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Lavoro per i giovani. Nuove opportunità

Garanzia-Giovani

Il partito democratico con la collaborazione del gruppo parlamentare della Camera, su iniziativa dell’On.Enrico Borghi, venerdì 4 luglio alle ore 20.30 presso Palazzo Pretorio di Vogogna, organizza il primo di una serie di incontri aperti ai cittadini, alle categorie economiche sociali e agli amministratori locali, per discutere e approfondire alcune delle riforme più significative già approvate o in via di approvazione dal Parlamento in questa legislatura .
Il tema in discussione venerdì 4 luglio sarà l’analisi delle prospettive e delle novità della “Garanzia Giovani”. Si tratta del Piano Europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi Membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, che saranno investiti in politiche attive di orientamento, istruzione e formazione e inserimento al lavoro, a sostegno dei giovani che non sono impegnati in un’attività lavorativa, né inseriti in un percorso scolastico o formativo (Neet – Not in Education, Employment or Training).
Saranno presenti all’incontro oltre all‘On. Enrico Borghi, Capogruppo Pd in Commissione Ambiente, Il Vice Presidente della Regione Piemonte, Aldo Reschigna, il Presidente Intergruppo dei Giovani Parlamentari, On. Anna Ascani, e il segretario provinciale del Partito Democratico, Antonella Trapani.

http://www.garanziagiovani.gov.it/Pagine/default.aspx

http://www.lavoro.gov.it/Priorita/Pages/Giovani.aspx

https://www.garanziagiovanipiemonte.it/novita

Riconoscimento al territorio del Vco della fiscalità compensativa: voto al Senato.

Enrico Borghi
Enrico Borghi

L’aula del Senato, con 224 voti favorevoli, 4 contrari, 5 astenuti, ha votato una mozione a firma Pd-Lega Nord-Ncd che impegna il governo “ad attuare un sistema fiscale di compensazione e competitività’ per i territori della Lombardia e del Verbano Cusio Ossola di confine con la Svizzera, introducendo norme atte a stabilire uno speciale regime fiscale e amministrativo mitigato e semplificato per le attivita’ economiche, al fine di compensare il divario compensativo esistente”.
Il provvedimento viene salutato con favore dal deputato Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera che osserva: ” Lentamente ma progressivamente il tema della specificità’ dei territori montani confinanti con i paesi esteri va facendosi strada nelle aule parlamentari.
Dopo il varo della riforma degli enti locali, che ha riconosciuto l’autonomia amministrativa di Vco, Sondrio e Belluno, questo provvedimento ora apre la strada per affrontare la materia più’ delicata ed essenziale: quella fiscale. E’ evidente che in assenza di provvedimenti, i nostri territori di confine stanno perdendo di competitività’ e quindi di conseguenza diminuisce il gettito fiscale per lo Stato.
E’ quindi interesse di quest’ultimo intervenire con provvedimenti ad hoc per trattenere dentro i confini italiani imprenditoria e forza lavoro che diversamente va altrove, con perdita di ricchezza locale. Per questo lavoreremo, dopo questo voto, con il governo che è’ stato appositamente delegato dal Parlamento in tal senso nei mesi scorsi.
Nel frattempo, propongo al candidato Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino di individuare nel Vco una delle aree pilota per il progetto ‘burocrazia zero’ che ha in mente per aiutare la ripresa economica: un giusto coordinamento tra le azioni regionali e una fiscalità’ compensativa statale può’ essere il mix vincente per dare risposte alla crisi produttiva del nostro territorio”

Ufficio stampa PD VCO

Varata la riforma enti locali: l’autonomia amministrativa del Vco e’ legge della Repubblica

