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LE AREE VASTE MONTANE ENTRANO IN COSTITUZIONE

borghiRisultato storico per le aree alpine del Verbano Cusio Ossola, di Sondrio e di Belluno, ma potenzialmente per le aree montane d’Italia: l’aula del Senato, infatti, ha recepito l’inserimento della peculiarità delle aree vaste montane nella Costituzione riformata, attraverso la presentazione di un emendamento dei relatori Anna Finocchiaro e Roberto Calderoli su cui il governo, attraverso il ministro delle riforme Maria Elena Boschi, ha dato parere favorevole.
Al l’emendamento si è’ giunti al termine di una serie di incontri che i deputati Enrico Borghi e Roger De Menech e il senatore Mauro Delbarba hanno avuto sul tema con il ministro Boschi e i sottosegretari Pizzetti e Bressa.
Il nuovo testo recita: “Per gli enti di area vasta, tenuto conto anche delle aree montane, fatti salvi i profili ordinamentali definiti con legge dello Stato, le ulteriori disposizioni in materia sono adottate con legge regionale”.
Tale formulazione codifica costituzionalmente l’impianto della “legge Delrio” che istituisce le aree vaste interamente montane e confinanti con paesi esteri, attribuendo loro particolari forme di autonomia amministrativa, e consente quindi alle aree alpine del Vco, di Sondrio e di Belluno di aprire un confronto con le rispettive regioni al fine di giungere ad una compiuta legge di adempimento rispettosa sia delle peculiarità’ territoriali che delle prerogative di autonomia di tali territori che vengono sancite dalla Carta fondamentale.
Certo, il processo e’ ancora lungo perché’ sono previste ancora tre letture parlamentari, ma la forte iniziativa del Pd e l’assenso del governo rassicurano circa la positiva conclusione del percorso.
In proposito, i deputati On. Enrico Borghi del Verbano Cusio Ossola e on. Roger De Menech di Belluno e il senatore di Sondrio sen. Mauro Delbarba hanno rilasciato la seguente dichiarazione congiunta:
“Bottino pieno in Senato, missione compiuta! E’ stata ancora ascoltata la nostra voce e la nuova Costituzione, se confermata in tutte le letture, parlera’ di noi!
L’area vasta montana entra in costituzione e consolida le particolari forme di autonomia precedentemente ottenute tramite la legge Delrio. Chi temeva che quanto ottenuto potesse essere cancellato con la riforma Costituzionale ora puo’ esultare: la Costituzione blinda la Delrio e la nostra autonomia. Grazie al consueto e collaudato lavoro svolto insieme, il governo e i relatori hanno colto le nostre ragioni, approdate nell’emendamento 39.5000 che chiude a doppia mandata il discorso su area vasta e aree montane.
Con questo risultato comincia una storia tutta nuova per le nostre valli, da riempire di protagonismo e responsabilita’. ‘Una soddisfazione enorme, un risultato addirittura superiore alle aspettative”

PD VCO Ufficio Stampa 

 

 

DDL DELLA GIUNTA REGIONALE SULLA MONTAGNA: ACCOLTE MOLTE NOSTRE CONSIDERAZIONI, NEGATE DURANTE IL DIBATTITO SULLA LEGGE.

E’ una magra consolazione, ma pur sempre una consolazione, riscontrare che nel corso della legislatura le grandi rigidità con cui il centrodestra ha affrontato per molto tempo i problemi, rigettando proposte razionali e condivisibili da noi presentate, spesso si è sfaldata, con conseguenti marce indietro che noi consideriamo positive e utili per il Piemonte.

L’ultimo esempio è il disegno di legge della Giunta sulla montagna. Già in sede di discussione della nuova legge regionale sulle gestioni associate, avevamo presentato emendamenti affinchè le politiche di sviluppo per la montagna si potessero sviluppare solo all’interno delle Unioni dei comuni montani, e non con convenzioni con i singoli comuni. Oggi la Giunta torna sui suoi passi, accettando questo importante principio.

Avevamo anche sostenuto che non ci possono essere politiche di sviluppo se non in un quadro di ambiti territoriali ottimali per dimensioni, consapevoli che il principio di politiche di sviluppo per microaree non avesse concretezza ed efficacia reale. Ora il riferimento presente nel ddl ad ambiti territoriali coincidenti con le vecchie comunità montane, prima della riforma del 2007, ci conforta. Tutto ciò è ancora più importante perché in questi mesi abbiamo assistito a tentativi di costruire forme associative tra comuni montani su territori così limitati da far perdere peso a eventuali politiche associate, invece di aumentarne l’efficacia.

