Giovedì 13 maggio alle 21 nella sala Rosmini della Famiglia Studenti-Il Chiostro prosegue il corso di formazione etico-politica del Centro Natale Menotti quest’anno dedicato a "Cittadinanza attiva e progetto politico locale".
Tema dell’incontro di giovedì è "C’era una volta…! Dalla Scuola di Barbiana alla scuola che vogliamo".
Testimone d’eccezione Edoardo Martinelli, già alunno di don Lorenzo Milani e ora responsabile del Centro Formazione e Ricerca della Scuola di Barbiana.
Partecipano la dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Franca Giordano; il coordinatore Scienze Umane e Sociali dell’Iti Cobianchi, Guido Boschini; la referente Studenti internazionali dell’Iti Cobianchi, Maria Pia Zocchi; l’insegnante di scuola primaria, Marianna Tinazzo; Angelica Sassi del coordinamento dei genitori Vco; Giacomo Molinari del collettivo studentesco Punto a capo. Coordina Silvia Magistrini. Ingresso libero. Prossimo appuntamento il 27 maggio alle 21 sempre alla Famiglia Studenti con "Spettatori o cittadini? – Le impervie vie della rappresentanza e della partecipazione" con Marco Granelli, consigliere comunale di Milano, Michele Marinello, sindaco di Domodossola e consigliere regionale, Francesco Pesce, consigliere provinciale. Coordina Andrea Dallapina, direttore di Verbania News
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Domodossola: ennesimo inganno
Pubblichiamo il testo del comunicato stampa del circolo PD di Domodossola in merito alle ultime vicende amministrative.
Innanzitutto, prendiamo atto con una certa soddisfazione che il Sindaco Marinello si sia accorto della presenza del Partito Democratico a Domodossola e che sia rimasto colpito dalla posizione espressa dal nostro Circolo nel manifesto intitolato “Ennesimo Inganno”.
Fa specie però sentirlo rivolgere al PD accuse di opportunismo politico e di attenzione solo alle campagne elettorali: sarebbe fin troppo semplice ribattere che sono altri ad aver potuto sfruttare la propria visibilità istituzionale come trampolino per la propria carriera politica, dimostrando con che ordine di priorità vengano tenuti in conto gli impegni assunti con i cittadini/elettori rispetto alle proprie ambizioni personali; ma non ci interessa affrontare questo argomento, seppure molto popolare in città. Quel che è grave e che ci interessa sottolineare è invece, ancora una volta, il tentativo di sfuggire al merito delle questioni che vengono sollevate e cioè “a chi verrà affidata la guida della città” dal momento che il Sindaco è, di fatto, decaduto per incompatibilità col ruolo di Consigliere Regionale?
Dopo aver ascoltato il Sindaco affermare, in apertura del Consiglio Comunale del 27 Aprile scorso, che il suo sostituto sarebbe stato indicato entro una decina di giorni, ad oggi (10 Maggio) questo nome non è ancora stato rivelato mentre nel frattempo abbiamo assistito al triste spettacolo delle indiscrezioni, delle voci e delle smentite che rivelano come la maggioranza alla guida di Domodossola sia tenacemente impegnata a contendersi la poltrona di vicesindaco “reggente” e poco preoccupata di tutto il resto.
Di più, la mancata individuazione di un vicesindaco evidenzia in maniera lampante i forti contrasti interni alla Lega Nord tra le due personalità più in vista in questa vicenda (il Sindaco Marinello e il Sen. Montani) , che utilizzano Domodossola come palcoscenico e teatro di uno scontro da cui dovrà emergere la guida futura della Lega nel VCO. Con buona pace delle restanti componenti della maggioranza domese e scarso riguardo nei confronti dei cittadini che preferirebbero i loro amministratori impegnati su ben altri fronti.
E’ questo, signor Sindaco, l’ennesimo inganno che abbiamo denunciato alla città. Ed è su questo che avremmo gradito una risposta.
