Manifestazione contro il decreto sicurezza Salvini, sabato 10 novembre a Verbania

Sabato 10 novembre alle 15.30 con partenza da piazza Ranzoni a Verbania Intra manifestazione “No al Decreto Legge Salvini / Noi siamo per accogliere”, organizzata da PD Verbania con Giovani Democratici, Leu, Pci, Arci, Anpi, ManiTese, NonSoloAiuto e altre associazioni. 
Il governo delle grandi promesse – dichiarano i promotori – è passato dalle parole ai misfatti: facendo condoni che agevolano evasione fiscale e abusi edilizi e prendendosela con i più deboli. Il decreto Salvini tutto farà meno che creare condizioni di sicurezza: attacca il diritto di protezione umanitaria e i centri Sprar dove i fenomeni migratori possono essere gestiti e realmente governati sui territorio.

La Segreteria di Circolo in collaborazione con altri partiti e associazioni ha organizzato una manifestazione pubblica peresprimere netta contrarietà rispetto al Decreto Salvini, il “decreto Sicurezza Immigrazione”.
Si tratta di una legge, dicono, nata per combattere l’illegalità che avrà però effetti opposti generando insicurezza e strumentalizzando il disagio dei cittadini.
Il decreto:
Abolisce in modo indiscriminato il diritto di protezione umanitaria, un diritto SACROSANTO, che tutela chi fugge da guerre e miseria; così facendo, invece, si trasforma l’immigrato in emarginato, manodopera a buon mercato per la criminalità organizzata.
Attacca il modello di accoglienza Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), considerato in tutta Europa un sistema efficiente di accoglienza e integrazione dei migranti sui territori, poiché gestito dai comuni e su piccoli numeri e con progetti di coesione sociale seria.
Prefigura l’apertura di grandi campi profughi, riproponendo la gestione di massa ed emergenziale del tema immigrazione, ciò che, abbiamo visto, genera il disagio nei cittadini e negli amministratori che nulla possono per programmare e gestire le presenze e non costruisce risposte serie al desiderio di inclusione delle persone giunte in Italia.
Inoltre la legge permetterà la vendita all’asta dei beni confiscati alle mafie, garantendo così il ritorno di quei beni a prestanomi di mafiosi generando uno storico passo indietro nella lotta contro il crimine organizzato.
Manifesteremo sabato 10 novembre a partire dalle 15.30 da Piazza RANZONI contro un governo che attacca i più deboli e dell’altra parte vuole far approvare leggi che aprono ai condoni edilizi e all’evasione fiscale, quelle sì, vere grandi emergenze dell’Italia.
Con la manifestazione di sabato vogliamo dire che esiste un’idea alternativa per il Paese, e che la nostra città crede che legalità, convivenza e rispetto dei diritti siano gli elementi essenziali per garantire un futuro più sicuro per tutti.
Sicuro nella partecipazione di tutti voi
Scalfi Nicolò
Segretario Circolo PD Verbania

ABBATTIAMO I MURI, PER UN CONFRONTO OLTRE LE CORRENTI appuntamento a Domodossola il 9 novembre

ABBATTIAMO I MURI, PER UN CONFRONTO OLTRE LE CORRENTI

Cari democratici,

nei prossimi mesi si svolgerà il congresso del Partito Democratico: un momento storicamente molto importante, ancora di più in questa fase di rilancio che non può prescindere da un Segretario nazionale con un mandato forte, chiaro e democraticamente attribuitogli.

Il nostro Partito si è fatto, purtroppo, negli ultimi anni, conoscere più per le divisioni interne che per la forza della proposta politica e probabilmente lo stile di approccio ai congressi non ha aiutato. Molto spesso questi si sono trasformati in uno schieramento aprioristico dettato dalle simpatie personali e dalle necessità di posizionamento correntizio. Renzismo ed antirenzismo hanno creato un clima a volte irrespirabile e vanno necessariamente superati.

Proponiamo quindi un metodo nuovo per affrontare questo congresso: una discussione franca, aperta, coinvolgente, che prescinda dalle riunioni di corrente o dai caminetti. Un confronto chiaro tra tutti i militanti del Partito, distinti magari da alcune idee ma accomunati dalla voglia di veder rinascere l’unico grande partito italiano.

Ci sarà un momento dove ci si dividerà, sulla base delle idee, dove ci si troverà per organizzare le mozioni e le relative rappresentanze, ma ora è troppo presto.

I candidati alla segreteria che si stanno delineando, Zingaretti, Richetti, Minniti, Damiano, Boccia e chi altro si aggiungerà, rappresentano una risorsa per questo Partito e le loro idee meritano di essere analizzate insieme.