vcoCon 26o voti favorevoli, 158 contrari e 7 astenuti l’aula di Montecitorio ha definitivamente varato la riforma degli enti locali, che contiene il riconoscimento storico dell’autonomia amministrativa per le province interamente montane e confinanti con Paesi esteri (Vco, Sondrio e Belluno).
Su questo punto, ieri il dibattito aveva conosciuto un ultimo sussulto, in quanto un emendamento presentato dai deputati Russo e Centemero di Forza Italia, e poi appoggiato da Fratelli d’Italia e Lega Nord, mirava a sopprimere la specificità’ delle province montane.
L’emendamento è’ stato poi bocciato a larga maggioranza dall’aula della Camera, spianando così’ la strada al definitivo riconoscimento della peculiarità’ dei territori alpini nel testo finale.
“Abbiamo dovuto sudare fino al termine -commenta l’on. Enrico Borghi, autore insieme con gli onorevoli Bressa e De Menech dell’emendamento per l’autonomia delle province montane- e ora abbiamo raggiunto un risultato davvero storico. La trasformazione della Provincia in agenzia di servizio del Comuni, dotata di autonomia amministrativa e di funzioni proprie, va nel senso di aumentare l’efficacia della pubblica amministrazione locale, ridurre drasticamente i costi della politica ed evitare contrasti e sovrapposizioni come spesso e’ accaduto in questi anni tra Comuni e Provincia. E la previsione della specificità’ e dell’autonomia amministrativa per le province montane consente di avere poteri e funzioni per governare le esigenze del territorio.
Dopo questo risultato, oggettivamente autonomistico e rispettoso delle peculiarità’ locali, ora si apre la battaglia con Torino per la legge regionale di attuazione, e su questo il territorio del Vco si deve organizzare come vera e propria lobby territoriale per ottenere dal prossimo Consiglio Regionale ciò’ che dovrà’ fare e che da oggi rientra nei propri diritti” .
Di rilievo, nel testo, anche la possibilità’ del terzo mandato per i sindaci dei comuni sotto i 3.000 abitanti, il ripristino della giunta nei comuni sotto i 1.000 abitanti e la determinazione dei consiglio comunali in 10 componenti nei comuni fino a 3.000 abitanti ( con giunta da due assessori) e in 12 da 3.000 a 10.000 (con giunta da 4 assessori).

PD VCO

Decreto Del Rio: riconosciuta la specificità montana al VCO

Il riconoscimento borghidella specificità montana è un risultato storico per i nostri territori” affermano congiuntamente il senatore Mauro Del Barba e i deputati Roger De Menech e Enrico Borghi, a seguito dell’approvazione in Senato del disegno di legge Del Rio sull’abolizione delle Province.
“Questa riforma riconosce e tutela le specifiche esigenze dei territori montani di Sondrio, Belluno e Verbano-Cusio-Ossola e assegna ai loro organi di coordinamento maggiori competenze e funzioni. Fin dai primi giorni di questa legislatura ci siamo battuti perché le nostre province non seguissero il destino di tutte le altre: questo non per questioni campanilistiche o di bandiera, ma perché siamo convinti che i territori interamente montani abbiano necessità di una governance differente, capace di tenere conto delle specifiche particolarità di queste zone”, hanno dichiarato i tre parlamentari del Partito Democratico.
“In tanti, in questi mesi, hanno remato contro questo importante progetto di riforma” ha spiegato il senatore morbegnese Mauro Del Barba. “La nostra posizione, invece, è sempre rimasta coerente con quanto ci siamo prefissati: ritagliare, all’interno di una normativa-ponte che condurrà a una riforma costituzionale (che abolirà in modo definitivo le province), una disciplina speciale che riconosca e tuteli i territori di confine interamente montani, troppo spesso “dimenticati” all’interno dei grandi processi nazionali”.
“Ora è arrivato il momento di cogliere quanto il disegno di legge ci ha riconosciuto: se le cose restano soltanto sulla carta, sarà tutto lavoro e inutile. Io credo, invece, che come territorio e come cittadini, dobbiamo dare un segnale forte. Non vogliamo solo più autonomia, ma siamo anche in grado di gestirla al meglio, maturi abbastanza per avviare un processo autonomo di riordino amministrativo. Come dire – ha concluso Del Barba – la cornice ora c’è, non abbiamo scuse: ora tocca a noi disegnare il nostro territorio come merita“.
“Si tratta di un risultato storico” ha aggiunto il deputato ossolano Enrico Borghi “che consente alle realtà montane e alpine di potersi costruire un’autonomia amministrativa per cooperare e competere con le aree confinanti. Fin qui eravamo costretti a rincorrere Stato e Regioni: oggi invece viene assicurata ai nostri territori una specifica autonomia amministrativa. Dopo 20 anni di chiacchiere federaliste, un solo anno di governo a guida PD ha saputo dare risposte concrete alle terre alte alpine. Ora si apre la strada dell’attuazione, ma intanto è stata davvero scalata una montagna”.
“È la prima volta che una legge di questa portata, che va a riformare l’ordinamento amministrativo impattando sull’intero territorio nazionale, riconosce il diritto delle aree interamente montane a forme specifiche di autonomia e trattamento” ha concluso il deputato bellunese Roger De Menech. “Come deputati e senatori delle aree montane ora continueremo nella rivendicazione di una maggiore considerazione da parte dello Stato delle nostre specificità, perché ci vengano riconosciuti gli strumenti e le risorse indispensabili per sopperire ai vari gap di competitività dei nostri stupendi e “difficili” territori. Credo dunque che questo sia solo il primo passaggio di una lunga serie, un punto di partenza e non di arrivo”.

