senza parole… da La Stampa, cronache regionali, di oggi.
“E’ finita a botte la partita tra Junior Biellese e Verbania, big-match di Eccellenza, vinto 2-1 dai biancocerchiati che guidano la classifica. Al termin scintille all’ingresso degli spogliatoi tra le opposte dirigenze. Lele Zanin, team manager della Biellese, è uscito dallo stadio con un cerotto in fronte. Dall’altra parte, lamentano ferite e contusioni la presidente Francesca Pangallo e il marito Enrico Montani, senatore leghista”..
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Ma vai a ca..re, pagliaccio!
Qualcuno si aspetterà che questa frase scurrile sia stata proferita per un rigore non dato in una partito di calcio, o per qualche altro fatto da stadio. In effetti il calcio c’entra perché l’autorevole esponente protagonista di questo epiteto è il senatore leghista Enrico Montani “patron” del Verbania Calcio.
Peccato che non si sia lasciato andare allo stadio di Verbania, ma ieri al Senato della Repubblica, inviando questo insulto all’indirizzo o del Presidente del Consiglio Mario Monti o del Presidente del Senato Schifani (tra le più alte cariche dello Stato) che in quel momento stavano parlando.
Insulti che hanno portato ad una “Censura” da parte del presidente del Senato, Renato Schifani, al senatore della Lega: “Dal resoconto d’Aula – ha spiegato Schifani – risultano evidenti le espressioni pronunciate, che non riferisco in questa sede, rivolte nei confronti di questa presidenza”.
Ovviamente frase finita su tutte le prime pagine dei giornali e sui telegiornali nazionali. Triste esempio di cosa rimarrà di questi anni da Senatore di Montani.
Qualcuno si ricorderà di una sua proposta di legge, di un suo lavoro utile per il nostro territorio? Ovviamente no, però questa sua “cavernicola creatività” (“ma vai a ca..re, pagliaccio!”) ci rimarrà, indelebile, negli anni. Finalmente Montani ha lasciato il segno da Senatore.
E non a caso, probabilmente, questo suo gesto verrà premiato dal suo collega il sindaco Zacchera (quello che non si dimette da Onorevole nemmeno dopo le sentenze dei Tribunali) con un suo trionfale ingresso nella giunta della città di Verbania.
PD VCO
Ufficio Stampa
L’ASSESSORE MONFERINO RISPONDE AL CAPOGRUPPO PD RESCHIGNA SULL’INTERVISTA DEL SEN. MONTANI.
L’assessore regionale alla sanità Monferino ha risposto nel question time all’interrogazione del capogruppo regionale PD Aldo Reschigna in cui chiedeva l’opinione della Giunta sull’intervista a un settimanale locale in cui il senatore della Lega Nord Montani parlava di interessi del privato sull’ospedale Castelli di Verbania e indicava questa strada come quella da perseguire nella gestione della sanità.
“Non conosco ne ho mai incontrato il sen. Enrico Montani”, ha spiegato Monferino, “Non sono a conoscenza di specifici contatti con imprese private per collaborazioni con l’ospedale di Verbania. Non ho dubbi sul fatto che diverse imprese private possano essere interessate a sviluppare in forme varie rapporti di collaborazione con l’ospedale Castelli, riproponendo in questo modo un modello che ha già dimostrato di essere un modello di successo con l’esperienza di Omegna”.
Monferino ha spiegato che “eventuali iniziative con privati sarebbero di competenza dell’Asl Vco, ma chiaramente con la condivisione di indicazioni strategiche e con il supporto dell’assessorato competente”.
“E‘ evidente”, sostiene Reschigna, “nelle parole dell’assessore Monferino che l’intervento dei privati al Castelli, se non è all’ordine del giorno come sostiene il senatore Montani, è altamente probabile in un prossimo futuro. Su questo ci riserviamo il massimo di attenzione su eventuali sviluppo di un rapporto con il privato che non può essere considerato, come fa il senatore Castelli, la strada maestra per la riforma della sanità piemontese”.
“Rimane invece confermata la pesante invasione di campo del senatore Montani, che rappresenta chiaramente le intenzioni della Lega nord sul futuro della sanità piemontese”.
Aldo Reschigna
L’ospedale Castelli ai privati. Lo afferma il sen leghista Montani.
Il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna ha presentato una interrogazione a risposta immediata sui contenuti di una intervista resa dal senatore Montani all’ “Ecorisveglio”.
Nell’intervista il senatore della Lega nord sosteneva, parlando del futuro del Castelli di Verbania, che “tutti i soggetti privati della sanità fuori e dentro la nostra provincia sono interessati al Castelli…questa è la strada che dobbiamo percorrere”. E più avanti, sostiene che il dissidio sulla sanità tra il sindaco Zacchera (pdl) e il commissario dell’Asl è determinato dal fatto che “il commissario dell’Asl è del Carroccio”.
“A che titolo parla il senatore Montani?”, si chiede il capogruppo regionale PD Aldo Reschigna, “Nessun esponente della Giunta regionale ha mai parlato di un ingresso del privato nella gestione della sanità pubblica e di un cambiamento di rotta così dirompente in una sanità che finora ha mostrato livelli di eccellenza riconosciuti da tutti. Eppure il senatore Montani ne parla come di una cosa evidente e perseguita metodicamente, almeno dagli uomini del Carroccio. Lo sa il presidente Cota e cosa ne pensa?”.
“Colpisce anche che, con la massima tranquillità, il senatore Montani parli del commissario dell’Asl come di un uomo del Carroccio, quando il presidente Cota si ostina a parlare sui giornali di una politica che deve stare fuori dalla sanità e di commissari scelti unicamente sulla base della loro professionalità. Che fosse una barzelletta era chiaro a tutti. Ora arriva la certificazione di un esponente politico come il senatore Montani, che parla del commissario dell’Asl come se fosse un commissario politico al centro di trame tese da esponenti insieme alleati e avversari. In questo quadro é ben misero il futuro che si prospetta per la sanità del verbano”.
PD VCO
Ufficio Stampa