In allegato il documento proposto dal neo segretario del circolo PD Verbania presentato al Congresso di giovedì 19 ottobre 2017 presso il centro d’Incontro S.Anna, a Verbania Pallanza.
Cliccare qui DocCongresPD2017
In allegato il documento proposto dal neo segretario del circolo PD Verbania presentato al Congresso di giovedì 19 ottobre 2017 presso il centro d’Incontro S.Anna, a Verbania Pallanza.
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L’Assemblea del Circolo PD di Verbania ha esaminato e discusso il documento elaborato a livello nazionale intitolato “Spunti di riflessione per il Pd di domani”. Il documento viene pertanto offerto come contributo della riflessione degli iscritti e dei militanti verso l’assemblea nazionale del partito .
Durante l’assemblea del Circolo PD di Verbania del 29 novembre si è riconosciuto unanimemente che il documento diffuso tra i Circoli dal PD costituisce un contributo importante per il rilancio dell’azione politica sul piano nazionale e locale. Qui di seguito di riporta il contenuto del documento approvato dal Circolo di Verbania.
Si condivide la proposta di dare compiuta attuazione alla previsione statutaria di istituire l’Albo degli Elettori come strumento per definire la platea dei votanti alle elezioni primarie e per valorizzare il contributo degli elettori alla formazione dei contenuti politico-programmatici del PD a ogni livello.
Risulta razionale e ragionevole la proposta di accorpare in una data unica l’elezione per le cariche interne, superando la polverizzazione delle competizioni elettorali interne che si sono verificate negli ultimi anni.
Si ritiene infine di condividere e sostenere, nei termini proposti dal documento, una più stringente e rigorosa procedura per l’effettuazione delle elezioni primarie finalizzate a designare i candidati del partito alle cariche istituzionali. In particolare: al fine di raccogliere la domanda e le proposte della cittadinanza attiva che guarda al Pd e di evitare derive personalistiche, ogni primaria per la selezione dei candidati alla guida di Comuni e Regioni dovrà essere preceduta da una «elaborazione e condivisione da parte dei candidati stessi di un’agenda essenziale di riferimento», frutto di un confronto acceso, informato, aperto e ragionevole fra iscritti, arcipelago delle militanze e appartenenti all’Albo degli elettori.
Per quanto concerne il tema “Organizzazione interna” si ritiene importante perseguire:
– un modello organizzativo che trova nell’articolazione di base del “Circolo” lo snodo fondamentale dell’azione politica del partito sul piano territoriale condividendo le proposte contenute nel documento del nazionale, in particolare è importante creare i presupposti per fare del partito una «palestra di formazione politica per creare nuova classe dirigente» e per «sperimentare nuove forme organizzative che interagiscano con l’arcipelago delle militanze». A tale scopo nei circoli si dovranno «promuovere e sostenere progettualità, rivolte a raggiungere obiettivi chiari, misurabili e rilevanti per la qualità di vita dei cittadini» e promuovere «filiere di progettazione che coinvolgano gli elettori appartenenti all’Albo e tutti i cittadini interessati» per dare «un contributo concreto all’azione di governo del territori, e mettere alla prova nuove leve dentro il partito»
-un profondo ripensamento nella linea indicata dal Documento dovrà riguardare sia l’individuazione e la strutturazione del livello intermedio di partito tra la dimensione del Circolo e quella dell’Unione Regionale sia la composizione – oggi pletorica e farraginosadegli organismi dirigenti di livello nazionale (assemblea nazionale, composta da 1.000 eletti e molti membri di diritto; direzione nazionale composta da 120 membri).
–un adattamento i confini di responsabilità dei circoli ai contesti territoriali. «La scelta dei confini di responsabilità di un circolo» non deve essere rigida, ma deve dipendere dalle caratteristiche del territorio. Questo ridisegno della mappatura dei circoli deve avvenire, in collaborazione fra organismi territoriali e Segreteria nazionale in coerenza con la promozione di un partito progettuale, e sulla base di un’analisi delle caratteristiche socio-economiche dei territori.
