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Attacco a Reschigna: misero tentativo di lavarsi la coscienza della Lega Nord

cotaacasaIl tentativo della Lega Nord di buttarla in caciara dimostra la coscienza sporca di questo partito e dei suoi componenti.
Il manifesto affisso sui muri a Verbania contro Aldo Reschigna vorrebbe, nelle loro misere intenzioni, dimostrare come il consigliere regionale del PD sia né più, né meno come gli altri.
E invece no, non è così. Come soprattutto i cittadini di Verbania sanno bene avendolo avuto come Sindaco per molti anni.
Aldo Reschigna, e come lui anche tutti gli altri consiglieri regionali del Partito Democratico, sono risultati tutti puliti nell’inchiesta, dimostrando che le spese sostenute sono state effettuate nel pieno rispetto della legge.
La Lega insinua che ciò è il risultato della magistratura politicizzata. Ecco, quando non sanno che pesci pigliare dicono che è colpa dei magistrati, ma i magistrati non hanno avuto la minima remora ad accusare membri del Pd come ad esempio accadde ad Ottaviano Del Turco che, però a differenza di Cota, si dimise dall’incarico di Presidente della Regione Abruzzo.
Potremmo citare altri esempi, ma non vogliamo trasformare questo comunicato in un sterile elenco di nomi e di fatti.
Veniamo, però alla questione posta dal manifesto. Il capogruppo del Pd a Palazzo Lascaris ha in questi anni di mandato guadagnato quanto previsto dalla legge regionale uguale a quanto percepito dai colleghi leghisti a partire dal Presidente Cota.
Sarebbe interessante conoscere quanto sia stato il guadagno del Presidente abusivo della Regione in questi suoi anni di impegno politico. Ricordiamo solo che prima di diventare nel 2010, in modo illegittimo, Presidente del Piemonte, Roberto Cota è stato Presidente del Consiglio Regionale dal 2000 al 2005, sottosegretario allo sviluppo economico del Governo Berlusconi dal 2004 al 2006, (incarico conferitogli il 30 dicembre del 2004 e esercitato contestualmente a quello di Presidente del Consiglio regionale per 383 giorni), deputato della Repubblica nella XV, XVI e XVII legislatura e capogruppo della Lega Nord dal 2006 al 2008. Chiediamo ai contabili presenti nella Lega, se hanno fatto il conto di quanto è costato ai contribuenti l’impegno politico di questo signore che, nonostante ciò, ha avuto il coraggio di comprare delle mutande verdi con i soldi del gruppo regionale. Mutande verdi!
La politica costa troppo? Non c’è dubbio. E’ un dovere morale quello di rendere più equilibrati i compensi ai consiglieri regionali? Sicuramente. Sono tutti uguali? NO.
No, non sono tutti uguali perché Aldo Reschigna, a differenza di qualcun altro, prima di fare il consigliere regionale ha fatto il sindaco della sua città per 12 anni, confermato quindi dai suoi concittadini per ben due volte e non ha abbandonato la sua città per guadagnare qualche soldo in più.
No, ha rispettato il mandato conferitogli dagli elettori. Certo, sì può certamente avere opinioni differenti sull’operato e sui risultati politici ed amministrativi del consigliere Reschigna, ma di certo utilizzare questi modi è indice delle mani sporche della Lega Nord e dei suoi dirigenti.

Gianfranco Morgando, Segretario PD Piemonte
Antonella Trapani, Segretario PD VCO
Riccardo Brezza, Segretario circolo PD Verbania

Ufficio Stampa

Partito Democratico
Coordinamento provinciale VCO

RICHIESTE DI RINVIO A GIUDIZIO PER LE SPESE DEI GRUPPI. LA MISURA E’ COLMA, COTA SI DIMETTA!

Aldo Reschigna
Aldo Reschigna

La richiesta di rinvio a giudizio nei confronti del presidente della Regione Piemonte e di 39 consiglieri regionali rappresenta un altro terribile colpo alla credibilità della Regione.
Un colpo mortale per un rapporto già abbondantemente deteriorato con la comunità piemontese, che si aggiunge a quelli determinati dalla vicenda delle firme false, con la conseguente sentenza del Tar, e dall’incapacità della Giunta di governare, certificata ancora una volta solo ieri dalla bocciatura del bilancio da parte dei revisori dei conti.
Cosa aspetta Cota a dimettersi? Cosa ancora deve succedere? Non penserà davvero di andare al Consiglio di stato per allungare il brodo e ritardare il più possibile le elezioni anticipate, solo per poter occupare ancora per qualche mese il potere?
E’ lo stesso Roberto Cota che diceva ai magistrati, nel primo interrogatorio, che non avrebbe potuto restare in carica anche solo con l’ombra di un avviso di garanzia.
Un presidente della Regione può avere una sola parola. Per questo ci aspettiamo e chiediamo che nelle prossime ore Roberto Cota rassegni le dimissioni e agevoli quella che per il Piemonte è una strada segnata con evidente chiarezza: il voto anticipato per rinnovare il governo regionale entro la primavera.

UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA E GIANFRANCO MORGANDO.

 

Sentenza del Tar: Cota a casa, si ritorni subito alle urne. DIchiarazioni di Trapani, Reschigna e Borghi

La sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte, che ha annullato le elezioni regionali del 2010 a causa delle firme false della lista “Pensionati”, sono lo stop definitivo alla vicenda politica del governatore “Cota” in Piemonte.

cotabressoDa una parte c’è il fallimento politico del governatore leghista che abbiamo più volte denunciato, come Partito Democratico,.con la nostra campagna “Cota a Casa” di questi mesi.

Nella sanità si sono susseguiti tre assessori in tre anni con risultati negativi: i servizi si sono ridotti, le liste di attesa allungate, le strutture non sono state ammodernate.
Nel trasporto pubblico locale la Giunta Cota ha tagliato le linee e aumentato le tariffe, con pesanti problemi per i pendolari.
Nel welfare non ha fatto meglio: ha tagliato i servizi assistenziali, messo in campo meno risorse per i comuni e le famiglie, per la casa e il lavoro, ha aumentato le tariffe per i non autosufficienti.

Dall’altra parte, quella legale, è arrivata oggi la sentenza definitiva dei giudici che sancisce che quelle elezioni del 2010 non erano valide. Elezioni da rifare

La nostra speranza – affermano il segretario provinciale del PD Antonella Trapani e il capogruppo PD in consiglio regionale Aldo Reschignaè che si torni a votare al più presto, possibilmente nello stesso giorno delle elezioni europee ed amministrative di maggio.
Elezioni nelle quali il Partito Democratico saprà proporre un suo progetto per riparare gli errori di gestione del governo Cota e per rilanciare con un progetto complessivo il Piemonte”.

Ufficio Stampa

BORGHI (PD): “SI CHIUDE UNA DELLE PAGINE PIU’ BRUTTE DELLA STORIA DELLA REGIONE PIEMONTE”
“Con la sentenza del Tribunale Amministrativo regionale di oggi, si chiude dopo troppo tempo una delle pagine più brutte della storia della Regione Piemonte.
Quattro anni persi, da recuperare con determinazione”. Lo afferma l’on. Enrico Borghi, deputato piemontese e presidente del Gruppo del Partito Democratico nella Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati. “Il Tar ha accolto il ricorso di Mercedes Bresso confermando quanto avevamo sostenuto con molti esponenti politici di tutti i partiti.
Da una parte l’inganno verso i Piemontesi, presi in giro con le liste presentate alle elezioni regionali del 2010 con firme false. Dall’altra, il totale fallimento di un governo, in mano a Cota e alla Lega Nord, che ha sbandato fino a degenerare e a portare nel precipizio il Piemonte. I fallimentari risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Penso alla riforma ridicola della sanità, alla presunta e millantata riforma del trasporto pubblico che ha solo generato aumenti di biglietti e abbonamenti, così come alla crescente tassazione verso i cittadini e le imprese, senza alcuna risposta reale alla crisi economica che in Piemonte sta avendo effetti devastanti.
Tre anni nei quali sono mancate soluzioni ai problemi veri di quanti vivono in Piemonte. Per finire con lo scandalo dei rimborsi e all’indagine che porterà al rinvio al giudizio del presidente della Regione e di gran parte dei Consiglieri della maggioranza. Per tutti questi motivi, bisogna mettere fine a questa legislatura e tornare alle urne”.
“Il centrosinistra, con il Partito Democratico e una forte coalizione fatta di persone capaci e competenti, guidata da Sergio Chiamparino, può essere il motore del cambiamento. Abbiamo una seria e concreta alternativa per il Piemonte. Con le elezioni in primavera – evidenzia l’on. Borghi – possiamo restituire democrazia e voce ai cittadini. Sono loro stessi a chiedercelo. Le sfide per ricostruire il Piemonte sono tante, impegnative, ma sono certo che il Pd saprà scrivere una storia nuova, riportando nella Regione la fiducia dei piemontesi. Questo è l’impegno che tutti dobbiamo prenderci”.venda

BORGHI E RESCHIGNA REPLICANO A COTA: “IL PRESIDENTE LETTA NON STA GIOCANDO”

