3.Linee guida

LINEE GUIDA PER UN’AMMINISTRAZIONE
1. Riduzione delle spese
per la politica

2. Contro il degrado delle
relazioni tra i cittadini

3. I soldi delle tasse comunali
vanno utilizzati meglio

4. Amministrare e non farsi
amministrare

5. Non affidiamo lo sviluppo al solo cemento

6. Il rispetto per le persone,
una rinnovata idea di Comunità

7. L’imperativo è crescere,
lo dobbiamo ai nostri figli

 

I SOLDI DELLE TASSE COMUNALI
VANNO UTILIZZATI MEGLIO
Spendere i soldi pubblici, cioè di tutti, con la stessa attenzione che usiamo nello spendere i nostri.
Sempre più ci si avvia verso un sistema fiscale nel quale i Comuni riceveranno le proprie risorse finanziarie da un sistema di imposizione diretta. Sempre meno sono e saranno in futuro i trasferimenti dello Stato.
Più che una questione di abolizione di tasse per molti versi inique, come l’ICI ad esempio, che rischiano molte volte di non rispettare il principio della progressività, per il quale ciascuno è tenuto a concorrere alle spese pubbliche in ragione delle proprie capacità contributive, la questione è quella di assumere come principio la responsabilità, quella del “buon padre di famiglia” veniva detto un tempo. Le tasse comunali vanno finalizzate a interventi certi e non come generica raccolta di risorse. Cioè: «ti chiedo denari per fare questo o quello, non perché ce n’è semplicemente bisogno». Spendere i soldi pubblici, cioè di tutti, con la stessa attenzione che usiamo nello spendere i nostri.
Troppo comune è l’idea che i denari, in quanto pubblici non sono di nessuno e, purtroppo, non è un’idea solo dei pubblici amministratori. Questa idea va combattuta.
Così come va abbandonata l’idea che, per avere servizi migliori, bisogna rassegnarsi a pagarli di più, perché questo non è sempre vero. è vero, invece, che molte volte migliori servizi possono essere ottenuti colpendo sprechi e cattiva organizzazione.

2.Linee guida

LINEE GUIDA PER UN’AMMINISTRAZIONE
1. Riduzione delle spese
per la politica

2. Contro il degrado delle
relazioni tra i cittadini

3. I soldi delle tasse comunali
vanno tulizzati meglio

4. Amministrare e non farsi
amministrare

5. Non affidiamo lo sviluppo al solo cemento

6. Il rispetto per le persone,
una rinnovata idea di Comunità

7. L’imperativo è crescere,
lo dobbiamo ai nostri figli

 

CONTRO IL DEGRADO DELLE
RELAZIONI TRA I CITTADINI
Non della «lotta di classe» abbiamo bisogno, non di interessarci ai pettegolezzi e alle chiacchiere, ma di ricominciare a rispettare le persone comunque la pensino.
Guardare al futuro di Villadossola con uno sguardo rivolto all’indietro verso il suo passato non ha senso. Villadossola non è più la cittadina industriale di 30 anni fa, e occorre prenderne atto abbandonando in primo luogo interpretazioni ideologiche della società e con esse divisioni sociali fuori tempo.
Il declino verso il “paese dormitorio”, verso uno stanco invecchiamento, può essere scongiurato o quanto meno contrastato con un’azione il più possibile coerente in favore dell’industria ancora esistente, dell’impresa, del commercio, così come verso le opportunità di uno sviluppo dei trasporti e della logistica di un finalmente utilizzato scalo di Domo2, ma senza derogare alle esigenze di carattere ambientale.
Scongiurare questo declino è garanzia di sicurezza non solo economica, perché più si afferma una società regolata e meno possono trovare spazio le pericolose e violente conseguenze tipiche delle realtà urbane degradate.

1.Linee guida

LINEE GUIDA PER UN’AMMINISTRAZIONE
1. Riduzione delle spese
per la politica

2. Contro il degrado delle
relazioni tra i cittadini

3. I soldi delle tasse comunali
vanno tulizzati meglio

4. Amministrare e non farsi
amministrare

5. Non affidiamo lo sviluppo al solo cemento

6. Il rispetto per le persone,
una rinnovata idea di Comunità

7. L’imperativo è crescere,
lo dobbiamo ai nostri figli

 

RIDUZIONE DELLE SPESE
PER LA POLITICA
Una maggiore condivisione delle scelte non si fa aumentando gli Assessori, ma allargando la partecipazione dei cittadini e adottando comportamenti trasparenti.
l’azione politica di consiglieri e amministratori è svolta con spirito di servizio e non può essere concepita come fonte di reddito. è giusto che a chi dedica parte del proprio tempo alla cosa pubblica sia riconosciuto un compenso anche a titolo di rimborso per le spese sostenute, ma se il valore di questo compenso non è percepito come adeguato anche dal comune cittadino significa che esso non corrisponde al giusto.
La riduzione delle spese per la politica si realizza, a livello comunale, sia con la diminuzione dei compensi quanto con la diminuzione del numero di chi li percepisce. Il Partito Democratico ritiene che sia possibile, nell’ottica anche di contenere i costi della politica, riconsiderare il numero di Assessori con i quali sarà composta la nuova Giunta e ritiene di dover considerare la propria partecipazione a Enti e Consorzi anche in base ad analoga attenzione che questi riterranno di avere nel campo della riduzione delle spese per la politica.
Ridurre di una percentuale significativa le indennità di carica degli amministratori è possibile così come costituire, con il consenso di tutti consiglieri, un fondo di solidarietà derivato dai gettoni di presenza ai Consigli comunali.