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Partito Democratico del VCO a Congresso: candidati e programmi.

image Qui sotto due interviste sulle tv locali alle due candidate Silvia Marchioni (clicca qui) e Antonella Trapani (clicca qui).
I congressi di circolo si svolgeranno nel week end tra l’8 ed il 9 ottobre e vedranno l’elezione diretta da parte degli iscritti del segretario provinciale e dell’assemblea provinciale, dei coordinatori di circolo e del direttivo di circolo. Potete vedere e scaricare cliccando qua il regolamento congressuale
Cliccando qui potete scaricare orari e luogo di svolgimento dei congressi.
Alla carica di segretario provinciale del Partito Democratico si sono candidati, in ordine di presentazione, Silvia Marchionini con il documento “PD per davvero di Tutti” e Antonella Trapani con il documento “Per il partito del NOI ! ”.
Di seguito un breve curriculum dei candidati:
Silvia Marchionini, 35 anni, laureata in Sociologia, insegnante, attualmente dipendente di Vco Formazione.
E’ eletta nel 1995 nel Consiglio Comunale di Cossogno, già assessore alla Comunità Montana Valgrande e nel Cda del Consorzio dei servizi Sociali del Verbano, diventa Sindaco di Cossogno nel 2004, riconfermata nel 2009.
Prima esperienza partitica nel 2007 con il Partito Democratico di Veltroni, fa parte fino al 2009 dell’esecutivo provinciale.
Nubile, vive a Cossogno, cerca di dedicarsi alla corsa in montagna, privilegia gli autori italiani. Frase preferita: "mai disperare".

Antonella Trapani, 34 anni, laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano. Ha svolto una attività costante nel volontariato, convive ed ha un figlio piccolo Michele, pratica la libera professione.
In campo amministrativo la sua esperienza nasce nel 2005 nella lista civica di minoranza al comune di Crevolaodossola. Da marzo 2010 ricopre l’incarico di vicesindaco di Crevoladossola in una lista civica.
l’esperienza politica incomincia nel 2006 con l’iscrizione ai Democratici di Sinistra per i quali fu membro del Consiglio regionale di garanzia. Con la nascita del Partito Democratico ricopre il ruolo di Coordinatore del Circolo di Crevoladossola ed è mebro dell’assemblea provinciale.

Crisi nel VCO: le idee del Pd e di Aldo Reschigna

image Pubblichiamo il contributo di Aldo Reschigna, al dibattito aperto dal quotidiano "La Stampa" in merito al tema della crisi economica e occupazione del VCO.
"La gravità della situazione economica nel VCO è un dibattito che in questi giorni si intreccia con i lavori della cabina di regia istituita presso l’Amministrazione Provinciale del VCO.
Come affrontarla per dare sicurezza al futuro del Vco e dei suoi giovani?
1.Innanzitutto avendo piena consapevolezza della sua gravità e della conseguente risposta che dobbiamo costruire. Ecco perché dobbiamo puntare in alto e cercare di ottenere come avvenuto nel passato, con l’intervento ex GEPI, strumenti straordinari.
2. Dobbiamo rafforzare il sistema produttivo locale. Chiedere agli imprenditori del VCO se a fonte di incentivi, finanziari e non, possono mettere in campo progetti di investimento nel nostro territorio. Abbiamo anche noi delle eccellenze e delle industrie innovative che possono avere un futuro. 3. Dobbiamo aiutare il sistema produttivo a trasformarsi .
Guardando ai dati dell’indotto del casalingo poniamoci l’interrogativo se dobbiamo dare per scontato che quelle aziende, artigiane e non, debbano sparire o se invece possano essere aiutate a costruirsi nuovi mercati o a diventare produttori e non sub fornitori. E’ il senso di una mozione che, su mia iniziativa, ha votato il Consiglio regionale chiedendo alla Regione di stanziare risorse per tale progetto.
4. Dobbiamo fare scelte chiare sull’energia rinnovabile.
Tutti riconosciamo che rappresenta una nostra ricchezza e la legge approvata consente agli enti locali di giocare un ruolo nei confronti di chi ha le concessioni. Gli enti locali possono fare “cassa” per i propri bilanci oppure utilizzare questa nostra ricchezza per rafforzare il sistema economico del Vco. Scegliamo con convinzione la seconda strada.
5. Dobbiamo diventare concreti protagonisti dello scalo di Domo due.
Non basta riconoscere che è un tema strategico; oggi dobbiamo concretamente dire che se la regia di Domo due e la proprietà delle aree non direttamente utilizzate dallo scalo rimangono in capo alle ferrovie non porteremo a casa nessun risultato. Questo deve essere un punto centrale della trattativa con il Governo. I soggetti che oggi sono i più dinamici nello scalo sono tutti privati e non le Ferrovie.
6. Dobbiamo rendere più forte il nostro sistema territoriale.
Per farlo dobbiamo ripartire da temi come la formazione, il sapere, la ricerca.
Per farlo dobbiamo però anche fare scelte coraggiose e rendere più semplice ed efficace il nostro sistema. Troppi soggetti si occupano di tutto ed a volte senza alcun coordinamento tra di loro: guardiamo al turismo, c’è il Distretto, la Provincia, la camera di Commercio, i singoli Comuni, i consorzi tra gli operatori e tutti vogliono fare promozione.
Ma rendere più forte il sistema territoriale significa anche non accontentarci delle posizioni che abbiamo raggiunto. Dobbiamo continuamente essere i migliori nelle nostre ricchezze, dal lapideo alla floricoltura, dall’economia di montagna al turismo ecc. Per esserlo sempre non basta solo il lavoro degli imprenditori ma tutto un territorio deve aiutare a costruire un sistema forte ed efficace.
7. Dobbiamo credere con forza alla nostra possibilità di innovarci.
Il Polo innovativo sulle energie rinnovabili istituito presso il Parco tecnologico sta, sia pur con fatica, crescendo. Dobbiamo ottenere nuovi investimenti per coinvolgere più imprese, sapendo che le nostre imprese per investire su ricerca ed innovazione debbono farlo non singolarmente ma in maniera associata.
Credo infine che questa crisi nel VCO chieda anzitutto alla politica, alle organizzazioni sindacali ed agli imprenditori di qualunque settore il coraggio di competere sul piano della qualità delle idee e delle proposte progettuali.
Chiede anche alla Comunità del VCO di sapere essere vicina ai lavoratori, alle lavoratrici che faticano e che vivono questi nostri tempi con tanta preoccupazione. Per loro e per le nuove generazioni diamo un futuro a questa nostra terra.

