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La montagna torna nel documento di Economia e Finanza del Governo

On. Enrico Borghi
On. Enrico Borghi

Il Governo intende infine sviluppare una serie di interventi su temi settoriali di diretto interesse dei cittadini delle zone montane, da cui discenda un percepibile aumento della loro qualità della vita. La scelta delle priorità di investimento e la individuazione delle fonti finanziarie che verranno destinate a ciascuna di esse verrà definita attraverso la costruzione di una Strategia nazionale per le aree montane nella più vasta Strategia Nazionale per le Aree Interne.”
Con queste righe, dopo anni di silenzio totale, il tema della montagna e delle sue comunità di cittadini, imprese e associazioni, torna all’interno di un Documento di Economia e Finanza (DEF) dello Stato, strumento come noto propedeutico alla predisposizione della legge di stabilità in autunno.
La previsione del governo, quindi, è quella di costruire una specifica “Strategia nazionale per le aree montane”, all’interno della più generale Strategia Nazionale per le Aree Interne alla quale il DEF 2016 (presentato dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e dal Ministro dell’Economia e Finanze. Pier Carlo Padoan) dedica uno spazio specifico ricordando che essa oggi riguarda “65 aree progetto in tutto il Paese , comprendenti 981 Comuni, con una superficie complessiva pari al 16 per cento del territorio nazionale e una popolazione residente al censimento 2011 di circa 1,9 milioni di abitanti.
Le aree selezionate sono quelle in cui si è registrata una maggiore perdita di popolazione (4,6 per cento tra il 2000 e il 2011) e che presentano più seri problemi strutturali di accessibilità, in linea con quanto previsto dall’Accordo di Partenariato.
Nell’ambito delle 65 aree progetto sono state individuate da parte delle amministrazioni regionali le aree pilota su cui è in corso il lavoro di definizione della Strategia, propedeutica alla stipula, da parte di tutte le parti interessate, dell’Accordo di partenariato quale strumento attuativo”.
Il Def inoltre si sofferma sull’esigenza di dare concreta attuazione nel corso dell’anno al Decreto legislativo in materia di remunerazione dei serviziecosistemici e ambientali previsto dal “collegato ambientale”, un’altra misura importante per le zone montane, e all’esigenza di attuare ” misurefinalizzate alla decarbonizzazione dell’economia, all’efficienza nell’utilizzo delle risorse, alla protezione e al ripristino degli ecosistemi naturali e alla finanza per lo sviluppo. A ciò si affianca un disegno di legge contenente la riforma della governance dei Parchi e delle aree protette”.
Si apre quindi concretamente la possibilità di un ritorno di attenzione da parte dello Stato ai temi dello sviluppo delle aree montane.
Il provvedimento passa ora al Parlamento per sua approvazione. Alla Camera il suo iter inizia martedi 19. Relatore per la commissione ambiente è stato nominato l’on. Enrico Borghi.

Il treno é partito e non si ferma più

treno-iselleEsprime soddisfazione l’on. Enrico Borghi per l’incontro tenutosi a Novara sabato 9 aprile sugli Stati generali della logistica con il Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio.
“Gli Stati generali della logistica di questa mattina a Novara con la firma impegnativa dei tre presidenti delle tre regioni Piemonte Liguria e Lombardia e del ministro Delrio certificano l’irreversibilità del processo di ammodernamento delle reti ferroviarie e degli scali logistici di tutta l’area del nord ovest – commenta il parlamentare ossolano – dentro la quale si cala l’ammodernamento delle reti  ferroviarie Novara Domodossola Borgomanero e Arona Domodossola Novara e aprendo ad una prospettiva molto concreta per il futuro del capoluogo ossolano come porta d’Europa e del rilancio dello scalo ferroviario di Beura Domo2.”
“Si aprono quindi delle significative prospettive in termini di investimenti – continua Borghi – infatti il contratto di programma per RFI prevede uno stanziamento di 9 miliardi e il completamento delle opere su queste tratte entro il 2020 e si apre una concreta prospettiva in cui il nostro territorio del novarese e del VCO diventa assolutamente centrale”
“Ricordo che attorno alla reti della logistica e della grande infrastruttura ferroviaria europea si collocano poi i più significativi assi di sviluppo – conclude Borghi –  che significa produrre lavoro reddito e occupazione per la domanda interna, per questo credo che costituisca un importantissimo caposaldo nel quale non solo non ci sono più solo parole ma da oggi anche impegni formali e risorse sul campo”.