Si riconosce unanimemente che il documento rappresenta un primo ed importante orientamento per avviare una fase di rinnovamento e di riorganizzazione del partito, indispensabile per permettere alla comunità politica dei democratici di affrontare le complesse sfide che la realtà sociale ed economica del paese impone.
Quindi la Segreteria del Circolo di Verbania ritiene utile che il partito persegua tale strada, avviando una fase di studio dei problemi indicati e dei principi proposti nel documento. In questa direzione impegnerà nei prossimi mesi attenzione ed energie per portare la discussione e l’approfondimento di queste tematiche anche negli altri circoli democratici del territorio limitrofo. Si ritiene infatti che la sintesi dei punti sopra riportati corrisponda a una valutazione ancora parziale dei problemi e che sia prioritario condividere ogni ragionamento all’interno di uno scenario sempre più ampio e condiviso.
Tale sforzo, però, può portare a risultati positivi solo mediante un’attenzione maggiore e un sostegno concreto da parte del livello nazionale del Partito e in questa direzione AUSPICHIAMO che proprio in quella sede si avvii una vera e propria fase di revisione dell’organizzazione del nostro Partito partendo da quanto proposto anche in questa occasione.
Sabato 15 ottobre a partire dalle 17.30 presso la Società Operaia di Intra (via De Bonis 36), si terrà la seconda conferenza pubblica del “Laboratorio Democratico” , la serie di iniziative organizzate dal PD di Verbania su temi di approfondimento e oggetto di elaborazione per la costruzione di proposte di interesse amministrativo.
La conferenza è intitolata “Beni Comuni, possibilità e sviluppi“. Il tema dei Beni Comuni coinvolge direttamente la cittadinanza nel ragionamento sull utilizzo e la gestione di particolari spazi pubblici, luoghi fisici della città, a cui è indispensabile attribuire un ruolo attivo e di riferimento nella vita della comunità.
Quali finalità proporre per tali luoghi e come gestirli? Un quesito e un tema su cui crediamo che la politica insieme con la cittadinanza deve confrontarsi per arrivare a una proposta concreta e efficace.
Incontreremo:
–Daniele Viotti, Parlamentare Europeo Pd
–Jacopo Suppo, Vice Sindaco Condove
–Ilda Curti, Ex Assessore Città di Torino, Presidente Associazione IUR ( Innovazione Urbana e Rigenerazione)
Modera :
–Riccardo Brezza, Vice Presidente Provincia del VCO
Seguirà poi per chi volesse un momento conviviale presso la “Caffetteria Del Lago” nella vicina Via Baiettini.
Segreteria Circolo PD di Verbania
Il partito e la costruzione di proposte per la città.
E questo il titolo dell’incontro pubblico che si svolgerà giovedì 15 settembre alle ore 20.45 presso l’auditorium del centro d’incontro di S.Anna a Verbania.
Sarà presente l’ex ministro Fabrizio Barca.
Interventi di Davide Lo Duca (la proposta del PD sul comparto dei rifiuti) e dell’ing. Stefano Rondo (elemnti di urbanistica e di innovazione per un’idea di città).
Modera il segretario cittadino Nicolò Scalfi, sarà presente il vicepresidente della regione Aldo Reschigna.
“L’incontro con Fabrizio Barca, ex ministro per la coesione territoriale e personalità di rilievo all’interno del Partito Democratico nazionale vuole essere l’occasione per discutere di questioni e proposte importanti per la città e il territorio, concentrare l’attenzione sui percorsi e le possibili metodologie per rendere effettivamente il Partito un luogo per creare soluzioni ai problemi e proposte innovative.”