Aldo Reschigna
Presidente gruppo PD Regione Piemonte

Discutere è doveroso

image“Dobbiamo discutere seriamente se le comunità montane vanno mantenute oppure se non sia opportuno che anche quelle competenze siano affidate alla Provincia. Se si vuole difendere la nostra provincia e garantire lo sviluppo del territorio facciamola diventare veramente montana.”
Leggo questa frase all’interno del documento “il partito del NOI” che un gruppo di amici e compagni ha predisposto e sottoscritto in occasione del prossimo congresso provinciale del PD fissato per l’inizio di ottobre. Ho saputo che questa frase è stata considerata da taluni una forzatura improponibile, una contraddittoria liquidazione della legge che la Giunta Bresso ha approvato con la profonda riforma delle Comunità Montane in Piemonte. In particolare tale giudizio verrebbe espresso in primo luogo da Enrico Borghi che è il Presidente nazionale dell’UNCEM, oltre che autorevole esponente locale del nostro partito.
Personalmente sono invece d’accordo sulla necessità di riaprire la discussione su questo tema e cerco qui di argomentare la mia opinione. (segue)
 In questi mesi, dopo l’approvazione di quella legge, si sono verificati una serie di circostanze o comunque sono venuti in chiaro alcuni intendimenti ben precisi e ormai consolidati:
–    lo Stato ha sostanzialmente abolito i contributi a favore delle Comunità Montane;
–    a livello locale l’ATO ha deciso di ridurre stabilmente il ristorno delle tariffe dell’acqua dal 5% originario al 3% (quasi 1.000.000 di euro all’anno in meno per il VCO); siamo distanti anni luce dagli ipotizzati 10 milioni di Euro all’anno citati dal Presidente Regionale dell’ UNCEM Lido Riba nel corso del recente dibattito svoltosi alla Festa della Montagna alla Lucciola;
–    non ha trovato per ora riscontro legislativo il tema dell’abolizione delle Province o dell’ accorpamento delle Province piccole, ma rimane aperto il dibattito sul loro ruolo; nel contempo, norme già approvate ipotizzano proprio per le Province nuove competenze in varie materie, tra cui l’acqua e i rifiuti;
–    per le Province montane (il VCO con Sondrio e Belluno e forse qualche altra) viene posta con forza l’idea che possano avere in futuro titolo per compartecipare alla gestione di risorse peculiari come l’energia idroelettrica prodotta in loco.
Inoltre, non è per nulla sopito uno degli aspetti che determinano nell’opinione pubblica un profondo distacco verso i partiti e soprattutto per “i politici” e cioè la sensazione che i costi della politica siano troppo alti e che sia opportuno ridurre gli enti, ridefinendone le funzioni. Non è solo demagogia, è anche un’esigenza oggettiva non solo per ridurre i costi, ma anche per evitare sovrapposizioni di funzioni e per garantire maggiore efficienza ed efficacia.
Di fronte a questa situazione, le nuove Comunità Montane si trovano – oggettivamente e indipendentemente da chi le amministra pro tempore – di fronte ad una enorme sproporzione tra le risorse a disposizione (molto scarse) e le ipotetiche importanti funzioni che la nuova legge affida loro (non solo unioni di comuni per esercitare in maniera consortile funzioni non più gestibili a livello di singoli municipalità, ma addirittura agenzie per lo sviluppo del territorio). La realtà è che i Bilanci a disposizioni servono a mala pena a gestire stipendi, indennità e ordinarissima amministrazione.
Dobbiamo allora buttare a mare tutte le Comunità Montane e, insieme a loro, lo sforzo positivo di razionalizzazione che la Regione di centro sinistra ha messo in campo?
Credo che sia possibile ragionare, senza alcun tabù. Penso sia possibile individuare una architettura degli enti locali che non debba per forza di cose essere univoca e uguale in tutte le situazioni. Vorrei avanzare una proposta, come si dice, a geometria variabile, che peraltro riassume idee e valutazioni che sono già emerse nei dibattiti su questi temi:
–    le Province nelle aree metropolitane vanno abolite suddividendo le funzioni tra Comune capoluogo e la stessa Regione (era esattamente la tesi del centro sinistra per le elezioni politiche);
–    le Province piccole, non prevalentemente montane, vanno accorpate (per fare un esempio concreto penso a Novara, Vercelli e Biella), affidando loro nuove competenze in varie materie ora gestite centralmente dalle Regioni;
–    le Province prevalentemente montane (che sono anche piccole Province in termini di popolazione) mantengono la loro autonomia assumendo non solo le funzioni delle altre Province, ma compiti aggiuntivi (quelli delle Comunità Montane, salvo specifiche funzioni intercomunali) e rivendicano giustamente la compartecipazione a quelle risorse (energetiche in particolare)  che caratterizzano i loro territori; per garantirsi appunto quelle indispensabili risorse supplementari rispetto ai costi “non standard” dei servizi e della gestione delle opere pubbliche in territori montani;
–    le Comunità Montane rimangono tali nelle Province non prevalentemente montane per occuparsi di quanto la legge regionale ha conferito loro (riprendendo il mio esempio precedente, penso alla Valsesia e al retroterra montano di Biella).