“Il Presidente Letta non sta giocando: oggi presiede il Consiglio dei Ministri, poi partira’ per Gerusalemme per una delicata missione internazionale e di seguito sara’ a Bruxelles per il Consiglio Europeo.
Nel frattempo, i suoi collaboratori e i parlamentari piemontesi democratici lavorano concretamente per risolvere i problemi dell’amministrazione regionale da lui presieduta. Per cui la sua polemica e’ del tutto fuori luogo, oltre che poco rispettosa degli assetti istituzionali.
Che il governo Letta sia attento e concreto alle istanze piemontesi lo dimostrano due fatti concreti: lo stanziamento di 150 milioni di euro per pagare i debiti piemontesi sul trasporto pubblico locale, fatto nella legge di conversione del decreto “paga debiti P.A.”, e l’anticipazione di liquidita’ di 200 milioni per la sanita’ piemontese fatta con decreto la scorsa settimana. Cota pensi a spendere meglio i fondi che gli sono stati messi a disposizione, e se possibile a non fare altri debiti, anziche’ innescare polemiche sterili. E magari concepisca in modo piu’ rispettoso anche la delegazione parlamentare piemontese, che non e’ chiamata a ratificare notarilmente le scelte da lui compiute”.
Cosi’ Enrico Borghi, deputato piemontese democratico, replica al Presidente della Regione Piemonte on. Roberto Cota che sulle pagine dei giornali piemontesi oggi polemizza con il Presidente del Consiglio in merito ad una richiesta di incontro.
Cota, oltre a essere un presidente inesistente, è anche un presidente ingrato e come tale incapace di garantire gli interessi del Piemonte. I parlamentari piemontesi del PD, sulla vicenda sanità, hanno deciso di tutelare gli interessi dei piemontesi piuttosto che trasformarla in una battaglia politica contro Cota.
Cota, con la sua risposta, dimostra di non saper mettere al centro della propria azione gli interessi della comunità piemontese, ma di pensare solo agli interessi politici del suo partito.
Ce lo ricordiamo supino al governo Berlusconi-Bossi, incapace di rialzare la testa. Oggi, nel momento in cui la Lega nord non è più nel governo nazionale, diventa falsamente portatore degli interessi del Piemonte contro Roma.
Quando poi parla di debito della Regione, Cota si ricordi che lui, in tre anni, è riuscito a produrre disavanzi per oltre 1150 milioni di euro, come dimostrano i dati del rendiconto 2012 approvato dalla sua Giunta. Un risultato di cui ci si può proprio vantare.
Dichiariazione di Aldo Reschigna, capogruppo PD in consiglio regionale

 

Consuntivo di bilancio 2012 in regione: ombre su centinaia di milioni da Finpiemonte

L’esame del consuntivo 2012,  in Commissione bilancio di fronte all’assessore regionale Pichetto, ha permesso di far emergere alcune ombre presenti nel documento. Tra queste, la vicenda dei residui attivi, solo in parte cancellati.
Abbiamo chiesto chiarimenti su alcune centinaia di milioni di residui attivi che la Regione attende da FinPiemonte. Per questo, abbiamo chiesto una certificazione da parte del collegio dei revisori dei conti di FinPiemonte sui debiti a bilancio della società nei confronti della Regione. E abbiamo anche chiesto una riconciliazione tra debiti e crediti vantati dai due enti, l’uno nei confronti dell’altro.
E’ evidente che residui attivi di alcune centinaia di milioni, se non esigibili, appesantirebbero ancora il passivo già di per sé importante nei conti regionali. Ad esso andrebbe poi aggiunta la brutta abitudine presa dalla Giunta Cota di spostare sull’anno successivo una parte delle spese dell’anno in corso. Una abitudine che rischia di portare al default dei nostri conti già nel 2013.
Ancora una volta è toccato all’assessore Pichetto giustificare conti, quelli del 2012, su cui non ha alcuna responsabilità, dato che è stato nominato assessore da poco.
Del resto lui non è solo l’uomo forte della Giunta. E’ ormai diventato l’unico interlocutore e interprete delle politiche del centrodestra, visto che ancora una volta il presidente Cota non ha sentito la necessità di dire una sola parola sul deficit 2012. Ormai da mesi Cota non gioca alcun ruolo nella politica regionale, se non quello del ripetitore del mantra “tutto bene, tutto sotto controllo”, smentito ogni volta che si passa dalla parola ai fatti. Più che un presidente del Piemonte, sempre più un “desaparecido”

Dichiarazione di Aldo Reschigna, capogruppo Pd in consiglio regionale

Un altro assessore regionale sotto inchiesta.Cota si dimetta e si torni al più presto al voto.

Oltre che il governo degli incapaci, questo di Cota è il governo degli scandali. Alla faccia dell’assessorato alla trasparenza che il presidente voleva istituire! In due anni e mezzo due assessori sotto inchiesta. Un bel primato, non c’è che dire.
Eppure martedì, quando abbiamo avanzato le nostre critiche politiche in Consiglio regionale sulle intercettazioni che coinvolgevano nella vicenda GEC l’assessore Casoni, da Cota e dall’assessore non è venuta nemmeno una parola.
Ora che Casoni è indagato, Cota non penserà mica di cavarsela revocandogli le deleghe? Questa nuova vicenda giudiziaria è il segno di come la Giunta Cota sia totalmente inadeguata, anche sotto il profilo della correttezza dei comportamenti, a guidare il Piemonte.
Incapace di affrontare la crisi, lacerato sulle politiche da attuare, il centrodestra è ormai giunto al capolinea. E’ ora che Cota si dimetta e che si torni al più presto al voto. C’è solo spazio per una velocissima approvazione dei documenti finanziari necessari per non abbandonare il Piemonte a se stesso, e poi si dia la parola agli elettori. Cota si rassegni e prenda atto della situazione. Noi glielo ricorderemo in ogni occasione possibile.

Una dichiarazione di Aldo Reschigna