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Icardi smentisce Preioni e il sindaco Pizzi

Per Icardi i “Sindaci devono individuare l’area del nuovo ospedale”. Evidentemente le proposte del consigliere Preioni e del sindaco Pizzi sulla piana dell’Ossola sono irrealizzabili.

Abbiamo ormai capito quale sia la tecnica comunicativa dell’assessore regionale alla sanità Icardi: dire tutto e poi, nel medesimo comunicato stampa, il suo contrario nel giro di poche righe.

Così accade che, in risposta al condivisibile e decisamente opportuno comunicato stampa sulla situazione sanitaria della Sindaca di Verbania, Silvia Marchionini, l’Assessore regionale affermi che, testuali parole, “non c’è stato alcun passo indietro sulla realizzazione del nuovo ospedale nella piana dell’Ossola e sulla volontà di mantenere aperto quello di Verbania, con il potenziamento della rete di medicina territoriale. La Regione Piemonte ha prodotto una risposta tecnica e politica (Quale? Dove sono i documenti ufficiali?) che nel VCO mancava da più di quindici anni (davvero non si ricorda della documentazione regolarmente realizzata e ancora unica depositata al Ministero dalla Giunta Chiamparino, condivisa col territorio?).”

Poi afferma, esattamente una riga dopo, il contrario: “ora sono i Sindaci, non ultimo quello di Verbania, nel pieno rispetto delle loro sensibilità territoriali, a dover formulare delle proposte per l’individuazione di un’area idonea a ospitare il nuovo ospedale“.

Quindi, implicitamente, si afferma che un’area idonea ancora non sia stata trovata e che vada individuata di concerto con i Sindaci. Evidentemente le proposte del consigliere regionale Preioni e del sindaco di Domodossola Pizzi sulla piana dell’Ossola sono, a detta di Icardi, irrealizzabili.

Dopo questa novità, invitiamo, quindi, l’Assessore regionale ad iniziare un vero e condiviso confronto con il territorio iniziando a mostrare, per esempio, tutti gli studi effettuati dall’Asl VCO di cui nessuno conosce il contenuto, invece di continuare a mandare comunicati stampa dove l’unico obiettivo sembra essere quello di dire tutto per non dire nulla nei fatti con una perdita di tempo non più sopportabile per operatori, amministratori e cittadini.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale

 

Nomina del senatore Montani nella Commissione sul gioco pubblico: la Lega lavori per difendere la salute dei cittadini e non le lobby del settore

Abbiamo appreso in questi giorni della nomina del senatore della Lega Enrico Montani, nella Commissione parlamentare di inchiesta sul settore del gioco pubblico in Italia e sul contrasto del gioco illegale.

Ci auguriamo che con questa nomina il Senatore Montani lavori davvero per una revisione della normativa che metta al centro la salute dei cittadini e l’interesse collettivo, e non gli interessi di un settore economico, come, invece ha fatto la Lega in Piemonte.

Infatti, nonostante le voci unanimi contrarie alla proposta della destra, dai medici alla Caritas, dagli assistenti sociali alle fondazioni antiusura, hanno deciso di approvare una nuova legge peggiorativa in termini di salute per i piemontesi. Ricordiamo che il provvedimento approvato dal Presidente Cirio e dalla sua maggioranza prevede, rispetto alla precedente normativa, la diminuzione delle distanze delle attività di sale da gioco e scommesse da luoghi sensibili come scuole, università, sportelli bancomat, compro oro e altri), l’aumento delle ore di apertura e una sanatoria per tabaccherie e sale slot che avrebbero dovuto togliere le macchinette in base alla legge del 2016.

Una scelta che porterà nelle nostre città e paesi a un aumento dell’uso di slot machines. Una scelta politica sbagliata contro il “bene comune” e per l’interesse dell’industria del gioco.

Speriamo invece che a livella nazionale la Lega con il senatore Montani lavori per la salute e la tutela dei cittadini e non le lobby del settore.

Domenico Rossi
Consigliere regionale PD

Alice De Ambrogi
Segretaria provinciale PD

Piano Ires della Regione Piemonte sul riassetto ospedaliero nel VCO. Nessuna certezza e territorio nel caos. Quali reparti sono previsti a Verbania al Castelli? Quali a Domodossola? Quali servizi rimarranno al COQ di Omegna? I DEA che fine faranno? Nessuno lo sa!

