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Presentata la Lista “Per il Vco con Ravaioli”

“Ho chiesto ad alcune persone di valore, tra le molte della nostra provincia, di testimoniare con me un impegno forte, per continuare un percorso di sviluppo del nostro territorio. Donne e uomini con me per il VCO, a tu per tu”.
Nasce così la Lista per il Presidente, presentata nel primo pomeriggio di oggi in una conferenza stampa al Hotel "Dino" di Baveno", una lista “civica” che vuole contribuire a rafforzare una coalizione che si presenta agli elettori dopo cinque anni di importanti risultati amministrativi e con un grande progetto per il futuro della provincia. Tante realizzazioni ed un programma ricco di iniziative dove sviluppo economico, benessere e sicurezza sono al centro dell’attenzione.
Infrastrutture, energie rinnovabili, turismo, cultura, logistica, servizi sociali e sanitari, montagna, sono alcuni dei temi che Paolo Ravaioli ed i candidati della sua lista vogliono discutere con in cittadini della Provincia. (segue)COLLEGIO COGNOME NOME COMUNE PROFESSIONE ANNO DI NASCITA’
1 – Arizzano, SONZOGNI GIANCESARE. Commercialista, 1961
2 – Cannobio, DE MARZI BEPI, Insegnante e scritore, 1935
3 – Casale Corte Cerro, FERRARIS CARLETTO, Dirigente aziendale in pensione, 1946
4 -Crevoladossola, STERPONE GIUSEPPE UMBERTO, Tecnico ASL Vco in pensione, 1950
5 – Valle Formazza, PAPA BRUNA PIERA, 1965
6 – Domodossola I, STERPONE GIUSEPPE UMBERTO, Tecnico ASL Vco in pensione, 1950
7 – Domododdola II, DEL BARBA DAMIANO, Medico, 1962
8 – Domodossola III, CAIELLI ROSANNA, Dirigente scolastica, 1952
9 – Ghiffa, BRAMBILLA ANDREA, Attore, in arte "Zuzzurro", 1946
10 – Gravellona Toce, AMATO MARIO, Operaio Enel, 1953
11 – Omegna I, PASTORE ORESTE, Dirigente industriale in pensione, 1941
12 – Omegna II, SANNELLA VALERIA, Avvocato,1978
13 – Omegna III, BARBETTA EZIO, Dipendente Als, 1953
14 – Ornavasso, BORGHINI DANIELA, Studentessa universitaria, 1988
15 – Pieve Vergonte, CACELLO CINZIA,Insegnante Elementare, 1956
16 – Stresa, GRASSI VITTORIO,Pensionato, autore di storia locale, 1945
17 – Valle Vigezzo, TESTORE PATRIZIA, Avvocato, 1952
18 – Verbania I, GUILIZZONI PIERO, Ricercatore CNR, 1949
19 – Verbania II, IRACà FELICE, Vice coordinatore dei Vigili del Fuoco del Vco, 1969
20 – Verbania III, BOZZUTO FRANCO, assessore del comune di Verbania, 1939
21 – Verbania IV, ZORZIT MARCELLA, Docente di lettere in pensione, 1950
22 – Verbania V Baveno, DANINI GIORGIO, Consulente informatico, 1946
23 – Villadossola, BATTISTINI PIER LUIGI, Pensionato, 1950
24 – Vogogna, QUAGLIO VALERIO, Dipendente TERNA, 1957

Presentazione del simbolo della lista:
Una provincia azzurra con un’anima verde: questa è l’immagine del Verbano Cusio Ossola e così è stata interpretata per rappresentare la lista del Presidente. l’azzurro delle acque e del cielo ed il verde delle montagne del VCO sono stilizzati nel nostro simbolo che ha al suo centro “Ravaioli per il VCO”.