Per questo, come segretari di circolo del VCO, vogliamo invitarvi ad un primo incontro che si svolgerà a Domodossola presso la sede PD di corso Dissegna venerdì 9 novembre alle ore 20.45 per confrontarci, condividere un nuovo approccio e sottoscrivere il documento.

Gabriele Ricci (Domodossola-Masera-Trontano-Bognanco)
Francesco Squizzi (Villadossola-Pallanzeno)
Roberto Munizza (Crevoladossola-Alta Ossola)
Alessandro Pompeo (Casale Corte Cerro)
Marigliano Darioli (Gravellona Toce)
Mario Cavigioli (Omegna-Cusio)
Roberto Graffieti (Premosello-Chiovenda)
Giancarlo Zoppi (Baveno)
Nicolò Scalfi (Verbania)

con l’appoggio
del segretario provinciale PD Giuseppe Grieco
del segretario provinciale GD Mattia Nobili

Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO

Una Regione più forte. Come è cambiato il Piemonte dal 2014 ad oggi. Il documento del PD

E’ arrivato il momento di iniziare a raccontare quello che è stato il grande lavoro svolto dal centro-sinistra alla guida della Regione Piemonte dal 2014 ad oggi.
Nel documento che trovate cliccando al link Una Regione più forte. Come è cambiato il Piemonte dal 2014 ad oggi. Ottobre 2018  abbiamo raccolto
i principali provvedimenti legislativi e le principali misure adottate dalla Giunta e dal Consiglio regionale per il buon Governo della nostra regione, per i cittadini piemontesi, per le famiglie e per le imprese. Non si tratta di un elenco esaustivo di tutte le norme approvate, ma una testimonianza di come, con le idee e l’impegno, si può fare la buona Politica, quella di cui la nostra regione ha bisogno.
Abbiamo volutamente deciso di non perderci  in fronzoli o in immagini suggestive, privilegiando  la scrittura, per cercare di spiegare al meglio le decisioni assunte.
Leggendolo Vi accorgerete che si è fatto tanto, ma molto è il lavoro che dobbiamo e vogliamo ancora fare. Ci impegneremo ad intervenire per quanto possibile prima della fine di questa Legislatura e, se avremo la fiducia dei cittadini piemontesi, abbiamo intenzione di proseguire con il medesimo impegno negli anni futuri, con l’obiettivo di garantire ai piemontesi servizi efficienti e nuove opportunità di sviluppo e competitività per il territorio.

Gruppo Consiliare PD Piemonte

Convegno “PASSAGGIO A NORD OVEST” a Verbania: Con Pisapia, Beppe Sala, Chiamparino, Gori

Convegno “PASSAGGIO A NORD OVEST“.

Segnaliamo che,  sabato 27 ottobre 2018 dalle ore 10.00, presso il foyer del centro eventi Il Maggiore a Verbania, la Lista Civica “Con Silvia per Verbania” ha organizzato, assieme al neonato “Gruppo di Verbania – Coordinamento delle liste civiche di centrosinistra di Liguria, Lombardia e del Piemonte”, una giornata di approfondimento sui temi che ogni giorno riguardano direttamente i cittadini.

Un confronto ( link al Programma Passaggio a Nord Ovest sabato 27 ottobre 2018 Verbania) con nomi di primo piano dell’attività amministrativa del nord ovest: dal sindaco di Milano Beppe Sala all’ex Giuliano Pisapia , dal sindaco di Bergamo Giorgio Gori sino a quello di Sestri Levante Valentina Ghio, dal presidente di regione Sergio Chiamparino  sino al nostro sindaco Silvia Marchionini, assieme ad altri e significativi nomi di amministratori, parlamentari, tecnici ed esperti.

La senatrice a vita Liliana Segre ricorda la strage della famiglia Ovazza. Domenica 21 ottobre ore 9:30 Verbania 

Domenica 21 ottobre, ore 9:30 -13:00 Villa Giulia #Verbania Pallanza. “…e ora sono nel vento”, il tragico itinerario della famiglia Ovazza – Convegno di studi.
Testimonianza della Senatrice LilianaSegreMai Più. 1943 – 2018: le iniziative per celebrare il 75° anniversario dell’Eccidio degli ebrei sul Lago Maggiore.
Link Casa della Resistenza

Programma
Saluti istituzionali e apertura dei lavori, coordina Mauro BegozziEster Bucchi De Giuli – Gianni Galli
Stato della ricerca e presentazione della banca dati “Eccidio degli ebrei sul lago Maggiore”.Raphael Rues
La Panzer-Grenadier Division Waffen-SS ” Leibstandarte Adolf Hitler”.Leonardo Parachini
Le diverse modalità operative della 1a e 2a compagnia di stanza a Pallanza e Intra e il ruolo del Podestà Pirola.

