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CEM: il PD non ha cambiato idea, no a lezioni di coerenza su una nostra storica battaglia

cemLeggo alcune critiche da parte di consiglieri di minoranza sulle nostre posizioni rispetto al nuovo teatro. Mi paiono fuorvianti e strumentali perché non esiste nessun documento ufficiale da parte del Partito Democratico che certifichi un cambio di idea circa l’iter che ha portato alla realizzazione di quell’opera.

Certo il lavoro che sta facendo l’amministrazione oggi è l’unico possibile in questa fase: cercare strade praticabili per trasformare il CEM da problema a risorsa. A questo è chiamato un amministratore pubblico che abbia a cuore il futuro della propria comunità. Mentre scommettere oggi sul fallimento del CEM significa scommettere sul fallimento delle finanze comunali.
Detto ciò il Partito Democratico ha fatto, quando era opposizione, tutto ciò che era possibile per cercare di fermare l’opera, in particolare con la seria e puntuale azione di Claudio Zanotti.
Quindi non accettiamo lezioni di coerenza da nessuno su una battaglia che è nel DNA della nostra storia politica cittadina. Oggi non siamo certo noi a voler definire quell’opera un esempio di buona prassi politica, semmai il tentativo di renderla un’opportunità può essere definito tale.

Rimarchiamo quindi che lo scellerato iter che ha portato alla sua creazione ha una paternità chiara nella destra e nell’ex sindaco Zacchera.

Sul futuro del CEM il nostro partito si è espresso in modo ufficiale tramite un documento presentato nel mese di ottobre, proposto dalla segreteria, votato dall’assemblea e portato in commissione consiliare.

Potete trovare qui il testo: Centro Eventi a Verbania: le indicazioni del PD

Tutte le altre interpretazioni sono da considerarsi o strumentali o frutto di posizioni personali non concordate con questa segreteria politica.

Riccardo Brezza
Segretario PD Verbania

Convocazione consigli comunali

Le parole del consigliere di Forza Italia Immovilli sono a dir poco incredibili.
Le accuse in merito agli orari della convocazione dei consigli comunali, che secondo Immovilli rappresenterebbero “una strategia per impedire il confronto”,  sono assurde per un motivo molto semplice: alla riunione dei capigruppo, Forza  Italia presente, nessuno ha votato contro o ha protestato sull’orario e sui giorni scelti e indicati dal Presidente del Consiglio Diego Brignoli, anzi sono stati condivisi da tutti.
Invitiamo quindi Immovilli a parlare con i membri del suo Partito che hanno dato l’assenso a questa scelta, perché accusare l’amministrazione ed il Sindaco di aver imboccato “una deriva autoritaria” fa sorridere visto che la scelta è stata, appunto, condivisa alla riunione di tutti i capigruppo presenti in Consiglio Comunale.
L’inizio alle ore 18.00 (già successo in passato con altre amministrazioni) è semplicemente uno strumento per allargare la durata dei consigli e permettere di discutere con più tempo e maggiore calma tutti i punti presenti all’ordine del giorno (compresi quelli presentati dalle opposizioni, interrogazioni, ecc.).
Anche l’accusa che per 60 giorni non sono stati convocati consigli comunali per impedire il confronto (nel mezzo, le festività natalizie) è un’altra “perla” stravagante del Consigliere Immovilli, perché anche qui la scelta di non fare un consiglio comunale a gennaio è stata condivisa con le opposizioni in una riunione con i capigruppo.
Riccardo Brezza
Segretario PD Verbania

