Pubblichiamo i risultati parziali delle assemblee congressuali del PD in corso di svolgimento nel Verbano Cusio Ossola.
Ad oggi sono state 14 le assemblee di circolo svolte (Ornavasso, Valle Vigezzo, Piedimulera, Valle Anzasca, Valle Antrona, Cambiasca, Cossogno, Casale Corte Cerro, Omegna, Villadossola, Beura Cardezza, Ghiffa, Domodossola e Trontano).
Mancano ancora 15 assemblee (Pieve Vergonte, San bernardino Verbano, Baveno, Crevoladossola, Valle Formazza, Arizzano, Vignone Bee Premeno, Stresa, Belgirate, Gravellona Toce, Alto Verbano, Mergozzo, Varzo, Verbania e Vogogna).
Siamo al giro di boa nel VCO con oltre il 58% di votanti dei 607 iscritti aventi diritto, un dato che sottilinea una forte partecipazione degli iscritti.
Nei giorni prossimi quasi altri 600 iscritti saranno chiamati ad esprimersi per scegliere i candidati che, il 25 ottobre, si sfideranno alle primarie che coinvolgeranno non solo gli iscritti ma anche tutti gli elettori del PD.
I risultati per le candidature nazionali vedono Pier Luigi Bersani conquistare 177 voti pari al 50,1 % dei voti validi. Segue Ignazio Marino che raccoglie 110 voti pari al 31,2% dei voti e infine Dario Franceschini con 66 voti pari al 18,7%.
Per quanto riguarda invece le candidature a segretario reionale, Gianfranco Morgando raccolie 157 voti pari al 45%, Cesare Damiano con 106 voti pari al 30.4% e Roberto Tricarico con 86 voti pari al 24,6%..
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Al via i congressi di Circolo del Partito Democratico del VCO.
Da oggi entra nel vivo la campagna congressuale del PD che, con i congressi di circolo in queste settimane e poi il 25 ottobre con le primarie, porterà alla scelta dei segretari nazionale e regionale del Partito Democratico.
Un percorso che vede sfidarsi alla segreteria nazionale del PD Bersani, Franceschini, Marino e alla segreteria regionale Damiano, Morgando e Tricarico.
Un percorso aperto, partecipato e democratico che lascerà agli iscritti e ai simpatizzanti del PD la possibilità di scegliersi il proprio leader.
Segnaliamo l’elenco con le date e i luoghi dei congressi di circolo, che partono questa sera con i congressi ad Ornavasso e in Valle Vigezzo, congressi aperti agli iscritti e simpatizzanti.
11-set Circolo PD di Ornavasso – ore 20.30, sala riunioni Bar Angel’s (ex circolo) Ornavasso
11-set Circolo PD di Valle Vigezzo – ore 20.30 Malesco, Circolo Arci 14-set Circolo PD di Piedimulera e Valle Anzasca, -ore 20.30 Piedimulera, – Chiesa vecchia
14-set Circolo PD di Valle Antrona – ore 20,30, sala comunale piazza Minacci, Fr sasso, Montescheno
17-set Circolo PD di Cambiasca, Miazzina e Valle Intrasca – ore 20.30 circolo sportivo a Cambiasca
17-set Circolo PD di Cossogno – ore 20.30 circolo operaio, Cossogno
18-set Circolo PD di Casale Corte Cerro – ore 20.30 circolo arci ramate Casale Corte Cerro
18-set Circolo PD di Omegna e Valle Strona, le Quarne, Cesara, Nonio e M.del Sasso – ore 20.30 (e poi sabato 19 dalle 09), Circolo Ferraris ad Omegna
18-set Circolo PD di Villadossola, Pallanzeno e Beura ore 20.30 sala consigliare Villadossola