Gianmaria Ottolini
Ettore Ovazza: profilo culturale e politico.

Mariella Terzoli
La dinamica dell’arresto e dell’eccidio quale emerge dalle carte processuali.

Insegnanti e allievi del Liceo Alfieri di Torino
Le leggi razziali: un’esperienza didattica dell’archivio al palcoscenico con stralcio dello spettacolo teatrale su Riccardo ed Elena Ovazza.

Stralcio dello spettacolo teatrale “Espulsi dall’Alfieri. Storie di discriminazione, persecuzione e resilienza”, con Federico Alberto (Riccardo Ovazza), Francesca Sorice (Elena Ovazza), Vittoria Arnaldi (bidella).

Il coro Polifonico femminile “La Piana” (diretto dal maestro Fausto Fenice ) concluderà con l’esecuzione di “ Shalom Israel” in memoria dell’Olocausto

In occasione del convegno verrà allestita la mostra “Eccidio degli ebrei sul Lago Maggiore”.

Il programma nasce dalla collaborazione tra la Casa della Resistenza, da tempo impegnata nell’approfondire e far conoscere quei tragici eventi, e il Comune di Verbania unitamente a realtà culturali e formative del territorio.

Referendum 21 ottobre 2018. PD: le ragioni di un NO al cambio di regione.

Pubblichiamo il documento approvato dal Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola, in merito al prossimo referendum sulla richiesta di cambio regione.

Referendum 21 ottobre 2018. Le ragioni di un NO

I cittadini del Verbano Cusio Ossola il 21 ottobre decideranno se chiedere di diventare lombardi; le forze politiche, ad oggi, non hanno espresso in maniera chiara la propria preferenza.

Il Partito Democratico, premettendo che “lasciare la libertà di voto” agli elettori è un prerequisito della democrazia e non una concessione delle forze politiche, vuole condividere con iscritti, simpatizzanti ed elettori tutti le ragioni di un NO.

Una perplessità preliminare del Partito Democratico riguardo la proposta referendaria di passaggio del VCO alla Lombardia risiede nel manifesto utilizzato per raccogliere le firme:

il motto “Diamoci un taglio”, con forbice mutilante il Piemonte di Novara e Verbano Cusio Ossola. Il PD più che alle forbici che tagliano crede nel filo che cuce; un referendum svolto solo nel VCO (a Novara non si sono neppure raccolte le firme), in caso di vittoria dei SI, consegnerebbe il nostro territorio alla condizione di enclave lombarda in terra piemontese circondata, via terra, dalle province di Novara, Vercelli e dalla Svizzera.

L’affermazione dei promotori il referendum “La nostra storia ci riporterà in Lombardia” genera in noi altri tipi di perplessità.

È vero che il Ducato di Milano ha, sino al 1748, annoverato tra i suoi possedimenti il VCO, ma richiamare questo dato storico come ragione di un’odierna annessione alla Lombardia pare azione molto ardita. La pace di Lodi (1454) consegna una fotografia del Ducato di Milano comprensivo del VCO, Novara, Alessandria, Piacenza, Parma, Canton Ticino e privo di Bergamo, Brescia, Mantova. L’attuale regione Lombardia è altra cosa rispetto al Ducato di Milano e non ci risulta che piacentini, parmigiani, ticinesi, alessandrini, novaresi chiedano annessioni e neppure che bergamaschi e bresciani intendano traslocare in Veneto in memoria della Serenissima repubblica di Venezia. Nel 1748, quasi 300 anni fa, la pace di Aquisgrana sancisce il definitivo passaggio del VCO (con la sola brevissima eccezione del periodo napoleonico) ai Savoia e più tardi al Piemonte.

Il Verbano Cusio Ossola è periferico, sia in ottica nazionale che regionale (sarebbe invece centrale in ottica europea) e, come ogni territorio in tale condizione, tende a cercare servizi ed opportunità volgendo lo sguardo in più direzioni; ciò si verifica in molteplici ambiti tra i quali quello sanitario, dell’istruzione, del lavoro, del commercio, del turismo. Molti tra noi hanno studiato a Milano o Pavia, si sono curati a Varese, lavorano in Svizzera. L’appartenenza alla Regione Piemonte non è mai stata motivo di impedimento.

