Due nuovi giovani segretari del PD ad Omegna e Verbania: Joris Freschini e Giacomo Molinari

In questi giorni si sono riunite le assemblee degli iscritti al Partito Democratico dei Circoli di Omegna e Verbania. All’ordine del giorno l’elezione dei nuovi segretari di circolo.
“Sono state due assemblee molto partecipate – segnala la segretaria provinciale Alice De Ambrogi – e che hanno portato all’elezione di due giovani Segretari. Ad Omegna Joris Freschini (30 anni) e a Verbania Giacomo Molinari (33 anni).
Un buon segnale per il nostro partito quello di aver individuato figure giovani e di rinnovamento per continuare un lavoro di rilancio organizzativo e politico, e per le sfide che li attendono, se pur diverse nelle due città.
Un grazie anche ad Alessandro Rondinelli e Marco Magni che hanno guidato le nostre comunità prima delle loro dimissioni.
Ora, insieme a loro, ci dovremo impegnare per lavorare e raggiungere i nostri obiettivi sul territorio.

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Salario minimo. Firma on line.

Firma on line . link Metti la tua firma per una retribuzione giusta e per il salario minimo! (salariominimosubito.it)

Dopo mesi di battaglia in parlamento e fuori, siamo andati al confronto con il governo a difendere e spiegare la nostra proposta sul salario minimo, ma la destra frena, prende tempo e non ha nessuna proposta alternativa.
3 milioni e mezzo di lavoratrici e lavoratori sono poveri anche se lavorano. Non possono aspettare.

La proposta di legge unitaria delle opposizioni fa due cose fondamentali e riguarda dipendenti e autonomi:

1. rafforza la contrattazione collettiva, perché fa valere verso tutte le lavoratrici e i lavoratori di un settore la retribuzione complessiva prevista dal contratto collettivo firmato dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative: in questo modo si contrastano i contratti pirata.
2. Fissa una soglia di 9 euro lordi all’ora come minimo tabellare, sotto la quale nemmeno la contrattazione collettiva può scendere. Altrimenti non è lavoro ma sfruttamento.

Abbiamo bisogno del vostro supporto per farla passare in Parlamento.
È semplice, è immediato, basta firmare la petizione online al sito salariomininosubito.it.

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Pnrr, l’affondo del PD a Governo e Regione: “Puniti i comuni piemontesi virtuosi e Cirio tace”

Lo stato maggiore regionale del partito attacca a più livelli il centrodestra sulla rinegoziazione dei fondi: “Il Piemonte è tra le regioni più colpite e perderà 2 miliardi di euro”

Pnrr, l'affondo del PD a Governo e Regione: “Puniti i comuni piemontesi virtuosi e Cirio tace”

È un attacco diretto a tutto il centrodestra, nazionale e regionale, quello offerto dallo stato maggiore del Partito Democratico piemontese sulla rinegoziazione dei fondi del Pnrr presentata dal ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto. L’accusa principale riguarda la mano particolarmente pesante utilizzata sul Piemonte e “l’assordante” silenzio del governatore Alberto Cirio sull’argomento.

I tagli sul Piemonte

Le rivendicazioni portate avanti dal PD regionale sono contenute in un dettagliato dossier in cui vengono analizzati punto per punto tutti i tagli fatti dal Governo sul Piemonte, con circa 2 miliardi di progetti definanziati (su un totale di 16 a livello nazionale, ndr) su tematiche come rigenerazione urbana, efficientamento energetico e dissesto idrogeologico: “Il Piemonte – sottolinea il vice-presidente del Consiglio Regionale Daniele Valle – è una delle regioni più penalizzate: a essere punito non è chi ha accumulato ritardi come le strutture ministeriali, bensì i nostri comuni, che al contrario si sono dimostrati tra i più virtuosi di tutti; si è deciso di colpire in modo casuale anziché adottare criteri più intuitivi. La proposta di utilizzare altri fondi europei, inoltre, rischia di lasciare scoperte altre progettualità”.

