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Sanità: anche dal sindaco di Domodossola Pizzi, dopo i medici, un invito alla Regione Piemonte a cambiare scelte. Si ascolti il territorio!

Le parole del sindaco di Domodossola Pizzi contro la regione Piemonte “che ha passato cinque anni senza fare praticamente nulla in merito alla riorganizzazione sanitaria”, sono l’ennesima dimostrazione del fallimento delle politiche del centro destra nel nostro territorio.

Concordiamo, come già espresso da altri Sindaci, sul fatto che sia urgentissimo che la Regione Piemonte accetti il fatto che serve un nuovo e unico ospedale, e che non servono a nulla tutte le passerelle del mondo se pensano di convincerci che sia adeguata la loro proposta di spendere 200 milioni di euro per i due vecchi ospedali, con tempistiche di realizzazione (citando sempre Pizzi) “grottesche, altri dieci anni, forse quindici, forse mai”; anche se  sappiamo che con Pizzi è più complicato essere d’accordo sulla localizzazione (che per noi deve essere baricentrica).

Due ospedali plurisede che rimarranno con servizi diversi, poco funzionali quindi (basta vedere la situazione dei due DEA attuali), non in grado di essere attrattivi per i medici e più dispersivi e non rispondenti alla attuale carenza di personale sanitario.

Lo ricordiamo ogni volta: la Regione Piemonte ha commissionato, due anni fa, uno studio sul sistema sanitario nel VCO (on line sul sito della Regione.) che, da un semplice lettura dei dati e dalle indicazioni scritte, conferma l’utilità della scelta dell’ospedale nuovo come miglior risposta ai problemi del nostro territorio. Ed è scritto nero su bianco a pagina 55 dove testualmente recita: “la soluzione che vede la realizzazione di un unico presidio risulta essere, per le ragioni esposte nell’analisi, la soluzione tecnica più adatta e sostenibile”.

E, invece, la Giunta del Presidente Cirio, del neo assessore regionale alla sanità Riboldi e del consigliere regionale Preioni continua a proporre una strada che contraddice ciò che è scritto nell’analisi tecnica dello studio e ciò che continuano ad affermare i medici del territorio de molti Sindaci. Un enorme errore!

Tutto questo mentre i servizi ospedalieri sono in difficoltà, le liste d’attesa crescono, la sanità territoriale è in enorme difficoltà (senza che si sappia nulla del futuro delle Case della Salute finanziate dai soldi europei del PNR), e la carenza dei medici di base inizia ad essere pesante.

Si campi passo e marcia. Si ascolti il territorio!

Partito Democratico Verbano Cusio Ossola

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Sgarbo istituzionale e risposte zero ai problemi della sanità. A Verbania Cirio ha fatta solo l’ennesima passerella

Apprendiamo dagli organi di stampa della visita effettuata dal Presidente Cirio all’Ospedale Castelli di Verbania. Meglio tardi che mai, considerato che nei suoi ultimi giri lo aveva colpevolmente dimenticato.
Accogliamo con stupore però il fatto che il Presidente della Regione Piemonte abbia accuratamente evitato di invitare all’incontro la Sindaca di Verbania, Silvia Marchionini: uno sgarbo istituzionale intollerabile e ingiustificabile, che non fa altro che confermare l’atteggiamento di Cirio e della Sua Giunta nell’incontrare sui territori soltanto i Sindaci ritenuti amici, per non doversi confrontare nel merito sulle questioni lasciate irrisolte dall’Amministrazione regionale.
Nonostante le dichiarazioni pubbliche della Regione, infatti (sostenute da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) il futuro degli ospedali nel VCO rimane estremamente incerto.
È importante ricordare che se l’appalto per il nuovo ospedale fosse stato avviato quattro anni fa, oggi sarebbe già in fase avanzata di costruzione, con un progetto sostenuto dalla maggioranza dei sindaci, medici e operatori sanitari della provincia.
Al contrario, ci troviamo solo di fronte a promesse vaghe di ristrutturazione senza azioni concrete che porteranno (nella migliore delle ipotesi) ad avere le strutture occupate da cantieri e lavori per i prossimi 8-10 .
È fondamentale sapere da quale ospedale inizieranno i lavori, quali servizi e reparti saranno disponibili (o se continueremo ad avere due ospedali a metà come ora), e se avremo personale sufficiente per entrambe le strutture, considerando il frequente ricorso ai gettonisti esterni e il sovraccarico nei confronti degli operatori strutturati.
La verità è che ci servono fatti, non un progetto vago per migliorare solo le strutture degli attuali ospedali, senza garanzie sui reparti e i servizi che saranno presenti a Verbania come a Domodossola, e nemmeno riguardo al mantenimento del DEA e all’inizio effettivo dei lavori.
Entro la fine della legislatura non vedremo dunque risultati tangibili, ma solo una prolungata campagna propagandistica: cinque anni di governo regionale di Cirio e della destra non hanno portato a fatti concreti, ma solo a slogan, utili in un contesto di campagna elettorale permanente ma assolutamente non in grado di risolvere i drammatici problemi dei servizi sanitari locali.
Tutto ciò mentre la ricerca di un medico di famiglia diventa sempre più difficile, la qualità delle cure nel settore pubblico declina a favore di quello privato, il coraggioso personale dei reparti è costretto a raddoppiare turni e impegni per far fronte alle esigenze della popolazione e prenotare una visita diventa un’impresa sempre più complessa.

