DALLA REGIONE FONDI DESTINATI ALLE OPERE PUBBLICHE DEL VCO

l’Assessorato alle Opere Pubbliche della Regione Piemonte ha destinato un importo pari  a 925.000 euro a 23 Comuni del Verbano Cusio Ossola che hanno partecipato al Bando sulla Legge 18/84 per il miglioramento e la sistemazione di infrastrutture stradali, sedi municipali ed opere cimiteriali.
I Consiglieri regionali del VCO, Aldo Reschigna e Marco Travaglini del Partito Democratico hanno sottolineato l’importanza di tale atto per questo territorio, affermando: “La Regione Piemonte ha, anche quest’anno, voluto, nel limite delle proprie disponibilità economiche, prevedere un’importante aiuto ai Comuni del Verbano Cusio Ossola che si trovano spesso in difficoltà nell’attuare le opere pubbliche di propria competenza, a causa di bilanci molto limitati e delle mancanza di fondi”. (continua)“Questo – continuano Reschigna e Travaglini – è un provvedimento fondamentale per  alcuni Comuni del nostro territorio che hanno presentato domanda e che potranno  procedere ad interventi su strade, sedi municipali, opere cimiteriali. Nell’ambito dell’erogazione dei contributi sono stati privilegiate le domande che presentavano criteri di particolare urgenza, nonché richieste di salvaguardia di infrastrutture esistenti e di loro messa in sicurezza”.
“Il fondo regionale di 925.000 euro – concludono Aldo Reschigna e Marco Travaglini – verrà ripartito tra 23 Comuni del VCO che avranno nel fondo regionale un’importante base di partenza per poter realizzare i progetti predisposti e migliorare la qualità delle proprie strutture”.
Ufficio Stampa Gruppo consiliare Partito Democratico 

Elenco dei Comuni finanziati.        
               
     COMUNE    IMPORTO-EURO        
1    AROLA    20000       
2    AURANO    30000       
3    BEE’    30000       
4    CASALE CORTE CERRO     40000       
5    CAVAGLIO SPOCCIA    80000       
6    COSSOGNO    50000       
7    CURSOLO ORASSO    50000       
8    GERMAGNO    30000       
9    GHIFFA    50000       
10    MACUGNAGA    35000       
11    MADONNA DEL SASSO    35000       
12    MALESCO    65000       
13    MASERA    30000       
14    MONTESCHENO    30000       
15    OGGEBBIO     30000       
16    PIEDIMULERA    30000       
17    PREMOSELLO CHIOVENDA    45000       
18    QUARNA SOTTO    60000       
19    S. BERNARDINO VERBANO    50000       
20    SEPPIANA    30000       
21    TRAREGO VIGGIONA    35000       
22    VARZO    40000       
23    VOGOGNA    30000       
 

Entro l’anno l’Autonomia del Vco sarà realtà.

image Dopo la sua presenza come ospite al festival “Letteraltura” la presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso congiuntamente al presidente della provincia del VCO, Paolo Ravaioli, hanno annunciato, in una conferenza stampa, l’accordo sulla autonomia possibile per il Vco.
Infatti nei prossimi giorni i due Presidenti presenteranno alle rispettive giunte la bozza di accordo trovata tra provincia e regione. Questo documeno, dopo l’estate, si trasformerà in un disegno di legge per l’autonomia del Vco che dovrebbe poi essere votata entro l’anno dal consiglio regionale.
Si tratta naturalmente di un’autonomia in alcuni settori importanti, come il turismo, la partita dei canoni idrici che tante polemiche ha sollevato negli ultimi tempi, le acque minerali, agricoltura, caccia, pesca , patrimonio forestale, aree protette, il bonus benzina ecc.
Auotonomia che vuol dire non solo un numero maggiore di deleghe treasferita da Torino al Vco, ma anche uno spostamento di risorse dalla regione alla provincia per oltre 10 milioni di euro. 
Un grande risultato per il Vco grazie anche al lavoro dei consiglieri regionali Aldo Reschigna e Marco Travaglini, come riconosciuto dalla stesso Bresso e Ravaioli.

