Cambio di nome alla scuola Cadorna a Verbania: Gino Strada è una scelta coraggiosa e giusta. Nessuna “cancel culture”. Solo cultura.

🟢 Sul caso del cambio dell’intitolazione della scuola “Cadorna”, intendiamo esprimere piena solidarietà alla coraggiosa scelta degli organi collegiali dell’Istituto scolastico.
Intitolare una scuola, palestra di democrazia e luogo di formazione culturale e civica, alla memoria di una persona rappresenta una prima, importante testimonianza su quali siano i riferimenti pedagogici e civici con i quali si intende confrontarsi con studenti e famiglie.
In questo senso, l’idea di cambiare il nome dell’Istituto “Cadorna” – attualmente dedicato ad un discusso generale, uomo le cui drastiche e inumane modalità di trattamento dei soldati sono state largamente dimostrate dalla storiografia, e nel primo dopoguerra fervente sostenitore del fascismo – e intitolarlo a Gino Strada, uomo che ha dedicato la sua intera vita impegnandosi per la pace al fianco delle vittime dei conflitti, ci pare quanto mai azzeccata.
Viviamo un’epoca di tensioni internazionali crescenti, con venti di guerra che soffiano sempre più forti e minacciano il futuro del quale proprio le studentesse e gli studenti del Cadorna saranno protagonisti: dedicare la loro scuola a chi si è sempre opposto, con parole e azioni concrete e significative, alla follia della guerra è un segnale importante. Indica loro la via da seguire e rappresenta una testimonianza dell’impegno della scuola nel campo della promozione della pace e della risoluzione non violenta dei conflitti.
In questo senso, troviamo l’accusa di “cancel culture” sbandierata dalle destre decisamente fuori luogo: è solo cultura. Inoltre, come spiegano altrimenti la scelta dell’Amministrazione Comunale di restaurare proprio il mausoleo dedicato a Cadorna, posto sul lungolago di Pallanza?
La volontà di fare memoria non deve prescindere dall’approccio critico né dal giudizio storico: meglio quindi che chi frequenta le attuali “Cadorna”, chiedendosi a chi la sua scuola sia dedicata, conosca la vita di un uomo di pace come Gino Strada, il cui esempio costituisce un riferimento importante per il presente e il futuro.

Giacomo Molinari
Segretario Partito Democratico
Circolo di Verbania
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Sgarbo istituzionale e risposte zero ai problemi della sanità. A Verbania Cirio ha fatta solo l’ennesima passerella

Apprendiamo dagli organi di stampa della visita effettuata dal Presidente Cirio all’Ospedale Castelli di Verbania. Meglio tardi che mai, considerato che nei suoi ultimi giri lo aveva colpevolmente dimenticato.
Accogliamo con stupore però il fatto che il Presidente della Regione Piemonte abbia accuratamente evitato di invitare all’incontro la Sindaca di Verbania, Silvia Marchionini: uno sgarbo istituzionale intollerabile e ingiustificabile, che non fa altro che confermare l’atteggiamento di Cirio e della Sua Giunta nell’incontrare sui territori soltanto i Sindaci ritenuti amici, per non doversi confrontare nel merito sulle questioni lasciate irrisolte dall’Amministrazione regionale.
Nonostante le dichiarazioni pubbliche della Regione, infatti (sostenute da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) il futuro degli ospedali nel VCO rimane estremamente incerto.
È importante ricordare che se l’appalto per il nuovo ospedale fosse stato avviato quattro anni fa, oggi sarebbe già in fase avanzata di costruzione, con un progetto sostenuto dalla maggioranza dei sindaci, medici e operatori sanitari della provincia.
Al contrario, ci troviamo solo di fronte a promesse vaghe di ristrutturazione senza azioni concrete che porteranno (nella migliore delle ipotesi) ad avere le strutture occupate da cantieri e lavori per i prossimi 8-10 .
È fondamentale sapere da quale ospedale inizieranno i lavori, quali servizi e reparti saranno disponibili (o se continueremo ad avere due ospedali a metà come ora), e se avremo personale sufficiente per entrambe le strutture, considerando il frequente ricorso ai gettonisti esterni e il sovraccarico nei confronti degli operatori strutturati.
La verità è che ci servono fatti, non un progetto vago per migliorare solo le strutture degli attuali ospedali, senza garanzie sui reparti e i servizi che saranno presenti a Verbania come a Domodossola, e nemmeno riguardo al mantenimento del DEA e all’inizio effettivo dei lavori.
Entro la fine della legislatura non vedremo dunque risultati tangibili, ma solo una prolungata campagna propagandistica: cinque anni di governo regionale di Cirio e della destra non hanno portato a fatti concreti, ma solo a slogan, utili in un contesto di campagna elettorale permanente ma assolutamente non in grado di risolvere i drammatici problemi dei servizi sanitari locali.
Tutto ciò mentre la ricerca di un medico di famiglia diventa sempre più difficile, la qualità delle cure nel settore pubblico declina a favore di quello privato, il coraggioso personale dei reparti è costretto a raddoppiare turni e impegni per far fronte alle esigenze della popolazione e prenotare una visita diventa un’impresa sempre più complessa.