Ma si è preferito parlare d’altro, tentare di spostare l’attenzione su altri argomenti sui quali, a questo punto, è doverosa una replica.
Per quanto riguarda la mancanza di progetti, ci permettiamo di sottolineare come le opere che vengono aperte ed inaugurate dal Sindaco Marinello con grande enfasi siano in realtà cantieri voluti e pensati da altri. l’esempio più recente è il parcheggio di via Facchinetti, opera voluta dall’amministrazione Cattrini più di 8 anni fa, così come gran parte dei famosi e decantati 17 cantieri che sarebbero il fiore all’occhiello di questa amministrazione e di cui il sindaco si attribuisce il merito con un po’ troppa disinvoltura. In questo ambito, ci sorprende la condizione in cui versa ancora piazza Matteotti, “addobbata” con nastri e recinzioni che sembrano uno scherzo di carnevale: vista la sensibilità dimostrata per l’immagine della nostra città, ci saremmo aspettati un maggior impegno nella sistemazione anche di questa piazza, la prima a cui accedono i visitatori che giungono a Domodossola in treno.
Per concludere, alla mancanza di progettualità di cui il Sindaco Marinello accusa il Partito Democratico domese, vorremmo contrapporre ancora una volta le gravi inefficienze di questa amministrazione, che ha, tra le tante, fatto perdere alla città centinaia di migliaia di euro negli ultimi tre anni per non aver saputo gestire il rinnovo della concessione del gas a Domodossola e che, per contro, accollerà ai cittadini ossolani la modica cifra di 900.000 euro (!) per coprire il disavanzo di gestione della raccolta differenziata dei rifiuti.
Meditate, cittadini, meditate…
Gli eletti al comune di Verbania e in Provincia
Composizione Consiglio provinciale del Verbano Cusio Ossola
Presidente: Massimo Nobili. Maggioranza, centrodestra: 14
Popolo della libertà 9: Claudio Cottini 44,13%, Valerio Cattaneo 42,39%, Angelo Minini 39,33%, Lidia Carazzoni 38,86%, Giulio Lapidari 38,42%, Sebastiano Gallina 38%, Matteo Marcovicchio 36,47%, Rino Porini 36,17%, Paolo Marchesa Grandi 35,14%.
Lega Nord 4: Alberto Preioni 28,98%, Germano Bendotti 26,46%, Michele Marinello 26,06%, Luigi Airoldi 22,81%,
Nuove prospettive 1, Antonio Lillo 19,48%
Opposizione, centrosinistra: 9 + Paolo Ravaioli.
Partito Democratico 6, Giuseppe Grieco 28,37%, Francesco Pesce 27,57%, Silvia Magistrini 25,06%, Diego Brignoli 24,63%, Stefano Costa 24,31%, Lilliana Graziobelli 24,28%.
Per il Vco con Ravaioli 1, Giuseppe Sterpone 14,29%
Italia dei valori 1, Vittoria Albertini 9,37%
Rifondazione-Comunisti italiani 1, Christian Scatamacchia 8,56%. (segue)Ecco la composizione del nuovo consiglio comunale di Verbania:
Alla coalizione di centro destra (PDL, Lega Nord, UDC e la lista civica Per Verbania) spetteranno 24 seggi. 17 andranno al Popolo delle Libertà, 4 per il carroccio e alla lista civica che ha sostenuto Zacchera andranno 2 posti, infine all’UDC andrà un consigliere.
All’opposizione spetteranno 16 consiglieri: 10 al PD (fra di loro, oltre al sindaco uscente Claudio Zanotti, Aldo Reschigna 303, Stefania Montarone 249, Michele Rago 206, Fabrizio Caretti 176, Angelo Rolla 157, Giovanni De Benedetti 89, Corrado De Ambrogi 88, Silvia Magistrini 88, Donata Idi 86, Piergiorgio Varini 86.