Le ricadute su Torino e sulle province

Secondo il report già citato, la ricaduta interesserebbe sia la Città Metropolitana di Torino, con 40 milioni di euro in meno a disposizione per la manutenzione straordinaria delle biblioteche (tra “Carluccio”, “Calvino”, “Ginzburg” e “Pavese”), dei centri giovani e delle case del quartiere e 6 in meno per quella dei mercati (tra cui “Madama Cristina”, “Brunelleschi”, “Sebastopoli” e “Baltimora”), che tutte le altre province. Tra queste ultime, le più penalizzate sono Biella e Alessandria, rispettivamente al 2° e al 3° posto della classifica nazionale dietro a Pistoia: “Solitamente – conclude Valle – Cirio è molto loquace, per cui auspichiamo che la regione si faccia sentire con forza”. “Siamo in uno stato di indeterminatezza – rincara la dose il vice capogruppo Domenico Ravetti – amplificata dal silenzio della Giunta e del presidente”.

Allarme sanità

Il PD, infine, lancia anche l’allarme sulla sanità: “Dobbiamo monitorare – afferma il segretario regionale Domenico Rossi – quello che accadrà nelle prossime settimane, anche se per il momento non c’è nulla di ufficiale non possiamo escludere tagli alla missione 6. Se si continua in questo modo, il Pnrr sarà un’occasione persa: va bene indebitarsi per investire, ma queste risorse non vanno in alcun modo sprecate”.

Stipendi più alti per gli operatori sanitari nelle aree montane? Le risorse previste nella legge regionale appaiono assolutamente insufficienti

Stipendi più alti per gli operatori sanitari nelle aree montane? Siamo d’accordo, è una nostra proposta. Ma le risorse previste nella legge regionale appaiono assolutamente insufficienti. Quanti sono i medici e gli infermieri interessati dal provvedimento?

La proposta di legge regionale, che prevederebbe l’aumento di 800 euro lordi al mese per lo stipendio dei medici e di 350 degli infermieri, in servizio “nelle aree marginali montane del Piemonte”, è stata depositata nelle scorse settimane
La proposta per stipendi più alti agli operatori sanitari che agiscono nelle zone di montagna mi vede d’accordo, essendo anche una proposta che avevo più volte formulato come Sindaco negli ultimi anni.
Una proposta per rendere più attrattivo il lavoro nelle zone di montagna e di confine come la nostra e ridurre, se possibile, il fenomeno del frontalierato verso la Svizzera.
I problemi, grandi, di questa legge però sono due.
Il primo è che gli aumenti proposti, soprattutto per gli infermieri, sono minimi e non influirebbero più di tanto su scelte di vita lavorative oltre confine.
Il secondo è che per finanziare questa legge la copertura economica complessiva, valida nel triennio 2023-2025, è di poco più di sei milioni di euro.
Basta fare due conti per capire che, con questi fondi, potranno al massimo beneficiarne123 medici e 206 infermieri circa.
Le ASL che ricadono nelle aree marginali, come previsto nella legge, ritengo che abbiano un numero totale di medici e di infermieri di gran lunga superiore ai 123 medici e ai 206 infermieri coperti dall’attuale stanziamento.
Il rischio evidente è che questa somma, divisa per il numero reale di personale presente, darà luogo ad aumenti nettamene inferiori a quelli scritti e annunciati nella legge, con incrementi minimi e che non raggiungeranno nessuno degli scopo previsti.
Chiediamo quindi al consigliere regionale Preioni, all’assessore alla sanità Icardi, al Presidente Cirio di fornirci il numero reale dei medici e degli infermieri interessati.
Senza questi numeri, la legge rischia di avere un sapore da campagna elettorale, perché invece servono tante risorse che il Governo nazionale di destra, tra l’altro, sta invece tagliando sulla sanità.
Aspettiamo una risposta concreta su quanti sono i medici e gli infermieri interessati dal provvedimento, sperando che non si faccia propaganda sulla loro pelle e di quella dei cittadini che pretendono, anche nel VCO, una salute di qualità.

Silvia Marchionini
Sindaco di Verbania

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Diesel Euro 5. La Lega (Cirio e la destra) hanno fatto l’ordinanza del blocco in Regione. Ora plaudono al Governo (sempre di destra) che l’ha rinviata di due anni. Superata la soglia del ridicolo.

Diesel Euro 5. La Lega (Cirio e la destra) hanno fatto l’ordinanza del blocco in Regione. Ora plaudono al Governo (sempre di destra) che l’ha rinviata di due anni. Superata la soglia del ridicolo.