Il piano scritto da Ires per conto della regione Piemonte e dell’azionista di maggioranza (la Lega del capogruppo Alberto Preioni) un effetto lo ha avuto: gettare nella confusione più totale il nostro territorio. Infatti il documento è, ancora una volta, privo di contenuti e proposte scritte nero su bianco.
Ancora una volte si presentano “slide” (come nel 2019) con indirizzi generici e ipotesi, mentre nessun documento ufficiale, sul quale confrontarsi, esce dall’organo deputato: ovvero dalla Giunta regionale.E il territorio si divide, anche politicamente, su pagine vuote e senza nessuna certezza.
Ancora una volta da quando il centro destra ha vinto le elezioni in regione nel 2019, mancano i contenuti su cui avviare un confronto.
La domanda è semplice: è possibile avere una pagina (ne basta una) dalla Giunta Regionale e dal capogruppo Alberto Preioni (o dall’assessore – scomparso?- alla sanità Icardi), su cui ci sia scritto  quali reparti saranno presenti nell’annunciato nuovo ospedale a Domodossola, quali reparti ci saranno al Castelli, cosa rimarrà dei servizi al COQ di Omegna?
Perché, e questo è incredibile, nessuna lo sa.
Nemmeno l’annuncio (e tale rimane) che rimarranno i due DEA a Verbania e a Domodossola è credibile, perché nello stesso documento Ires non vi è nessun riscontro.

E lo si è capito con il litigio dentro il centro destra di questi giorni, dove lo stesso Preioni dubita della proposta da lui stesso formulata(?!), in merito alla possibilità di costruire il nuovo ospedale a Domodossola, facendo insorgere tutti, anche gli amministratori di destra. Il caos!

Per dare la possibilità ai cittadini, ai Sindaci del VCO, alle forze economiche e sociali di discutere nel merito, la regione Piemonte DEVE assolutamente aprire un confronto con l’assemblea dei Sindaci sulla base di un documento che prospetti nel merito quali reparti e servizi sono previsti (secondo la loro idea di riassetto) nei due ospedali di Domodossola e Verbania e al COQ, e quali  siano le strategie, i tempi e le risorse economiche per attuarlo (a partire dal potenziamento della medicina territoriale).
Fino a quando la regione Piemonte (per scelta) lancia fumogeni in campo come quelli contenuti nel piano Ires, tutti saremo avvolti dalla nebbia di annunci senza riscontro.
La domanda è semplice: quali reparti sono previsti a Verbania al Castelli, quali a Domodossola, quali servizi rimarranno al COQ di Omegna?
Pretendiamo dalla Regione Piemonte un documento ufficiale, che risponda alle nostre domande, a quelle dei Sindaci e dei cittadini.

Alice De Ambrogi

Segretaria Provinciale PD VCO
e Segreteria Provinciale

La proposta della Regione Piemonte: verso una sanità di serie C per il VCO

Ennesima presa in giro della Regione Piemonte e ancora solo slide per un progetto che delinea una sanità di serie C per il VCO e nessun investimento per la sanità territoriale. Questo sembra essere il riassunto della riunione di oggi della rappresentanza dei Sindaci del VCO con i vertici della regione Piemonte.In poche parole la regione presenta oggi un’idea, diversa da quella illustrata in pompa magna nell’ottobre 2019 ( e che fermò purtroppo il percorso verso l’ospedale nuovo baricentrico che aveva già i fondi necessari per la sua realizzazione), che ribadisce i contenuti dell’annuncio fatto alla stampa due mesi fa dal capogruppo della Lega in regione Alberto Preioni.La proposta, per ora son sempre solo slide, perché atti concreti o delibere non se ne vedono dopo due anni di governo del centro destra, vede un piccolo e nuovo ospedale a Domodossola e un Castelli ridimensionato e in odore di privatizzazione.La Regione, inoltre, dovrebbe dire come è compatibile questa proposta con quanto previsto dal PNNR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) che prevede l’attuazione del decreto Balduzzi con il potenziamento della medicina territoriale e la realizzazione degli “ospedali di comunità” che sono strutture diverse dagli attuali ospedali (cioè senza DEA).Una scelta inaccettabile che, se mai si realizzerà, porterà la sanità del VCO in serie C , con due “ospedalini” non in grado di dare quel livello qualitativo necessario. L’ennesima mancanza di rispetto per il nostro territorio di una Regione Piemonte che pensa di più, per non scontentare la Lega, a mantenere i propri equilibri politici interni che a dare risposte adeguate alle necessità del territorio.Inutile scrivere che medicina e sanità sul territorio sono parole sconosciute per la Giunta Cirio.Slide e parole che, molto probabilmente rimarranno tali, perché le risorse economiche voleranno altrove, in altre province, facendo precipitare la nostra offerta sanitaria verso una qualità decisamente più bassa e marginale.