La legge regionale sull’autonomia del Vco è più vicina.

image Nella giornata di ieri, lunedì 20 aprile, l’ottava commissione del Consiglio Regionale ha espresso il parere favorevole sul disegno di legge della Giunta regionale con il quale vengono conferite speciali funzioni amministrative alla Provincia del Vco : disegno di legge conosciuto come autonomia del VCO.
Ora l’iter prevede il parere della 1^ commissione del Consiglio Regionale sulla norma finanziaria prevista dal disegno di legge , parere previsto per la prossima settimana, per poi essere definitamene votato dall’ottava commissione e successivamente approdare all’aula. l’ottava commissione del Consiglio regionale ha votato tutti gli articoli del Disegno di legge e poi votato anche il disegno di legge nel suo complesso.
Il voto da parte dell’Ottava commissione è stato favorevole da parte di tutti i gruppi della maggioranza di centro sinistra della Regione Piemonte , ad eccezione del gruppo dei Moderati che ha votato contro, mentre Forza Italia e Lega Nord si sono riservati il voto in aula , cioè non hanno espresso nessun voto, e le altre forze politiche della minoranza (ad esempio Alleanza Nazionale non erano presenti). Nel corso delle settimane scorse il provvedimento aveva incontrato non poche difficoltà sia da parte di alcuni gruppi consiliari del Centro sinistra sia da parte del centro destra e se si è arrivati all’esito di ieri è soprattutto grazie al fatto che noi due Consiglieri Regionali abbiamo condotto un duro lavoro politico anche all’interno della maggioranza supportati con molta convinzione da parte della Presidenza della Giunta Regionale Mercedes Bresso e da parte dell’Assessore Regionale agli Enti locali Sergio Deorsola ai quali vogliamo rivolgere un sentito ringraziamento per l’impegno e la disponibilità che hanno saputo dimostrare su questa vicenda.

E’ una vicenda che abbiamo vissuto all’interno del Consiglio Regionale in grande solitudine con il sincero appoggio da parte del gruppo regionale del Partito Democratico; una solitudine che la dice lunga sulla coerenza che a livello regionale si manifesta concretamente quando sono in discussione le sorti della nostra “ piccola “ provincia.

Il Centro Destra, che aveva presentato una proposta di legge sullo stesso tema non ha votato il provvedimento, e non ci si venga a dire che tale non voto è frutto del fatto che loro avrebbero voluto di più per il VCO, perché questo non è vero. Valgano più di tutti i proclami politici i reali comportamenti riportati nei verbali della ottava commissione, per testimoniare il fatto che da parte del centro destra si è solo cercato di sfruttare i comportamenti iniziali di alcuni gruppi di centro sinistra per non mandare avanti alcun provvedimento per il Vco cercando poi di far ricadere le colpe solo su alcuni gruppi di centro sinistra.

Valgono i verbali nei quali sono riportati atteggiamenti del centro destra che dicono che ogni volta si invocava la preoccupazione di non creare condizioni migliori al VCO rispetto alle altre province, si disquisiva sul fatto se solo il VCO è da considerarsi o meno una Provincia montana , si ragionava sul fatto se il Vco è talmente marginale da meritare o meno un aiuto .

Altro che i ragionamenti sulla autonomia come condizione per un territorio per potere governare al meglio le proprie specificità, altro che autonomia per potere sostenere le popolazioni e le amministrazioni che in montagna hanno condizioni differenti che in altre parti.

Siamo troppe volte rimasti soli in queste settimane e però non abbiamo abbandonato la convinzione profonda nei nostri atteggiamenti.

E’ la prima volta che gruppi consiliari di minoranza presentano una proposta di legge e poi fanno di tutto perché la stessa non vada avanti con la necessaria velocità e vogliamo non solo ribadire questo concetto ma anche dire che da parte dei gruppi di minoranza non sono state presentate proposte per migliorare il testo: niente a tale riguardo è stato espresso.