La segreteria circolo PD Verbania
Il Circolo PD di Verbania, tenuto conto dei contributi pervenuti, degli orientamenti espressi nonchè degli aggiornamenti ed orientamenti applicativi del Programma, formula all’Amministrazione la presente proposta di PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FESR 2014-2020.
I presupposti per la partecipazione al programma sono i seguenti:
Gli elementi fondamentali che si ritengono utili e necessari nella redazione del Programma relativo a “Natura e Cultura”, possono essere così sintetizzati:
I criteri di priorità ed opportunità verso cui orientare la scelta degli interventi da inserire nel Programma si ritiene debbano essere:
Alla luce degli elementi fondamentali e dei criteri di priorità ed opportunità sopra indicati, si individua lo scenario “fisico-territoriale” del litorale ed il suo immediato entroterra a partire dalla Canottieri di Intra fino ai Tre Ponti lungo il quale sono già collocate, o vengono collocate, strutture pubbliche e private di eccellenza e rilevanza culturale ed artistica, strutture pubbliche e private per lo sport ed il tempo libero, strutture turistico ricettive, nonchè le maggiori risorse ambientali e paesistiche e lungo il quale sono già oggi presenti larga parte delle strutture turistico ricettive esistenti in Verbania (oltre a buona parte di quelle previste dal PRGC vigente).
In tale ambito possono essere quindi concentrati gli interventi sull’assetto ambientale, paesistico, culturale, artistico e della mobilità sostenibile riconducibili agli elementi ed ai criteri di priorità ed opportunità, quindi nell’asse indicato dai FESR come “Natura e Cultura”
In ordine di priorità, in relazione all’ammissione al finanziamento in base alle prime valutazioni di ammissibilità ed alla quantificazione di un budget finanziario disponibile per Verbania di circa 10.000.000,00 di Euro, gli interventi proposti sono i seguenti:
– riqualificazione e recupero “Giardini della Castagnola” (villa San Remigio con accesso diretto da Via Vittorio Veneto e Villa Taranto). Parco dell’Ostello. Parco di Villa Giulia. Parco di Villa Maioni
Prima quantificazione economica degli interventi:
La quantificazione economica degli interventi viene operata sulla base di materiale progettuale in parte già disponibile ed in parte sulla base di valutazioni di massima per interventi analoghi e similari:
€ 3.750.000,00
TOTALE € 10.000.000,00
QUESTIONI COLLATERALI AGLI OGGETTI DELLA PROPOSTA
Collateralmente agli interventi oggetto della proposta del Circolo PD, emergono con evidenza alcune questioni di fondo (con problematiche organizzative/finanziarie e quindi tempistiche diverse), su cui si invita l’Amminsitrazione ad attivare le necessarie riflessioni e procedure amministrative:
L’ASSETTO DELLA STRUTTURA MUSEALE DELLA CITTÀ.
Il Museo del Paesaggio ha attualmente tre sedi autonome nella città di Verbania: Palazzo Viani-Dugnani, Palazzo Biumi-Innocenti e Casa Ceretti. Una quarta sede è in corso di allestimento a Ornavasso e ospiterà gran parte della collezione archeologica.
Casa Ceretti è dedicata ai laboratori e alle esposizioni di arte contemporanea. Palazzo Biumi Innocenti è dedicato alla religiosità popolare, in quanto ospita la collezione Cefis degli ex-voto dipinti e la collezione dei santini. La sede delle collezioni permanenti di pittura e scultura è Palazzo Viani Dugnani, che ospita anche mostre estemporanee.
Palazzo Viani Dugnani è oggetto di un massiccio intervento di restauro e risanamento conservativo che interessa l’ala ovest e l’ala nord, ma non l’ala sud. L’intervento si è sviluppato e si svilupperà su di un arco di tempo che va dal marzo 2015 al marzo 2017.
