L’esclusione del presidente uscente Massimo Bocci dalla terna per la nuova presidenza del Parco Nazionale Valgrande rappresenta un sorprendente doppio errore.
Un errore per non aver riconosciuto la validità di un lavoro delicato e significativo, oltre che ampiamente riconosciuto, che ha portato il Parco ad ampliarsi su 5 comuni con un percorso concertato che ora priva i Sindaci di un interlocutore riconosciuto dal territorio e apprezzato per il lavoro di questi anni.
Un ulteriore errore consiste nel blitz compiuto all’interno della maggioranza di governo, escludendo da ogni confronto o informazione il Partito Democratico. In ogni caso, una scelta la cui paternità deve venire a galla pubblicamente e che indebolisce l’ente e la sua azione. Vedremo come il Parlamento si esprimerà quando sarà chiamato a votare sulla scelta.
Onorevole Enrico Borghi
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Strategia Aree Interne: 12 milioni di Euro per l’Unione Montana della Valle Ossola. Determinante il lavoro negli anni del PD al Governo e dell’onorevole Borghi
Si è finalmente conclusa, in questi giorni, la fase istruttoria avviata tre anni fa dalla Regione Piemonte per portare a compimento l’iter per la realizzazione della Strategia Aree Interne individuate nel territorio regionale, tra cui anche la nostra Unione Montana della Valle Ossola.Un percorso che ebbe inizio a suo tempo con il Ministro Barca durante il Governo Monti, proseguito poi con determinazione con i successivi Governi a guida PD ed in cui il nostro Partito ha creduto molto sin dai suoi albori.L’importo totale assegnato di 12 milioni di euro (di cui 6.950.000 euro erogati dalla Regione attraverso fondi strutturali europei, 3.740.000 dallo Stato attraverso la Legge di stabilità e 1.337.500 di risorse pubbliche locali) permetterà di finanziare e realizzare importanti interventi utili ai territori delle aree montane ridando loro giusta centralità e servizi a supporto dei cittadini e delle attività produttive che vi operano.Ci preme ringraziare tutti gli Amministratori dell’Unione che hanno dato un apporto determinante alla Regione per la realizzazione tecnica dell’istruttoria e l’On. Enrico Borghi per l’impegno profuso negli anni, sia in qualità di parlamentare che di consigliere speciale per l’attuazione della Snai, che ha permesso di giungere oggi finalmente alla fase di avvio degli interventi per il territorio Ossolano.
Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale PD VCO
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Alluvione: emendamento PD di Borghi e Gribaudo, con il voto in Commissione di maggioranza e opposizione, stanzia 100 milioni di euro.
Con il voto unanime della commissione bilancio della Camera dei Deputati, è stato approvato l’emendamento (firmato da tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione) che assorbe la proposta di Enrico Borghi e Chiara Gribaudo in materia di danni causati dagli eventi alluvionali.
Per il 2021, vengono stanziati 100 milioni per gli eventi alluvionali per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza negli anni 2019/2020, e ovviamente anche la Regione Piemonte beneficerà di questi fondi in ragione delle istanze che verranno avanzate dalla Giunta Regionale al Dipartimento della Protezione Civile.
L’on. Enrico Borghi segnala che “di aver espresso in sede di intervento in aula il ringraziamento a tutte le forze politiche. Penso sia stata scritta una bella pagina di impegno parlamentare, dando risposte concrete ai territori colpiti.”
L’on Chiara Gribaudo sottolinea come “con Enrico Borghi abbiamo lavorato in silenzio dialogando con i ministeri e cercando consenso trasversale. Dopo settimane di annunci a vuoto e di emendamenti fasulli di Salvini e della Lega, di insulti e di accuse di ‘tecnicismo’, rispondiamo con la sostanza e portiamo a casa soldi veri. Saranno Alberto Cirio e la sua giunta a doverli gestire: le istituzioni devono lavorare seriamente insieme quando ci sono di mezzo i bisogni del territorio e delle nostre popolazioni provate. Non mi iscrivo fra chi vive di annunci o di urla. Con il lavoro serio, costante e continuo, nel cuore della notte di un sabato sera si vota un emendamento che rende giustizia a quella “fatica”. Con buona pace di chi preferisce la propaganda di bassa lega.”
