Cari concittadini,
lo so, troppe volte i politici iniziano così i loro discorsi, ma concedete a me, che politico nel senso comune del termine non sono, di poter iniziare comunque in questo modo e con il solo spirito che può darne giustificazione: quello di appartenenza a una comunità alla quale mi sento profondamente legato.
….{mosimage}Mi rivolgo a voi non solo per chiedervi un voto, ma per invitarvi a sostenere un progetto che vuole chiudere una pagina della storia del nostro paese, il cui bruttissimo epilogo è sotto gli occhi di tutti e che nelle settimane scorse ha precipitato Villadossola nelle considerazioni negative unanimi di un intero territorio.
Mi rendo conto che l’annuncio della disponibilità a candidarmi a Sindaco del mio paese ha suscitato, assieme a tante dimostrazioni di stima e affetto, anche i dubbi di coloro che hanno visto nella mia “inesperienza” un limite a questo ruolo.
Concorderete con me, però, che l’esigenza sentita da tutti di innovare non possa che passare per scelte di cambiamento radicali anche nelle persone oltre che nel modo di pensare e che questo cambiamento sia incompatibile con una contemporanea richiesta di “esperienza”, almeno con il significato nel quale essa è comunemente intesa.
Le scelte, quelle importanti che hanno saputo segnare la storia, anche quella “sottotraccia” di un piccolo paese come Villadossola, sono sempre state promosse da portatori di nuovi entusiasmi e dall’esperienza del loro quotidiano. Soggetti di solito poco esperti a muoversi nei meandri della politica. Del resto, è forse “esperienza” quella che ha portato la comunità di Villadossola dopo 60 anni di straordinaria vita democratica a sperimentare il commissariamento del nostro Comune? Non è forse il caso di dare al termine “esperienza” anche nuovi significati?
Ognuno di noi, ognuno di voi, è portatore di una propria competenza in campo professionale, sociale, culturale. è questo il cambiamento che dobbiamo realizzare a Villadossola: rendere disponibili queste capacità alla realizzazione di un bene comune, in un’amministrazione partecipata e trasparente che promuova una comunità nella quale le relazioni fra i cittadini si fondano sul rispetto delle persone.
Possiamo farlo. Il Partito Democratico ha voluto fare questa scelta di coraggio e innovazione e vi chiede di sostenerla. Vi propone un progetto che non si maschera in una lista civica per nascondere percorsi diversi che puntualmente si svelano il giorno dopo le elezioni. Vi propone un progetto che non soddisfa le ambizioni personali di questo o quel soggetto, ma vuole ricollegare Villadossola a un contesto più ampio: provinciale, regionale e nazionale. Ritornare, insomma, a farle svolgere il ruolo che nel passato ha saputo ricoprire egregiamente.
So che uomini come Carlo Squizzi, Paolo Ravaioli, Aldo Reschigna e Enrico Borghi mi saranno e ci saranno di grande aiuto per realizzare questi obiettivi.
In termini programmatici abbiamo già indicato quali saranno le linee guida che la mia amministrazione seguirà, se ne riceverà mandato da voi. Per dare seguito a un’idea di amministrazione partecipata vi propongo alcuni spunti di programma amministrativo che già a partire da queste settimane di campagna elettorale vedrà nelle consultazioni con i cittadini un’occasione di verifica, di confronto e di integrazione.
Mi affido alle vostre sensibilità di uomini, donne, ragazzi e anziani di Villadossola e vi esorto a voltare pagina, a riappropriarci della voglia di stare assieme, a ritrovare le ragioni di una comunità che dimostra di avere valori positivi da esprimere e per essi è riconosciuta.
Marzio Bartolucci