Il problema più importante è l’insufficienza degli spazi espositivi di Palazzo Viani Dugnani sia per la collezione permanente sia per le mostre estemporanee. La collezione permanente, al termine del restauro rimarrà in gran parte sacrificata nei depositi (basti pensare che solo il 40% delle opere di Troubetzkoy e solo il 20% dei dipinti possono venire esposti) e lo spazio per le mostre estemporanee sarà ridotto a tre piccole sale.
Questo costituisce una pesante penalizzazione che si riflette inevitabilmente sulla qualità dell’offerta e quindi sull’efficacia del museo come leva di marketing per il territorio.
Si rende necessario operare tre interventi distinti e complementari:
E’ ovvio che la decisione sulla destinazione va discussa e concordata con la Soprintendenza.
Connesso al tema della struttura museale della città, e connesso al necessario accantonamento dell’ipotesi del recupero di Villa Simonetta quale sede del Museo del Lago, emerge con forza la necessità di urgenti interventi di messa in sicurezza dell’edificio (anche provvisori sulla copertura), che rischia in poco tempo di raggiungere uno stato di irrecuperabilità.
Qualora non si individuasse in tempi molto brevi (e comunque prima della presentazione del progetto FESR), una possibile fonte di finanziamento per intervenire al recupero della Villa è da ritenersi prioritario stornare una quota dello stanziamento di € 3.750.000,00 su Villa S. Remigio per dirottarlo sulla Simonetta.
Ad esempio, con circa 1.750.000,00 Euro potrebbe essere recuperato il primo e secondo piano operando il recupero del piano terra con una Finanza di Progetto ai sensi dell’art. 183 del nuovo Codice degli appalti.
B) LA MOBILITÀ CICLABILE IN CITTÀ.
La proposta di Programma FESR individua nel completamento della pista ciclabile Suna-Fondotoce e la sua prosecuzione fino alla Canottieri di Intra quale elemento di connessione sostenibile del sistema ambientale, culturale ed artistico della città in un ottica di sviluppo economico in relazione ai flussi turistici mitteleuropei che caratterizzano prevalentemente le presenze nelle strutture turistico-ricettive.
Necessario però trasformare questo primo intervento organico in una reale politica di mobilità sostenibile urbana.
In questo quadro il Circolo PD invita quindi l’Amministrazione a promuovere senza ulteriori indugi un Piano Urbano della Mobilità Ciclabile.
C) VILLA SAN REMIGIO.
L’introduzione nella proposta del Programma FESR del recupero del parco di Villa San Remigio conferma l’ineludibile necessità di affrontare il tema del concreto utilizzo finale della Villa stessa.
Molte sono le proposte ed ipotesi che però necessitano di una loro attenta verifica attraverso una attenta valutazione dei pro e dei contro di ogni singola destinazione ed utilizzo.
Tra queste citiamo quelle formulate nel corso di questi ultimi anni:
– Location per eventi;
– Esposizione di alcune opere artistiche di grande rilievo;
– Mostre estemporanee;
– Biblioteca del Museo del Paesaggio e Centro Studi sul Paesaggio;
– Scuola di alta formazione sul Paesaggio.
L’Amministrazione è chiamata a compiere questo sforzo prima analitico e poi decisionale nei tempi e nei modi necessari.
D) ASSE “EFFICIENTAMENTO ENERGETICO”.
Come già detto l’Asse “Efficientamento Energetico” non è attivabile in relazione alle disponibilità e alle priorità illustrate ai punti precedenti nell’ambito delle opportunità concesse ai capoluoghi di Provincia .
Pare tuttavia che occorra valutarne attentamente le potenzialità per lo meno quanto riguarda le necessità relative agli edifici pubblici importanti disposti sull’asse “Natura e Cultura” e perseguibili attraverso altre linee di finanziamento.
L’Ufficio Tecnico aveva già fatto una stima parametrica dei costi relativi alla modernizzazione impiantistica delle centrali termiche, nel modo seguente:
Per un totale complessivo di 2.582.740 euro.