Alla lista civica Cittadini con Zanotti spetteranno 3 posti: fra di loro anche il vice comandante dei Vigili del Fuoco del VCO Felice Iracà. All’Italia dei Valori un consigliere così come a Rifondazione – Comunisti Italiani.
L’ armamento dei Vigili Urbani a Domodossola
Riportiamo un commento di Vittorio ORIGGI, Segretario della CGIL Funzione Pubblica VCO
Dal 29 marzo u.s. gli agenti della Polizia Municipale nella città di Domodossola svolgono i propri servizi d’ istituto armati, a seguito della decisione politica della Giunta Marinello, di dotarli di una pistola “Beretta” che dovrà essere portata infilata nella fondina appesa ad un cinturone. E’ anche poi significativo osservare che i primi vigili a dover uscire armati sono stati, nella prima mattinata del 30 marzo verso le ore otto, quegli agenti che dovevano prestare servizio davanti alle scuole elementari e medie, dove nel via vai di bambini e genitori, alcune mamme, dopo aver squadrato i vigili da capo a piedi, si sono avvicinate chiedendo anche un po’ allarmate: “Non sarà mica carica davvero?”.
La Funzione Pubblica CGIL del VCO ribadisce di avere una valutazione positiva del ruolo e delle funzioni esercitate dagli Enti Locali in questi anni, pur se qualche riflessione è necessaria però avanzarla, anche alla luce delle trasformazioni e delle novità che si stanno verificando a livello istituzionale, trasformazioni che impongono un ruolo forte ma democratico, nella ricerca quindi di un equilibrio tra il governo della cosa pubblica, l’ordine, la sicurezza e la rappresentatività delle istituzioni democratiche, che a livello locale non ha bisogno d’ulteriori articolazioni sul territorio di una polizia locale, provinciale o comunale, simile a quella statale. In questi mesi il tema della sicurezza è stato quello che maggiormente ha attirato l’attenzione di cittadini e stampa, anche in relazione ai tanti annunci e proclami fatti dal Governo di centro-destra.
Annunci che spesso hanno messo in evidenza le stesse contraddizioni all’interno della maggioranza di Governo ed una presunta linea di fermezza che però paradossalmente non affronta le questioni vere che sono alla base della insicurezza o dell’illegalità.
E’ perlomeno singolare, che mentre si agita fermezza, non si trovi altro da porre in essere se non una compressione della capacità investigava della Magistratura e delle Forze di Polizia, attraverso l’introduzione di norme draconiane in materia di intercettazioni telefoniche.
In pratica, non si punta a chiarirne meglio i limiti, punirne gli abusi o garantire il necessario rispetto della privacy, ma semplicemente a impedire che tale strumento investigativo sia utilizzabile per indagini relative a reati di corruzione, concussione, delitti contro la Pubblica Amministrazione, cioè proprio quei comportamenti che penalizzano i cittadini, le casse dello stato ed utilizzano le istituzioni per fini personali o per connivenze con la criminalità.
In questo contesto, mentre si cerca di abbassare il livello d’ intervento della Magistratura assistiamo anche al fallimento dell’ idea tanto cara al Governo di centro-destra, quella del poliziotto di quartiere, ma anche ad un approccio a cercare soluzioni per l’ ordine e la sicurezza, con maggiori poteri ai Sindaci, che inevitabilmente coinvolgono la polizia locale attraverso iniziative, a dir poco singolari.
Queste, molto spesso, su iniziativa dei “Sindaci sceriffi”, nuovi demiurghi della sicurezza, mirano a chiederne l’ armamento o dove questo già esiste, a potenziarne in mille modi diversi gli strumenti d’ offesa, per farne una sorte di “polizia federale”, o meglio ancora del Sindaco.
Per questo motivo il "fai da tè" che sta attraversando i Comuni della penisola, di fatto illude i cittadini e fa della polizia locale la principale responsabile della sicurezza cittadina, soprattutto quando, si è di fronte all’ assenza di un vero e proprio coordinamento con le altre strutture addette alla legalità e alla sicurezza.
