LA VERITA’ SULLA SANITA’ NEL VCO

image Si è svolta oggi, lunedì 3 marzo, una conferenza stampa dei consiglieri regionali  Paola BARASSI, Aldo RESCHIGNA e Marco TRAVAGLINI nella quale hanno risposto al manifesto di dubbio gusto e pieno di falsità della Lega Nord. Riportiamo il documento presentato agli organi d’informazione
Un manifesto di dubbio gusto e pieno di falsità della Lega Nord polemicamente ci ha accusati di voler “distruggere” la sanità del VCO. Niente di più lontano dal vero. Noi, che abbiamo uno stile di far politica diverso, preferiamo dire ai cittadini come stanno le cose.
Nel piano socio-sanitario ( che abbiamo approvato dopo quasi otto anni d’attesa “grazie” all’incapacità del centrodestra di mettere mano alla programmazione sanitaria regionale), si è innanzitutto garantita l’attuale dimensione territoriale interprovinciale dell’ASL 14: un risultato importante e non scontato visto che si è realizzata una vasta riduzione del numero delle ASL, accorpandone molte.Per quanto riguarda gli ospedali dell’Asl 14, si  è ribadito come l’ipotesi di un nuovo ospedale unico a Piedimulera, viste le caratteristiche geografiche della  provincia, non era e non è funzionale a consentire una effettiva razionalizzazione dell’offerta sanitaria. Si è quindi preso in esame il mantenimento della rete ospedaliera , procedendo ad una differenziazione più consistente dell’offerta dei tre attuali nosocomi (Omegna, Domodossola e Verbania), secondo il modello dell’’”ospedale unico plurisede” , proposto dal direttore Robotti, il quale sta lavorando a una riorganizzazione funzionale delle attività dei tre presidi, che consentirà innanzitutto di impiegare in maniera più razionale ed efficiente il personale esistente.
In quest’ottica sono notevoli gli investimenti previsti per il rinnovamento infrastrutturale e tecnologico degli ospedali: ad Omegna sono in corso lavori di messa a norma, potenziamento e umanizzazione per 5 milioni di euro, che consentiranno di ridefinire il profilo dell’ospedale come ospedale di territorio. Al San Biagio di Domodossola a marzo partiranno i lavori per la ristrutturazione della piastra dei servizi per quasi 4 milioni e mezzo di euro. La direzione dell’Asl sta inoltre completando i progetti preliminari di ristrutturazione degli ospedali di Verbania e di Domodossola. In questo senso, il 1° lotto dell’ospedale di Verbania (5,5 milioni di euro) verrà finanziato proprio in questi giorni con l’accordo di programma che la Regione sta per firmare con il Ministero. Per quanto riguarda la nuova ala dell’ospedale di Domodossola, la delibera di edilizia sanitaria  – approvata il 19 giugno scorso dal Consiglio regionale – destina a quest’opera 13,2 milioni di euro. Sono in corso inoltre lavori per altri 5 milioni di euro per l’installazione a Verbania della tanto attesa  radioterapia ed a Domodossola della risonanza magnetica.
Sul piano delle risorse la Regione, nel riparto del fondo sanitario,  ha dimostrato di tenere in conto delle particolarità del territorio (alto tasso di popolazione anziana, difficoltà di collegamenti, etc.) con l’attribuzione di una quota per abitante superiore alla media regionale (nel 2006 è stata assegnata una quota per abitante di 1.387 euro, contro i 1.350 della media regionale, più una somma procapite finalizzata al riequilibrio finanziario di 221 euro, contro i 139 del resto del Piemonte.In tutto la Regione ha ripianato debiti pregressi dell’ASL per 55 milioni di euro ed ha ripianato il disavanzo di gestione del 2005 per 37,5 milioni di euro, erogandone altrettanti nel 2006. Nella programmazione dei fondi da assegnare per il quadriennio 2007-2010, la Giunta regionale ha inoltre previsto un costante incremento dei trasferimenti all’Asl 14: a fronte del 235 milioni stanziati nel 2004 (giunta Ghigo), nel 2007 al Vco sono stati destinati 279 milioni; nel 2008 311; nel 2009 317 e nel 2010 325. L’azienda è così uscita da una situazione di affanno finanziario e questo consentirà di dedicare molta attenzione alla riqualificazione ed allo sviluppo dei servizi alle persone.
Infime, il territorio. E’ in programma la ristrutturazione degli edifici che ospitano i distretti di Verbania, Omegna, Stresa e Domodossola. Questo consentirà di unificare le sedi dei servizi sanitari e sociali, con la creazione di sportelli unici polifunzionali in grado di garantire una presa in carico completa del paziente. Il piano di riqualificazione dell’assistenza e di riequilibrio economico finanziario dell’Asl 14 prevede nel triennio un incremento di circa 200 posti per anziani non autosufficienti (di cui 68 già attivati) e di 50 per disabili.
Questi sono gli impegni ed i primi risultati di una politica sanitaria seria. Quelle della Lega Nord sono solo chiacchiere da bar. Noi confidiamo nell’intelligenza dei cittadini e nella concretezza della politica del centrosinistra in Regione.
Paola BARASSI, Aldo RESCHIGNA e Marco TRAVAGLINI ( consiglieri regionali)

Ho visto cose che voi umani…

«Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione…» no, non sono impazzito, sicuramente non è peggiorato il mio squilibrio psichico, solo che in questo frangente veramente mi sento come il biondo replicante Roy che nel famoso film di Ridley Scott pronuncia questo monologo.