19-set Circolo PD di Ghiffa e Oggebbio ore 14.30, SS Trinità, Ghiffa
19-set Circolo PD di Domodossola, Baceno, Masera e Montecrestese- Trontano ore 14.30 sala Comunità Montana, Domodossola
21-set Circolo PD di Pieve Vergonte ore 20.30 centro Massari Pieve Vergonte
22-set Circolo PD di San Bernardino ore 20.30, Sala consigliare San Bernardino Verbano
22-set Circolo PD di Baveno ore 20.30 sala consigliare Baveno
22-set Circolo PD diCrevoladossola – Valle Formazza ore 20.30 Sala consigliare Crevoladossola
23-set Circolo PD diArizzano -Vignone Bee Premeno ore 20.30 Circolo Ivo Borella, Arizzano
23-set Circolo PD di Belgirate – Stresa ore 20.30 Stresa – Palazzina liberty
23-set Circolo PD di Gravellona Toce ore 20.30 Circolo Arci Gravellona Toce
24-set Circolo PD di Alto Verbano (Cannobio, Val Cannobina, Cannero e Trarego) – ore 20.30 sede PD Via giovanola, Cannobio
24-set Circolo PD di Mergozzo – ore 20.30 chiesette parco CRI Mergozzo
25-set Circolo PD di Varzo – ore 20.30, La torre, Varzo
25-set Circolo PD di Verbania – ore 20.30 (e poi sabato 26 dalle 15), Sala Rosmini a Il Chiostro, Verbania
25-set Circolo PD di Vogogna e Premosello Chiovenda – ore 20.30, sala parrocchiale piazza chiesa a Vogogna.
Pd Ufficio Stampa
Rifiuti: al vaglio l’ipotesi svizzera
Una delegazione di rappresentanti dell’ATO rifiuti e della Provincia si è recata nei giorni scorsi a Monthey, in Vallese, per discutere il possibile conferimento dei rifiuti a Satom, consorzio pubblico che si occupa di smaltimento.
Nel centro elvetico sarebbe possibile conferire le eccedenze del forno di Mergozzo e, addirittura, l’intera produzione di rifiuti urbani del Verbano Cusio Ossola. La dirigenza Satom ha espresso la propria disponibilità, al costo di 85 euro a tonnellata. Un prezzo interessante, cui bisogna però aggiungere gli oneri di trasporto, preferibilmente su rotaia.
Tra l’impianto Satom e la stazione ferroviaria di Monthey c’è un breve tratto di strada, che rende facile il trasferimento dei rifiuti dal treno; il problema però è rappresentato dal fatto che questi devono essere stipati con cura in appositi container ed è quindi necessario un’area dove farlo e macchinari adatti.
“Gli aspetti tecnici – spiega l’assessore all’Ambiente Gianni Desanti, componente della delegazione in visita a Monthey – legati al trasporto sono la vera questione da definire. l’ATO prenderà contatti nei prossimi giorni con ditte specializzate che quantificheranno questi costi aggiuntivi. Stipulare o meno il contatto dipende da questa variabile”.
Comunicato Ufficio Stampa Provincia del VCO
Scuola e riforma Gelmini: una settimana di assemblee nel VCO.
Tra i primi provvedimenti assunti dal Governo, l’ennesima “riforma” della scuola pone non pochi dubbi sul futuro dell’istruzione pubblica di ogni ordine e grado, e di conseguenza sul futuro dei nostri figli e dei nostri territori: i tagli al personale docente e non, il tempo pieno a rischio, il ritorno al maestro unico, la chiusura dei plessi scolastici con meno di 50 allievi, con 816 plessi a rischio in tutto il Piemonte.
