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VCO, INDISPENSABILE LO STATO DI CALAMITA’

esondazione Lago Maggiore verbania“Gli eventi susseguitisi in questi giorni, e culminati con i tre clamorosi eventi dell’evacuazione dell’Ospedale Madonna del Popolo di Omegna e delle frane sulla SS34 del Lago Maggiore all’altezza dell’abitato di Cannero Riviera e  sull’abitato di Re oltre alle inondazioni diffuse del Lago Maggiore e del Lago d’Orta, impongono la proclamazione dello stato di calamità per la Provincia del Verbano Cusio Ossola, pesantemente danneggiata dalle precipitazioni di questi giorni. La puntuale attività che stanno conducendo in queste ore le istituzioni preposte, ad iniziare dalla Prefettura e dalla Provincia del VCO, potrà dare la dimostrazione oggettiva di questa richiesta che nelle prossime ore dovrà essere formalizzata dalla Regione Piemonte al governo. Le importanti dichiarazioni di oggi del Sottosegretario Graziano Del Rio, che ha annunciato sia la disponibilità della copertura finanziaria per le emergenze sia lo sblocco dal patto di stabilità per i Comuni danneggiati e coinvolti, aprono la strada al conseguimento di questo obiettivo che risulta essenziale e preliminare a qualsiasi attività di sgombero e di intervento a sostegno delle popolazioni locali colpite. A tale proposito, inoltrerò nelle prossime ore una specifica segnalazione alla Presidenza del Consiglio”.
Lo dichiara in una nota l’on. Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici.