Siamo convinti della bontà del nostro impegno e siamo contenti del risultato del nostro lavoro.
Ci dispiace solo che mentre nel VCO si fanno alcuni ragionamenti a Torino se ne fanno altri e siamo sinceramente dispiaciuti che molte volte nel Centro destra prevalgono logiche politiche (non facciamo favori all’attuale maggioranza provinciale) e non invece gli interessi della comunità del Vco.

Il Vco non ha saputo presentarsi unito e rivendicare tutti assieme un’attenzione da parte della Regione Piemonte .

Il Vco non ha saputo fare questo e non per colpa nostra per le evidenti scelte da parte del centro destra .

Oggi noi speriamo che il testo licenziato dalla Ottava commissione possa avere un iter in aula veloce: non dipenderà solo da noi ma noi continueremo a lavorare.

I Consiglieri regionali
Aldo Reschigna       Marco Travaglini

Le ultime dal consiglio comunale di Cravoladossola

image Nel dibatto su Villa Renzi e la sua mensa mi preme rimarcare che sia piuttosto paradossale che si arrivi a modificare per la terza volta in pochi mesi il regolamento di accesso alle strutture e che ciò sia assolutamente emblematico di una maggioranza che non ha avuto le idee chiare ed avanza per tentativi allo scopo di cercare di finalizzare a qualunque costo l’opera che rappresenta il punto qualificante del programma con cui ha vinto le elezioni amministrative del 2000 e del 2005. .Durante il dibattito il Sindaco ha accennato a delle possibili soluzioni già concordate con altri enti, ma a prescindere dalle soluzioni che verranno messe in essere è evidente che a questo punto la logica deve essere quella di una gestione associata con altri enti. A tale scopo abbiamo proposto che si mettesse in campo il massimo della collaborazione con tutti gli enti interessati, il tutto per evitare che questo forte investimento pubblico venga vanificato.

Sulla questione del regolamento di accesso alla mensa non posso non notare che quanto uscito dalla maggioranza lascia comunque aperte delle perplessità. Con il nuovo regolamento l’amministrazione prevede di ampliare la base di potenziali utenti, ma quello che non convince sono i criteri con cui si è ampliato questo numero e a tale proposito ho fatto alcuni esempi che per altro alcuni consiglieri di maggioranza hanno contestato in modo brusco. Se l’unico criterio è l’età abbiamo come risultato che un pensionato di 60 anni con una pensione alta o un benestante hanno diritto di accesso alla mensa mentre un 59 enne con una pensione bassa, un disoccupato di 30 anni o un cassaintegrato di 50 no! Questo fatto è importante e dovrebbe essere affrontato con una minore superficialità soprattutto in un momento di profonda crisi economica come questo. Ribadisco che è fondamentale che l’auspicio generale è che la struttura, visto che è stata pagata con soldi pubblici, possa avere comunque una ricaduta positiva sulla cittadinanza fornendo assistenza a tutti coloro che ne hanno realmente necessità.

Gestione servizio Idrico- Bollette – Servizio depurazione.

Vorrei rimarcare che sono in gioco tre grosse tematiche: La questione della depurazione per gli utenti non allacciati alla rete fognaria; Il problema della qualità del servizio e le prospettive aperte dalla legge 133/2008 e la possibile privatizzazione.

Per quanto riguarda la qualità del servizio è evidente che l’amministrazione e il Sindaco hanno un grosso margine di lavoro che potrebbe essere meglio sfruttato, sopprattutto chiedendo un rispetto della carta dei servizi; lo sblocco degli interventi e un costante monitoraggio della qualità dell’acqua.

Sul problema depurazione esiste una questione di fondo: la legge che prevede tra l’altro l’obbligatorietà dell’allaccio alle abitazioni entro i 100 metri non tiene conto della situazione delle zone di montagna come la nostra. Se un cittadino risiede a 99 metri di distanza da una fognatura ma questa sta a 99 metri di dislivello in salita e evidente che la legge diventa non applicabile ed evidentemente le leggi non applicabili sono da cambiare. Siamo in un paese dove si legifera su ogni cosa e credo occorra richiamare ogni tanto i nostri governanti, di ogni parte politica, ad un impegno su una questione concreta.

