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La riorganizzazione ci penalizza? Ravaioli scrive a Enel

image La Provincia è preoccupata che la recente riorganizzazione aziendale di Enel s.p.a. penalizzi il Verbano Cusio Ossola. Con la costituzione di una nuova società che si occupa di energie rinnovabili, Enel ha diviso i due nuclei idroelettrici presenti in zona (Verampio e Gravellona), lasciando la dirigenza di uno a Domodossola e trasferendo quella del nucleo di Verampio (a cui fanno capo tutte le dighe dell’Ossola) a Cuneo.
Il presidente Paolo Ravaioli ha scritto alla dirigenza societaria per manifestare alcuni timori sulle novità in casa Enel. In futuro gli enti locali del Verbano Cusio Ossola, scrive Ravaioli, “saranno costretti a relazionarsi con un soggetto in più. Infatti, oltre alla direzione di Domodossola ora i contatti dovranno essere tenuti anche con quella di Cuneo, con un ovvio detrimento della economicità ed efficienza dell’azione amministrativa”. E non solo: “In prospettiva è poi fondato il timore che, in caso di un futuro accorpamento delle due direzioni, a venir assorbita “sotto” Cuneo sia Domodossola (sede oggettivamente più decentrata) e non il contrario”. Nella sua missiva il presidente della Provincia cita anche voci di fonte sindacale che lamentano come la dotazione organica sia già adesso decisamente sotto dimensionata rispetto alle necessità locali. E in futuro potrebbe andar peggio.
Insomma, ci sono preoccupanti avvisaglie su quella che sarà la futura presenza di Enel nel Verbano Cusio Ossola.
Per capire le strategie della società e rimarcare le ragioni del Verbano Cusio Ossola, Paolo Ravaioli conclude la sua missiva chiedendo un incontro “per discutere della riorganizzazione e degli effetti che essa avrà per questa Provincia”.

Un passo avanti mercoledì17 dicembre ad Omegna

il costituendo multietnico Comitato “Un Passo Avanti” del Cusio ha convocato per MERCOLEDI 17 DICEMBRE
alle ore 20,30 presso il salone del circolo operaio “F.Ferraris” di OMEGNA
, un’assemblea pubblica sul tema:
DA 10 ANNI INSIEME! INTEGRAZIONE SOCIALE E …. UN PASSO AVANTI VERSO IL FUTURO!
Interverranno:
Maria Giulia Comazzi (Ass.alla Cultura, all’Istruzione, ai Servizi Sociali e alle Pari Opportunità)
Alì Bouchbika (Intermediatore Religioso) image
Conti Gian Piero (x Comitato La Crocera di Gravellona Toce)
Montani Stefano (x NonSoloAiuto di Verbania)
Rondinelli Giovanni (x Sinistra Democratica)
Wahid Nasr Eldine (x Centro Islamico di Omegna)
moderatore del dibattito Vincenzo Amato (Giornalista)
l’anno 2008 è l’anno EUROPEO del Dialogo Interculturale. Nel 2008 il “Centro Islamico” di Omegna compie 10 anni di esistenza sul territorio Omegnese. Nel 2008 Vince le elezioni Americane un uomo di colore. Queste sono alcune riflessioni che faranno da filo conduttore al dibattito.

Centro islamico a Gravellona Toce: dalla destra attacchi strumentali.