L’ORDINANZA DEL SINDACO CARIGI E’ ILLEGITTIMA, INTERVENGA CHI E’ PREPOSTO

On. Enrico Borghi
On. Enrico Borghi

L’ordinanza n° 20/2014 emanata dal Sindaco di Beura Cardezza in data 23 ottobre 2014 è con ogni evidenza illegittima, e lede alcuni principi fondamentali sanciti dalla Costituzione.
Come noto, l’esercizio del potere di emanare ordinanze contingibili ed urgenti è permeato dal carattere dell’eccezionalità e sottintende al fatto che, per proteggere le esigenze della popolazione locale (in questo caso i cittadini del Comune di Beura Cardezza) non possano essere usati gli strumenti ordinari per sconfiggere la situazione di pericolo imminente e attuale che si è venuta a creare. Infatti, il presupposto della contingibilità ricorre quando si è in presenza di un evento inconsueto, accidentale, eccezionale e del tutto inaspettato da parte dei cittadini.
Nella propria ordinanza, il Sindaco di Beura Cardezza asserisce di esercitare la propria funzione “ai fini della tutela della salute della collettività locale”, e dispone erga omnes “il divieto di dimora e di stazionamento, anche occasionale, presso qualsiasi struttura di accoglienza, per persone prive di regolare documento di identità e di regolare certificato medico rilasciato dalla competente Unità Locale Socio Sanitaria attestante le condizioni sanitarie e l’idoneità a soggiornare” .
Il tutto partendo dalla premessa del “dilagare del virus dell’Ebola”, messo in connessione dal Sindaco nelle premesse dell’ordinanza con “il perdurare dell’operazione Mare Nostrum”. Come sostiene la giurisprudenza amministrativa, è ammissibile che il Sindaco possa emettere un’ordinanza con la finalità di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità dei cittadini, ma è altrettanto vero che in queste condizioni, peraltro eccezionali, il pericolo deve presentare una consistenza e una evidenza univoche e rilevanti, in modo che non è consentita neppure la prosecuzione dell’uso o dell’abitazione dello spazio.
Il Consiglio di Stato (sentenza n. 2109, del giorno 8 maggio 2007) ha precisato che è illegittima un’ordinanza contingibile e urgente con la quale il sindaco ordina di provvedere alla tempestiva esecuzione di tutti i necessari interventi, volti all’eliminazione dello stato di pericolo,” nel caso in cui l’amministrazione non abbiam condotto accertamenti istruttori idonei a comprovare l’effettiva sussistenza dei presupposti per adottare l’anzidetta ordinanza, non essendo stato dimostrato, in carenza di idonei atti istruttori, il reale ed effettivo pericolo per la pubblica incolumità”. Il potere del sindaco di emanare ordinanze contingibili ed urgenti permette anche l’imposizione di obblighi a fare carico dei destinatari, e in questo caso vi è l’obbligo NEI CONFRONTI DI TUTTI I CITTADINI –ivi compresi quelli di Beura Cardezza- di entrare, dimorare, stazionare e circolare sul territorio del comune medesimo muniti di “regolare certificato medico”, pena l’obbligo di doversi sottoporre entro 3 giorni a visite mediche che attestino che i soggetti in questione non siano affetti da “malattie infettive, quali ad
esempio la TBC, l’Ebola, la scabbia, l’epatite” .
L’esercizio di questo potere non può prescindere dalla sussistenza di un effettivo e concreto pericolo per l’incolumità pubblica, che deve essere opportunamente motivato con una istruttoria approfondita (T.A.R. Campania, Napoli, sezione V, sentenza n. 4992 del 11.05.2007). Anche il T.A.R. del Lazio, intervenuto sul punto, ha asserito che il quadro fattuale di riferimento deve sempre essere asseritamente conosciuto dall’Amministrazione, anche nei casi che richiedano un intervento immediato, tenuto conto che i pur brevi tempi imposti dall’esigenza di provvedere non esonerano l’Amministrazione (e in questo caso il Sindaco di Beura Cardezza) dall’attenta valutazione di tutte le circostanze comunque apprese nel corso dell’istruttoria (T.A.R. Lazio, Roma, Sezione II, sentenza 28.11.2007, n.11914. A proposito vedasi anche Consiglio di Stato, Sezione V, sentenza 28.06.2004, n. 4767).
Alla luce di tutto ciò, appare di tutta evidenza l’illegittimità dell’ordinanza del Sindaco di Beura Cardezza in quanto: 1. Non sussiste alcun rischio per la cittadinanza del Comune di Beura Cardezza, in quanto né in quel Comune né in tutto il territorio nazionale è in atto alcuna situazione di “dilagare del virus dell’Ebola” come nelle premesse asserite, né si registrano fenomeni di diffusione di malattie infettive quali quelle citate nell’ordinanza n° 20/2014 2. Non è stata compiuta dall’Amministrazione Comunale di Beura Cardezza nessuna istruttoria finalizzata alla dimostrazione di tale assunto, presupposto essenziale e fondamentale per la dimostrazione e la verifica dei requisiti di contingibilità ed urgenza; 3.
Per altri versi, tale ordinanza cagiona un danno evidente sia alla cittadinanza di Beura Cardezza che in generale alla collettività, che viene impedita nei propri diritti fondamentali di libera circolazione, subordinata dal Sindaco al possesso di un certificato medico che evidentemente ciascun cittadino deve dotarsi se ritiene di dimorare e stazionare nel territorio comunale di Beura Cardezza. Non sussistendo alcun requisito di urgenza e di indifferibilità, e non essendo stata compiuta nessuna istruttoria finalizzata a dimostrare le tesi circa la necessità di adozione di misure urgenti per il contrasto alla diffusione delle malattie infettive poste all’oggetto dell’ordinanza n° 20/2014 del Sindaco di Beura Cardezza, la predetta ordinanza si pone in evidente contrato con i precetti dell’articolo 16 della Costituzione, la quale assicura a ciascun cittadino italiano il diritto di “circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, salvo le limitazioni che la legge stabilisce in via generale per motivi di sanità o di sicurezza” e che “nessuna restrizione può essere determinata per ragioni politiche”.
La Costituzione, infatti, ha inteso chiaramente ripudiare l’uso indiscriminato –fatto a suo tempo dal regime fascista- delle misure di prevenzione personale, che potevano essere adottate in via discrezionale dall’autorità costituita, anche in base a semplici indizi o sospetti. Qualora si creasse il precedente, sulla base del quale ciascun Sindaco in maniera discrezionale, priva di alcun fondamento oggettivo scientifico, oggettivo, adottasse provvedimenti simili in qualità di ufficiale di governo, verrebbe lesa sull’intero territorio nazionale una garanzia essenziale per la cittadinanza.
Essendo l’ordinanza emessa dal Sindaco, quale ufficiale del Governo, essa appare certamente sindacabile dal giudice amministrativo con riferimento non solo a tutti gli aspetti concernenti la legittimità, ma anche i profili relativi alla sufficienza ed alla attendibilità istruttoria ovvero alla convenienza, opportunità ed equità delle determinazioni adottate, e nel caso di danno cagionato alla collettività ed alle persone destinatarie del provvedimento, unico responsabile risulta essere lo Stato, poiché il Sindaco agisce in qualità di ufficiale del Governo.
Alla luce di ciò, chiedo al Prefetto del Verbano Cusio Ossola e al Ministro dell’Interno di intervenire nella questione. In ogni caso, comunico pubblicamente che nei prossimi giorni mi recherò più volte all’interno del Comune di Beura Cardezza, e vi dimorerò, soggiornerò e stazionerò, PRIVO di qualsivoglia certificato medico. Attendo con ansia che la Polizia Locale di tale Comune mi si presenti di fronte e mi accompagni con la forza a sottopormi “a visite mediche presso la competente Unità Locale Socio Sanitaria allo scopo di verificarne le condizioni sanitarie, soprattutto in relazione all’eventuale presenza di malattie infettive, quali ad esempio la TBC, l’Ebola, la scabbia, l’epatite”, ovviamente a carico del bilancio del Comune medesimo vista la attuale pessima condizione delle finanze regionali sulle quali non è il caso di scaricare ulteriori oneri per inesistenti epidemie evidentemente presenti solo nella fantasia di qualcuno. Vogogna, 31 ottobre 2014