Su questo argomento e sulla questione del rischio, sempre più concreto, di una possibile privatizzazione delle risorse idriche ho compiuto un interevento in consiglio piuttosto corposo che ha avuto anche un certo riscontro e questo mi fa certo piacere, ma avrei preferito fosse anche accettata la mia proposta di convocare la riunione dei capigruppo per realizzare un documento che cercasse di smuovere la situazione.

Non possiamo continuare ad aspettare gli eventi ed è giusto che ognuno si muova nel proprio ambito per sensibilizzare la politica dei livelli “alti”.

Nello svolgersi del consiglio si è votata anche una delibera di indirizzo programmatico per il famigerato show room della pietra ed ora dopo circa tre anni dal completamento dei lavori si può intravedere un avvio di gestione; bisogna però ricordare che nel frattempo la struttura è stata oggetto di manutenzione e le apparecchiature sono state danneggiate o sono diventate obsolete, tanto è vero che nella delibera stessa si afferma che una delle missioni che verrà affidata al gestore sarà quella di ammodernare il sistema informatico.

l’opinione diffusa è che l’utilità pratica di questa struttura sia assolutamente nulla, certo una sala riunioni decorosa può fare comodo, ma di un ufficio tecnico in cui i professionisti potessero fare (pare gratis visto che non si specifica nulla) simulazione grafica 3D non se ne sentiva certo la mancanza.

Si fa anche fatica a credere che gli imprenditori del settore abbiano bisogno di uno spazio come quello per presentare i loro prodotti e finora è evidente a tutti che in ambito locale ogni società del settore compie operazioni di marketing in forma assolutamente autonoma. A riprova di ciò è evidente che se una struttura come questa fosse stata un esigenza primaria del settore i privati avrebbero agito in autonomia senza aspettare i tempi biblici della pubblica amministrazione.

l’affidamento della gestione al centro servizi lapideo viene poi viene salutata dalla maggioranza come un grande successo che scaricherà i dubbi e i costi ad un altro ente ma per dovere di cronaca bisogna anche rimarcare che il centro servizi lapideo è una società mista a capitale prevalentemente pubblico a cui partecipano anche comune e provincia, quindi i soldi sono sempre quattrini che vengono prelevati dalle tasse e il risultato è semplicemente quello di far sembrare che paga qualcun altro.

Un altro argomento interessante riguarda la convenzione con il comune di Trasquera per la gestione associata della commissione paesaggistica. E’ evidente per tutti che Crevoladossola e Trasquera hanno nulla poco o nulla in comune e che la gestione sarà un aggravio dell’impegno degli uffici Crevolesi ed un favore all’amministrazione di Trasquera. Da tempo si discute anche della delibera (oggetto di contenzioso con la Regione) con cui gli otto comuni della Comunità Montana si impegnano a realizzare un unione di Comuni che gestisca in forma associata una serie di funzioni fra cui: lo smaltimento neve; la polizia municipale, il trasporto scolastico e, appunto, i servizi tecnici. La domanda che nasce spontanea è per quale motivo gli otto comuni che si impegnano a realizzare un unione non hanno trovato un accordo per la gestione associata di una più semplice commissione paesaggistica. La risposta è che evidentemente ci si comincia a rendere conto che un unione di comuni ha senso su comuni contigui e che abbiano un minimo di omogeneità e che lo scopo della delibera di richiesta di unione aveva probabilmente altre finalità.