Alice De Ambrogi
Segreteria Provinciale

Giacomo Molinari
Segretario circolo Verbania

Partito Democratico

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La proposta della ferrovia tra Fondotoce e Locarno un’occasione per ripensare i trasporti sul territorio dei laghi anche a favore dei frontalieri.

L’idea di una nuova linea ferroviaria che corre lungo il lago per unire Locarno a Fondotoce è una proposta che alcuni consiglieri locarnesi hanno rilanciato in questi giorni. Un progetto che ripercorre un’idea del passato scartata in favore della tratta verso il Sempione.
L’idea, di cui va sondata senz’altro la fattibilità tecnica ed economica, fa comunque emergere un bisogno. È innegabile che rafforzare una mobilità con trasporto leggero sulla direttrice Locarno – Verbania, per poi diramarsi raggiungendo Omegna e Arona, non può che rafforzare la qualità dei servizi che il Ticino e il VCO possono offrire tanto ai turisti quanto ai lavoratori.
Anche solo immaginare di poter offrire un’alternativa di trasporto ai nostri pendolari frontalieri (anche su lago), che non sia soggetta alle difficoltà del tratto di strada dell’alto Verbano, potrebbe rappresentare un’opportunità irripetibile per il rilancio dei nostri territori.

Penso sia opportuno metterci a disposizione, anche come ente Provinciale, e incoraggiare questa apertura Svizzera verso l’Italia, favorendo un dialogo e un confronto a 360 gradi che possa generare nuove opportunità innanzi tutto per i nostri frontalieri, oltre che per i milioni di turisti che già scelgono la nostra Provincia. Da parte nostra massima collaborazione.

Emanuele Vitale
Gruppo Consigliare Progetto VCO
Partito Democratico VCO

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Le deliranti parole dell’on Zacchera

Zacchera è l’emblema di una destra nostalgica che non ha fatto i conti con il proprio passato 
Non c’è limite al peggio. L’ex Deputato e già Sindaco di Verbania, Marco Zacchera, nella sua ultima newsletter difende le adunate neo-fasciste di Acca Larenzia, dimostrando di non voler recidere quel legame.
Come se non bastasse si spinge ad insinuare accuse gravissime e inaccettabili nei confronti della nostra segretaria nazionale e di chi ha condannato giustamente quanto accaduto suggerendo che proprio tra questi potrebbero esserci coloro che hanno protetto i colpevoli degli omicidi.
Zacchera viene da un’esperienza politica tutta di destra, dal Movimento Sociale per poi passare ad Alleanza Nazionale e quindi al PDL per poi trovare casa in Fratelli d’Italia. Probabilmente ben rappresenta quella parte di nostalgici che non ha ancora fatto i conti con il proprio passato. Ma si dovrà rassegnare perché il Partito Democratico e tutte le forze repubblicane si opporranno con forza a ogni forma di revisionismo.

Ci aspettiamo una presa di distanza e un ferma condanna da parte dei vertici locali, regionali e nazionali di Fratelli di Italia.

Link dichiarazione zacchera Il sito di Marco ZACCHERA

Domenico Rossi, segretario regionale PD Piemonte
Alice De Ambrogi, segretaria provinciale PD VCO
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La transizione ecologica non è un lusso, Incontro PD ad Omegna venerdì 26 gennaio con on. Brando Benifei

La transizione ecologica non è un lusso, ma una necessità e un piano sociale contro le diseguaglianze.

Per questo il Partito Democratico – Circolo del Cusio vi invita venerdì 26 gennaio 2024 alle ore 21;00  presso il Forum di Omegna alla serata “La sfida della transizione ecologica europea” con ospiti d’eccezione quali il capogruppo del PD in Europa l’on. Brando Benifei  (europarlamentare ed ex Presidente della Regione Piemonte), Enzo Lavolta (ex Assessore all’Innovazione della Città di Torino e responsabile alla Transizione ecologica della Segreteria PD regionale) e Laura Meda (ricercatrice senior in un istituto di ricerca per le energie rinnovabili) .

La lotta alla crisi climatica è la grande sfida dell’Europa contemporanea, vi aspettiamo.
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Sanità: Albertella e la destra che non si accorge del disastro dei servizi sanitari nel VCO e a Verbania

Leggiamo con piacere del “regalo” che Verbania Futura, e il suo perenne candidato sindaco Giandomenico Albertella, hanno riservato alle cittadine e ai cittadini verbanesi pubblicando il giorno della Vigilia di Natale un comunicato stampa quantomeno surreale sul tema della Sanità.

Un intervento a gamba tesa, squisitamente pre-elettorale ma che dimostra come la riflessione in atto nel centrodestra su un argomento di vitale importanza per chi vive in questo territorio sia decisamente fuori fuoco.