Alice De Ambrogi
Segreteria Provinciale

Giacomo Molinari
Segretario circolo Verbania

Partito Democratico

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Sanità: Albertella e la destra che non si accorge del disastro dei servizi sanitari nel VCO e a Verbania

Leggiamo con piacere del “regalo” che Verbania Futura, e il suo perenne candidato sindaco Giandomenico Albertella, hanno riservato alle cittadine e ai cittadini verbanesi pubblicando il giorno della Vigilia di Natale un comunicato stampa quantomeno surreale sul tema della Sanità.

Un intervento a gamba tesa, squisitamente pre-elettorale ma che dimostra come la riflessione in atto nel centrodestra su un argomento di vitale importanza per chi vive in questo territorio sia decisamente fuori fuoco.

Nel giro di poche righe infatti il comunicato in questione rappresenta una situazione ai margini della realtà, magnificando come una “vittoria” il supposto stanziamento di risorse limitate (promesse in extremis dopo anni di totale disinteresse da parte dell’attuale Governo della Regione Piemonte) per l’Ospedale “Castelli”.

Un investimento fuori tempo massimo (se non per poter essere sbandierato nella prossima campagna elettorale) e decisamente insufficiente per affrontare le difficili questioni strutturali che impediscono a troppi nostri concittadini di vivere serenamente il rapporto con il proprio diritto alla salute: un contentino che non tiene conto della necessità di ripensare in maniera organica la relazione fra cittadini, presidi sanitari e territorio, che non tocca alcuni punti focali della questione (come la difficoltà di saper attrarre nelle nostre strutture nuovi professionisti), che non risolve le difficoltà quotidiane degli attuali dipendenti del sistema sanitario territoriale costretti a fare i salti mortali per cercare di assolvere al meglio ai propri compiti e non cita nemmeno lontanamente il problema costituito dalla diffusione su larga scala del fenomeno dei “gettonisti” (il cui costo può arrivare fino a 250 euro l’ora, contro i 45 di uno strutturato) lasciando sostanzialmente inalterata una situazione di totale difficoltà per i residenti verbanesi.

Sulla necessità di ripensare organicamente l’organizzazione della struttura della Sanità territoriale i riferimenti sono molteplici, basterebbe andare a leggerli: senza perdersi eccessivamente nei tecnicismi sarebbe sufficiente citare il documento AGENAS del 2021, che in accordo con la Mission 6 del PNRR stabilisce le linee guida per il riordino della sanità territoriale che la Regione Piemonte avrebbe dovuto realizzare con i fondi stanziati dall’Europa.

Quanto di queste indicazioni e finanziamenti è stato recepito dal Governo Regionale e destinato alla sanità del VCO? Zero.

Probabilmente è più facile riempirsi la bocca promettendo milioni (che arriveranno – se arriveranno – nei prossimi 8/10 anni) lasciando sostanzialmente inalterata una situazione di squilibrio di cui pagano tutti il conto: cittadine e cittadini, operatori sanitari, il territorio nel suo complesso.

Anche questa è una vittoria?

