Il Consiglio Regionale ha approvato la legge che introduce misure di sostegno a favore dei piccoli comuni. Una realtà importante, che rappresenta quasi il novanta percento ( 1078 su un totale di 1206 Comuni) delle municipalità della regione, con una popolazione residente pari a circa il trenta per cento dei piemontesi. Una realtà che trova conferma nel VCO, con 71 comuni su 77 sotto la soglia dei cinquemila abitanti. Spesso, le ridotte dimensioni demografiche hanno generato difficoltà, specie nel garantire l’esercizio delle loro funzioni.Ecco dunque, per rispondere a quest’esigenza,il sostegno finanziario della Regione, prioritariamente ai comuni con popolazione pari od inferiore a mille abitanti che recano evidenti situazioni di marginalità socio-economica o infrastrutturale, attribuendo a quest’ultimi un contributo annuale, in virtù della situazione di maggior disagio accertata. Un modo per evidenziare che la realtà dei piccoli comuni è tutta uguale: situazioni di forte disagio convivono, spesso, con vere e proprie aree di eccellenza. Così, il concetto di marginalità socio-economica ed infrastrutturale, sarà “misurato” sulla base di specifici indicatori (economici, finanziari, sociali, territoriali, demografici) individuati dalla Giunta regionale. E sulla base di questo “metro”verrà destinato un contributo annuale ai comuni che risultano in situazione di disagio. Come? Ridurre i fenomeni di spopolamento e di abbandono del territorio nei piccoli comuni, procedendo alla stipulazione di accordi con i soggetti erogatori di servizi di pubblica utilità, assicurando l’efficienza e la qualità dei servizi pubblici essenziali e di particolare interesse per la collettività. Viene anche introdotta una procedura semplificata per la rendicontazione dei contributi di importo non superiore a ventimila euro erogati ai piccoli comuni e si determina il principio secondo il quale, qualora la Regione intenda prevedere un onere di cofinanziamento a carico del bilancio dei piccoli comuni, singoli o associati, con popolazione pari o inferiore a mille abitanti, la misura massima a loro carico non può superare il dieci per cento dell’importo complessivo dell’intervento ammesso a contributo, proprio in considerazione delle ridotte risorse economiche disponibili. E, con il riordino normativo di tutte le disposizioni regionali vigenti che coinvolgono i piccoli comuni, saranno introdotte nuove ed ulteriori disposizioni di sostegno per lo sviluppo di quei territori, accompagnandole con aggiuntive misure di semplificazione. Per favorire il riequilibrio insediativo e il recupero dei centri abitati nelle piccole realtà montane, sono previste forme di incentivazione finanziaria, riferite in particolare alle spese di trasferimento ed al recupero del patrimonio edilizio esistente, a favore di coloro che trasferiscono la loro residenza e dimora abituale o la sede di effettivo svolgimento della propria attività economica da un comune non montano ad un comune montano con popolazione inferiore a mille abitanti, impegnandosi a non modificarla per un decennio. Analogamente, a sostegno delle attività commerciali nei piccoli più marginali e con meno abitanti, si prevede l’attivazione di agevolazioni tributarie e interventi volti al sostegno di queste attività. Per il 2007, a sostegno di queste misure, si prevede uno stanziamento di risorse pari a 3.000.000 di euro, dei quali 500.000 per interventi finalizzati all’incentivazione dell’ insediamento nei piccoli comuni montani. Una scelta decisa , tesa ad affermare stabilmente, anche a livello regionale, il riconoscimento dei piccoli comuni quale elemento portante del sistema delle autonomie locali.
Marco Travaglini, consigliere regionale