Nel giro di poche righe infatti il comunicato in questione rappresenta una situazione ai margini della realtà, magnificando come una “vittoria” il supposto stanziamento di risorse limitate (promesse in extremis dopo anni di totale disinteresse da parte dell’attuale Governo della Regione Piemonte) per l’Ospedale “Castelli”.

Un investimento fuori tempo massimo (se non per poter essere sbandierato nella prossima campagna elettorale) e decisamente insufficiente per affrontare le difficili questioni strutturali che impediscono a troppi nostri concittadini di vivere serenamente il rapporto con il proprio diritto alla salute: un contentino che non tiene conto della necessità di ripensare in maniera organica la relazione fra cittadini, presidi sanitari e territorio, che non tocca alcuni punti focali della questione (come la difficoltà di saper attrarre nelle nostre strutture nuovi professionisti), che non risolve le difficoltà quotidiane degli attuali dipendenti del sistema sanitario territoriale costretti a fare i salti mortali per cercare di assolvere al meglio ai propri compiti e non cita nemmeno lontanamente il problema costituito dalla diffusione su larga scala del fenomeno dei “gettonisti” (il cui costo può arrivare fino a 250 euro l’ora, contro i 45 di uno strutturato) lasciando sostanzialmente inalterata una situazione di totale difficoltà per i residenti verbanesi.

Sulla necessità di ripensare organicamente l’organizzazione della struttura della Sanità territoriale i riferimenti sono molteplici, basterebbe andare a leggerli: senza perdersi eccessivamente nei tecnicismi sarebbe sufficiente citare il documento AGENAS del 2021, che in accordo con la Mission 6 del PNRR stabilisce le linee guida per il riordino della sanità territoriale che la Regione Piemonte avrebbe dovuto realizzare con i fondi stanziati dall’Europa.

Quanto di queste indicazioni e finanziamenti è stato recepito dal Governo Regionale e destinato alla sanità del VCO? Zero.

Probabilmente è più facile riempirsi la bocca promettendo milioni (che arriveranno – se arriveranno – nei prossimi 8/10 anni) lasciando sostanzialmente inalterata una situazione di squilibrio di cui pagano tutti il conto: cittadine e cittadini, operatori sanitari, il territorio nel suo complesso.

Anche questa è una vittoria?

O forse è uno dei motivi che hanno spinto il Presidente Cirio, misteriosamente ricomparso in queste lande nelle scorse settimane, a decidere di evitare accuratamente di visitare la città di Verbania e il suo ospedale nel corso del suo ultimo giro elettorale?

Se si vuole lavorare seriamente sul tema della sanità territoriale, le cose da fare non mancano di certo: per questo motivo siamo stati – e continueremo a stare – nelle piazze per batterci assieme a cittadine e cittadini per risolvere il terribile problema delle liste di attesa che colpisce così duramente la sanità pubblica piemontese e verbanese.

Per questo motivo siamo stati – e continueremo a stare – al fianco di quei sindaci del territorio che si battono per cercare soluzioni che non siano di facciata ma strutturali: in questo un particolare plauso va rivolto all’Amministrazione di Verbania, pesantemente attaccata dal comunicato di Verbania Futura.

Per questo motivo abbiamo proposto – e continueremo a proporre – soluzioni innovative che mettano al centro il cittadino e il suo diritto alla salute, piuttosto che improbabili boutade elettorali destinate nella migliore delle ipotesi a mettere una pezza su una questione complessa che si trascina da troppo tempo.

Da ultimo, ci permettiamo di rivolgere un invito al signor Albertella e a chi ci invita a tenere un “decoroso silenzio”: più che pensare a zittire gli avversari, sarebbe meglio che il centro destra si preoccupasse di iniziare ad ascoltare le persone, proprio a partire da quei cittadini e operatori sanitari dei quali inopinatamente dice di voler prendere le posizioni.

Se lo facessero potrebbero più facilmente evitare figure barbine, come quella dell’Assessore Regionale alla Sanità Icardi, talmente amato da chi negli ospedali vive e lavora che si è visto gentilmente rifiutare la strenna natalizia con la quale pensava di accattivarsi i favori degli operatori sanitari, i quali hanno dignitosamente ricordato all’assessore che alla Sanità regionale occorrono nuove assunzioni e salari competitivi, non bollicine.

Il Partito Democratico, a differenza di questi signori, il tempo per parlare con i cittadini e gli operatori lo trova sempre, settimana dopo settimana: è da questi dialoghi che nascono le nostre idee e le nostre battaglie, anche e soprattutto su una materia come quella della Sanità, che sarebbe ore di togliere dalle rapaci mani di chi la usa solamente per fare propaganda e farla tornare al centro di un disegno complessivo di città e territorio, come i verbanesi meritano.

Giacomo Molinari
Segretario Circolo PD Verbania

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