Positivo, infine, che anche su patrimonio e personale delle ex comunità montane si sia ripreso il dialogo con l’Uncem. Bene dunque per le novità presenti nel ddl. Ma non si può notare che, se le nostre proposte fossero state considerate nel loro reale valore già in sede di discussione della legge regionale, si sarebbe risparmiato del tempo.

UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA

Ok dalla Camera: fondi per i progetti dei comuni montani

L’Aula della Camera ha approvato stamattina l’articolo 11 bis del decreto su femminicidio, protezione civile e commissariamento province, che prevede interventi a favore della montagna.
In particolare, viene stanziata la somma di 1 milione di euro “per attivita’ di progettazione preliminare di interventi pilota per la realizzazione di interventi per la valorizzazione e la salvaguardia dell’ambiente e per la promozione dell’uso delle energie alternative”.
Le risorse verranno assegnate con decreto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentiti l’Anci e l’Uncem, che indica nomi comuni con maggiore rischio idrogeologico e con maggiore esperienza in attivita’ di riqualificazione del territorio.
Il dibattito in aula ha fatto registrare il voto contrario del Movimento 5 Stelle, che proponeva di affidare il compito della selezione del Comuni al Ministero dell’Interno, opinione rispetto alla quale intervenendo l’on. Enrico Borghi ha sottolineato l’esigenza di mantenere la stesura dell’articolo al fine di non tornare indietro negli anni rispetto alle competenze in materia istituzionale in sede governativa (essendo stata superata da anni la competenza esclusiva del Ministero dell’Interno esistendo un Ministero delle autonomie) e al fine di assicurare rapidita’ e semplificazione nell’allocazione delle risorse nel pieno rispetto del principio di sussidiarieta’.

On. Enrico Borghi

Ufficio stampa PD VCO

Anci: da Monti riconoscimento ai piccoli comuni montani, meercoledì incontro a Roma

Enrico Borghi

“Da anni in Italia non si assisteva più a un presidente del Consiglio che in un discorso ufficiale facesse esplicito riferimento alla montagna, al suo territorio e alla sua popolazione. E il fatto che lo abbia voluto fare in un passaggio in cui enumerava le qualità italiane è particolarmente significativo”.
Così Enrico Borghi, sindaco di Vogogna (Verbania) e responsabile Anci per le politiche della montagna esprime la sua soddisfazione per le parole del premier Mario Monti che, nel suo discorso del 7 gennaio a Reggio Emilia nell’ambito dei festeggiamenti del 215/mo anniversario della bandiera italiana, ha fatto riferimento alle montagne italiane affermando che “abbiamo un territorio presidiato in ogni punto del Paese, nonostante il 54% di esso sia montano e raccolga solo il 20% della popolazione”.
Il passaggio alle aree montane, ricorda Borghi, è intervenuto in un momento cruciale del discorso, quello dedicato alle capacità di adattamento e di rilancio dell’Italia: “il ‘gap’ di competitività dell’Italia rispetto al resto d’Europa esiste” ha affermato il Presidente Monti, aggiungendo che “esiste anche una forza e una vitalità della società e dell’economia italiana che hanno reso il nostro Paese molto flessibile, capace di adattamento”.
“Certamente – rileva Borghi – il fatto che il territorio italiano oggi sia presidiato nonostante la sua complessità è grazie al lavoro e all’abnegazione di tanti italiani, e grazie alla presenza capillare di tanti piccoli Comuni montani, nei quali lo spirito di sussidiarietà di migliaia di amministratori volontari consente di colmare il gap infrastrutturale e gli handicap geomorfologici permanenti.
Questi Comuni montani negli anni – prosegue l’esponente dell’Anci – si sono aggregati in Comunità Montane, e oggi sono pronti alla trasformazione nelle nuove Unioni Montane dei Comuni per essere al passo con la modernizzazione e la trasformazione istituzionale del Paese, e necessitano di politiche specifiche che ci auguriamo dopo le importanti parole del Presidente del Consiglio possano tornare nell’agenda del Governo, ad iniziare – auspica Borghi in conclusione – dalla prima riunione della Commissione Stato-Regioni-Enti Locali prevista per mercoledì a Roma”.