BILANCIO DEI PRIMI 200 GIORNI DI AMMINISTRAZIONE A VERBANIA

panorama_verbaniaSui 200 giorni di governo della giunta Marchionini molto si è detto e non sono mancate in questi giorni voci dell’opposizione che hanno alzato polveroni di ogni genere.
Ma se le critiche sono sane nel momento in cui sono propositive, esse divengono particolarmente pedanti quando hanno il solo sapore della polemica a priori.
Questa amministrazione si sta distinguendo per la capacità di stare in mezzo alla gente, cosa che fa bene e con dedizione, e nel tentativo, difficile, di rilanciare un territorio devastato dall’abbandono delle destre dopo e dalla tristezza del loro governo prima.
Si capisce che un passo da bersagliere come quello che ha caratterizzato l’operare della giunta, sebbene necessario, possa avere causato anche delle difficoltà e aggiustare il tiro è sempre esercizio di grande intelligenza che non mancano né al Sindaco né ai suoi validi Assessori, ma pensare di ricevere lezioni tendenziose da chi ha abbandonato la barca o da chi ritiene che tutto vada sottoposto alla lente di Sherlock Holmes è cosa ben diversa e il Pd non ha intenzione di sottoporsi a questo assurdo esercizio.
Per capire come il centro sinistra stia guidando la città basta pensare al periodo di feste appena concluse ed a ciò che l’amministrazione ha messo in campo per risollevare questa città che merita molto di più.
Questo ben rappresenta l’inizio di un percorso di rinascita possibile, 200 giorni usati con attenzione per rimettere Verbania sul piede giusto.
Rimandiamo al mittente quindi le critiche e le speculazioni fatte anche sull’assessore Forni a cui va tutta la fiducia del PD di Verbania per la capacità di compiere al meglio il compito che gli è stato affidato.
Abbiamo di fronte un nuovo anno di lavoro, noi al posto che fare bilanci distruttivi e che demoliscono abbiamo voglia di lavorare per la città e servirla al meglio. Speriamo sia così anche per l’opposizione.

Riccardo Brezza
Segretario PD Verbania

Davide Lo Duca
Capogruppo PD Verbania

ODG SU EDILIZIA SCOLASTICA APPROVATO IN CONSIGLIO PROVINCIALE  

Riccardo Brezza, segretario Circolo PD Verbania
Riccardo Brezza, segretario Circolo PD Verbania

Nella serata di ieri il Consiglio Provinciale del VCO ha votato all’unanimità il testo dell’ordine del giorno da me presentato a sostegno dell’emendamento alla legge di stabilità  37/40, che mira ad escludere “ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità interno[…]le spese sostenute dalle province per interventi di edilizia scolastica”.
Non posso che esprimere assoluta soddisfazione per il voto espresso ieri dal consiglio a favore di un tema che deve rimanere in cima all’agenda della politica locale e nazionale.
L’edilizia scolastica, la sicurezza delle scuole dove mandiamo i nostri giovani, sono temi di cui la politica non si dive dimenticare e che devono sempre essere all’ordine del giorno. Specialmente in un momento in cui gli enti locali versano in grave difficoltà finanziarie. Per questa ragione ho presentato l’Ordine del giorno, per tenere alta l’attenzione su un emendamento che, se fatto proprio dal Governo, permetterebbe anche ad interventi bloccati dal patto di stabilità di partire per sanare situazioni che hanno a che fare con la sicurezza dei nostri studenti e con la qualità degli spazi scolastici.
Nell’ordine del giorno ho voluto ricordare anche Vito Scafidi, giovane ragazzo morto a Rivoli nel 2008 a causa di un crollo nel liceo che frequentava. La memoria di questi fatti ci deve muovere all’azione e alla responsabilizzazione e chi ha responsabilità nelle amministrazioni pubbliche deve vigilare perchè fatti drammatici come quello di Vito non possanoe no debbano più accadere. A scuola non si può e non si deve morire.
La Provincia del Vco con il suo Presidente Stefano Costa sono in prima linea su questo tema e si impegneranno a fondo per garantire la sicurezza delle scuole della Provincia.
Riccardo Brezza
Consigliere provinciale PD

Sanità: documento del consiglio comunale di Verbania per una commissione provinciale

verbaniaNel pubblicare il documento votato sabato 22 novembre dal consiglio comunale aperto di Verbania sul tema della sanità (cliccare qui) che invita alla costituzione di una commissione provinciale sul tema, riportiamo la sintesi dei due interventi fatti da due consiglieri del gruppo PD in consiglio.

Il gruppo del PD ha responsabilmente partecipato alla redazione di un documento unitario che il Consiglio comunale ha presentato. Due gli interventi che il gruppo ha gestito nel corso dell’adunanza, uno di natura tecnica che sottolinea il ruolo imprescindibile che la riorganizzazione del personale ha in un percorso di rinnovamento dell’offerta sanitaria in Provincia ed uno politico che si interroga sul futuro della Provincia su un banco di prova così importante come la Sanità .