Sono solo alcuni dei temi che saranno affrontati in una serie di incontri pubblici nei prossimi giorni:
– martedì 21 ottobre, alle ore 21.oo, promosso dal coordinamento genitori e insegnanti di Omegna, assemblea pubblica presso l’ITIC di Omegna in via Colombera
– giovedi’ 23 ottobre 2008, alle ore 21.00, presso la sala polivalente “ex chiesetta” al parco c.r.i. a Mergozzo, promosso dal circolo PD di Mergozzo, un incontro pubblico con Liliana Graziobelli, Assessore all’Istruzione della Provincia del V.C.O. e Gabriella Prandi, Segretaria Provinciale F.L.C. C.G.I.L., modera Lorenzo Maffioli, Coordinatore Circolo PD Mergozzo
– venerdì 24 ottobre, alle ore 21.00 al centro d’incontro a S.Anna a Verbania, promosso dal coordinamento genitori e docenti di Verbania, una assemblea pubblica dal titolo "Questa è la scuola che vuoi?".
Un direttore generale a Mergozzo: inutile e costoso!
Riportiamo l’articolato intervento del coordinatore del circolo PD di Mergozzo Lorenzo Maffioli (e consigliere comunale) che contesta a nome del PD la scelta della maggioranza consigliare e del Sindaco Piralla di nominare, a sei mesi dalle elezioni, un direttore generale per il comune di Mergozzo.
"A cosa serve un direttore generale per un comune di 2000 abitanti? Non c’è nemmeno a Verbania o a Domodossola. In più ci costerà oltre 20.000 mila euro all’anno per una presenza di poche ore visto che il direttore generale lavorerà al 75% per il comune di Arona e il restante 25% nel nostro comune. È una scelta sbagliata: mi chiedo a cosa serva l’aumento delle tasse ai cittadini, fatto con l’irpef, se poi si spendono i soldi in questa maniera".
Di seguito il testo integrale dell’intervento in consiglio comunale di Maffioli La figura del direttore generale all’interno dell’Ente locale è istituzionalmente prevista dall’art.108 del Testo Unico degli Enti Locali. Trattasi di una nomina facoltativa prevista esclusivamente per i Comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti. Il direttore generale viene nominato dal Sindaco, previa deliberazione della Giunta, ed è ad esso legato da rapporto fiduciario tanto che la norma chiaramente prevede che la durata del suo incarico non può eccedere quella del mandato del Sindaco stesso. Le competenze principali attribuite a tale figura, per certi versi analoga a quella del city manager, è di provvedere all’attuazione degli indirizzi e degli obiettivi stabiliti dagli organi di governo dell’Ente, secondo le direttive impartite dal Sindaco, sovrintendere alla gestione dell’Ente perseguendo livelli ottimali di efficacia ed efficienza.
La ratio che il legislatore ha voluto perseguire introducendo nell’ordinamento degli Enti locali tale figura manageriale, è chiaramente avvertibile, oltre che dal carattere facoltativo, anche dalla soglia minima di abitanti prevista, 15.000, per poter nominare il direttore generale. Si è pertanto voluto dare la possibilità ai Sindaci degli enti locali di maggiori dimensioni e quindi, proporzionalmente, caratterizzati da maggiore complessità organizzativa e da problematiche più impegnative, di farsi affiancare da figure professionali caratterizzate da elevate competenze manageriali, evidentemente non presenti nella pianta organica dell’Ente, per la gestione della complessa macchina amministrativa per il tempo del mandato. Nel contempo si sono voluti escludere da tale possibilità gli enti medio-piccoli per una serie di ragioni facilmente comprensibili legati alla loro minore complessità dell’apparato amministrativo e delle relative problematicità, oltre, e forse soprattutto, al gravame che tale figura comporta per le casse comunali, come i numeri propostici nell’occasione di cui stiamo dibattendo ben dimostrano (oltre 90.000 euro). Si è pertanto voluto impedire il proliferare, nei piccoli Comuni, che sappiamo essere la maggioranza delle realtà italiane, di incarichi fiduciari che, oltre ad avere forti rilevanze sui bilanci comunali, proprio per il carattere meramente fiduciario, avrebbero potuto generare situazioni poco trasparenti, con lauti incarichi attribuiti più per amicizie e convenienze varie senza alcun beneficio per l’ente pubblico.