Le promesse “fuffa” di Marinello e De Magistris della Lega Nord: nemmeno un mese per essere smentiti!

Antonella Trapani

“La montagna rimane una priorità”. Così apriva il comunicato stampa (clicca per visionarlo) dei consiglieri regionali leghisti Marinello e De Magistris dello scorso 25 ottobre quando l’assessore Maccanti e l’assessore Quaglia avevano dichiarato e confermato che per quest’anno la Regione Piemonte garantiva il 100% dei trasferimenti   economici diretti alle comunità montane, al personale dei parchi e delle riserve naturali, e all’economia montana e forestale relativamente agli oneri collegati a operai e impiegati, relativi all’anno 2011.
Il comunicato stampa leghista recitava testualmente: “Si tratta di un grande segnale di sostegno al territorio e al pacchetto montagna che questa Giunta regionale vuole; ancora più importante nel contesto di enormi difficoltà in cui si trovano tutti i bilanci pubblici. E’ stato confermato l’impegno che era stato preso nei giorni scorsi che per il nostro territorio vuole dire che le tre comunità montane potranno coprire le spese correnti per l’anno senza problemi. Stesso discorso per le realtà dei parchi e dell’economia forestale. Questa è la dimostrazione concreta di come, in una realtà economica estremamente complessa, comunque la montagna rimanga una priorità”.
Esattamente a distanza di un mese,venerdì 25 novembre, – afferma il segretario provinciale del PD Antonella Trapani la Regione ha inviato una lettera a tutte le comunità montane annunciando la riduzione del 25% del fondo montagna per il 2011, ovvero ad esercizio in corso, anzi a soli cinque giorni di distanza dal termine ultimo per approvare gli assestamenti di bilancio“.
La stessa operazione di tagli già compiuta per quanto riguarda i Consorzi dei servizi sociali.
Complessivamente, il fondo montagna passa da 16.270.000 a 12.717.372 euro (- 3.552.328), Per la Comunità delle Valli dell’Ossola si passa da 1.866.526 a 1.438.547 euro (-427.979), per la Comunità dei due laghi, Cusio Mottarone e Val Strona si passa da 582.144 a 492.602 euro (-89.542) e per quella del Verbano da 433.349 a 350.997 (-82.352).
Nessuno nega le difficoltà in cui tutti gli enti si trovano, quello che è inaccettabile – continua il segretario Antonella Trapani –  è la mancanza di serietà di questa giunta a guida Lega-Pdl che dimostra con le promesse infrante a distanza di un mese, tutta la sua inadeguatezza nell’affrontare i problemi con chiarezza e responsabilità,  Speriamo che con l’approvazione dell’assestamento la Regione faccia marcia indietro e confermi quello che i suoi assessori e i consiglieri leghisti del territorio avevano promesso e diffuso alla stampa un mese fa“.
Gli impegni presi vanno assolutamente rispettati…soprattutto quando la promessa è stata fatta 30 giorni fa!

PD VCO
Ufficio Stampa

BOCCIATO L’EMENDAMENTO PD SULLE GARANZIE PER GLI STIPENDI DEI DIPENDENTI DELLE COMUNITA’ MONTANE.

image DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA
In Commissione bilancio il centrodestra regionale ha bocciato il nostro emendamento che intendeva garantire per il 2011 le risorse per il pagamento degli stipendi dei 490 dipendenti delle Comunità montane.
E’ una scelta sbagliata, che introduce ulteriori elementi di incertezza e che non aiuta un confronto proficuo sul ridisegno del potere locale. Solo partendo da una situazione di chiarezza e serenità è possibile infatti aprire un tavolo tra potere locale e Regione che aiuti la modernizzazione del sistema di governo dei diversi territori piemontesi. Dal caos e dalla mancanza di garanzie non può scaturire un progetto serio ed efficace.
L’Assessore Quaglia ha comunicato che non intende finanziare il fondo per la montagna con ulteriori risorse regionali, ha commentato, in modo assolutamente infelice, che devono essere i Comuni Montani a farsi carico dei costi delle Comunità.
Riproporremo questo problema nella nostra attività emendativa in aula.
Ufficio Stampa Gruppo Consiliare Partito Democratico