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VCO escluso della Fondazione Cariplo: se Atene piange, Sparta non ride

Il territorio provinciale del Verbano Cusio Ossola viene escluso dalla rappresentanza nel Comitato di Beneficienza della Fondazione Cariplo. E’ questo l’esito della riforma statutaria dell’ente, voluta dal presidente Giuseppe Guzzetti, che ha ridotto il numero dei componenti dell’organismo stabilendo che in luogo della originaria previsione che assicurava a tutte le province lombarde e a quelle piemontesi di Novara e del VCO un rappresentante, sul versante piemontese in futuro vi sarà un unico rappresentante per entrambe le province di Novara e del Verbano Cusio Ossola.
Non essendo stata raggiunta una intesa tra le due province su quale territorio dovesse partire per primo, ieri a Milano si è tenuto il sorteggio che ha stabilito che sarà Novara la prima provincia che fornirà alla Fondazione Cariplo la terna dei rappresentanti all’interno della quale la governance uscente della Fondazione individuerà il futuro rappresentante nel comitato di beneficienza. Il VCO, che fin dalla nascita della provincia nel 1995 aveva sempre avuto un rappresentante garantito, resta così a secco.
“La riforma dell’organismo voluta e promossa dal presidente Guzzetti -commenta l’onorevole Enrico Borghi, deputato dell’Alto Piemonte membro dell’ufficio di presidenza del Pd alla Camera-, nel silenzio totale del rappresentante uscente del Verbano Cusio Ossola in Fondazione Cariplo arch. Francesca Zanetta, ha come primo effetto concreto l’esclusione del territorio più periferico dal board della Fondazione Cariplo. Si fa un gran parlare, in queste ore, di garanzie che arrivano da Milano in caso di nostro passaggio in Lombardia, e al primo atto pratico veniamo lasciati a casa da un organismo che in questi anni -sia pure con modalità molto discutibili e spesso autoreferenziali- ha distribuito sul territorio risorse finanziarie importanti per servizi ed investimenti. Negli anni scorsi ho avuto motivo di polemica con Guzzetti, e oggi i fatti purtroppo mi danno ragione. Sarebbe buona cosa che almeno nei rappresentanti delle associazioni che contribuiscono a completare il board della Fondazione si effettuasse una recupero del territorio del VCO, seguendo tuttavia la strada del confronto con le istituzioni locali e non quello dell’autoconservazione. L’intera vicenda è emblematica del fatto che se Atene piange, Sparta non ride. E che affidarsi a miracolistiche promesse in caso di modifiche territoriali, significa imboccare la strada della delusione. Certo, se a tempo debito la riforma dello Statuto della Fondazione Cariplo fosse stata fatta in trasparenza , avvisando e coinvolgendo le istituzioni, anzichè fare tutto alla chetichella, forse oggi non saremmo arrivati a questo risultato penalizzante per il VCO. Ma ormai cosa fatta capo ha, e di questo sappiamo chi ringraziare”.

Roma, 26 settembre 2018

Saltano gli sgravi per universitari fuori sede. Altro colpo del Governo alle zone montane

Altro colpo nei confronti dei territori da parte del governo nazionalpopulista di Conte / Salvini / Di Maio.
Dopo il definanziamento del bando periferie, che colpisce numerosi comuni capoluogo (Verbania), e lo “stop” al bando “Sport e periferie” che mette in discussione numerosi investimenti dei Comuni (Domodossola), arriva un’altra doccia fredda che colpisce questa volta le famiglie delle aree più periferiche.

Il governo, infatti, ha deciso di non rifinanziare la detrazione fiscale per gli studenti fuori sede iscritti ad un corso di laurea ubicata in un comune distante da quello di residenza di almeno 100 chilometri prevista dalla legge 205 del 27 dicembre 2017, e ha bocciato tutte le proposte avanzate dal Partito Democratico in tal senso nell’ambito della discussione del cosiddetto “decreto Milleproroghe”.