Con lungimiranza il legislatore ha previsto una possibilità di deroga alla soglia minima dei 15.000 abitanti, prevedendo la possibilità di nomina del direttore generale nel caso di stipula di convenzione tra comuni le cui popolazioni assommate raggiungano i 15.000 abitanti. Sembrerebbe il caso proposto all’esame di questa Assemblea, tuttavia un’attenta lettura del dettato normativo dovrebbe farci riflettere in quanto è espressamente stabilito dalla legge che “… In tal caso il direttore generale dovrà provvedere anche alla gestione coordinata o unitaria dei servizi tra i comuni interessati”. La lettura complessiva del comma che qui ci interessa sembrerebbe consentire la nomina di un direttore generale, tramite convenzione tra più comuni, nel caso in cui tra di essi fossero in essere forme associative di gestione di particolari servizi secondo le forme ed i criteri previsti dallo stesso Testo Unico: Convenzione, Consorzio, Unione. In tale accezione si capisce perché il legislatore ha concesso la possibilità di nomina del direttore anche a comuni di piccole dimensioni in quanto questi, affidando in forma associata tra loro la gestione di uno o più servizi, potrebbero, proprio per le loro ridotte dimensioni, essere sprovvisti all’interno delle loro singole piante organiche di figure professionalmente qualificate per tali gestioni sovra comunali e quindi, solo in tale evenienza, potrebbe concretizzarsi l’ipotesi di nomina del direttore generale in convenzione tra di loro al fine di garantire a tale associazionismo il rispetto dei criteri di efficienza, efficacia e, non dimentichiamolo, economicità del servizio.
Ora non risulta che tra il Comune di Arona e quello di Mergozzo siano in essere, ovvero siano ipotizzabili per il futuro, forme di gestione coordinata o unitaria di servizi, il che non sorprende trattandosi di due Enti appartenenti a Province diverse, con problematiche sicuramente diverse, distanti peraltro anche dal punto di vista chilometrico oltre che retti da giunte di orientamento politico apparentemente poco omogeneo. Tutto questo fa sorgere apparenti dubbi di legittimità circa l’assunzione di un atto che appare esclusivamente un sotterfugio per consentire al Comune di Arona, che non raggiunge la popolazione necessaria, di dotarsi del tanto agognato direttore generale. Non si capirebbe altrimenti per quale motivo il Comune di Mergozzo, che ribadiamo con Arona non ha mai avuto a che fare, sia stato individuato da Arona, dopo “un’ampia indagine sul territorio” quale “ente funzionalmente più consono alla stipula della convenzione”, formule di rito in perfetto stile “burocratichese” ma che nulla hanno a che fare con quei principi di trasparenza e di motivazione degli atti che devono caratterizzare la gestione amministrativa e che, al contrario, danno adito non solo a dubbi di legittimità ma anche sospetti in merito alla moralità di un modo di far politica che questo gruppo consiliare non condivide assolutamente.
Un altro aspetto ci appare alquanto discutibile ed è legato alla durata della convenzione. Come precedentemente si è avuto modo di dire, la figura del direttore generale si basa su uno stretto rapporto fiduciario con il Sindaco tanto che la durata dell’incarico non può eccedere quella del mandato del Sindaco. Ora la bozza di convenzione riporta una durata sino all’anno 2010 e più precisamente il 120° giorno successivo all’elezione del Sindaco del Comune capofila. Peccato che per il Comune di Mergozzo si prospettano per la prossima primavera le elezioni amministrative; ora nelle beneaugurata ipotesi di cambio di amministrazione, il nuovo Sindaco si troverebbe ad avere alle proprie dipendenze, ovvero a carico delle casse comunali, un direttore generale non scelto da lui, venendo meno pertanto quel rapporto fiduciario che sta alla base del sistema. Esiste, è vero, la possibilità di recedere dalla convenzione ma i tempi previsti “decorrenza dal 1° gennaio dell’anno successivo con preavviso di almeno mesi sei da comunicarsi a mezzo raccomandata A.R. agli altri comuni”, fanno apparire chiaro che, nella migliore delle ipotesi, per l’intero anno 2009 il Comune di Mergozzo avrà a busta paga questo “indispensabile” direttore generale e che i Mergozzesi tutti dovranno contribuirvi per oltre 20.000,00 euro.