Discutere di queste proposte, anche in sede di congressi locali del PD, mi pare che sia non solo legittimo e doveroso, ma che potrebbe configurare un salto di qualità nei confronti dei cittadini e degli amministratori che si aspettano qualcosa in più del semplice rivendicazionismo o della conservazione dell’esistente. Credo che potrebbe essere anche un proficuo terreno di proposta per l’UNCEM.

Gianni Desanti, componente la Segreteria Provinciale del PD

Buone vacanze – uffici chiusi sino al 18 agosto

Nel segnalare che la sede provinciale del PD di Via roma rimarrà chiusa dal 12 al 18 agosto ( e quindi in questi giorni il sito non sarà aggiornato) invitiamo, chi è rimasto in zona, a visitare la Festa Democratica sulla Montagna in corso sino a lunedì 16 agosto, presso l’area feste La Lucciola a Villadossola. Il programma della Festa è visionabile cliccando qui

 

MONTAGNA: ACQUA, ENERGIA, AUTONOMIA: ultimo dibattito alla festa di Villadossola

image Segnaliamo l’ultimo appuntamento politico che si svolgerà nello Spazio Dibattiti alla Festa Nazionale Democratica sulla montagna a Villadossola, Cliccare qui per vedere il depliant della festa in
Lunedi’ 16 agosto ore 18: MONTAGNA: ACQUA, ENERGIA, AUTONOMIA, Il futuro delle terre alte tra politiche centraliste e idee democratiche. Presiede Marco Travaglini, esecutivo PD vco, relazione introduttiva di Enrico Borghi Presidente Nazionale Uncem. Interventi di Lido Riba Presidente Regionale Uncem, On. Erminio Quartiani Presidente intergruppo "amici della montagna" Parlamento Italiano. Conclude STELLA BIANCHI Responsabile Nazionale Pd acqua e ambiente. segue– Giovedì 12 agosto "la manovra del Governo È sbagliata. Altro che federalismo: solo sacrifici per i cittadini. Le proposte del PD per la crescita ed il lavoro". Partecipa Aldo Reschigna, Presidente Gruppo Consigliare PD Piemonte. Presiede Lilliana Graziobelli

Non è un paese per vecchi!

image Dopo l’appuntamento con Peppino Englaro che ha visto una notevole presenza (circa 200 partecipanti) e l’incontro con Sergio Chiamparino oggi, venerdì, alle 18, segnaliamo la prossima iniziativa alla Festa Nazionale dei Democratici sulla Montagna in corso a Villadossola, area La Lucciola. Potete cliccare qui per scaricare il pdf del depliant della festa.
Lunedì 9 agosto ore 18: Non è un paese per vecchi! Tra nuove e vecchie intolleranze. Incontro con le esperienze/speranze culturali giovanili del VCO”.
Introduce Alberto Nobili della segreteria PD VCO. Partecipano i rappresentanti delle associazioni giovanili Ycarus (Omegna), Kloaka (Villadossola), Samsara (Arona), Cool (Verbania), Face Like a Frog (Verbania), Perché No? (Verbania), Punchcake Production (Ossola), Illegittimidiharbert e La Kloaka (Villadossola) e altre.. Interviene Giovanni Campagnoli, resp. Vedogiovane e Rete politiche giovanili.it “Spazi giovanili: a partire dalle esperienze, riflessioni sul senso dei luoghi aggregativi oggi”. Modera Marco Tartari, segeratrio giovani democratici VCO.