Consigliere Liliana Maglitto
La deroga di un anno che garantisce il mantenimento dei due DEA deve essere supportata da una deroga per l’assunzione del personale poiché il blocco che vige dal 2010 ha depauperato tutte le risorse x entrambi i presidi. Lo sblocco delle assunzione deve avvenire con rapidità in quanto servirà del tempo affinché il personale acquisisca le competenze che ne garantiscano la qualità. S ciò non dovesse avvenire si assisterà di fatto alla chiusura dei servizi,chiusura non supportata da logiche organizzative  di risposte ai bisogni di salute basate sulle intensità di cure (alta-medio-bassa) definite dal Patto della Salute 2014-2016,dalla Conferenza Stato Regione 05.08.2014 e dalle linee di indirizzo per lo sviluppo della rete Ospedaliera Piemontese. In attesa che venga istituita la Commissione tecnico-amministrativa (che consenta una lettura oggettiva dei bisogni di salute) e si addivenga ad una soluzione sul destino dei due DEA, (che di fatto si traduce quale Presidio gestirà l’alta-Media Intensità di cure e  quale presidio invece  gestirà la media bassa intensità di cure), occorre pertanto :

  1. procedere alle assunzioni
  2.  realizzare una politica condivisa
  3. realizzare un management rigenerato
  4. esercitare una governance che gestisca i conflitti d’interessi
  5. promuovere una collaborazione di tutti i professionisti
  6. stimolare una empowerment della popolazione utilizzando una ce comunicazione basata su dati oggettivi

Consigliere Riccardo Brezza:

Ritengo ormai chiaro che durante questo anno di tempo che la Regione Piemonte ha dato al territorio del VCO per discutere della riorganizzazione sanitaria non vi è in ballo solo il destino degli ospedali di Verbania e Domodossola.
Penso che il 31 dicembre del 2015 non sapremo solo dove sarà posizionato il DEA di primo livello e il pronto soccorso “rafforzato”, bensì sapremo anche che futuro avrà la nostra provincia. Se saremo in grado di essere registi di un percorso di confronto e incontro nel territorio avremo colto un’occasione, diversamente dovremo ammettere con realismo che la nostra provincia ha esaurito il suo compito.
Verbania sarà capoluogo se riuscirà a costruire questo percorso, se realizzerà ponti e non alzerà muri, se sarà in grado, partendo dalla chiarezza e da dati certi, di costruire una proposta che possa unire e non dividere.
La nostra provincia è quindi ad un passaggio storico fondamentale, se riusciremo a tenere il timone dritto sarà una vittoria per tutti. Sapremo dirci ancora oggi le ragioni politiche, economiche e sociali per cui questo territorio può ancora sentirsi unito da una comune identità? Abbiamo un anno di tempo per rispondere a questa domanda, dovremo impegnarci tutti in questa direzione.

Piano sanitario: per il VCO confermate le scelte. Rinviata l’applicazione di un anno.