Enrico Borghi -Deputato della Repubblica-

Intimidazioni agli immigrati: sdegno e solidarietà dal PD

domodossola“Bruciate tutti” è la scritta comparsa nella notte davanti al cancello di Casa Letizia francescana, la struttura che dove sono albergati 15 migranti giunti a Domodossola nelle scorse settimane. Davanti al cancello di quella che un tempo fu la “Casa del fanciullo” è stata la lascaita anche una rudimentale bottiglia incendiaria, una molotov. Ad accorgersi del fatto il gestore del vicino bar ” la rivincita” al momento dell’apertura. Sul fatto indagano gli agenti del commissariato domese in collaborazione con i colleghi della Digos. In via San Francesco questa mattina sono arrivati anche gli uomini della scientifica. ” Un fatto che lascia l’amaro in bocca ” è stato il primo commento del direttore del Ciss Ossola. Mauro Ferrari avvisato di quanto successo si è precipitato all’alba a Casa Letizia. E’ il Ciss infatti a gestire la presenza dei migranti in Ossola. Inutile sottolineare come la notizia abbia destato clamore in città. Del resto a  Domodossola, a differenza di Verbania e Omegna, l’arrivo dei profughi – la scorsa primavera – aveva suscitato vivaci proteste.

“Atto di inaudita gravità. Occorre verficare al più presto la natura di questo gesto estremista “. Sono le prime parole di commento del sindaco domese, Mariano Cattrini, ai fatti successi nella notte nel quartiere della Cappuccina. Cattrni in viaggio verso Torino per impegni istituzionali spiega : ” siamo oramai in una situazione di degrado totale. Credo sia giunta l’ora di abbassare i toni e di smetterla di considerare gli immigrati come soggetti riprovevoli “. 