“Un grande lavoro – conclude la Segreteria provinciale del Partito Democratico Alice De Ambrogi – quello svolto da Enrico Borghi e Chiara Gribaudo, fatto in silenzio con perseveranza e serietà sino al raggiungimento degli obiettivi che marca una sostanziale differenza con la Giunta regionale piemontese che soffre di ‘annuncite’, tante chiacchiere e pochi fatti. I tempi in cui viviamo vedono, purtroppo, vedono l’aggravarsi e il ripetersi più frequentemente di episodi alluvionali molto gravi che, come quello di questo autunno, mettono in ginocchio famiglie, aziende e territori. Importante prendere le contromisure con concretezza come avviene con questa misura, con risorse adeguate e politiche di prevenzione”.
Comunicato Stampa PD VCO
Foto da vcoazzurratv.it
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Concessioni idroelettriche: legge regionale centralista e confusa,serve altro
Abbiamo letto la proposta di legge che la maggioranza a trazione leghista ha depositato sulla questione “grande idroelettrico”. Occorre distinguere tra le dichiarazioni che i rappresentanti leghisti fanno sul tema, sempre intrise di demagogia, e i contenuti delle proposte giuridiche, che vanno nella direzione opposta a quanto da loro sostenuto in materia di territorio.
La riforma che il Piemonte si appresta a varare è tutt’altro che “storica”. Al contrario, è una norma pasticciata, confusa e contraddittoria, che traduce sul piano giuridico il “decreto semplificazioni” varato dal governo gialloverde con un continuo e sommario rimando a successivi atti amministrativi che dovranno disciplinare in dettaglio quello che in realtà dovrebbe fare la norma.
Di fatto, il Consiglio Regionale si spoglia di ogni competenza, riprendendo i contenuti di una errata disciplina nazionale e rimandando tutto a successivi regolamenti o atti di giunta, non legiferando nell’esercizio di una competenza sulla quale ha preteso di voler avere una esclusività.
Nel merito, poi, la tanto declamata “attenzione al territorio” scompare letteralmente.
Il disegno per la gestione dell’idroelettrico proposta in questo disegno di legge è semplice: la Regione Piemonte costituisce società miste pubblico-private (con quali privati? mistero), e poi si auto attribuisce la gestione delle concessioni. Mantenendosi ovviamente in bilancio i canoni concessori, ed escludendo del tutto gli enti locali, i comuni, i territori dal processo. Altro che mercato, innovazione e ritorno ai territori.
I leghisti hanno passato l’estate ad attaccare il Pd, accusandolo di essere connivente con i concessionari, ed ora mettono sul campo un testo che da un lato apre a una confusione gestionale e dall’altro spalanca ai privati (anche stranieri, con buona pace del sovranismo) la possibilità di impossessarsi del business dell’idroelettrico emarginando del tutto i territori.
La nostra idea è diversa. Noi siamo per una corretta sussidiarietà nel settore, con lo Stato che assicura la garanzia di tenuta del sistema, le Regioni che pianificano, legiferano e svolgono le gare (e se vogliono, come nel caso del VCO in forza della sua specialità, attribuendo specifiche funzioni alla Provincia) e non gestiscono, e i Comuni che partecipano direttamente ai benefici del rinnovo concessorio sia attraverso il sistema dei canoni sia con la partecipazione alle gare con proprie municipalizzate. Il beneficio dell’idroelettrico deve andare direttamente ai territori per il tramite dei Comuni, non fermarsi a Torino in pancia a misteriose società miste.
Qui, invece, si ripropone il modello sovietico e super centralista già voluto a tutti i costi dalla Regione Lombardia, e che avrà un unico, sicuro effetto: il blocco del sistema, tra ricorsi dei concessionari uscenti e conflitto di competenze tra Stato e Regioni.