image Siamo al paradosso.
La minoranza consigliare di Gravellona Toce, con in prima linea il consigliere Nocilla, inseguendo il “treno” della Lega Nord, chiede al Comune di Gravellona Toce di sospendere l’iter amministrativo per la nascita del centro islamico appellandosi ad una legge che non esiste.
Lo fa riferendosi ad un provvedimento annunciato per la moratoria sui luoghi di culto islamici, una proposta che non è legge (e speriamo non lo diventi). Insomma per la minoranza il Comune dovrebbe sospendere l’iter contravvenendo alle leggi attualmente esistenti.
Ricordiamolo a tutti. Il luogo in cui sta nascendo il centro islamico non è di proprietà comunale: è un locale di proprietà di un cittadino gravellonese. E il comune non ha nessun mezzo legale per fermare un accordo tra un privato che affittà ad altri privati.
Un consiglio al centrodestra e alla Lega per fermare il centro islamico l’avremmo: perché non si rivolgono direttamente al proprietario dei locali, che ci dicono sia elettore molto vicino al centro destra, e gli chiedono di non affittarlo?
Eh.. si, perché si predica “bene” e, magari, si razzola male.
Scusate la provocazione, ma davvero questa situazione è paradossale.
Dicono che non sono razzisti poi però presentano leggi per bloccare i luoghi di culto dei soli mussulmani perché sarebbero spazi, come dice l’onorevole Montani che alimentano dubbi e sospetti di terrorismo “auspicandosi maggiori controlli da parte delle forze dell’ordine”, convinti di ciò per due mussulmani arrestati a Milano per terrorismo e frequentatori di una moschea.
Insomma, se si facesso lo stesso ragionamento, per la Lega dovremmo chiudere tutte le chiese nel sud Italia, visto che la domenica a messa ci va qualche mafioso?
Dicono che non sono razzisti e che si oppongono solo perché creerebbero disagio ai cittadini della zona.
Una sola domanda: se quel privato avesse affittato per aprire una palestra, un negozio o un’altra attività qualcuno avrebbe protestato? La risposta è ovvia: probabilmente no!
Dicono che il luogo di culto andrebbe, eventualmente, aperto in uno spazio che non sia nel centro.
E già, come “sappiamo” i centri di culto cattolici (le chiese) sono tutte in periferia a Gravellona Toce, le sedi di partito anch’esse tutte in periferia (come quelle nuove del Pd o della Lega), la bibblioteca comunale è anch’essa in periferia, il centro sociale degli anziani è in periferia e così via.
Ovvio che non sia così, ovvio che la maggiorparte dei servizi sia nel centro, vicino ai cittadini.
E’ quindi ovvio che in periferia ci devono andare solo gli islamici. Mentre tutte le altre strutture per i cittadini sono in centro.
A noi sembra che queste forze politiche protestano perché sono mussulmani (dei diversi): questa è l’unica verità.
Anche se abitano da anni nella nostra città, anche se mandano i loro figli a scuola insieme ai nostri.
Pensano e sperano, le minoranze di Destra e della Lega Nord, che questa battaglia porti più voti alle prossime elezioni amministrative.
Questa è l’unica, amara, realtà.
D’altronde come dice il Senatore Montani i centri islamici “sono il ricettacolo di terroristi”.
Sarà. A noi l’idea che i terroristi organizzino le loro attività nei centri islamici ufficiali fa un po’ “sorridere”.
E’ come immaginare le Brigate Rosse in Italia che aprono sedi ufficiali dentro i circoli Arci o nelle fabbriche. Di solito i terroristi agiscono nell’ombra e non aprono sedi ufficiali con la scritta “siamo qui”, venite a prenderci.
Un conto è la giusta opera di prevenzione e di “intelligence” che la polizia deve mettere in campo (con chiunque) per prevenire crimini e attentati, anche al’interno di un centro islamico.
Un conto è usare questa scusa per vietare a dei cittadini residenti in Italia di fare quello che ad altri è permesso, ovvero aprire un centro culturale.
I responsabili della comunità islamica hanno annunciato che sono disponibili a mettere telecamere davanti all’ingresso per filmare chi entra: più trasparenti di cosi? Che si vuole di più?
Ci sembra che in questa vicenda parole come discussione, contatto, ascolto reciproco, solidarietà, dialogo rischiano di essere calpestate dalla certezza che alimentare il fuoco della diffidenza, della paura del diverso, possa trarre dei vantaggi elettorali.
A quei cittadini che ritengono che lo spazio non sia idoneo per problemi logistici, di parcheggio o altro diciamo che eventualmente si cerchino, insieme, soluzioni alternative (sempre in centro però).
Non si può dire no a prescindere.
Temiamo, però, che questa voglia di risolvere i problemi sino a giugno 2009, sino al giorno dopo le elezioni comunali rimarrà lettera morta.
D’altronde ad Omegna la Lega Nord non voleva il centro islamico.
Ci ha fatto una roboante campagna elettorale.
Hanno vinto.
Sono al governo da più di un anno e il centro islamico ad Omegna è, ovviamente, aperto e funzionante.
Come sempre, si predica “bene” e si razzola male.