La misura fiscale, che assicura per i periodi di imposta 2017 e 2018 una detrazione per un importo non superiore a 2.633 euro annui, è stata introdotta dal governo Gentiloni nel corso dell’ultima legge di bilancio della precedente legislatura, e assicura che il requisito della distanza necessario per fruire della predetta agevolazione si intende rispettato anche all’interno della stessa provincia ed è ridotto a 50 km per gli studenti residenti in zone montane o disagiate.

La decisione del governo di calare un colpo di spugna sulla misura viene commentata negativamente dall’onorevole Enrico Borghi, dell’ufficio di presidenza della Camera dei Deputati, che nella scorsa legislatura era stato uno dei protagonisti del dibattito che aveva portato al varo di questo sconto fiscale: “Nell’evidente intento di fare cassa per coprire le mirabolanti promesse elettorali -osserva Borghi- il governo colpisce direttamente studenti e famiglie delle zone montane, che non avranno più la possibilità di alleviare, sia pure in parte, il carico di maggiori costi strutturali derivanti dall’esigenza di andare a studiare nelle Università lontane dai luoghi di origine. Se si pensa che questi oneri servono per coprire misure come la riduzione delle tasse ai ricchi o addirittura i condoni fiscali di cui si sente parlare, si può davvero definire questa decisione una manovra da Robin Hood al contrario. Grazie al governo Conte, dal 1 gennaio studiare all’Università per i ragazzi dei territori montani costerà di più, con una tassa occulta che viene introdotta e che andrà a sommarsi alle altre spese sostenute per il semplice fatto di essere distanti dagli atenei”.

 

Roma, 18 settembre 2018

Fondi statali a rischio per il palazzetto dello sport di Domodossola

Dopo la doccia fredda per Verbania, colpita dalla decisione del governo Conte di intervenire in sede di decreto Milleproroghe per definanziare il “fondo Periferie”, rischia di essere in arrivo un’altra brutta notizia per un’altra infrastruttura importante per il territorio del Verbano Cusio Ossola: il Palazzetto dello Sport di Domodossola.

Se n’è accorto il deputato ossolano democratico Enrico Borghi, che nel corso della discussione in commissione bilancio sul “Milleproroghe” ha approfondito la questione insieme con l’ex ministro allo sport Luca Lotti, facendo venire a galla una situazione particolare. Il DPCM di riparto del Fondo “Sport e Periferie”, sul quale il Comune di Domodossola nel dicembre 2017 ha fatto domanda, è stato adottato in via preliminare dal governo Gentiloni e inviato al Consiglio di Stato, il quale nel corso del cambio di governo ha provveduto a esprimere il previsto parere favorevole, mettendo sul tavolo del governo Conte il provvedimento finale che deve essere ora adottato in via definitiva.

Ma il governo giallo-verde non sta dando attuazione all’atto finale, e la cosa che ora insospettisce i deputati democratici risiede nel fatto che il governo ha dato parere negativo ad un emendamento (a firma Lotti) che impegna in governo in tal senso.

“Visto il precedente del bando periferie -commenta Borghi- siamo fortemente preoccupati del fatto che il governo possa fare il bis anche sul bando sport e periferie, causando in tal caso un grave danno a Domodossola che si verrebbe privata di una importante opportunità. Appare evidente la volontà della maggioranza di definanziare tutte le iniziative che si è trovata sul tavolo, da un lato per azzerare quanto fatto in passato e dall’altro per costituire un tesoretto utile per trovare una intesa all’interno della già litigiosa coalizione di governo in vista della prossima legge di bilancio. Un azzeramento del fondo sport e periferie sarebbe un altro gravissimo danno ai territori e alle amministrazioni comunali che su questo tema si sono impegnate con progettazioni e mobilitazioni, come nel caso di Domodossola, di risorse private che verrebbero disperse. Così come fatto sul decreto milleproroghe, ci attiveremo con ulteriori iniziative politiche e parlamentari per chiedere che il governo adotti in via definitiva il DPCM e dia opportunità concrete così come previsto”.