Queste scelte, non ci convincono per niente, sono spesso solo d’ immagine, mortificano tra l’altro la storia, il ruolo e la professionalità della Polizia locale, rendendola residuale rispetto alle forze di Polizia nazionali.
In questi mesi assistiamo poi ad ogni forma di becera propaganda sulla sicurezza che non ha nulla da spartire, a nostro avviso, con il dovere, di un’ Amministrazione Comunale, di garantire ai cittadini serie politiche integrate di sicurezza urbana, che vanno dalla tenuta della legalità, agli standard qualitativi dei servizi pubblici.
Sappiamo tutti che l’Ordine Pubblico è di competenza della Polizia statale e che quella locale ha un suo ruolo specifico, di pari dignità, nella sicurezza delle città e nello assetto democratico del vivere civile, che va difeso, non snaturato, potenziandone le peculiarità e l’autonomia operativa ed organizzativa, e valorizzandone il patrimonio professionale indispensabile per la vivibilità di ogni città del nostro Paese.
Le Amministrazioni Locali, allora, per prevenire e reprimere le violazioni amministrative o penali, non devono ispirarsi ad altre forze di polizia ma devono attivare idonei percorsi professionali permanenti, coerenti con le funzioni ed i compiti che la legge 65/86 e la stessa Costituzione assegnano alla Polizia locale.
Devono organizzare il lavoro incentrandolo su funzionalità e tutela degli operatori, compresa l’autonomia dalle indebite ingerenze politiche.
Devono applicare correttamente gli istituti contrattuali previsti per questo fondamentale servizio pubblico e investire adeguate risorse, in concerto con lo Stato e le Regioni attraverso piani pluriennali in strutture, mezzi e dotazioni organiche.
E’ questa la Polizia locale, che va coordinata con le Forze di Polizia statale per garantire così, ognuno, in rapporto alla propria specifica peculiarità professionale, le migliori condizioni di sicurezza e legalità.
Le questioni sociali presenti nel nostro paese, conseguenza di vecchie e nuove emarginazioni che contraddistinguono alcuni fenomeni della società italiana, quali ambulanti immigrati o locali appartenenti alle zone povere del pianeta o alle realtà emarginate del paese, non possono essere risolte con la politica del manganello, che tra l’altro è espressione di uno stato repressivo forte con i deboli e debole con i forti, e di una società pseudo razzista, piuttosto che d’ istituzioni democratiche.
La politica del manganello non è la risposta giusta neanche di fronte ad una richiesta di sicurezza da parte dei cittadini che riteniamo, ovviamente, legittima.
A noi sembra che il voler a tutti i costi assegnare altri compiti alla Polizia locale, distogliendola dai suoi d’ istituto, da una parte serve a nascondere i problemi reali relativi alla sicurezza e dall’altro espone gli agenti ad ogni sorta di rischio, compreso quello di dover sopperire alle disfunzioni e alle mancanze di scelte politico – amministrative.
Questo scenario sempre più preoccupante, è anche conseguenza della mancanza di una riforma ordinamentale, oramai indispensabile che chiarisca, fino in fondo compiti e funzioni e garantisca tutele e professionalità e affermi il ruolo della Polizia Locale nelle politiche integrate di sicurezza urbana, alla luce della sua tradizione e specificità.
La riforma dovrà chiarire compiti e funzioni, questioni essenziali per valorizzare e garantire il ruolo che la Polizia Locale esercita nelle politiche integrate di sicurezza urbana, nel rispetto delle specifiche peculiarità professionali, e nella garanzia di pari dignità con le forze di polizia ad ordinamento statale.
Questa riforma, sempre invocata dagli addetti ai lavori, discussa dai politici, dalle istituzioni, non ha mai concluso il suo iter parlamentare.
Non può diventare, per tutti, una sorte d’Araba Fenice.