Alberto Nobili
Consigliere provinciale, collegio Gravellona Toce
Roberto Birocco
Coordinatore PD Circolo Gravellona Toce

Una città aperta al dialogo

Segnaliamo che i Comitato “La Crociera” di Gravellona Toce ha organizzato per questa sera un incontro sul tema “Una città aperta al dialogo”, Giovedì 13 Novembre 2008 alle ore 20.30 presso la “biblioteca civica” di Gravellona Toce
Un dibattito sulle recenti polemiche per la richiesta di apertura di un centro culturale islmaico.
Interverranno:
image – Il Sindaco di Gravellona Toce: Anna Di Titta
– Il Parroco di Gravellona Toce: Don Brunello Floriani
– Il Resp.le della Lega Nord di Gravellona Toce: Marco Campanini
– Il resp.le dell’ass.ne culturale “Italo-Arabo”: Ahmed
– Il Mediatore interreligioso: Alì Bouchbika
– Il consigliere comunale: Paolo Nocilla
La cittadinanza, le Associazioni, le Istituzioni, le forze politiche e sociali, sono invitate a partecipare

Il 25 ottobre tutti a Roma: partecipa anche tu!

image Il PD del VCO organizza la "trasferta" a Roma per partecipare alla manifestazione nazionale del PD per dire no ad un governo che non rispetta le regole democratiche, forza la mano sui temi della giustizia e non fa nulla per far crescere salari e pensioni mentre l’Italia vive una pesante crisi e le famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese.
Il PD del VCo organizzerà il viaggio con i pullman fino a Novara dove un treno speciale porterà i partecipanti direttamente a Roma.
Ecco il programma:
Venerdì 24 ottobre: alle ore 21.30 ritrovo a Gravellona Toce (centro Commerciali Laghi, zona supermercato Tigros) e partenza in pullman per Novara (per i residenti nelle zone del Verbano e dell’Ossola e di Gravellona Toce).
Ritrovo alle 21.30 presso il penny market ad Omegna (per i residenti della zona Cusio, Gravellona esclusa).
Con i pullman si va a Novara, dove alle 23.22 s parte con treno speciale per Roma.
Sabato 25 ottobre: arrivo a Roma alle 08.34. Alle ore 14 inizio manifestazione, ore 17 Circo Massimo intervento di Walter Veltroni. In serata, alle 20.50 da Roma Tiburtina ripartenza con treno speciale da Roma.
Domenica 26 ottobre: in mattinata alle ore 05.00 arrivo a Novara e partenza per Gravellona in pullman.
Il viaggio è gratuito. Chi vuole partecipare ci contatti: telefono 0323401272 – fax 0323403387; email: info@partitodemocratico.vb.