ospedale domodossolaComunicato Stampa della giunta regionale – “Il nostro obiettivo è riqualificare la spesa sanitaria riducendo gli sprechi che in questi anni hanno abbassato la qualità del sistema sanitario piemontese, per tornare ad investire sul territorio, sulle tecnologie più avanzate e sulla prevenzione. Oggi abbiamo avviato un percorso che entro il 2017 ci consentirà di mettere in movimento risorse importanti per almeno 400 milioni di euro destinate anche all’edilizia sanitaria e soprattutto a rafforzare in modo considerevole l’assistenza territoriale e domiciliare”. Lo dice il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino commentando l’approvazione da parte della Giunta regionale questa mattina: l’atto è l’impianto per la revisione della rete ospedaliera del Piemonte “indispensabile per tornando a programmare l’offerta sanitaria pubblica e privata come in questa Regione non si faceva da troppo tempo”. L’Assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta precisa i tempi dell’applicazione di questa revisione: “l’attuazione concreta di questa delibera di programmazione, che applica il decreto Balduzzi ed il Patto della salute, sarà il primo compito dei nuovi direttori generali delle Asl e delle Aso, nella primavera prossima” . Domani giovedì 20 novembre la delibera sarà portata come atto di impegno politico al cosiddetto Tavolo Massicci a Roma, al Ministero dell’economia che poi la dovrà approvare entro i prossimi mesi, presumibilmente nella prossima convocazione di marzo 2015. “Ci presentiamo a Roma – dice Saitta – con una grande mole di lavoro svolta dalla Giunta Chiamparino nei primi cinque mesi di attività, consapevoli di avere l’onere di scelte difficili, spesso impopolari e sempre rinviate nel passato. Noi vogliamo uscire dal Piano di rientro, per ridare dignità al Piemonte”. “Per i cittadini non ci saranno rivoluzioni, la revisione della rete ospedaliera pubblica non comporta alcun disservizio per gli utenti, anzi: nei prossimi due anni porterà ad un reale aumento di efficienza nei reparti. Oggi le strutture complesse attive negli ospedali pubblici del Piemonte sono 842, con una frammentazione eccessiva di personale e con una produzione che troppo spesso non raggiunge i volumi necessari per garantire parametri di sicurezza agli ammalati” sottolinea Saitta che spiega come l’accorpamento li porterà entro i prossimi due anni ad avere solo 668; nelle strutture private le strutture complesse sono 185 e diventeranno 148. “Non ci saranno né licenziamenti, né riduzioni di personale: a partire dal 2015 ci saranno invece incrementi di personale medico ed infermieristico. La nostra programmazione serve a valorizzare le numerose eccellenze della nostra sanità, ma soprattutto a garantire ai piemontesi un servizio sanitario che fermi l’emorragia di mobilitàpassiva verso altre Regioni”. La sanità del Piemonte negli ultimi anni è molto cambiata: la produzione ècalata del 3% ma senza la contestuale riduzione dei costi ed è aumentata la mobilità passiva verso altre Regioni, il cui saldo è diventato negativo di 30 milioni nel 2013. “I cittadini non assisteranno ad una riduzione di posti letto nelle strutture bensì ad una diversa distribuzione che comporterà un aumento importante di posti letto di continuità assistenziale sull’intero territorio: ne abbiamo indicati in delibera ben 1330 in più, un prima risposta alla richiesta di tante famiglie che dopo il ricovero ospedaliero chiedono soluzioni per gli ammalati, spesso anziani, prima del rientro in famiglia. Questa la grande differenza rispetto alle scelte della precedente amministrazione regionale”. “Il fatto che la delibera è un atto di programmazione da attuare nel tempo entro i prossimi due anni – aggiunge Saitta – ci consente di completare il confronto sul territorio e con i sindaci e la popolazione, spostando alla fine del 2015 la scelta su alcune situazioni di particolare rilievo: ad esempio dove collocare nel territorio del VCO geograficamente penalizzato il pronto soccorso rafforzato di servizi essenziali ed il Dea di I livello, cosìcome di valutare il mantenimento della classificazione di I livello per strutture come il Martini”

Dopo la riunione della giunta regionale confermato l’impianto generale: e’ certo che ci sarà  il declassamento di uno dei due Dea e di un’ospedale nel VCO. La decisione finale arriverà però entro dicembre 2015 e dopo che Regione avrà avviato una serio confronto con il territorio. E’ quanto, il numero uno dell’assessorato alla sanità, Saitta, ha detto ai cronisti nel corso della conferenza stampa per illustrare il piano che domani sarà presentato al ministero.

Da Torino intanto parla anche Aldo Reschigna. Il vice presidente della Giunta regionale tenta di smorzare la polemica e dice : ” ci siamo presi un anno di tempo per avviare un confronto puntuale con il territorio. Primo si vuole spiegare cosa è realmete un Pronto soccorso avanzato; poi come cambia un ospedale senza Dea, la struttura si rafforza nei reparti e infine creare un gruppo di lavoro per un progetto che metta a punto oltre alla sanità ospedaliera anche quella territoriale “.

“Rispetto alla scelta della giunta regionale di rimandare di un anno la decisione sulla riorganizzazione sanitaria nel VCO, –  dichiara  Riccardo Brezza segretario Pd Verbania – rileviamo una prima vittoria di tutto il territorio provinciale.

Anche grazie alla nostra mobilitazione, come PD di Verbania,  la regione ha compreso che occorre tempo per pensare ad una riorganizzazione di tale impatto, e occorre il giusto tempo sia per coinvolgere i territori nel modo migliore sia per istituire un tavolo tecnico/politico che affronti il tema. Per ora ci riteniamo soddisfatti ma da domani serve mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori di questa scelta per impostare una discussione seria, che non divida il territorio e che metta di fronte a tutto la salute dei cittadini, i loro diritti e l’efficienza dei servizi”