Il disegno di legge regionale che propone l’istituzione del parco naturale dell’Alta Valle Antrona ha avuto l’ok in questi giorni dalla commissione ambiente del Consiglio Regionale.
Nelle prossime settimane approderà all’aula di Palazzo Lascaris per l’ultimo sì.
Nell’attesa è utile che sul territorio si continui a lavorare per consentire a tutti i cittadini di poter valutare i benefici che derivano dall’istituzione di questa nuova area protetta che – insieme al parco del Veglia-Devero – formerà l’Ente di gestione delle Aree protette dell’Alta Val d’Ossola .
Com’è noto l’area interessa un territorio della superficie complessiva di 8.548 ettari nei comuni di Antrona Schieranco e di Viganella.
Un’area che si aggiungerà a quell’ 11,32 % del territorio provinciale del VCO che già oggi ospita parchi e riserve regionali e nazionali.
L’istituzione di un parco non significa vincoli, rigidità, limitazioni ma una occasione per dare più valore ad un territorio che presenta molte qualità ambientali che, a loro volta, possono offrire occasioni di sviluppo per la popolazione locale.
In molte realtà analoghe si sono sviluppate significative esperienze di buona gestione delle risorse naturali e di utilizzazione intelligente e moderna dell’immagine dell’area protetta per promuovere prodotti ed offerte di servizi di qualità.
Esempi virtuosi, ancorché spesso di piccola scala, di sviluppo locale ecosostenibile fondato sul protagonismo dei residenti e sull’impiego non distruttivo ma conservativo delle risorse naturali.
Per una realtà come quella dell’alta Valle Antrona si tratta di un progetto di valorizzazione territoriale, un luogo di eccellenza per la riscoperta dell’identità e della cultura locale, una possibilità per dare valore alle attività economiche, rilanciare il turismo, recuperando le tipologie costruttive tradizionali.
Un ultima considerazione: sono convinto- e non sono il solo a pensarla così, che un parco in area montana può aiutare una comunità a migliorare le proprie condizioni di vita ed arginare lo spopolamento. Per far ciò occorre un forte coinvolgimento, con adeguata informazione, dei cittadini e degli operatori economici affinché ci si renda conto che non solo la convivenza è possibile ma è oltremodo conveniente.
Marco Travaglini, consigliere regionale PD