Si aspettavano anche dei chiarimenti sulla vicenda dell’alienazione del terreno comunale la cui vendita è stata annullata per irregolarità, ma tali chiarimenti nel corso dibattito non sono stati forniti a causa di un clima che effettivamente è stato spesso confuso e poco positivo per via dell’atteggiamento generale. A questo clima negativo ad onor del vero contribuisce indubbiamente anche il fatto che la maggioranza mettendo in campo pochissimi consigli comunali limita eccessivamente le occasioni di confronto e questo porta a consigli con ordini del giorno lunghissimi ed estenuanti che a volte si protraggono ben oltre la ragionevolezza e l’impressione di fondo è che sia la giunta che il resto della maggioranza viva il confronto pubblico con difficoltà e a volte con fastidio.

Giorgio Ferroni

Consigliere Comunale

Marco Travaglini presenta un ordine del giorno a favore dei territori danneggiati dalle nevicate

image Nella seduta del Consiglio regionale del 24 marzo 2009 è stato presentato ed approvato un ordine del giorno del Consigliere regionale del Partito Democratico, Marco Travaglini, che chiede al Governo di intervenire per contribuire con la Regione e gli altri Enti Locali alla risoluzione dei danni causati dalle intense nevicate dell’inverno scorso.
“I danni subiti dal Piemonte, a seguito delle copiose nevicate, ammontano a 447.290.844 euro, come risulta da una dettagliata relazione inviata al Governo dalla Regione Piemonte, e di tale somma, 211.840.788 euro risultano a carico di Comuni e Province e ben 190.000.000 di euro sono iscritti alla voce delle spese urgentissime per ripristinare i manti stradali devastati dalle dinamiche dell’innevamento” spiega Marco Travaglini. “Molti Comuni di alta montagna – continua Travaglini – si sono trovati nelle condizioni di dover impegnare per il solo sgombero neve somme superiori a 4/5, talvolta persino 10 volte la spesa storica, assumendo impegni che sono andati molto oltre la capienza di bilancio e, senza rimborsi, si troveranno nell’impossibilità di approvare i bilanci del 2009”.
“Dopo aver appreso – afferma Travaglini – che il Governo avrebbe, fino ad ora, disposto per il fabbisogno dell’intero Paese uno stanziamento di soli 85.000.000, che per il Piemonte significherebbe un quota pari a 10.000.000 di euro, meno del 3% dei danni subiti, abbiamo ritenuto importante presentare un ordine del giorno che impegni la Giunta regionale ad intervenire presso il Governo affinché assuma le determinazioni di sua competenza per assegnare gli indennizzi spettanti ai soggetti pubblici e privati danneggiati dalle nevicate dello scorso inverno nella nostra Regione”.
“Intendiamo anche esprimere – conclude Marco Travaglini – il più profondo disagio per l’insostenibilità di una situazione che, dopo i danni e le difficoltà conseguenti alle continue interruzioni di pubblici servizi, viene ancora aggravata e peggiorata da questo ulteriore atteggiamento di disimpegno da parte dello Stato verso la montagna, i suoi problemi, i suoi diritti”.
Ufficio Stampa Gruppo consiliare Partito Democratico

Riforma delle Comunità Montane. Se ne discute a Cesara

image Si svolgerà venerdì 13 marzo alle ore 21 presso la Sala Polifunzionale di CESARA, un Incontro pubblico promosso dal Partito Democratico sul tema "Le nuove Comunità Montane dopo la riforma" .
L’invito è scaricabile cliccando qui. Sarà l’occasione per discutere con gli amministratori, le forze economiche e sociali e tutti i cittadini delle scelte compiute dalla regione Piemonte, che ha riformato le Comunità Montane riducendole da undici a tre nel Vco.. Una sola per tutto il Cusio e la zona del Mottarone.
L’incontro vedrà i saluti di Tiziano Falda Sindaco di Cesara, e la partecipazione di Ezio Barbetta Presidente Comunità Montana Cusio-Mottarone, Alberto Buzio Giunta regionale Uncem, Diego Caretti Assessore alla Montagna Provincia del VCO, e Marco Travaglini consigliere regionale.