Il ritrovamento stanotte di una bottiglia incendiaria davanti alla casa dei Padri Cappuccini di Domodossola, con il corollario di assurde scritte inneggianti al nazismo, fa il seguito a fatti spiacevoli accaduti nei giorni scorsi nel centro migranti di Crusinallo.
Nell’esprimere – afferma il deputato PD Enrico Borghi – i sentimenti di vicinanza e solidarietà’ a tutti gli operatori che stanno svolgendo una azione importante nel quadro delle politiche di accoglienza e di sicurezza del nostro paese, desidero fare appello a tutti affinché’ su questi temi delicati ciascuno utilizzi senso della misura e atteggiamenti responsabili. Le legittime e naturali dialettiche politiche non possono sfociare in atti minacciosi ne’ costituire il brodo di coltura nel quale soggetti non rispettosi delle regole della democrazia passino dalle parole ai fatti.
Un sentimento di vicinanza anche alle forze dell’ordine che sono già’ all’opera per trovare i responsabili di simili atti, nella consapevolezza che esse sapranno garantire e tutelare gli Ossolani
solidali e responsabili.

PROVINCE ALPINE: CONFRONTO A VOGOGNA

montagna  e dintorniSi terrà al Castello Visconteo di Vogogna, venerdì 24 ottobre, alle ore 20.45 il primo confronto tra le tre “province alpine”, all’indomani del riconoscimento della specificità montana con la legge Delrio e del varo delle nuove amministrazioni dopo il voto
del 12 ottobre, per iniziare a delineare i contenuti del nuovo ente locale, la cui peculiarità legislativa sta facendo molto discutere. Sarà nell’ambito della rassegna “Montagna e Dintorni”, che i protagonisti politici, amministrativi e istituzionali dei nuovi enti si ritroveranno tutti insieme per la prima volta dando vita a un confronto che si preannuncia ricco di novità e certamente di livello nazionale.
Al confronto ossolano, infatti, hanno assicurato la loro partecipazione i presidenti delle “tre sorelle della specificità”, come recita il titolo della serata: Stefano Costa, presidente del Verbano Cusio Ossola, Luca Della Bitta, presidente di Sondrio, e Daniela Larese Fillon, presidente di Belluno.
Insieme a loro i tre parlamentari che a livello nazionale hanno lavorato per la nascita dei nuovi enti: l’on. Enrico Borghi, ossolano e “padrone di casa”, il senatore Mauro Delbarba, valtellinese, e l’on.
Roger De Menech, bellunese.
Interverrà anche il vicepresidente della Regione Piemonte, Aldo Reschigna, che detiene la delega agli enti locali e al bilancio.
Molto atteso anche l’intervento del dottor Giovanni Vetritto, dirigente del dipartimento affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La serata avrà il compito di entrare nel merito dei contenuti della riforma, che attribuisce alle tre province alpine di Sondrio, Belluno e Verbano Cusio Ossola una particolare condizione di autonomia amministrativa sulla base della caratteristica di montanità di tali territori, e di delineare attraverso quali strade sia possibile concretizzare il presupposto legislativo in un contesto economico-finanziario che vede una fortissima compressione della spesa pubblica e una serie di tagli a Regioni ed enti locali.

