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Comunicato stampa di replica a SEL sulla sicurezza del Toce

A seguito del recente comunicato di SEL, che critica apertamente ed in modo piuttosto polemico, le ordinanze emesse dal Sindaco Borghi in materia di pulizia e SICUREZZA del fiume Toce, il circolo del Partito Democratico di Vogogna ritiene con questo comunicato, di poter contribuire allachiarezza di informazione, ed a sbarrare la strada a facili e peraltro ingiustificati commenti.
Non si capisce come, un movimento politico come Sinistra Ecologia e Libertà, solitamente attento alle esigenze dei cittadini, possa definire la situazione attuale del fiume Toce una “presunta pericolosità”.
Limitandoci ad esaminare la situazione nel comune di Vogogna, si evince come dall’alluvione del 2000 ad oggi il livello del fiume si sia elevato in più punti pericolosamente ed in particolare nella zona compresa fra il ponte della Masone e lo sbarramento di Prata, sia cresciuta
abbondante vegetazione composta di piante anche di discrete dimensioni.
Avendo noi segnalato la cosa ancora prima che si muovesse la macchina amministrativa comunale (in un comunicato del 15-11-2010 che potete leggere a questo link )  ci sentiamo di dare tutto il nostro appoggio all’operato del sindaco Borghi.
L’ordinanza emessa nei confronti di AIPO (n.49 del 2/11/11) , come la precedente emessa nei confronti della Regione per la pulizia del Rio Chiesa , ci sembra chiara, precisa e totalmente condivisibile sia nel merito che nello spirito. Il ricorso presentato da AIPO ci sembra tutt’altro che dovuto!…a meno che Sinistra e liberta non sia felice (così pare dal comunicato) che i soldi pubblici vengano investiti in pratiche legali anziché nella realizzazione di opere di sicurezza fluviale aspettate da anni dai cittadini di Vogogna.
Ricordiamo che il sindaco è la massima autorità di protezione civile all’interno del comune, ed è proprio su tale presupposto che si basa l’ordinanza. Comunque attendiamo fiduciosi l’esito del ricorso, ben sapendo che in caso di accoglimento del medesimo da parte del TAR , l’AIPO dovrà assumersi tutte le responsabilità del caso…della serie…se dovesse accadere qualcosa che non ci auguriamo, chi “detiene la competenza esclusiva in materia di autorizzazioni” ne dovrà totalmente rispondere.
Ci teniamo a segnalare anche che a supporto delle ordinanze del sindaco, sono scesi in campo direttamente i cittadini sottoscrivendo una petizione che ha raccolto in brevissimo tempo più di 500 firme.
Infine riteniamo alquanto inopportune alcune uscite del Sig. Di Bari, anche espresse attraverso altri enti (il sindacato???) che con la situazione pulizia fiumi hanno sicuramente poco a vedere. Ricordiamo ai più che il Di Bari risulta dipendente regionale addetto proprio alla materia… Giusto difendere le proprie competenze professionali, ma non a discapito DELLA SICUREZZA DEI CITTADINI!!
Ancora a Vogogna stiamo aspettando di conoscere “le innumerevoli fonti di finanziamento” ( da articolo pubblicato su Eco Risveglio l’8 dicembre 2011- Fiumi in Piena Rumore per Nulla) che sempre il Di Bari dava per scontate… attendiamo il prossimo comunicato di SEL per conoscerle.
Per il circolo del PD Vogogna
Il Segretario di circolo – Davide Cantamessa

Enti locali: le proposte del PD in un incontro pubblico venerdì 10 febbraio ad Omegna

Confronto con le forze del territorio, amministratori, categorie economich e sociali, sulla proposta di disegno di legge regionale presentato dal gruppo consigliare del Partito Democratico in materia di enti locali. Venerdì 10 febbraio 2012 alle ore 20.45 presso il Forum ad Omegna verranno presentate le proposte di riforma del Partito Democratico piemontese.  Cliccando qui potete leggere la [download id=”92″]
Ad illustrarle sarà Aldo Reschigna Capogruppo Consigliare del PD in regione Piemonte; partecipano Antonella Trapani Segretario provinciale del  PD, Enrico Borghi vicepresidente nazionale ANCI, Maria Adelaide Mellano candidata sindaco di Omegna.

Anci: da Monti riconoscimento ai piccoli comuni montani, meercoledì incontro a Roma

Enrico Borghi

“Da anni in Italia non si assisteva più a un presidente del Consiglio che in un discorso ufficiale facesse esplicito riferimento alla montagna, al suo territorio e alla sua popolazione. E il fatto che lo abbia voluto fare in un passaggio in cui enumerava le qualità italiane è particolarmente significativo”.
Così Enrico Borghi, sindaco di Vogogna (Verbania) e responsabile Anci per le politiche della montagna esprime la sua soddisfazione per le parole del premier Mario Monti che, nel suo discorso del 7 gennaio a Reggio Emilia nell’ambito dei festeggiamenti del 215/mo anniversario della bandiera italiana, ha fatto riferimento alle montagne italiane affermando che “abbiamo un territorio presidiato in ogni punto del Paese, nonostante il 54% di esso sia montano e raccolga solo il 20% della popolazione”.
Il passaggio alle aree montane, ricorda Borghi, è intervenuto in un momento cruciale del discorso, quello dedicato alle capacità di adattamento e di rilancio dell’Italia: “il ‘gap’ di competitività dell’Italia rispetto al resto d’Europa esiste” ha affermato il Presidente Monti, aggiungendo che “esiste anche una forza e una vitalità della società e dell’economia italiana che hanno reso il nostro Paese molto flessibile, capace di adattamento”.
“Certamente – rileva Borghi – il fatto che il territorio italiano oggi sia presidiato nonostante la sua complessità è grazie al lavoro e all’abnegazione di tanti italiani, e grazie alla presenza capillare di tanti piccoli Comuni montani, nei quali lo spirito di sussidiarietà di migliaia di amministratori volontari consente di colmare il gap infrastrutturale e gli handicap geomorfologici permanenti.
Questi Comuni montani negli anni – prosegue l’esponente dell’Anci – si sono aggregati in Comunità Montane, e oggi sono pronti alla trasformazione nelle nuove Unioni Montane dei Comuni per essere al passo con la modernizzazione e la trasformazione istituzionale del Paese, e necessitano di politiche specifiche che ci auguriamo dopo le importanti parole del Presidente del Consiglio possano tornare nell’agenda del Governo, ad iniziare – auspica Borghi in conclusione – dalla prima riunione della Commissione Stato-Regioni-Enti Locali prevista per mercoledì a Roma”.

