Le ultime dichiarazioni di Roberto Cota (POTETE VEDERE L’ARTICOLO ALL’INTERNO DELLA RASSEGNA STAMPA NELL’AREA DOCUMENTI) sul punto nascita di Domodossola dimostrano ancora una volta l’inesistenza di una politica sanitaria della Giunta regionale, incapace di gestire i numerosi conflitti che si aprono sul
territorio anche perché assume provvedimenti senza alcun confronto preventivo con le comunità locali.
E’ allucinante che martedì scorso il direttore generale della sanità ing. Monferino (ma a questo punto viene da chiedersi a quale titolo si presenta ai confronti) abbia ricevuto su iniziativa di un consigliere regionale della Lega nord gli amministratori ossolani e il comitato mamme di Domodossola e abbia autorizzato l’asl ad assumere in deroga quattro medici per la riapertura del servizio nella cittadina, nonché ad aumentare il numero delle ambulanze medicalizzate – da 3 a 4 – per metterne una in pianta stabile sotto l’ospedale di Domodossola per trasferire le partorienti all’ospedale di Verbania, quando finora ha sostenuto la diminuzione delle ambulanze medicalizzate.
Due giorni dopo il presidente Cota, a un dibattito del Pdl, dichiara che il punto nascita di Domodossola è pericoloso come la Thyssen e va chiuso.
E’ ora che la politica sanitaria in questa regione venga affrontata con serietà, non cambiando opinione ogni due giorni.
Cota si convinca che ci vuole coerenza di comportamento. Lo dimostrano i fatti, non è in grado di gestire la sanità.
La risposta a Cota è nella grande manifestazione delle mamme tenutasi ieri sera a Domodossola, che in qualche momento ha fatto riemergere una contrapposizione tra la cittadina e Verbania. Un conflitto che, se si riaprisse, sarebbe pericoloso perché divide un territorio che deve restare unito e farsi promotore di una proposta che non penalizzi alcuna realtà, ma che valorizzi l’intera comunità del VCO.
Del resto le ultime esternazioni del presidente Cota dimostrano come l’obiettivo della protesta non può che essere la politica sanitaria della Giunta e i comportamenti totalmente ambigui e contraddittori del suo presidente.
Aldo Reschigna
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico
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BILANCIO REGIONALE: LE ACCUSE DI COTA LA SOLITA “SOLFA”.
A più di un anno dalla sua elezione a presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota continua a lanciare i suoi strali verso la passata amministrazione, accusandola di ogni male.
Questa volta il bilancio è l’occasione per le sue bordate contro il centrosinistra. A partire dal deficit di 614 milioni di euro sul 2010 frutto, secondo Cota, di una sovrastima pluriennale delle entrate. Ma il bilancio del 2010, in gran parte responsabile di questa sovrastima, non è stato approvato dalla sua maggioranza?
Eravamo appena arrivati, è la giustificazione. E l’assestamento di bilancio di luglio, il vero e proprio bilancio del 2010 della Giunta Cota, è stato proposto e approvato senza una verifica delle entrate iscritte?
Non è una piccola responsabilità.
Cota attacca poi la cancellazione avvenuta lo scorso marzo di una determina di 509 milioni da parte della Giunta Bresso. Una cancellazione che fu subito denunciata dal centrodestra e che Cota continua da mesi a ricordare. Dopo
un anno non sarebbe ora di proporre soluzioni? I cittadini chiedono questo a chi governa.
La verità è che ogni amministrazione, anche quella di Mercedes Bresso, ha dovuto farsi carico dell’eredità di bilancio lasciata dalla precedente Giunta.
Vogliamo ricordare il miliardo di deficit della sanità lasciato da Ghigo, o i 2,3 miliardi di euro dalla sua Giunta spesi per altri capitoli rispetto a quelli per cui erano stati trasferiti dallo Stato? Alle nostra denunce di allora, dai
cittadini ci sentivamo chiedere cosa intendevamo fare per il futuro. Cota decida allora se vuole proporre delle soluzioni ai problemi di bilancio che la Regione attraversa anche per colpa del governo nazionale, o se
intende solo parlare del passato per sviare l’attenzione dal presente.
Noi siamo disponibili a discutere delle soluzioni ai problemi. La propaganda, invece, non ha mai aiutato a governare una regione complessa come la nostra.
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico
COMUNICATO STAMPA
Gruppo Consiliare Partito Democratico