La Provincia del VCO è in condizioni di pre-dissesto

Stefano Costa, consigliere provinciale PD
Stefano Costa

La Provincia del Verbano Cusio Ossola è in condizioni di pre-dissesto,  e si rendono necessari provvedimenti straordinari di riequilibrio per assicurarne la prosecuzione delle attività.
E’ questo l’esito dell’incontro, tenutosi lunedì al Viminale a Roma, tra il massimo dirigente responsabile della finanza locale del Ministero dell’Interno, Dott. Giancarlo Verde, e il presidente della provincia del VCO, Stefano Costa, accompagnato nella circostanza dal deputato democratico On. Enrico Borghi.
La ricognizione compiuta sullo stato delle finanze provinciali ha consentito di effettuare un quadro completo e aggiornato della situazione dell’ente, che a fronte delle circostanze analizzate ha di fronte a sé, come unica possibilità per avviare un percorso di risanamento, la dichiarazione dello stato di pre-dissesto e l’avvio di provvedimenti straordinari di riequilibrio che sono stati oggetto degli approfondimenti con l’On. Borghi.
In particolare, al fine di assicurare la possibilità di non sospendere i servizi di pubblica utilità a cui è legata la sicurezza e l’incolumità della cittadinanza, sono stati studiati quattro provvedimenti straordinari che sarà cura dell’On. Borghi presentare nel percorso di approvazione del decreto “Sblocca Italia” e della legge di stabilità 2015, i quali darebbero all’ente la possibilità di garantire il servizio di sgombero neve e il servizio di riscaldamento scolastico.

Tali provvedimenti risultano essere:
1) la riduzione della sanzione per gli enti che non hanno raggiunto gli obiettivi di patto, limitandola al 3% delle entrate correnti (anziché commisurarla all’effettivo scostamento tra il risultato e l’obiettivo programmatico predeterminato);
2) la rateizzazione in 10 anni del pagamento di tale sanzione, e l’esclusione degli effetti finanziari corrispondenti dal patto di stabilità;
3) il rinvio di 5 anni nel pagamento dei mutui per gli enti locali che si ritrovano nelle procedure di pre-dissesto o di dissesto;
4) la manleva di fronte alla Corte dei Conti per i dirigenti degli enti locali che in tali circostanze assicureranno la sottoscrizione delle determine di liquidazione per i servizi di sgombero neve e riscaldamento scolastico.

L’incontro di stamattina ha consentito di chiarire che, anche in caso di procedura di pre-dissesto, la  Provincia del VCO potrà continuare ad operare per progetti ed interventi in conto capitale, assistiti da fondi europei, nazionali o regionali, senza che venga pregiudicata la capacità realizzatrice dell’ente sul versante degli investimenti.
Sulla scorta di tutto ciò, è intenzione del nuovo presidente della Provincia Stefano Costa adottare una specifica delibera nel corso del primo consiglio dell’ente ricostituito – fissata per il prossimo 3 novembre – nella quale evidenziare che, alla luce di tali circostanze, è possibile non sospendere i servizi di pubblica utilità, al fine di garantire l’incolumità della cittadinanza e i servizi minimi essenziali in materia di viabilità, pulizia neve e riscaldamento scolastico.
Dice il Presidente Costa“la situazione permane difficile ma corre l’obbligo di ringraziare l’On. Borghi per aver promosso questo incontro che, se non altro, consente ancora un margine di doverosa azione alla politica. Intendo ora condividere al più presto le soluzioni prospettate con i consiglieri provinciali e con tutti i sindaci, affinché si possano mettere in atto scelte e determinazioni concertate con il territorio che vadano, prima di tutto, nella direzione di una ferma salvaguardia dei servizi primari in un momento così delicato di avvicinamento della stagione invernale che metterà alla prova la tenuta unitaria di tutti gli enti pubblici della nostra provincia”.

A tale proposito, l’onorevole Enrico Borghi ha affermato: “la situazione della Provincia è oggettivamente complicata, e da oggi – grazie a questa ricognizione effettuata dal presidente Costa insieme con i vertici del Viminale – ci mettiamo al lavoro a testa bassa per assicurare l’adozione di quei provvedimenti legislativi straordinari che consentano all’ente di scavallare finanziariamente l’anno garantendo i servizi essenziali. Credo che ci siano già le condizioni per intervenire su alcuni aspetti sin dal decreto Sblocca Italia che è in queste ore alla Camera. Penso che sarà importante, a tale proposito, il confronto che potremo avere a Verbania il prossimo mercoledì con il sottosegretario agli Interni on. Giampiero Bocci, con il quale proseguiremo e approfondiremo sul campo quanto oggi fatto a Roma con le strutture tecniche del ministero”.

Comunicato Provincia del VCO