La riforma delle comunità montane è legge.

image Il Consiglio regionale ha approvato la riforma delle Comunità montane del Piemonte. Attualmente sono 48, con la riforma verranno ridotte a un numero massimo di 23. Tra VCO e novarese passeranno da 11 a 4, di cui una interprovinciale. Il Consiglio regionale, con apposita delibera, ridefinirà entro 4 mesi gli ambiti territoriali delle nuove comunità. Il provvedimento non ne riduce solo il numero, ma ridefinisce, rafforzandoli, compiti e ruolo delle Comunità, e riforma le procedure di elezione dei membri, riducendone il numero ma garantendo rappresentatività e democrazia. Le nuove comunità vedono rafforzato il ruolo di gestore associato dei servizi comunali presenti, e assumono anche il compito di “agenzia per lo sviluppo” del territorio montano che rappresentano. Avranno anche funzioni proprie nell’artigianato artistico, nell’energia, nel patrimonio forestale, nelle produzioni tipiche e nel turismo. Sul piano istituzionale viene introdotta l’assemblea dei sindaci e l’ elezione diretta del presidente svolta dai consigli comunali che ne fanno parte. Ridotte anche le indennità di presidente e dei componenti dell’organo esecutivo. “Con questo provvedimento – dichiarano Marco Travaglini e Aldo Reschigna abbiamo rispettato i termini temporali definiti dalla finanziaria e l’impegno a ridurre i costi delle comunità montane. Ma abbiamo anche riconosciuto e rafforzato il ruolo di enti che svolgono un’azione fondamentale di salvaguardia e sviluppo dei nostri territori montani. (continua)Speriamo che questa riforma piemontese possa essere da modello per un ridisegno più generale dell’ente, e soprattutto serva a scongiurare la minaccia di abolizione delle comunità montane e di cancellazione delle risorse finora erogate, ribadita più volte dal nuovo esecutivo nazionale”.
E, sempre a proposito del riordino varato oggi in Consiglio Regionale, il presidente nazionale dell’Uncem, l’ossolano Enrico Borghi, commenta: “Non è retorica definire storico questo momento, nel quale la regione nella quale venne scritta la carta di Chivasso, che ha dato i natali ai primi Consigli di Valle e nella quale nacque l’Uncem, riordina il sistema delle Comunità montane piemontesi con un provvedimento che ci auguriamo possa fare scuola sull’intero territorio nazionale.
La scelta di diminuire drasticamente il numero degli enti per attribuir loro funzioni proprie nel campo della gestione delle risorse montane e di supporto dei piccoli Comuni apparirà presto come coraggiosa e lungimirante. Desidero esprimere in questo momento il ringraziamento dell’Uncem nazionale al presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso , all’assessore alla Montagna Bruna Sibille, al presidente del Consiglio regionale Davide Gariglio e all’intero consiglio regionale per avere operato secondo le aspettative e le attese degli amministratori della montagna piemontese, che da oggi nelle nuove e riformate Comunità montane hanno uno strumento fondamentale per il riscatto delle popolazioni montane piemontesi”.
Dal sito di televco

Il PD di Verbania attento e sensibile ai problemi sociali

Comunicato Stampa, 27 giugno 2008.
Il Partito Democratico è attento e sensibile ai problemi sociali della città di Verbania. Tanti sono gli interventi proposti dalla Giunta che vanno nella direzione di un alleggerimento delle spese dei cittadini.
Se da una parte l’amministrazione offre servizi gratuiti come Liberobus che oggi più che mai con il “caro carburante” può essere un grande aiuto agli spostamenti nel tessuto urbano, il nuovo servizio di accesso ad internet gratuito in alcuni punti della città, dall’altra è impegnata con l’osservatorio permanente dei prezzi, a una possibile riduzione della spesa quotidiana con la realizzazione di mercati rionali (i cosiddetti “farmer market”), dove il cittadino potrà acquistare direttamente dal produttore a prezzi molto contenuti.Quest’ultima iniziativa ha sicuramente una rilevante funzione sociale e va proprio nella direzione di un aiuto concreto alle famiglie. In quest’ottica, il PD di Verbania chiede all’amministrazione di far emergere, in modo deciso, la finalità sociale dei “farmer market”, sensibilizzando le categorie dei commercianti affinché i prezzi delle merci proposte possano veramente essere contenuti, favorendo i produttori a “chilometri zero” ed esercitando poi un effettivo controllo.
Il PD di Verbania guarda con interesse anche al progetto degli “orti per anziani” proposti nella zona dell’ex Ossolana (nella quale, per altro, è previsto l’ampliamento del Parco della Memoria e della Pace). La possibilità data agli anziani di coltivarsi un “fazzoletto” di terra può essere motivo di aggregazione sociale oltre che di incentivo ad utilizzare il loro tempo libero in modo utile. Eventuali “complessità” organizzative nella gestione degli orti sono superabili, brillantemente, prendendo semplicemente esempio dalle numerose città dove questa forma di aiuto sociale è già presente, con successo, da diversi anni.