Iniziando così sembrerebbe che voglia affrontare la questione di cui voglio trattare, in modo ironico e invece il mondo fantascientifico di “Blade Runner” e la società degradata lì rappresentata mi aiuta veramente a leggere quanto in basso nel mio paese è caduta la capacità di convivere e progettare il futuro.

Se non sapremo ritrovare le ragioni di stare assieme, non so, sinceramente, se Villadossola potrà davvero trovare la strada per ricostruire un tessuto sociale e una politica scevra di veleni che sappia “volare alto” come si usa dire…Da una dozzina d’anni la progressiva distanza che ho messo tra me e l’impegno in politica ha coinciso con una altrettanto progressiva involuzione della politica stessa e ciò di per se spiega le ragioni della mia scelta. Gli ultimi anni sono stati veramente sconfortanti. Ho visto la triste riproposizione di un costume spregevole che tanto spazio pare avere nella comunità di Villadossola e che vede l’affermarsi della “cultura” asfissiante della denigrazione, del pettegolezzo fondato su asserzioni anche palesemente false purché utili a “smontare” ogni proposta che non coincida con le proprie aspettative e ambizioni, incurante con ciò di gettare fango sulle persone.

Quello che è più sconfortante, però, è che quel costume non è caratteristica dei “politici”, nel paese in cui vivo pare essere “patrimonio” di larga parte della comunità. Pensavo avessimo toccato il fondo nella campagna elettorale precedente, dove nei confronti di una persona per la quale nutro stima e affetto come Carlo Squizzi era stata montata una disgustosa campagna di denigrazione, poi, dopo quasi quattro anni di “apnea” ho pensato che il disgusto per un certo modo di concepire la politica non potesse più intaccare le funzioni del mio stomaco, ma sono stato ancora smentito con la vicenda che ha visto vittima sacrificale il Sindaco Sarazzi e per la quale vicenda non è più possibile trovare aggettivi che la descrivano. Evidentemente il fondo ha una dimensione imperscrutabile.

Ho denunciato il Sindaco Sarazzi tempo fa e questo da la misura del fatto che non ho mai avuto e non ho stima del modo in cui Liliana Sarazzi ha interpretato e svolto quel ruolo, ma il rispetto, quello non è mai stato in discussione e questo spero lei lo abbia capito visto che sono stato tra quelli (troppo pochi) che nemmeno si sono sognati di dire la loro sulle sue tristi vicende familiari, eppure sono molti (troppi) che lo hanno fatto seppur paradossalmente oggi sembra che solo in undici non le esprimano solidarietà.

Oggi ho ripreso la speranza di poter contribuire a cambiare tutto questo, partecipando alla costruzione del Partito Democratico, e ho scoperto che molti altri stanno vivendo la mia stessa speranza. Ho scoperto che abbiamo storie e formazione culturale diverse, ma che abbiamo tutti gli stessi desideri.

Ho avuto modo di conoscere un ragazzo in gamba, che pensa di poter anche lui contribuire a cambiare il suo paese, che crede non si possa guardare al futuro con la testa rivolta all’indietro, che fa l’imprenditore in un paese la cui vocazione operaia è persa da tempo e un’altra non riesce a trovarla, che immagina riduttivo interpretare l’impegno sociale come esclusivo o di sindacalisti o di chi fa carità e assistenza, che vorrebbe vedere l’amministrazione del suo paese interessata ai suoi cittadini e non solo a uno. Ma, appena il suo nome è comparso nelle cronache come possibile candidato a Sindaco e benché non fosse ancora stata spazzata l’immondizia che ha “inzaccherato” il paese e del quale tutti, apparentemente, paiono non sentirsi responsabili, si è scatenata una “canea” di illazioni e disgustose volgarità sulla sua persona che nulla hanno a che fare con principi legittimi di critica politica. Illazioni che non meritano certo di essere riportate qui fosse anche solo per amore del buongusto, disarmanti perché chi le pronuncia forse non si rende nemmeno conto di quanto offensive e gravi siano. Cioè pare ricominciato imperterrito e senza pudore il “gioco” al massacro che a me preoccupa e che dovrebbe cominciare a preoccupare l’intera comunità di Villadossola. Perché troppo spesso si ripete, ormai senza soluzione di continuità.

Mi sento in dovere, benché non abbia titolo alcuno, solamente come cittadino che vuol bene al suo paese, di sollecitare l’intera comunità, ogni singolo uomo e donna, ogni ragazzo e ogni ragazza a ritrovare il bisogno di confrontarsi con l’altro, a sentire la necessità dell’ascolto per ricostruire il senso di una comunità. Una comunità che solo si può reggere sul rispetto delle persone prima e sopra ad ogni differenza che le divide nelle opinioni e nei punti di vista.

E non è una sollecitazione perché ho riconosciuto in Marzio Bartolucci una persona perbene, ma perché Villadossola è sempre più esposta al rischio che un clima politico così svilito di valori possa volgere la nostra comunità verso una “moltitudine di solitudini”, dove l’isolamento e “l’ognuno pensi per se”è norma, caratteristica che non è mai appartenuta alla Villadossola della partecipazione, alla Villadossola della condivisione, ma che è tragica realtà di tante situazioni urbane degradate.

Voglio contribuire a questo nel Partito Democratico, ma spero che altri sentano questa necessità anche fuori di esso. Io ci voglio provare nonostante tutto. A tutti coloro che come me sentono che questo è un progetto meritevole chiedo solo di farsi avanti.

Giorgio Graffieti