazione.

Gruppo Consigliare di minoranza Progetto VCO
Segreteria provinciale PD VCO

Apertura frontiere, Borghi: “Al lavoro per apertura europea, la Lega si rivolga ai sovranisti svizzeri per aprire i confini”

Apertura frontiere, Borghi (PD): “Al lavoro per apertura europea, la Lega si rivolga ai sovranisti svizzeri per aprire i confini”

“Il Governo italiano è al lavoro per evitare che si costruiscano corridoi turistici che escludano l’Italia – dichiara Enrico Borghi , deputato  e segretario d’aula PD a Montecitorio – l’obiettivo è la riapertura delle frontiere tra i Paesi europei il 15 giugno. I negoziati con gli altri Paesi sono in corso. Vogliamo assolutamente evitare accordi bilaterali che possano danneggiare le economie fortemente integrate delle zone di confine o penalizzare un settore come il turismo che invece ha bisogno di un forte rilancio. Voglio fare inoltre chiarezza per quanto riguarda il confine con la Svizzera – precisa Borghi –  se i dati rimangono questi,  dal 3 giugno l’Italia riaprirà le sue  frontiere e quindi coloro che hanno propri congiunti in Italia potranno tornare ad incontrarli senza dover effettuare la quarantena. In questo senso, nelle prossime ore lavoreremo con le autorità svizzere per trovare soluzioni condivise. Anche perché nei comuni di confine italiani la situazione è pienamente sotto controllo. Se la Lega, come si legge, condivide con noi l’esigenza di una apertura rapida della frontiera Italo-elvetica, non sbagli indirizzo: è ai loro amici sovranisti svizzeri che si devono rivolgere, perché l’Italia la propria parte l’ha fatta e la sta facendo”.

10 PROPOSTE del PD del VCO PER IL RILANCIO DEL TURISMO

10 PROPOSTE del PD del VCO PER IL RILANCIO DEL TURISMO

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La “fase 2” impone una riflessione radicale sulle scelte strategiche e politiche da adottare per il sostegno e lo sviluppo del comparto turistico locale. È evidente che occorra muoversi seguendo due direttrici di intervento: una operativa con un orizzonte temporale da attuarsi nel breve tempo; l’altra, strategica, sul medio e lungo periodo.
La stagione in corso, sostanzialmente compromessa per la maggior parte delle attività ricettive (alcuni grandi Alberghi hanno già preso la decisione di non aprire), deve essere l’occasione per un coraggioso
lavoro di studio e lavoro al fine di gettare le basi la ripresa del settore.
In una situazione di crisi senza precedenti è nostro dovere affrontare le criticità e adottare misure adeguate a rafforzare il sistema turistico del VCO.
Il Partito Democratico, impegnato attivamente in questi mesi sia tramite i suoi organismi dirigenti locali che attraverso l’attività degli eletti, ritiene fondamentale intervenire con tutte le forze economiche, politiche, sociali, al fine:

  1. STRUTTURARE un solido coordinamento e connessione tra i laghi e le montagne al fine di accrescere l’attrattiva della destinazione turistica, allungando la stagionalità e i giorni medi di soggiorno.
  2. RIORGANIZZARE la governance e la natura del Distretto Turistico, con riforma della relativa legge regionale, perché acquisisca realmente il ruolo di coordinamento e management di tutti gli attori territoriali in materia di promozione turistica.
  3. DEFINIRE i Laghi Maggiore, Orta e Mergozzo e delle Valli Ossolane “sistema turistico locale di tipo omogenei e integrato”, affidando al Distretto Turistico riformato il compito di promuovere l’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate.
  4. SOLLECITARE una promozione turistica dell’intero territorio regionale, riconoscendo il giusto valore al territorio del VCO, meta turistica seconda solo alla città di Torino per visitatori in tutto il Piemonte.
  5. COORDINARE con legge regionale, gli enti locali e i soggetti privati, singoli o associati, perché si attivi la promozione del sistema turistico locale dei Laghi e montagne dell’Ossola attraverso forme di concertazione con gli enti funzionali, con le associazioni di categoria che concorrono alla formazione dell’offerta turistica, nonché con i soggetti pubblici e privati interessati.
  6. REGOLARE, tramite la Regione, le modalità e la misura del finanziamento dei progetti di sviluppo del sistema turistico locale dei Laghi e montagne dell’Ossola predisposti da soggetti pubblici o privati, in forma singola o associata, per perseguire le seguenti finalità:
    a) sostegno alle attività e processi di aggregazione e di integrazione tra le imprese turistiche, anche in forma cooperativa, consortile e di affiliazione;
    b) attuazione di interventi intersettoriali ed infrastrutturali necessari alla qualificazione dell’offerta turistica e alla riqualificazione urbana e territoriale delle località ad alta intensità di insediamenti turistico-ricettivi;
    c) sostegno all’innovazione tecnologica degli uffici di informazione e di accoglienza ai turisti, con particolare riguardo alla promozione degli standard dei servizi al turista;
    d) sostegno alla riqualificazione delle imprese turistiche, con priorità per gli adeguamenti dovuti a normative di sicurezza, per la classificazione e la standardizzazione dei servizi turistici, con particolare riferimento allo sviluppo di marchi di qualità, di certificazione ecologica e di qualità, e di club di prodotto,
    nonché alla tutela dell’immagine del prodotto turistico locale;
    e) promozione del marketing telematico dei progetti turistici tipici, per l’ottimizzazione della relativa commercializzazione in Italia e all’estero.
  7. CREARE il brand territoriale, riconoscibile e competitivo.
  8. PROFILARE e analizzare i turisti, individuando nuove tipologie di visitatori da attrarre (turismo di prossimità, outdoor, ecc..) sfruttando anche le misure economiche straordinarie messe a disposizione da Regione, Governo e UE.
  9. RICONOSCERE compensazioni e/o trasferimenti maggiori ai Comuni con alte presenze turistiche in rapporto alla popolazione residente, a ristoro dei maggiori costi da sostenere in termini di esternalità negative (rifiuti, decoro urbano, sollecitazione dei servizi comunali).
  10. INVESTIRE nel trasporto locale e nei progetti di mobilità sostenibile all’interno del territorio provinciale e regionale, ponendo fine all’isolamento e alle conseguenti difficoltà che cittadini e turisti devono patire.