Ordine del giorno del PD sui tagli alla Scuola

image Pubblichiamo l’ordine del giorno che il Partito Democratico del VCO sta presentando in molti consigli comunali della nostra provincia per dire no ad una riforma della scuola che non sia condivisa,ma imposta senza nessuna discussione, e soprattutto per dire no ai tagli indiscrimanati alle scuole di montagna.
L’ordine del giorno è già stato presentato in consiglio provinciale, al comune di Verbania, di Domodossola, di Villadossola, ad Omegna, Gravellona Toce, Crevoladossola e casale Corte Cerro. Nei giorni prossimi sarà presentato anche in molti altri comuni.
Ordine del Giorno
Al Signor Presidente del Consiglio Comunale di
Il Consiglio Comunale della citta di _____________ Considerato che
Il piano presentato dal Ministro Gelmini non può essere presentato come una Riforma in quanto non ha come presupposto quello di contribuire a risolvere i problemi ma è semplicemente l’attuazione dell’articolo 64 della legge
133/08 (legge finanziaria).Esso, infatti, prevede quasi esclusivamente azioni che vanno nella direzione di un considerevole taglio delle (poche) risorse di cui la scuola dispone.
Preoccupato per
• la considerevole riduzione dell’orario di lezione nelle scuole dell’infanzia e nella scuola primaria, che non prevederà più, in pratica, il tempo prolungato, togliendo, in primo luogo, ai nostri ragazzi opportunità formative e mettendo in difficoltà le famiglie che saranno di fatto obbligate a una spesa ulteriore per coprire l’eliminazione del tempo pieno;
• un provvedimento sulla scuola primaria che va ad incidere pesantemente e negativamente sulla scuola primaria considerata un fiore all’occhiello del nostro paese e considerate tra le migliori in Europa;
• la banalizzazione di fenomeni pericolosi quali il “bullismo”. Il Ministro liquida una preoccupante emergenza in modo estremamente superficiale con la reintroduzione del voto di condotta, come se fosse sufficiente per arginare il
problema;
• l’impoverimento della formazione negli istituti tecnici e professionale dovuta ad una riduzione di orario e al taglio dell’attività pratica e dei laboratori;
• l’accorpamento degli istituti scolastici che, tra l’altro prevederà l’eliminazione di tutte le scuole con un numero di studenti non superiore a 50 (e quindi della quasi totalità delle scuole di montagna); nella nostra Provincia, se non saranno previste deroghe per le zone di montagna e disagiate (nel Verbano Cusio Ossola i comuni con scuole di montagna sono 59 su 77), dovrà prevedere nel piano di dimensionamento scolastico la chiusura di 82 sedi su 179 (46,3%) di erogazione del servizio (plessi o sezioni staccate) poichè con un numero di allievi inferiore ai 50, e dovrà anche prevedere l’aggregazione di due istituti superiori (il “Pacle” e il “Dalla Chiesa” di Omegna) poiché sotto la
soglia dei 300 alunni.
• l’innalzamento del coefficiente di studenti per classe superando quello attuale (già eccessivo) di trenta studenti;
• il taglio degli insegnanti di sostegno. Ancora una volta si penalizzano ulteriormente studenti e famiglie in situazione di difficoltà impedendone, di fatto, l’integrazione con il resto della classe e determinando l’aumento di insuccessi scolastici.
Dichiara
ferma contrarietà nei confronti di un provvedimento fatto passare come riforma ma che riforma non è.
Un paese che si dice evoluto non può considerare la scuola come un istituzione in cui effettuare esclusivamente tagli
di risorse. La scuola è una fonte di ricchezza, opportunità, sapere. Deve essere contributo alla crescita delle nuove generazioni che sono il nostro futuro e quindi essere difesa.
Chiede
che il Ministro dell’Istruzione apra, per il bene delle nuove generazioni, un profondo dibattito su come riformare la scuola italiana, coinvolgendo in esso gli attori principali del sistema quali famiglie, studenti e insegnanti. Una vera riforma che non parta da come e dove tagliare risorse, ma da come migliorare una istituzione che, soprattutto a livelli superiori, ci vede agli ultimi posti fra i paesi più industrializzati.
Auspica
che i parlamentari piemontesi facciano proprie le preoccupazioni del Consiglio, comportandosi coerentemente nelle aule parlamentari.