La Funzione Pubblica CGIL è pronta ad un confronto vero con la parte Pubblica sulla sicurezza, senza ideologismi e nel merito delle questioni, ma rileviamo che l’altrui ideologismo e la voglia di rendere residuale l’azione sindacale spingono non solo il Governo, ma anche quello di tante Amministrazioni Locali, verso operazioni di facciata che aggraveranno nei fatti non solo i problemi dei cittadini, ma anche quelli dei lavoratori della Polizia Locale, peggiorandone sia le condizioni di lavoro e sia quelle del loro salario, facendogli pagare “l’ effetto Brunetta”, sottraendogli parte delle indennità e del salario accessorio, ed questo in piene sintonia con la campagna di aggressione contro il lavoro ed i dipendenti pubblici.
Crevoladossola ancora senza ADSL: le pesanti responsabilità di Dalla Pozza e Marinello.
Siamo alla fine del binario!
Dopo anni di discussioni, proclami e smentite l’annosa questione ADSL di Crevoladossola sembra arrivata alla fine. Con esito positivo?
Questo non possiamo affermarlo con sicurezza.
Dopo l’accordo tra Provincia VCO, Regione Piemonte e la società di telefonia, da quanto ci è stato riferito manca l’autorizzazione, o meglio l’accordo tra Comune di Domodossola e società TelecomItalia sull’intervento (e relativi costi da accollarsi, si parla di 20 mila euro) che metterebbe finalmente in rete anche il territorio crevolese.
E se questo accordo non sarà siglato i cittadini di Crevoladossola saranno privati di un servizio che li lascia ancora nel medioevo! Sollecitiamo il sindaco Dalla Pozza ad intervenire tempestivamente, prima che il treno arrivi a fine corsa perché abbiamo il timore che la prossima partenza avverrà tra molto, troppo tempo.
Gli chiediamo di mediare con il suo alleato politico, il sindaco Marinello, leghista, a parole difensore del territorio e delle minoranze montane, vicino alle piccole imprese, agli artigiani…. ed al quale oggi chiediamo di passare ai fatti.
Venga a Crevoladossola per sentire con mano la difficoltà dei cittadini esclusi dal commercio e dalle opportunità che un collegamento veloce ad internet offre.
Parli con gli studenti costretti ad andare dai loro amici domesi per scaricare le tesine dell’università, agli albergatori e ristoratori che utilizzano internet per raggiungere possibili clienti, agli artigiani, e a tutti gli altri.
Più volte in consiglio comunale abbiamo chiesto al Sindaco Dalla Pozza di agire, di interessarsi alla questione.
C’è anche stato risposto che la nostra era demagogia. Il vicesindaco ancora nell’ultimo consiglio ha dichiarato che l’ADSL a Crevola c’è.
Non possiamo far altro che alzare le braccia e continuare una battaglia che portiamo avanti da molti anni, ma che oggi è vicina al punto di rottura.
l’assessore Albertini ha già esposto il problema agli attori interessati e la soluzione è, come detto sopra, è l’accordo con il reperimento dei 20.000 € necessari.
Non citeremo in questa sede tutti i soldi spesi dalla amministrazione Dalla Pozza per realizzare opere che non hanno prodotto una ricaduta positiva per il benessere dei cittadini, o sull’economia del comune.
Chiediamo solo un piccolo sforzo per recuperare un capitale, come comune o come Comunità Montana di cui il nostro sindaco è anche presidente, che paragonato al possibile beneficio…ci sembra veramente poca cosa!
PD Circolo Crevoladossola
MAO e Unità di crisi: Il PD di Domodossola attacca Marinello
Riportiamo i due comunicati del PD del Circolo di Domodossola sulle ultime vicende a Domodossola.
MAO.
E’ veramente sorprendente come sia possibile cambiare in continuazione collocazione politica al punto tale che ad ogni sorgere del sole non si è mai sicuri di trovare il MAO nella stessa posizione della sera precedente.
La cosa singolare è poi che viene dichiarato come ciò avvenga nell’interesse dei cittadini e senza alcuna richiesta di poltrone.