O forse è uno dei motivi che hanno spinto il Presidente Cirio, misteriosamente ricomparso in queste lande nelle scorse settimane, a decidere di evitare accuratamente di visitare la città di Verbania e il suo ospedale nel corso del suo ultimo giro elettorale?

Se si vuole lavorare seriamente sul tema della sanità territoriale, le cose da fare non mancano di certo: per questo motivo siamo stati – e continueremo a stare – nelle piazze per batterci assieme a cittadine e cittadini per risolvere il terribile problema delle liste di attesa che colpisce così duramente la sanità pubblica piemontese e verbanese.

Per questo motivo siamo stati – e continueremo a stare – al fianco di quei sindaci del territorio che si battono per cercare soluzioni che non siano di facciata ma strutturali: in questo un particolare plauso va rivolto all’Amministrazione di Verbania, pesantemente attaccata dal comunicato di Verbania Futura.

Per questo motivo abbiamo proposto – e continueremo a proporre – soluzioni innovative che mettano al centro il cittadino e il suo diritto alla salute, piuttosto che improbabili boutade elettorali destinate nella migliore delle ipotesi a mettere una pezza su una questione complessa che si trascina da troppo tempo.

Da ultimo, ci permettiamo di rivolgere un invito al signor Albertella e a chi ci invita a tenere un “decoroso silenzio”: più che pensare a zittire gli avversari, sarebbe meglio che il centro destra si preoccupasse di iniziare ad ascoltare le persone, proprio a partire da quei cittadini e operatori sanitari dei quali inopinatamente dice di voler prendere le posizioni.

Se lo facessero potrebbero più facilmente evitare figure barbine, come quella dell’Assessore Regionale alla Sanità Icardi, talmente amato da chi negli ospedali vive e lavora che si è visto gentilmente rifiutare la strenna natalizia con la quale pensava di accattivarsi i favori degli operatori sanitari, i quali hanno dignitosamente ricordato all’assessore che alla Sanità regionale occorrono nuove assunzioni e salari competitivi, non bollicine.

Il Partito Democratico, a differenza di questi signori, il tempo per parlare con i cittadini e gli operatori lo trova sempre, settimana dopo settimana: è da questi dialoghi che nascono le nostre idee e le nostre battaglie, anche e soprattutto su una materia come quella della Sanità, che sarebbe ore di togliere dalle rapaci mani di chi la usa solamente per fare propaganda e farla tornare al centro di un disegno complessivo di città e territorio, come i verbanesi meritano.

Giacomo Molinari
Segretario Circolo PD Verbania

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Sanità: Preioni abbandonato da Cirio e Icardi in Consiglio Regionale

Sulla sanità Preioni lasciato solo dal Presidente Cirio e dall’assessore Icardi che non hanno partecipato al voto. Il Consiglio Regionale sancisce la proposta dei due ospedali. Al VCO serve invece un nuovo e moderno ospedale.

Dopo quattro anni di immobilismo assoluto, con la caduta libera della qualità dei servizi sanitari nel VCO, il percorso deciso è quello dell’ipotetica demolizione e ricostruzione dei due presidi attuali, votata a maggioranza dal Consiglio Regionale.
Un voto al quale non hanno partecipato il Presidente del Piemonte Cirio (assordante il suo silenzio) e l’assessore regionale Icardi, a dimostrazione che non vogliono assumersi questa scelta e lasciano da solo con il cerino in mano il capogruppo leghista Alberto Preioni.
Una proposta, quella votata dei due ospedali, senza che sia minimamente chiaro (non c’è infatti uno straccio di documento in proposito) quali reparti si manterranno, oltre ai 150 posti letto per presidio genericamente indicati.
Saranno mantenuti due veri Dea con tutti i reparti che devono avere per poter funzionare? O sarà mantenuto il modello dell’ospedale unico plurisede con mezzo Dea a Verbania e mezzo a Domodossola, come sta avvenendo da anni, con tutte le difficoltà ben note? Nessuno lo sa.
Per questo ribadiamo che la scelta della destra di Cirio e Preioni, di abbandonare la strada della costruzione di un nuovo e moderno ospedale (richiesto a gran voce dalla maggioranza dei Sindaci, operatori sanitari, categorie economiche, sociali e sindacali ecc.), affiancato da una forte presenza della medicina territoriale e delle Case della Salute, per noi è un clamoroso errore.
I servizi disastrosi (nonostante il generoso impegno di chi ci lavora), le visite per cui si aspettano mesi se non anni, l’impiego massiccio e sempre più forte dei medici gettonisti sono l’allarme che ormai da anni suona forte e chiaro.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale PD e Segreteria Provinciale

 

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Basta scherzare sulla sanità del VCO! Solo annunci e nessun fatto dopo quattro anni di governo regionale del centro destra.