Tanto varrebbe allora, e qui formalmente lo proponiamo a Questa Assemblea, modificare il testo convenzionale da sottoporre a votazione inserendo all’art.3. la seguente dicitura “la convenzione, per ognuno dei Comuni associati, avrà scadenza il 60° giorno successivo all’elezione dei nuovi Sindaci, fatto salva la possibilità di rinnovo prevista dal successivo articolo 4”. In questo modo si salvaguarderebbe il principio del rapporto fiduciario sindaco-direttore generale nonché la possibilità di recedere, in tempi brevi, qualora la nuova amministrazione non volesse più usufruire del servizio di direzione generale senza dovercene invece accollare l’onere, nella migliore delle ipotesi, per tutto il 2009. Ribadiamo comunque la contrarietà di questo gruppo consigliare alla proposta nel suo complesso ma riteniamo perlomeno che questa piccola modifica al testo propostoci possa meglio garantire gli interessi di questo Comune.
Ma allora qual è il senso di un operazione di questo tipo a pochi mesi ormai dalla scadenza naturale della legislatura. Avrebbe potuto avere un senso, condivisibile o meno, ad inizio mandato, ma ora. Pochi mesi fa abbiano assistito ad un aumento dell’addizionale comunale di oltre 60.000 euro, soldi nostri dei mergozzesi tutti, cui la minoranza tutta si è opposta. A giustificazione di ciò qualche consigliere di maggioranza allora aveva definito tale manovra come un necessario sacrificio chiesto ai mergozzesi per consentire la realizzazione del nuovo plesso scolastico, ora improvvisamente scopriamo che oltre 20.000 euro all’anno andranno impegnati per pagare il direttore generale. E non veniteci a parlare di risparmi, di minore spesa nella gestione della segreteria da investire nella direzione generale anche perché se si possono raggiungere risparmi sulla spesa corrente non ne vediamo la necessità di vanificarli immediatamente. E si perché va aggiunto che la figura del direttore generale non può sostituire quella del segretario comunale, prevista per legge. Pertanto ci troveremo con un segretario, che tanto o poco andrà retribuito, ed un direttore sulla cui retribuzione si è detto, tra l’altro bisognerà trovare anche un segretario disponibile ad avere la “balia” del direttore generale con tutte le competenze ad esso attribuite da questa convenzione.
In un contesto storico in cui tra crisi finanziarie, ipotesi di federalismo fiscale, tagli dei trasferimenti dello stato, diminuzione del gettito ICI, ipotesi di blocco del turn-over, le pubbliche amministrazioni faticano a garantire le stabilità dei bilanci, in cui l’indirizzo politico è chiaramente orientato ad un contenimento della spesa corrente, il Comune di Mergozzo, i cui bilanci non ci sembrano poi così floridi, ha la brillante idea di istituire il direttore generale. Non c’è che dire: Geniale! . Ma vi siete mai chiesti come mai, per restare nel solo nostro ambito territoriale, il Comune di Verbania, Città Capoluogo, Domodossola od Omega, i maggiori Comuni del V.C.O., pur disponendo i paramentri di popolazione necessari, non hanno istituito la figura del direttore generale, perché il Comune di Arona non ha avanzato tale proposta di convenzione con realtà territoriali contermini, alcune delle quali anche di particolare rilevanza (Borgomanero, Castelletto, Borgoticino, Meina solo per fare qualche esempio). Perché allora proprio Mergozzo, così diverso e così distante: a proposito al direttore generale non ci toccherà mica pagare anche le spese di trasferimento Arona – Mergozzo, ci raccomandiamo di non fare mancare niente al “povero” direttore generale. Ma è possibile che pensiamo di essere proprio così furbi?
l’ipotesi più plausibile cui l’amministrazione potrebbe aggrapparsi per giustificare tale scelta è legata alla supposta necessità di dover supplire, con una figura di alto profilo professionale ed acquisita esperienza, ad una carenza di professionalità riscontrata e non acquisibile all’interno della pianta organica dell’Ente o con altre forme di collaborazione.