 

POSITIVA INIZIATIVA DELL’ON. BORGHI: I CONSORZI SOCIOASSISTENZIALI NON SARANNO CHIUSI

no ai tagli alla sanita e ai cissIl Governo è pronto a rimettere mano alla normativa, e a garantire la sopravvivenza dei consorzi tra enti locali per la gestione dei servizi socio-assistenziali, abrogati da una disposizione contenuta all’interno della legge di stabilità 2014.
E’ questo l’esito dell’interpellanza urgente che il Partito Democratico ha presentato alla Camera dei Deputati, e che è stata illustrata stamattina nell’Aula di Montecitorio dal primo firmatario del provvedimento, l‘on. Enrico Borghi.
Il deputato piemontese, che ha parlato anche a nome dei 31 parlamentari democratici che insieme con lui hanno sottoscritto l’interpellanza, ha ricordato come la materia dei servizi socioassistenziali sia “delicatissima” coinvolgendo famiglie, popolazioni bisognose, fasce di età complicate, e la
situazione del comparto è stata acuita da fattori concomitanti propri degli ultimi anni: da un lato il costante aumento delle richieste di auto e di prestazioni (figlie della crisi economica e sociale) e
dall’altro il costante taglio dei trasferimenti da parte di Stato e Regioni.
Borghi ha definito “un intervento in tackle scivolato che fa cadere il settore nella confusione normativa più assoluta” la disposizione inserita in legge di stabilità che, abolendo la non applicazione della soppressione dei consorzi di funzione alle istituzioni socio-assistenziali, educative e culturali, getta i Comuni e le Regioni nel caos. “E come nel gioco dell’oca, che ogni tanto si riparte dal via -ha osservato l’on. Borghi- e ci sarebbe da chiedersi perchjè e chi ha infilato in legge di stabilità questa norma di soppiatto. Ma in ogni caso per noi il punto chiave è un alto: e cioè dare continuità al sistema. Serve molta cautela, perché qui in tal modo sono a rischio
l’interruzione di servizi essenziali e un aumento di costi (in quanto smontare e rimontare costa più che trasformare”).
“Il Pd -ha concluso Borghi- ritiene che la riorganizzazione compiuta del settore debba avvenire in modo organico attraverso il ddl Delrio in queste ore all’esame del Senato, e per questo la nostra richiesta di mantenere l’attuale situazione non è in funzione del congelamento dello status quo, ma per accompagnare il processo di riforma senza cesure, incertezze e interruzioni del servizio che andrebbero certamente a scapito degli utenti e dei cittadini più deboli della nostra Repubblica”.
Di seguito la risposta integrale fornita in aula dal sottosegretario al lavoro, on. Teresa Bellanova, con la quale il governo dichiara “la più ampia disponibilità a valutare soluzioni normative” alla problematica segnalata.