Borghi replica al sen. Zanetta.

Enrico Borghi

Leggo sugli organi di stampa di un senatore locale che ha abbandonato la sicumera venata di sprezzo di qualche settimana fa, e che ora si presenta con la cenere in testa davanti agli amministratori locali adombrando possibili modifiche, deroghe, proroghe ad una manovra finanziaria che evidentemente non e’ quella perla di riformismo che si voleva far passare.
Si chiedono proposte per eventuali modifiche. Le proposte le abbiamo fatte a tutti i livelli e in ogni sede, ma c’e’ stata una volonta’ tetragona di non ascoltarle, col risultato che ora abbiamo un sistema ingestibile. In ogni caso, se si vuole davvero correggere i guasti occorre semplicemente abrogare l’articolo 16 della manovra finanziaria, che non solo non produrra’ risparmi ma che al contrario aumentera’ costi e disservizi. E tradurre in legge la proposta Bianco-Pastore depositata al Senato nel Codice delle Autonomie, che introduce le Unioni dei Comuni e le Unioni Montane dei Comuni in luogo di questo pasticcio fatto nell’articolo 16. Tutto il resto e’ configurabile a meta’ strada tra la chiacchiera e l’arma di distrazione.
Ps: visto che il senatore Zanetta e’ il fase di contrizione, sto ancora aspettando le sue scuse per le falsita’ da lui affermate nei miei confronti in un’intervista alla “Stampa”. Coraggio Valter, dopo le parole di Bagnasco puoi farcela…
Enrico Borghi

“ART.16, NORMA PALESEMENTE INCOSTITUZIONALE. PROMUOVEREMO RICORSO”

“Nonostante gli appelli di tutto il fronte unitario degli enti locali, si procede con sordità all’approvazione dell’articolo 16 della manovra che presenta evidentissimi profili di incostituzionalità, oltre che apparire insostenibile (per la creazione della nuova categoria dei “comuni ghetto” sotto i 1000 abitanti) e di difficilissima attuazione.
Appare chiarissima la violazione dell’articolo 114 della Costituzione, che annovera i Comuni tra gli enti autonomi e pari ordinati allo Stato, senza alcun vincolo gerarchico, costitutivi della Repubblica, con propri statuti, poteri e funzioni. Se l’articolo 16 diventerà legge, il Comune sotto i 1000 abitanti resta totalmente privo di funzioni e di proprio bilancio, e non si capisce che fine faranno i beni e il patrimonio dello stesso ente né dove saranno convogliati i proventi derivanti dall’impiego del patrimonio medesimo.
Appare evidente, inoltre, la violazione dell’art. 133, secondo comma, della Costituzione, a seguito della fusione impropria alla procedura stabilita in tale articolo, che non solo affida alla Regione la competenza legislativa in materia, ma che prevede l’obbligatoria consultazione delle popolazioni interessate. Con la creazione di questa strana “Unione dei Comuni ghetto” si finisce per istituire un ulteriore ente locale, che viene a sovrapporsi e a sfasciare senza alcun coordinamento all’attuale assetto delle forme associative intercomunali (in particolare, le Unioni di Comuni e le Comunità Montane) e della relativa legislazione regionale.
Infine, è evidente la violazione del principio costituzionale di sussidiarietà, che si concretizza ogni qualvolta lo Stato pretenda dal centro di articolare il mondo delle autonomie locali, unilateralmente e in maniera imperiosa senza rispetto del principio di leale collaborazione.
Per questo motivo insistiamo per lo stralcio. In caso contrario, promuoveremo il ricorso alla Corte Costituzionale, e per i Comuni si aprirà una stagione confusissima sotto il profilo normativo e ordinamentali in cui non sarà più chiaro chi fa cosa”.
Enrico Borghi

Le modifiche alla manovra sono peggio dell’originale”

«Il senatore Walter Zanetta non ci venga a dire che ha salvato Province e Comuni. Le modifiche che stanno apportando alla manovra sono peggio del testo originale». Enrico Borghi, vice presidente dell’Anci e sindaco di Vogogna esterna le perplessità agli emendamenti presentati dal Governo e approvati in Commissione Bilancio al Senato.
«I Comuni più piccoli non avranno più un loro bilancio, se non quello dell’Unione spiega Borghi -. E’ stato esteso a tutti il rispetto del patto di stabilità, precludendo così ogni di investimento. Poi non hanno modificato nulla ai tagli dei trasferimenti agli enti locali». C’è poi un articolo degli emendamenti che proprio non va giù a Borghi: «I Comuni avranno l’obbligo di convocare la giunta solo in orario serale. Non ho remore a definirla una disposizione fascista: vogliono togliere ai sindaci anche la libertà di riunirsi quando preferiscono».
(da La Stampa)