Frontalieri: in Provincia lunedì 21 marzo l’On. Mercedes Bresso

bressoLunedì 21 marzo alle ore 17,00, presso la sede della Provincia a Tecnoparco, l’europarlamentare Mercedes Bresso, l’On Enrico Borghi ed il Presidente Stefano Costa si incontreranno con il “Gruppo di Lavoro Tecnico sui temi dell’Economia Frontaliera”. “Sarà l’occasione – dichiara il Presidente Costa – per avere importanti aggiornamenti sulle materie interessanti il lavoro frontaliero sia in ambito nazionale sia di Unione Europea”.

Precedentemente a questo appuntamento ci sarà, sempre in Provincia, un approfondito aggiornamento sull’argomento “Rete natura 2000 – SIC e ZPS”, alla luce del recente passaggio di competenza alla Provincia del Verbano Cusio Ossola.
La riunione vedrà la partecipazione dei Sindaci di Formazza, Macugnaga, Premia e Trasquera, dei Presidenti delle Unioni Montane delle Valli Ossola, dell’Alta Valle Ossola e della Media Ossola oltre alle Associazioni di categoria interessate, agli Ordini professionali ed ai Collegi, al  Presidente Consorzio fiori tipici del Lago Maggiore, al Presidente di Areb Piemonte – Associazione Regionale Boscaioli ed al dr. Eugenio Carlini dell’Istituto Oikos onlus.

Dal Comunicato Stampa Provincia del VCO

 

 

 

 

 

 

Borghi: acqua, i grillini la buttano in caciara

acqua-milano1Lo show allestito e premeditato di stamattina in commissione dai soliti, noti personaggi mediatici del Movimento 5 Stelle (mai visti in precedenza quando si trattava di lavorare), dimostrano che non sapendo più cosa dire nel merito i grillini la buttano-come si dice a Roma-in caciara per tentare di consolidare una leggenda metropolitana confezionata dalla Casaleggio e associati, e cioè che il Pd starebbe tradendo il referendum.
Avendo votato a favore dell’emendamento Pd che all’articolo 1 sanciva inequivocabilmente la proprietà pubblica dell’acqua, grillini e SEL stanno in queste ore accreditando l’idea di un Pd traditore della volontà popolare. Nulla di più fazioso e falso.
Parlano di un referendum che non si è mai svolto. Su cui gli italiani non sono mai stati chiamati a esprimere il loro parere. Un referendum che fu preventivamente bocciato dalla Corte Costituzionale, e pertanto non arrivò mai alla matita del popolo sovrano.
Loro confondono quanto gli Italiani hanno votato con un referendum che – effettivamente – avrebbe obbligato i Comuni ad affidare il servizio idrico integrato ad aziende di diritto pubblico (come qualcuno ha poi, legittimamente, scelto comunque di fare).
Un referendum mosso dalla cieca e ideologica convinzione -sostenuta da SEL e M5S- che ai cittadini l’acqua arrivi più pulita a seconda della forma giuridica dell’azienda che gestisce il servizio e non, invece, sulla base dell’efficienza e competenza degli amministratori, e la qualità della regolazione pubblica.
E che proprio per questo fu dichiarato illegittimo dalla Consulta.
I nostri emendamenti sanciscono la natura dell’acqua come bene naturale e diritto umano universale, chiariscono che tutte le acque sono pubbliche e che sono risorse scarse da utilizzare il modo efficiente.
Proprio sul criterio di efficienza, abbiamo in proposito registrato il voto contrario dei grillini, che evidentemente hanno un’idea diversa dalla nostra. Senza efficienza si hanno solo due cose: più spreco di acqua, e maggiori costi del servizio!
Per noi l’obiettivo primario, nel pieno rispetto del mandato referendario, è’ fare in modo che l’acqua sia realmente garantita a tutti, con un servizio di qualità, nel pieno rispetto delle direttive europee e dell’autonomia comunale e a costi contenuti inseriti e in tariffa e non sulla fiscalità generale. Questi sono i fatti, e per oscurarli i grillini danno vita al consueto show che non oscurerà il nostro lavoro e non ci spaventerà dall’ andare nella direzione di un servizio idrico garantito a tutti, efficiente e ambientalmente sostenibile, anziché attardarci nel dirigismo, nella difesa dei carrozzoni e dell’aumento delle imposte come loro vorrebbero”.