Va rilevato però che nell’organizzazione interna dell’Ente esistono le figure dei responsabili del servizio che, nel caso concreto di Mergozzo, in forza di legge, corrispondono al Sindaco ed agli Assessori, ovvero l’organo politico coincide con quello gestionale. Ora il termine responsabile del servizio indica quella figura incaricata di sovrintendere ed organizzare le aree di competenza garantendo il buon andamento degli uffici e dei servizi e la realizzazione dell’indirizzo politico, ovvero del programma elettorale. Non vorremmo che accortisi dell’incapacità di gestire gli incarichi assunti, finalmente dopo solo 4 anni e mezzo di amministrazione, i responsabili dei servizi, ovvero la Giunta, peraltro recentemente pesantemente rimaneggiata, abbia voluto garantire, almeno per quel poco che manca alla fine del mandato, un minimo di capacità gestionale per cercare di colmare quel vuoto di progettualità, idee, organizzazione che è drammaticamente sotto lo sguardo di tutti, a meno di non volerci fermare alla superficialità delle cose, alle numerose manifestazioni, giochi pirotecnici, eventi promozionali, cene e cenette varie che, tra l’altro, dati di bilancio alla mano, hanno comportato una maggiore spesa, rispetto alle previsioni, di oltre 32.000 euro. Ma forse, e questa è la nostra opinione, amministrare ed amministrare bene è sicuramente qualcosa d’altro è non fermarsi all’apparenza delle cose, alle bandiere o bandierine che fanno bella mostra di sé ma che, se accostate a quanto promesso e non realizzato, mettono veramente tanta tristezza. E allora, visti i pessimi risultati sin qui ottenuti da questi brillanti amministratori, affidiamoci alle mani esperte del direttore generale, forse gli riuscirà il miracolo, nel caso contrario garantiremo, magari ad un amico, un buon posto di lavoro per un anno, contribuendo, in un periodo difficile, alla crescita del tasso di occupazione. Complimenti !
C’è poi un ultimo punto su cui, al di là delle schermaglie politiche, invitiamo tutti i consiglieri comunali a riflettere profondamente e che attiene alla moralità della politica. Sono giunte insistenti voci da Arona, voci confermate anche dagli organi di informazioni (TV locali, stampa), circa l’individuazione della figura del direttore generale, come se le procedure di nomina, previste dall’art.8 della convenzione su cui testé ci esprimeremo (“idonea pubblicizzazione con obbligatoria acquisizione agli atti dei curriculum dei candidati”), fossero date per espletate ed i giochi ormai fatti, il nome lo conosciamo ormai tutti inutile nasconderlo. Non esprimiamo giudizi sulla professionalità della persona, ma forti dubbi non tanto sulla legittimità quanto sull’opportunità dell’intera operazione così come si va prospettando e su cui vorremmo che rifletteste senza vincoli di appartenenza a schieramenti diversi. Non vorremmo essere, noi poveri consiglieri della piccola Mergozzo, delle semplici pedine inserite in un gioco torbido che si disputa esclusivamente sulla piazza di Arona: l’assessore a bilancio e personale del Comune di Arona che diventa, col nostro indispensabile contributo, direttore generale assumendone oneri ed onori, vedi alla voce stipendio, tanto che da esponenti dell’opposizione aronese la vicenda è stata dipinta come “una macchina per dare degli stipendi che incidono sulle tasche dei cittadini”. Si potrebbe obiettare che sono problemi di Arona tuttavia pensiamo che per chi fa politica come noi, e ci rivolgiamo a tutti i consiglieri comunali presenti, senza trarne alcun beneficio ma svolgendo il proprio compito con orgoglio, sacrificio ed onestà, nell’interesse esclusivo della comunità che rappresentiamo, di fronte a vicende poco chiare e dagli aspetti discutibili non possa rimanere indifferente o votare per ordine di scuderia magari “turandosi” per così dire il naso.