È altresì vero che ogni mattina centinaia di giovani lombardi scendono dal traghetto e studiano nelle nostre scuole e che migliaia di lombardi e ticinesi, ogni week-end arrivano nelle nostre località ad acquistare o riposare: anche per loro venire in Piemonte non è mai stato difficile.

Le relazioni interregionali rimarranno inalterate, l’eventuale cambio di regione non altererà la geografia e le distanze tra VCO e Piemonte o Lombardia rimarranno le stesse.

I fautori del cambio di casacca sembrano puntare sui presunti vantaggi economici che deriverebbero dal divenire lombardi.

La comparazione tra i trasferimenti lombardi alla zona montana di Sondrio e quelli Piemontesi al Verbano Cusio Ossola sono di difficile comparazione, perché non ci si può limitare a paragonare i trasferimenti alle provincie, essendo necessario confrontare i finanziamenti a tutti gli enti locali (e non solo) appartenenti alle due aree oggetto di interesse; limitandosi alle provincie, negli scorsi anni sono stati maggiori i trasferimenti al VCO rispetto a Sondrio, mentre negli ultimi due anni, anche a causa della crisi finanziaria della Regione Piemonte, il dato si è rovesciato.

Il PD si chiede se sia giusto abbandonare una Regione e bussare alla porta di un’altra solo nella speranza di ricevere qualche euro in più.

Il recente intervento a Verbania del Presidente Chiamparino ha ridato attualità anche alle questioni inerenti la specificità montana del nostro territorio, come percorso avviato e legittimato dalla legislazione nazionale e regionale e tuttavia in attesa di una completa concretizzazione.

Il Partito Democratico si interroga, inoltre, sull’effettiva convenienza a lasciare il Piemonte anche in relazione ad una propria importante specificità, quella del turismo lacuale.

La nostra provincia, con le sue presenze annue superiori a tre milioni (nel 2017), vede le proprie località di lago ai vertici della classifica regionale riguardante gli indicatori turistici. Il cambio di regione costringerebbe le maggiori località turistiche della provincia (Verbania, Baveno, Stresa, Cannobio, Cannero, Belgirate, Mergozzo, Oggebbio, Ghiffa: oltre 2,5 milioni di presenze) a negoziare con altri laghi (Garda, Como, Iseo) finanziamenti regionali e progetti di sviluppo, lasciando così il monopolio del turismo lacuale Piemontese ai soli comuni di Arona, Dormelletto, Meina, e ad alcuni comuni del lago d’Orta. A tal proposito preme segnalare che l’ipotesi di divisione del lago d’Orta tra due regioni renderebbe la città di Omegna isolata rispetto agli altri comuni del Cusio favorendo, ulteriormente, il ruolo attrattivo di Borgomanero. Non ci sembra un’allettante prospettiva.

Sul fronte sanitario il timore è quello di vedere svanire il progetto di Ospedale Nuovo del Verbano Cusio Ossola ed i finanziamenti ad esso collegati. Le recenti chiusure di ospedali periferici da parte di regione Lombardia, alcuni dei quali in provincia di Varese, non fanno che acuire le nostre preoccupazioni.

E ancora, la cesura dal Piemonte consegnerebbe il Verbano Cusio Ossola ad un decennio di dolorosa e costosissima transizione: si pensi solo alle diverse leggi regionali che regolano, in maniera diversa, moltissimi aspetti dell’economia, del lavoro, della formazione professionale, della tutela ambientale, dell’edilizia e dell’urbanistica, per citarne solo alcuni.

Che dire, inoltre, della fitta rete di relazioni che “Diamoci un taglio” interromperebbe?

In molti casi, associazioni di lavoratori, commercianti, artigiani, industriali, sono costituite su base sovra provinciale, unendo le forze con la provincia di Novara (a volte perché i soli iscritti del VCO ne renderebbe ardua la sopravvivenza): cosa ne sarà di loro?

Ancora una volta il rischio è di passare dalla condizione di periferia del Piemonte a periferia della periferia della Lombardia.

Qualche considerazione finale merita la questione relativa ai costi di questo Referendum.

Alcuni comuni hanno, in passato, chiesto di cambiare regione (quasi sempre per passare da una regione ordinaria ad una a statuto speciale); bene, in tutti questi casi la richiesta è partita con delibera dei consigli comunali e con conseguente assunzione dei costi del Referendum.

In questo caso, nessun comune ha adottato una delibera di richiesta di indizione di referendum, ma si vorrebbe imputare ai comuni il costo di questa consultazione elettorale. Questa è solo l’ultima, e neppure la più importante, perplessità che alberga in noi.

Partito Democratico
Verbano Cusio Ossola