On. Enrico Borghi

TASSA SALUTE FRONTALIERI: non si deve versare nulla

TASSA SALUTE FRONTALIERI, il Governo chiarisce: “I frontalieri non devono versare nulla. Parlamento decisivo, chiaro segno di attenzione“.

Si è’ finalmente definita la questione relativa alla “tassa della salute” che i frontalieri italiani occupati in Svizzera rischiavano di dover pagare a seguito di una interpretazione amministrativa compiuta da alcune Asl della Regione Lombardia e della Provincia Autonoma di Bolzano. Ne danno notizia i deputati democratici Enrico Borghi, Chiara Braga, Mauro Guerra, Maria Chiara Gadda, Daniele Marantelli, Paolo Rossi, Angelo Senaldi, Gianmario Fragomeli, Veronica Tentori, già firmatari di una mozione votata dall’aula della Camera lo scorso 11 febbraio con la quale si chiedeva al governo “ad intervenire, per quanto di competenza, sospendendo ogni iniziativa di Stato, regioni e province autonome tendenti ad introdurre un’impropria modalità di pagamento da parte di lavoratori italiani occupati in Svizzera e per i titolari di pensione svizzera per il godimento delle prestazioni del Servizio sanitario nazionale”.

In questi giorni, i deputati democratici hanno incontrato più volte il viceministro all’economia e finanze, on. Luigi Casero, e il sottosegretario alla salute dott. Vito De Filippo, e proprio da loro oggi hanno ricevuto assicurazione che entro domani tutte le Regioni interessate riceveranno una circolare applicativa da parte del governo in tal senso.

La circolare chiarirà che i frontalieri italiani occupati, o che hanno esercitato nel passato un’attività dipendente, nei Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese non sono tenuti a versare ulteriori contributi al Servizio Sanitario Nazionale, in quanto ai sensi del vigente accordo tra Svizzera a Italia essi sono oggetto di tassazione alla fonte da parte Svizzera e una quota del gettito fiscale viene ristornato all’Italia secondo l’accordo internazionale.

“Siamo molto soddisfatti -commentano i deputati interessati- perché il Governo con questo chiarimento ha sposato integralmente la tesi sostenuta dal Partito Democratico; di fronte dell’emergere del problema chiarimmo da subito che non avremmo mai permesso un balzello di questa natura che ledeva il principio dell’universalità delle prestazioni per introdurre su volontà della Regione Lombardia un principio di erogazione del servizio legato al reddito individuale. È così è avvenuto“.

“Ringraziamo il viceministro Casero e il sottosegretario De Filippo per il lavoro che hanno svolto -concludono i parlamentari democratici- . Insieme abbiamo dato la giusta risposta all’importante comparto dei frontalieri, e dato un segnale ad una parte importante di nostri concittadini occupati all’estero che dopo anni di disattenzione oggi iniziano a ricevere risposte concrete da parte delle istituzioni”.

Legge di stabilità e collegato ambientale: le opportunità per il VCO. Incontro a Domodossola

Il gruppo parlamentare del PD unitamente al Partito Democratico del VCO, organizza un incontro pubblico sul tema: “legge di stabilità e collegato ambientale: le opportunità per il VCO”.
Il confronto si svolgerà venerdì 5 febbraio 2016 presso l’hotel Corona a Domodossola alle ore 21.00.
Interviene l’on. Enrico Borghi, Capogruppo PD Commissione Ambiente,territorio e lavori pubblici)
Partecipano:
Claudio Miceli (Segretario PD Domodossola),
Antonella Trapani (Segretario PD VCO),
Mariano Cattrini (Sindaco Domodossola),
Stefano Costa (Presidente Provincia VCO).
Documenti consultabili al link
http://www.camera.it/leg17/522ambien?tema=collegato_ambientale