Nella foto la Stampa l’area individuata vicino al Curotti dove realizzare il nuovo palazzetto

Incontro con Marco Minniti sabato 15 settembre alle ore 10.30 a Verbania: si discute di immigrazione e sicurezza

Immigrazione e sicurezza nell’Europa dei nuovi nazionalismi è il tema dell’incontro pubblico con l’onorevole Marco Minniti, ex Ministro dell’Interno, che si svolgerà sabato 15 settembre alle ore 10.30, presso il foyer del centro eventi Il Maggiore Verbania.

Interverrà anche l’on. Enrico Borghi, con la partecipazione di Giuseppe Grieco segretario provinciale PD, Aldo Reschigna vicepresidente della regione Piemonte e Silvia Marchionini sindaco di Verbania.

Incontro a cui tutti i cittadini, le associazioni, le categorie economiche e sociali sono invitati a partecipare.

l dati e i numeri. Il punto sul flusso degli ultimi anni per dare maggiori strumenti per discuterne in questi giorni in maniera informata. https://www.ilpost.it/2018/06/12/dati-italia-immigrazione/

Il tema dell’Europa, dell’immigrazione e della sicurezza sono temi fonte di contrasti tra i paesi membri e di tensioni sociali che in molti casi sfociano in rabbia, paura e rancori.

Abbiamo voluto un dialogo con l’ex ministro perché consideriamo un valore il suo approccio pragmatico, capace di coniugare le esigenze di una società aperta con le richieste di sicurezza e protezione che evidenziano i cittadini.

Nel suo percorso al governo, Minniti ha cercato di salvaguardare i valori di umanità, libertà e sicurezza. Non si è abbandonato a false promesse come quella di azzerare l’immigrazione, «è impossibile e neppure auspicabile se non altro per i nostri evidenti squilibri demografici», ha affermato lo stesso ex ministro. «Però una democrazia ha il dovere di governare i flussi dell’immigrazione, gestire un elemento strutturale della vita del pianeta facendo appunto capire che non è un’emergenza e che ci sono due principi che in ogni democrazia, anzi in ogni persona, devono e possono convivere: il principio di accoglienza e il principio di sicurezza».

Proprio nei giorni in cui il nuovo ministro Salvini ammette «che di questo passo per rimpatriarli tutti ci vorranno 80 anni», smentendo le ennesime promesse fatte in campagna elettorale («ne rimpatrieremo 600 mila! »).

L’alternativa è che in Europa si affermi l’idea di una società chiusa ma si tratta di un drammatico salto nel buio. «Un baratro», ricorda Minniti, «che ci porta dove l’Europa negli ultimi settant’anni ha consentito che non si andasse più».

IL PD nell’epoca del populismo. La deriva del governo Conte. Incontro con Maria Elena Boschi

Venerdì 10 agosto alle ore 18.30 presso l’area dibattiti alla Festa de l’Unità la Lucciola a Villadossola, incontro pubblico sul tema
“I Democratici nell’epoca del populismo. La deriva del governo Conte”.
 
L’on. Maria Elena Boschi torna alla Festa de l’Unità La Lucciola e, con l’on. Enrico Borghi, colloquierà con il giornalista Ivan Fossati de La Stampa.
 
Programma completo Festa de l’Unità a Villadossola dal 3 al 16 agosto 2018. al link https://goo.gl/5FUDcV

L’Italia vista dal PD. Incontro alla festa la Lucciola con Ettore Rosato ed Enrico Borghi

Sabato 4 agosto 2018 alle ore 18.00 (area dibattiti), presso la festa  de l’Unità la Lucciola a Villadossola,  incontro pubblico.
L’Italia vista dal PD, come il Partito Democratico deve affrontare le sfide del presente.
Dialogo tra l’On. Ettore Rosato (vicepresidente della Camera dei deputati ) e l’On. Enrico Borghi (dell’Ufficio di presidenza del Partito Democratico alla Camera dei deputati); modera Ivan Fossati giornalista La Stampa Verbano Cusio Ossola.

Programma completo Festa de l’Unità a Villadossola dal 3 al 16 agosto 2018 al link https://goo.gl/5FUDcV