Questo gruppo consigliare invita pertanto ognuno dei presenti ad assumersi la responsabilità di votare questo provvedimento individualmente e secondo coscienza, puntualizzando che, al di là del nostro voto chiaramente contrario per le motivazioni sopra espresse, il nostro impegno proseguirà affinché, nella malaugurata ipotesi di adozione della presente convenzione, il direttore generale rappresenti per Mergozzo una parentesi quanto più breve e meno onerosa possibile per noi tutti mergozzesi, definiamolo un precario di breve periodo, riproponendo in primo piano quella buona politica e capacità amministrativa che non ha bisogno di direttori generali super pagati dai cittadini.
Non succede solo negli stadi. Ma anche nel Vco.
Non succede solo negli stadi. Non succede solo in Bulgaria. Ma anche nel Vco.
"Una vergogna quei cori. Bisognerebbe chiedere scusa alla Bulgaria. Se fossi stato lì mi sarei vergognato. Non c’è nessuna giustificazione storico-politica per questa gente” (dichiarazioni del ministro della Difesa, Ignazio La Russa).
”Non ci si può comportare così né dentro né fuori gli stadi” (Roberto Maroni, ministro degli Interni).
Sono le parole sui fatti successi sabato sera in Bulgaria durante la partita della nazionale Italiana. Parole che ci vedono pienamente concordi.
Ma quello che succede negli stadi non è così lontano.
Sabato 18 ottobre a Mergozzo, organizzato da casa Pound VCO, si profila un concerto dove a farla da padrona sarà, come sempre in questi casi, tutto l’armamentario legato all’esaltazione di valori che si rifanno al fascismo e al nazismo.
Basta guardare i siti che annunciano l’avvenimento, i forum di discussione, il blog della band in questione per capire quali sono i messaggi che vengono propinati: ovvero la solita accozzaglia di revisionismo e l’idea che il fascismo e il nazismo furono una cosa positiva.
D’altronde da una band musicale che incide per un’etichetta che si chiama "la musica dei vecchi uomini BIANCHI" che cosa ci si può aspettare? Concerti e iniziative varie che servono, come per le curve allo stadio, ad organizzare presenze per dare spazio, tra braccia tese, croci celtiche e svastiche, ad estremisti che arriveranno da molte parti d’Italia. Non si tratta solo della presenza casuale di frange o di gruppuscoli, ma dal calcio alla musica questo è lo specchio, in maniera lampante, di dinamiche preoccupanti in atto nella nostra società.
Ci troviamo di fronte ad un fenomeno davanti al quale non si può fare finta di nulla, e sul quale sono necessari interventi decisi.
Qui non ci si può appellare alla libertà d’espressione, ma è necessario evitare che gruppi organizzati sfruttino queste occasioni per dar sfogo alla violenza politica e xenofoba che anima i loro atti.
Ricordiamo che l’apologia del fascismo è un reato previsto dalla legge 20 giugno 1952, anche detta "legge Scelba", che all’art. 4 sancisce il reato commesso da chiunque "pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche".
Se da una parte ci auguriamo che le autorità preposte vigilino e impediscano qualsiasi violazione di questa legge, dall’altro invitiamo tutte le forze democratiche a non sottovalutare questi avvenimenti e a far sentire la propria voce.
Non è una polemica tra destra e sinistra.
Si tratta invece di unire tutte le forze democratiche per respingere chi pensa che quel passato, fatto di regimi totalitari e campi di sterminio, possa essere un esempio per i giovani del futuro.
ufficio stampa PD VCO