Acqua e bollette: le proposte del PD di Crevoladossola

image Gestione servizio Idrico- Bollette – Servizio depurazione.
La questione è indubbiamente complessa e vorremo ricordare che il nostro circolo ha evidenziato fin dallo scorso anno una serie di problematiche, che in parte sembravano essere state accolte ma in gran parte erano comunque ancora oggetto di discussione. Sintetizzando riteniamo che esistano tre grosse tematiche:
1. La questione della depurazione per gli utenti non allacciati alla rete fognaria, non per inadempienza, ma per problemi tecnici.
2. Il problema della qualità del servizio e del rapporto con gli utenti.
3. Le prospettive aperte dalla legge 133/2008 e la possibile privatizzazione.
Per quanto riguarda la questione della depurazione per gli utenti non allacciati alla fognatura ricordiamo che abbiamo sollevato la questione fin dallo scorso anno, ritenendo scorretto che si facesse pagare un servizio a chi di questo servizio non usufruiva. Rispetto ai recenti sviluppi, è evidente che di fronte ad una sentenza della corte costituzionale che stabilisce l’illegittimità di una tariffa comunque incassata per tutto il 2007 e parte del 2008, per cui le autorità competenti auspicano un chiarimento normativo, un intervento come quello di annullare di fatto la sentenza della corte costitzionale è l’equivalente di un fallo a gamba tesa che azzera le legittime richieste dei consumatori. Tra l’altro si continua nella discutibile pratica di intervenire in modo legislativo per azzerare delle sentenze.
Sulla qualità del servizio ricordiamo che abbiamo più volte segnalato diversi problemi e abbiamo chiesto di intervenire per risolvere le situazioni in adempienza alla carta dei servizi che prevede requisiti minimi di qualità che in diversi casi riteniamo non siano rispettati.

Si era detto che l’obbiettivo della società era pervenire ad una fatturazione quadrimestrale o al limite semestrale mentre siamo di fronte ad una bolletta che è ancora calcolata su dieci mesi.

Si era anche parlato di garantire una maggiore informazione verso gli utenti. Nell’ultima bolletta viene allegato un modulo di richiesta di informazioni certamente di non facile compilazione e da parte del gestore locale Idrablu non si mette a disposizione quasi nulla, ne un sito ne un numero verde, per dare maggiore informazione agli utenti e anche la questione degli allacci multipli è ancora da approfondire e risolvere.

Tra l’altro ricordiamo l’elemento di novità portato in campo dalla legge 133 del 2008 che introducendo l’obbligo alla procedura di “evidenza pubblica” rischia di rimettere in discussione tutto il sistema attuale prima ancora che queste problematiche vengano risolte.

Le nostre proposte sono:

Chiediamo l’impegno dei parlamentari locali affinché l’emendamento sull’obbligo della tariffa di depurazione non venga ratificato dalla camera e si eviti cosi la sua definitiva conversione in legge.

Crediamo che questa vicenda sia comunque complessa e vada affrontata in un modo organico: la legge attuale andrebbe rivista in quanto non tiene conto delle particolari morfologie ed urbanizzazioni di zone di montagna come la nostra e pertanto risulta penalizzante per i cittadini.

Chiediamo che il confronto fra le autorità competenti non si ferma al problema depurazione ma sia esteso anche alla ricerca di soluzioni alle lamentele riguardo le criticità gestionali rispetto alla qualità del servizio; con l’ovvio scopo del miglioramento del servizio e se possibile dell’abbattimento dei costi superflui.

Miglioramento del sistema di informazioni agli utenti con un numero verde, uno sportello a Domodossola con personale addestrato che possa aiutare gli utenti ed un miglioramento dei servizi internet offerti.

La valutazione della possibilità di realizzare bollette su un periodo di tempo inferiore all’attuale per limitarne gli importi e/o la possibilità di pagamenti rateali.