Se il tema della transizione ecologica, della riduzione dell’inquinamento atmosferico e delle conseguenze nocive per la salute di tutti noi, non fosse una cosa seria, la sceneggiata della Lega, dei suoi rappresentanti sul territorio (dall’ex parlamentare Montani al consigliere Preioni), della destra tutta (Fratelli d’Italia, Forza Italia ecc.) sembra una barzelletta mal raccontata.

Poche settimana fa il Governo regionale di centro destra guidato da Cirio, e con la Lega e la destra forze di maggioranza, ha emanato l’ordinanza che obbligava 76 comuni piemontesi a introdurre alcune restrizioni alla circolazione dei mezzi diesel da Euro 5 in giù, a partire dal 15 settembre.
Un’ordinanza fatta male, senza il tempo di mettere in campo incentivi e modalità per venire in contro alle esigenze dei cittadini, inopportuna e non certo realizzabile in pochi giorni. Da qui la rivolta dei Sindaci, tra cui Silvia Marchionini a Verbania, e l’intervento successivo del Governo nazionale che ha rimandato la sua applicazione di due anni.
Ora la Lega che ha emesso l’ordinanza con Fratelli d’Italia e Forza Italia in Regione Piemonte, è la stessa che fa i comunicati stampa di giubilo per il rinvio.
E’ evidente a tutti che hanno superato la soglia del ridicolo.
Non fa invece ridere il tema dell’inquinamento. E ora che c’è tempo bisogna da subito affrontare come introdurre iniziative serie per la riduzione dell’inquinamento, con politiche di incentivi e sostegno, a partire dal trasporto pubblico che la regione Piemonte ha ovviamente tagliato.
Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale

Partito Democratico
Coordinamento provinciale Verbano Cusio Ossola

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Verbania: approvato il progetto tecnico-preliminare del nuovo Piano Regolatore Generale. Uno strumento fondamentale per il futuro sviluppo della nostra città

APPROVATO IL PROGETTO TECNICO-PRELIMINARE DEL NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE. UNO STRUMENTO FONDAMENTALE PER IL FUTURO SVILUPPO DELLA NOSTRA CITTA’
In una seduta estiva il Consiglio Comune di Verbania ha approvato, con i soli voti della maggioranza di centro sinistra, il progetto tecnico-preliminare del nuovo piano regolatore generale di Verbania, frutto di un importante lavoro di ricognizione della consistenza urbana cittadina per una prospettiva futura all’insegna dello sviluppo della città.
D’altra parte, l’attuale piano regolatore risale al 2006 e in molte sue schede è rimasto inattuato, anche a seguito delle diverse dinamiche sociali ed economiche.
Nel tempo, per rispondere alle intervenute esigenze dei cittadini l’Amministrazione ha approvato ben trentanove varianti parziali al prg, impegnando risorse e competenze professionali sottratte alla gestione ordinaria degli uffici.
Per questa ragione e per offrire alla città un’occasione di sviluppo, anche imprenditoriale, si è deciso di affrontare il tema della variazione generale.
L’obiettivo è stato quello di elaborare uno strumento urbanistico chiaro dal punto di vista della disciplina, in modo da rappresentare in maniera semplice ai professionisti le opportunità di realizzazione edilizia.
Tra gli aspetti considerati si annoverano il recupero dei centri storici, il contenimento del consumo di suolo, migliorare la qualità del paesaggio, diffondere la mobilità lenta e valorizzare l’offerta legata al comparto turistico.
Il lavoro presente nella delibera approvata a palazzo Flaim è anche l’esito di ampie e approfondite discussioni in seno alla commissione consigliare urbanistica, che ha trattato i diversi aspetti della revisione in ben dieci sedute, oltreché di incontri aperti a tutti i consiglieri, nonché della preziosa e pregevole collaborazione dei tre consulenti esterni all’ufficio di piano: gli architetti Andreas Kipar e Edoardo Marini, oltre all’ing. Giorgio Sandrone e alla dott.ssa Cristina Mijno.
Con l’approvazione della delibera in questione si è messo un punto fermo su di un obiettivo amministrativo da sempre ritenuto strategico, che il Partito Democratico, Alleanza Civica e Centro Civico s’intestano nell’interesse di cittadini e operatori economici.
Insomma, ancora passi avanti per Verbania!
Roberto Gentina
Capogruppo del Partito Democratico
Marco Magni
Segretario di Circolo del Partito Democratico