Sono ormai quattro anni che in regione Piemonte si parla della sanità del VCO senza aver mai deciso nulla; quelle poche idee e ben confuse che girano nella testa degli attuali rappresentanti di centro destra, Icardi, Cirio, Preioni ecc. sono addirittura in netto contrasto con le decisioni degli amministratori locali.

A ben vedere l’unico obiettivo perpetrato nel tempo, e con abilità, è stata quella di seminare ulteriore divisione politica e sociale nel nostro territorio su di un tema, quello dell’ospedale unico, che resta la soluzione ad oggi ribadita dalla maggioranza dei Sindaci della provincia azzurra.

Dopo anni di chiacchiere inutili e proclami ad orologeria, spesso in vista di qualche appuntamento elettorale, non esiste agli atti un serio atto deliberativo circa l’assetto ospedaliero della nostra provincia e il finanziamento di nuovi lavori al Castelli e al San Biagio non è all’evidenza, e in aperto contrasto con le determinazioni dei Sindaci della conferenza in seno all’Asl VCO. Finanziamenti annunciati a parole e senza uno straccio di progetto per capire quali reparti ci sarebbero nei due ospedali, quali numeri di posti letto, quale personale, quali servizi garantiti e con il grande problema di due DEA già oggi in gravi difficoltà per mancanza di spazi e personale.

Eppure, il bisogno di una sanità di qualità è lampante e necessaria sia per la popolazione residente, sempre più anziana secondo le statistiche, che per i turisti e riteniamo che l’unica soluzione utile sia una nuova struttura ospedaliera posta in posizione baricentrica per servire agevolmente tutto il territorio provinciale, così come richiesto dalla stragrande parte degli operatori sanitari, associazioni, categorie economiche, sociali e sindacali.

Riteniamo risibili le affermazioni diffuse dal capogruppo consiliare della Lega in regione Preioni secondo cui il Partito Democratico «a seguito del protocollo votato a suo tempo dai consigli comunali di Verbania, Omegna e Domodossola, i due ospedali li aveva di fatto messi in vendita». Ma quale messa in vendita?

Bisogna guardare al futuro e attrarre personale e professionalità nuove e semmai migliori per garantire non solo i servizi necessari, ma anche puntare verso una qualche forma di eccellenza.

E invece? Invece accade che la mancanza di una strategia condivisa ci ha portato ad avere due mezzi ospedali, oltre al presidio di Omegna, non competitivi rispetto alle necessità di molti pazienti, che restano obbligati e rivolgersi a Borgomanero, Novara, Varese e Milano.

Beninteso, al personale sanitario va il massimo riconoscimento di impegno e professionalità; tuttavia, il problema è organizzativo e gli stessi dipendenti sono vittime di una gestione priva di visione prospettica per il territorio.

Concorsi per medici e primari che vanno deserti sono un segnale sconcertante per tutti e palesano come i nostri attuali nosocomi non sono attrattivi per i nuovi professionisti, spesso freschi di studi universitari e post-universitari, che hanno legittima ambizione di mettere a frutto le proprie competenze e fare carriera.

A fronte di ciò la Regione Piemonte avrebbe dovuto adoperarsi per panificare un assetto ospedaliero nuovo e in grado di affrontare le sfide del domani, ma purtroppo così non è stato e si è aperta la stagione dei medici gettonisti. Risultato: l’Asl Vco presenta un disavanzo di 40 milioni di euro e i servizi sono peggiorati. Ogni cittadino che ha avuto a che fare con questi servizi lo sa, a partire dalle prenotazioni di esami che richiedono ormai tempi smisurati.

Le voci di dissenso rispetto a questo operare ci sono e non si sono mai placate, e il Sindaco di Verbania si è sempre battuto, coerentemente, per chiedere il ripristino dei servizi all’ospedale verbanese; forse è il caso che queste voci si elevino ancor di più per evitare che vengano assunte, magari a suon di maggioranza, decisioni scellerate in danno della salute dei cittadini del Verbano Cusio Ossola.