“Interpellanza urgente n. 2-00436 On.li Borghi ed altri.
Seduta 21 marzo 2014, orario da definire – Camera dei deputati.
Passo ad illustrare l’interpellanza con cui l’On Borghi pone all’attenzione del Governo gli effetti
che le disposizioni introdotte dalla legge di stabilità per il 2014 hanno determinato sui consorzi
socio-assistenziali.
Come ricordato dall’On. Interpellante, la legge n. 328 del 2000 prevede, ai fini della gestione
unitaria del sistema locale dei servizi sociali, la costituzione di ambiti territoriali – di norma
coincidenti con i distretti sanitari già esistenti – centrati sull’esercizio associato tra i comuni delle
funzioni sociali. Tra gli strumenti per favorire il riordino del sistema integrato di interventi e servizi
sociali, la citata legge 328 aveva previsto la definizione dei “piani di zona”, adottati attraverso
accordi di programma tra i comuni associati, d’intesa con le aziende sanitarie locali e in coerenza
con i piani regionali.
La programmazione sociale e socio-sanitaria risulta dunque articolata a livello locale attraverso
associazioni interistituzionali previste dalla richiamata legge quadro del 2000. Peraltro, nel corso
degli anni questa articolazione territoriale si è progressivamente consolidata e rafforzata. Il decretolegge
n. 95 del 2012 (c.d. di spending review) nel prevedere l’obbligo per le regioni e gli enti locali
di sopprimere i consorzi di funzioni tra gli enti locali – introdotto per la prima volta dalla legge n.
191 del 2009 -, aveva tuttavia escluso da tale obbligo gli enti e le istituzioni che gestiscono i servizi
socio-assistenziali.
Successivamente, la legge di stabilità per il 2014 ha invece rimosso tale esclusione, con la
conseguenza che le misure di razionalizzazione introdotte per garantire il contenimento della spesa
pubblica trovano adesso applicazione anche con riferimento ai consorzi socio-assistenziali.
Evidentemente l’intervento operato dalla legge n. 147 del 2013 non ha certamente la finalità di
mettere in discussione il sistema integrato di interventi e servizi sociali delineato ed introdotto dalla
legge quadro sull’assistenza n. 328 del 2000.
E tuttavia occorrerà individuare, in particolare a livello territoriale, le modalità più idonee a
garantire, sulla base della legislazione vigente, l’esercizio delle funzioni socio-assistenziali
individuando, a tal fine, nuovi strumenti e modelli organizzativi coerenti con i principi indicati dalla
legge n. 328 del 2000 e nel rispetto degli attuali vincoli di finanza pubblica.
Nel prendere atto delle determinazioni assunte dal Parlamento con la recente approvazione delle
disposizioni innanzi richiamate, vorrei tuttavia confermare la più ampia disponibilità del Ministero
che rappresento a valutare soluzioni normative che – nella direzione auspicata dall’On.le
interpellante – consentano di garantire nuovamente “l’esistenza” dei consorzi socio-assistenziali. In
tal senso, occorrerà verificare se le misure di contenimento adottate abbiano finora prodotto
riduzioni di spesa per valutare eventuali soluzioni alternative ai risparmi già conseguiti.”

Legge elettorale: salvaguadare le province montane del Vco, Sondrio e Belluno.

borghiE’ stato accolto come raccomandazione dal Governo nella seduta dell’11 marzo l’ODG a firma Enrico Borghi e Roger De Menech che impegna il Governo, in sede di attuazione della delega per la determinazione dei collegi plurinominali, a salvaguardare le caratteristiche dei territori provinciali del Vco, Sondrio e Belluno in forza della loro specificità montana.
E’ un primo importante risultato – commenta il parlamentare ossolano – che mira a garantire la necessaria rappresentatività alle tre province montane che, per la loro peculiare ed unica caratteristica di confinare per la quasi totalità del loro territorio con stati esteri e Regioni a Statuto Speciale, occorre evitare che vengano aggregati all’interno di collegi plurinominali particolarmente estesi in termini di popolazione, che non garantirebbero un’adeguata rappresentanza territoriale.”
I territori delle tre Province – continua Borghi – presentano notevoli problemi legati alla loro conformazione montana, non garantire una loro rappresentanza significherebbe cancellare la possibilità per interi territori e le loro comunità locali di portare in Parlamento le loro esigenze ed i loro diritti.”
Nel documento accolto dall’esecutivo (rappresentato dal Ministro per i rapporti con il Parlamento e le Riforme On. Maria Elena Boschi) si fa chiaro riferimento alle particolari caratteristiche di tali territori, e alla loro affinità con le realtà della Valle d’Aosta, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia che hanno ottenuto tali garanzie in forza delle previsioni costituzionali. “Chiederò – conclude il parlamentare democratico – al Consiglio Provinciale del VCO e a tutti i comuni del territorio di esprimersi con un apposito ODG a sostegno di tale posizione, al fine di conferire forza alla necessità di assicurare in futuro, a prescindere dalle dinamiche politiche, la rappresentanza del VCO anziché un suo annacquamento in realtà più ampie”. “Dobbiamo tutelare tali prerogative per evitare quanto sta accadendo nella Regione Piemonte, dove la rappresentanza dei nostri territori è affidata al buon cuore dei candidati presidenti e non alle garanzie della legge, con evidente sfregio di un elementare principio di uguaglianza del voto e della rappresentanza