Infatti appena il MAO ha annunciato di entrare nel PdL si è subito avanzata, per ora congelata, l’ipotesi di Presidenza della Valle Ossola SpA per l’ex assessore Folino.
Eppure circa due mesi fa Folino, al momento dell’allontanamento peraltro brutale ed ingiustificato dalla Giunta domese, aveva dichiarato di proporsi come l’ANTIMARINELLO.
E ora sarà proprio Marinello a votarlo per la nuova poltrona ?
Tutto questo viene dichiarato che corrisponde all’interesse dei cittadini: ma a quali cittadini si riferiscono, a quelli domesi o a loro stessi ? (segue)Unità di crisi
La Maggioranza consigliare di Domodossola ha presentato e approvato una mozione che ha abolito l’Unità di Crisi costituita nel corso della precedente legislatura e riconfermata all’unanimità nell’attuale.
Il lavoro dell’Unità di Crisi è stato molto intenso e va rimarcato come siano stati soprattutto i rappresentanti della minoranza ed il Presidente Mingo ad assicurare costante presenza ed impegno.
Dopo alcuni mesi di lavoro, il Consiglio comunale ha discusso ed approvato all’unanimità un elaborato proposto dall’Unità di Crisi.
Si tratta di un Progetto di sviluppo realisticamente realizzabile del sistema sanitario nel VCO, con particolare attenzione all’Ossola.
I pregi di questo documento sono molteplici:
– è una proposta che riguarda non solo la riqualificazione dell’Ospedale di Domodossola ma pone attenzione anche allo sviluppo delle attività sanitarie complessive comprese quelle territoriali (domiciliarità, Residenze Socio Sanitarie, attività ambulatoriali, Distretti, tutela della salute dei lavoratori, delle fasce deboli, delle condizioni di fragilità, …)
– Domodossola svolge, almeno per una volta, un ruolo di guida nel contesto ossolano occupandosi dell’intero territorio e non solo del proprio orticello
– l’unanimità delle forze politiche raggiunta dopo l’importante lavoro dell’Unità di Crisi e dopo un lungo e acceso ma costruttivo dibattito in seduta di consiglio, è stato un forte segnale inteso a mantenere la tutela della salute dei cittadini al di sopra di qualsiasi speculazione ed interesse di basso profilo.
Questo Progetto ha trovato ampio riscontro nella programmazione dell’ASL del VCO e nella Regione al punto tale che alcune parti sono già in avanzato stato di realizzazione mentre per altre è stato concesso il finanziamento e le relative opere ed azioni saranno presto iniziate.
Certo il percorso è ancora lungo ma un Progetto c’è e la strada è stata ormai tracciata.
Il Gruppo consigliare del Partito Democratico concorda quindi con la Maggioranza di Centrodestra che regge l’Amministrazione comunale di Domodossola sul fatto che la situazione di crisi sia ormai superata e che non abbia più senso un organismo nato per affrontare una condizione di emergenza e di forte disagio.
Ritiene sia più utile la creazione di un organismo che abbia il compito di monitorare, controllare che tutto proceda come concordato e promesso rilevando ritardi, omissioni e affrontando eventuali nuove criticità.
Il Gruppo del Partito Democratico non ha però votato a favore della mozione presentata dal Centrodestra perché c’è il forte sospetto che dietro un’apparente e condivisa motivazione oggettiva, ci sia anche una vendetta nei confronti di Mingo che negli ultimi tempi ha contribuito a mettere in crisi la maggioranza
Lo provano il momento di presentazione della mozione ed il fatto che nessuno della Maggioranza abbia ringraziato il Presidente Mingo e i componenti l’ Unità di Crisi per il pregevole ed intenso lavoro svolto.
E questo non è un buon segnale per il futuro, che invece richiede progettualità, condivisione, disinteresse di parte soprattutto quando è in gioco la salute dei cittadini
Domodossola, 29/01/2009 Gruppo del Partito Democratico