La politica regionale ha il dovere di decidere, ma usando buon senso e rispettando i diritti dei cittadini

Roberto Gentina
Capogruppo Consiliare del Partito Democratico

Marco Magni
Segretario di Circolo del Partito Democratico

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Cirio e Preioni scappano dal confronto sul nuovo ospedale del Vco: respinta la richiesta di consiglio aperto

Cirio e icardi fanno gli struzzi sul nuovo ospedale del Vco mentre Preioni imbavaglia il territorio: respinta la richiesta di consiglio aperto

“Chi governa il Piemonte fa lo struzzo sulla rete ospedaliera del Vco. Presidente e assessore nascondono la testa sotto la sabbia per non ascoltare la protesta unanime del territorio, ma la scelta resta sbagliata, così come restano le tante voci autorevoli che chiedono l’ospedale unico”.
Il vicepresidente della Commissione Sanità di Palazzo Lascaris e segretario regionale del Partito Democratico, Domenico Rossi, torna ad attaccare la maggioranza che ha proposto una Pdcr, con cui si prevede il recupero totale dei due ospedali di Domodossola e Verbania e cancella con un colpo di spugna la realizzazione dell’ospedale unico di Ornavasso, sul quale si era raggiunto un accordo ed erano stati individuati anche i fondi necessari.
“E’ proprio il caso di dirlo: quanto il gioco si fa duro… la destra scappa e svela il suo vero volto. Quello di chi si tira indietro di fronte alle proprie responsabilità politiche e amministrative venendo meno al compito più importante di chi si assume l’onere di governare: prendere le decisioni. Ecco perché la questione del VCO non può essere derubricata a questione locale. Il Presidente Cirio e l’Assessore Icardi antepongono la tenuta e la tranquillità all’interno della maggioranza agli interessi dei cittadini del VCO, piegandosi ai diktat della Lega e delegando al Consiglio Regionale una scelta che loro non sono stati in grado di assumere” dichiara il consigliere Dem.
“Dopo aver negato le audizioni nel corso della IV commissione, infatti, ieri, durante la conferenza dei capigruppo il consigliere Preioni, nel silenzio degli alleati di maggioranza, ha negato anche il consiglio aperto chiesto dal PD. Un momento che avrebbe permesso ai consiglieri di ascoltare anche le voci esterne al consiglio, come sindaci, ordine dei medici e sindacati” spiega Rossi sottolineando la giustificazione addotta dal capogruppo del Carroccio: “ci ha invitati a cercare su Internet le posizioni emerse sul territorio perché sarebbero già note”.
“Ma come possono i consiglieri decidere consapevolmente senza aprire un confronto costruttivo con il territorio, gli amministratori locali e i portatori di interessi?” domanda il vicepresidente della Commissione Sanità.
Da un lato, dunque, si stronca ogni forma di dialogo, dall’altro si accelera l’iter. “Lo stesso Preioni non solo ha imbavagliato il territorio, ma ha anche forzato la mano in consiglio regionale per calendarizzare con urgenza la Pdcr all’ordine del giorno” riferisce Rossi.
“Eppure solo pochi giorni fa si è svolto un Consiglio aperto sul nuovo ospedale torinese della Pellerina, su cui Giunta e Comune erano già d’accordo, solo perché Fratelli d’Italia doveva piantare una bandierina. Per il VCO, invece, nulla. Perché tanta fretta? Di cosa ha paura Preioni? Forse dell’ennesima contestazione unanime del territorio? Non è fuggendo dal confronto che si risolvono i problemi, così come non si cancella l’ignavia di questa maggioranza” sottolinea il rappresentante democratico.
“Assistiamo ancora una volta all’umiliazione delle istituzioni, usate come un palcoscenico per risolvere problemi interni alla destra e non per servire i cittadini. Preioni e la maggioranza possono continuare a scappare negando le audizioni e il consiglio aperto, ma non metteranno il bavaglio all’Assemblea dei Sindaci del VCO, all’Ordine dei Medici e a tutte le realtà e cittadini che si sono espressi in questi anni. Il PD e le forze di opposizione saranno il loro megafono in commissione e in consiglio. Non ci arrenderemo e faremo tutto il possibile per concedere loro uno spazio di confronto” conclude Rossi.

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