Una confusione che richiede, una volta di più, una modifica della normativa nazionale.
Alice De Ambrogi
Segretaria provinciale PD
Onorevole Enrico Borghi
Ospedale unico Vco: a Roma confermate le risorse per Ornavasso, Regione Piemonte non ha dato nessuna comunicazione contraria al Ministero in più di un anno dall’annuncio dell’ipotesi Domodossola
Ha del clamoroso la notizia emersa nelle ultime ore dal Ministero della Coesione Territoriale. Da una comunicazione ufficiale pubblicata sul sito del Ministero, nell’aggiornamento delle risorse allocate sui fondi FSC (Sviluppo e Coesione),è emerso come siano stati formalmente stanziate le risorse economiche per la realizzazione del nuovo ospedale Unico di Ornavasso, ad oggi disponibili per Regione Piemonte per poter essere utilizzate nella realizzazione del nuovo presidio ospedaliero.
“Ad oggi, a un anno di distanza dall’annuncio rispetto alla volontà regionale di realizzare un nuovo ospedale nella piana tra Domodossola e Villadossola – commenta l’On. Enrico Borghi – nessuna comunicazione ufficiale, nè nessun tipo di atto, sono stati inviati da Regione Piemonte per smentire l’opzione Ornavasso. Ovviamente, e giustamente, il ministero è andato avanti con la allocazione delle risorse statali, che ora sono ufficialmente a disposizione della Regione e del territorio. Da oggi, insomma, i 60 milioni dello Stato per il nuovo ospedale del VCO sono ufficialmente sul tavolo. La vicenda è paradossale, agli annunci non è seguito nessun tipo di atto concreto dall’assessorato alla Sanità della Regione Piemonte e, per di più, ad oggi le risorse sono già stanziate e non vengono spese per un’opera di fondamentale importanza per il nostro territorio.”
“Icardi e la Giunta Regionale facciano immediata chiarezza sulla vicenda – conclude il parlamentare Ossolano – ad oggi la sensazione è che l’unica cosa che a Torino hanno pensato di fare è quello di buttare la palla in tribuna, facendo perdere tempo e risorse per non dover affrontare i problemi della sanità del Verbano Cusio Ossola. Col rischio, in caso di inazione, di perdere queste risorse qualora una volta impegnate non venissero spese “
Apertura frontiere, Borghi: “Al lavoro per apertura europea, la Lega si rivolga ai sovranisti svizzeri per aprire i confini”
Apertura frontiere, Borghi (PD): “Al lavoro per apertura europea, la Lega si rivolga ai sovranisti svizzeri per aprire i confini”
“Il Governo italiano è al lavoro per evitare che si costruiscano corridoi turistici che escludano l’Italia – dichiara Enrico Borghi , deputato e segretario d’aula PD a Montecitorio – l’obiettivo è la riapertura delle frontiere tra i Paesi europei il 15 giugno. I negoziati con gli altri Paesi sono in corso. Vogliamo assolutamente evitare accordi bilaterali che possano danneggiare le economie fortemente integrate delle zone di confine o penalizzare un settore come il turismo che invece ha bisogno di un forte rilancio. Voglio fare inoltre chiarezza per quanto riguarda il confine con la Svizzera – precisa Borghi – se i dati rimangono questi, dal 3 giugno l’Italia riaprirà le sue frontiere e quindi coloro che hanno propri congiunti in Italia potranno tornare ad incontrarli senza dover effettuare la quarantena. In questo senso, nelle prossime ore lavoreremo con le autorità svizzere per trovare soluzioni condivise. Anche perché nei comuni di confine italiani la situazione è pienamente sotto controllo. Se la Lega, come si legge, condivide con noi l’esigenza di una apertura rapida della frontiera Italo-elvetica, non sbagli indirizzo: è ai loro amici sovranisti svizzeri che si devono rivolgere, perché l’Italia la propria parte l’ha fatta e la sta facendo”.