Alice De Ambrogi – Segretaria Provinciale –
e la Segreteria Provinciale Partito Democratico

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NO ALLE MODIFICHE DELLA DESTRA PIEMONTESE E DEL PRESIDENTE CIRIO ALLA LEGGE SULGIOCO D’AZZARDO. PERCHÉ LA LEGAIN PIEMONTE VUOLE RIPORTARE LE SLOT MACHINE VICINO ALLE SCUOLE?

La Regione Piemonte ha calendarizzato per oggi la discussione in Consiglio Regionale sulla proposta di modifica della Legge 9 del 2016 in materia di prevenzione e contrasto al gioco d’azzardo patologico. Un’accelerazione che noi consideriamo molto grave perché ignora le molte richieste di incontro e di ascolto da parte di cittadini ed associazioni che si sarebbero dovute tenere in commissione consiliare.
Si tratta, infatti, di una legge fortemente voluta dalla precedente Giunta Chiamparino che ha dimostrato, numeri alla mano, di saper funzionare nella prevenzione e nel contrasto di quella che è una vera e propria piaga sociale, che comporta danni alla salute dei cittadini. Con il disagio sociale che cresce e il rischio di povertà che aumenta a causa della crisi, ritornare avere le slot in ogni bar e tabaccheria è una mossa davvero pericolosa.Perché la Lega in Piemonte vuole riportare le slot machine vicino alle scuole?  
La Lega continua a dire che le norme vanno allentate per salvare posti di lavoro, ovvero per salvare le lobby del gioco d’azzardo a cui lo hanno promesso in campagna elettorale. Le famiglie distrutte dal gioco invece, evidentemente, per il centrodestra piemontese non sono un problema.
Una legge che ha trovato anche ampio riscontro positivo nei territori, che funziona e ha portato il Piemonte in testa in Italia per la lotta alla ludopatia.
Numerosi Comuni della nostra provincia, infatti, sono sempre stati in prima linea nella lotta al gioco d’azzardo, anche, in alcune iniziative, come precursori della legge.
Per questo saremo oggi a fianco dei Consiglieri regionali PD, delle Associazioni e dei cittadini che manifesteranno a Torino contro questa iniziativa di Cirio e della maggioranza alla guida della Regione Piemonte.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO

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Regione Piemonte: giù le mani dalla legge 194 sull’aborto. Il Partito Democratico a difesa della libertà di scelta delle donne e dei consultori

Il Partito Democratico del VCO invita la Giunta piemontese di centro-destra del Presidente Cirio a ritirare la determina dirigenziale “per il miglioramento del percorso assistenziale per la donna che richiede l’interruzione volontaria di gravidanza”, che proroga i termini per le presentazioni delle domande alle organizzazioni e associazioni “Pro vita”.
A inizio marzo gli uffici degli assessorati alla Sanità e al Welfare della Regione Piemonte hanno inviato a tutte le ASL una nota per la proroga del bando utile ad aggiornare gli elenchi delle associazioni operanti nel settore della tutela materno infantile con le quali collaborare. Tra i criteri utili a partecipare alla gara c’è la “presenza nello statuto della finalità di tutela della vita fin dal concepimento”.
La presenza esclusiva delle associazioni pro-vita (e quindi contro l’aborto) dentro i consultori è contraria allo spirito della legge 194 ed è una chiara espressione di scelte ideologiche, volte a esercitare una pressione psicologica inaccettabile sulle donne, che condanniamo in modo fermo e alle quali ci opporremo in ogni modo possibile.
L’art. 3 della nostra Costituzione sancisce in modo chiaro la laicità dello Stato e delle sue leggi e nel rispetto di questo principio al quale non rinunceremo mai, riaffermiamo il diritto di ogni persona a seguire le proprie convinzioni, il dovere di non imporre il proprio credo ad altri e difendiamo la laicità delle strutture sanitarie.
Per tutti questi motivi, appoggiamo le manifestazioni di piazza di sabato 17 aprile, alle quali aderiremo convintamente per ribadire e ricordare a tutte e tutti che la legge garantisce il diritto all’aborto tramite l’accesso alla sanità pubblica in strutture laiche e che le donne decise a intraprendere questo percorso devono essere assistite da personale qualificato e competente all’interno di strutture specializzate come i consultori che vanno sostenuti, potenziati e rifinanziati prioritariamente.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale
Flavia Filippi
Responsabile Diritti
Partito Democratico Verbano Cusio Ossola

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