    Condizione essenziale perché si possa fare presto e bene, come richiesto dalle numerose attività in difficoltà, è la volontà di intenti nel fare rete tra operatori economici, lavoratori e istituzioni locali.
    Il cambio di mentalità nel settore turistico del Verbano Cusio Ossola è certamente la prima vera riforma necessaria; nella speranza che il duro lavoro e i risultati collettivi ci consentano definitivamente di
    riconoscere un’identità comune di questo territorio, ancora troppo spesso dilaniato da futili diatribe campanilistiche.

    Ormai è chiaro: non c’è più tempo!

Segreteria provinciale PD VCO

20 maggio 2020

Foto tratte da
visitomegna.it
parcovalgrande.it
Distretto Turistico dei laghi (facebook)

Linee guida regione Piemonte sulla riapertura

A questo link

trovate le schede tecniche della regione Piemonte che contengono indirizzi operativi specifici validi per i singoli settori di attività, finalizzati a fornire uno strumento sintetico e immediato di applicazione delle misure di prevenzione e contenimento di carattere generale, per sostenere un modello di ripresa delle attività economiche e produttive compatibile con la tutela della salute di utenti e lavoratori. Sono state decise dalla conferenza Stato / Regioni.

In Piemonte da lunedì prossimo, 18 maggio, apriranno tutti i negozi, estetisti e parrucchieri, servizi al pubblico e sport individuali.
Bar e ristoranti invece staranno fermi ancora una settimana, apriranno dal 23 maggio.

A partire dal 18 maggio 2020, gli spostamenti delle persone all’interno del territorio della stessa regione non saranno soggetti ad alcuna limitazione.

Fino al 2 giugno 2020 restano vietati gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, così come quelli da e per l’estero, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute; resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Per avviare la Fase di rilancio i contributi alle imprese e alle famiglie. Per un’Italia giusta, semplice e competitiva.

Dopo il pacchetto di misure da 25 miliardi di euro del Decreto “Cura Italia”, il Governo con il “Decreto Rilancio” stanzia ulteriori 55 miliardi, che arrivano a 155 se vi si sommano le garanzie alla liquidità delle imprese, per avviare la Fase 2 dell’economia italiana che dovrà affrontare la crisi senza precedenti innescata dalla pandemia del Covid-19 e sostenere la ripresa del Paese.

Un provvedimento straordinario con il quale si interviene per rinforzare i settori salute e sicurezza, sostenere le imprese, i redditi da lavoro, il turismo e la cultura.

Ecco i principali interventi:

– per le imprese un credito d’imposta del 60% sugli affitti per imprese, commercianti, professionisti e attività turistiche; ✔️ la riduzione degli oneri sulle bollette per attività produttive e commerciali; ✔️ l’abolizione della prima rata dell’IMU per alberghi e stabilimenti balneari; ✔️ l’abolizione della rata Irap di giugno per le imprese con un fatturato inferiore ai 250 milioni;
conferma bonus partite IVA aumentato fino a 1000 euro per chi è più in difficoltà;
assegno mensile da 400 a 800 euro per le persone e le famiglie in difficoltà che non usufruiscono di altri sussidi;
per le famiglie il congedo familiare e la possibilità di smart working per tutti i genitori dipendenti con figli di età inferiore a 14 anni passano da 15 a 30 giorni. Confermato anche il bonus baby sitting, il cui importo viene aumentato a 1200 euro e potrà essere utilizzato anche per i centri estivi e i servizi per l’infanzia. Per i lavoratori del settore sanitario il bonus sarà di 2000 euro;
bonus efficientamento energetico, sisma bonus, fotovoltaico a costo zero per le famiglie e le attività, grazie ad un credito di imposta del 110% per le imprese che effettueranno i lavori.

E molto altro. per sanità, scuola, cultura ecc.

A questo link potete trovare il riassunto delle iniziative messe in campo https://bit.ly/2Wzavz1

A questo link il comunicato stampa esaustivo con tutti i contenuti del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri https://bit.ly/3dN9CZ9

A questo link tutte le card del PD per aiutarci a condividerle sui social (facebook, twitter, instagram ecc) https://bit.ly/2T62gYS