Appare però necessario, per poter partecipare alle altre fonti di finanziamento, anche un approfondimento delle caratteristiche energetiche degli involucri e delle loro possibilità effettive di efficientamento, in modo tale da consentire effettivi risparmi energetici, non esclusivamente attraverso la modernizzazione impiantistica delle centrali termiche.
Il riferimento più recente sull’argomento è costituito da un Ordine del Giorno del Consiglio Regionale del Piemonte relativo alle “Azioni per la realizzazione del piano regionale per la banda ultra larga”.
Il senso dell’OdG appare chiaro nel senso che le azioni previste per la banda “ultralarga” partono dal generale per approdare al particolare (e non potrebbe essere altrimenti per una rete generale di comunicazione) e che l’infrastruttura passiva (che sono gli utenti) farà di volta in volta accordi con i concessionari individuati dalla Regione mediante procedure di gara.
Il ruolo dei Comuni, non secondario, sarà prevalentemente quello di rilasciare i permessi di scavo, collaborare e coordinarsi con i concessionari e gli operatori.
A tal fine sono previste misure di sostegno soprattutto ai piccoli Comuni per la diffusione della banda ultra larga.
La realizzazione dell’”ultimo miglio” costituirà il passaggio essenziale per consentire ai cittadini di beneficiare della nuova infrastruttura e pertanto indica la necessità di utilizzare le risorse FESR/FEASR per garantirne il finanziamento.
Tuttavia ad oggi non è ancora disponibile un progetto locale che consenta di porre alla Regione una richiesta in tal senso e tanto meno una sua valutazione economica
Nella serata di ieri il gruppo del PD ha votato in Consiglio comunale la variante che interessa il piano di rigenerazione urbana di via Madonna di Campagna che prevede l’atterraggio della metratura cubica della ex Squassoni in Via alla Bolla e la realizzazione di alcune delle opere previste in area cimitero e campo sportivo di Suna.
Lo ha fatto per responsabilità, nell’interesse nella Città, intervenendo sulla variante in maniera migliorativa stabilendo che nulla, oltre l’attuale piattaforma per i bus, sarà destinabile a parcheggio.
Rileviamo tuttavia con forte criticità che il parcheggio dei pullman sia in tutto e per tutto difforme rispetto all’indirizzo politico espresso dal Partito Democratico nel luglio 2015 in cui si chiedeva di ottenere un piccolo parcheggio di auto a ridosso su via Acquetta, quindi sull’area degradata dal deposito, illegale e continuo, da parte di ditte che hanno riversato per anni avanzi di catrame sull’area.
– Mai abbiamo desiderato i bus in quell’area, a fianco di un campo sportivo dove i bambini vanno a giocare.
– Mai abbiamo pensato ad una piastra di cemento così grande proprio dove probabilmente serve intervenire con una vasca sotto terra per raccogliere le acque pluviali e quelle del rio Acquetta che invadono le cantine dei cittadini del quartiere e creano problemi di sicurezza significativi.
– Mai abbiamo voluto un impatto di cemento così prepotente che provoca oltre tutto aumento delle temperature in questi giorni caldi.
Riteniamo il percorso mal gestito dalla Giunta comunale.
Un percorso che doveva essere di urbanistica concertata, sul quale avevamo ritenuto si potesse giungere a risultati interessanti. Come lo pensavamo per la farmacia comunale al Caterina Alvazzi, o per lo spostamento di mezzi di Conser Vco da Via Perassi a Viale Azari nella proprietà privata a ridosso della sede della ex municipalizzata.
Risultati deludenti quelli a cui assistiamo.
Ci preme rilevare che il piano di rigenerazione urbana di Madonna di campagna è un intervento contenuto se considerato all’interno di un quadro complessivo in cui risultano evidenti le necessità della città di recuperare vaste aree degradate che presentano un livello di difficoltà d’intervento certamente maggiore rispetto a questo singolo caso. La sinergia col privato può facilitare le possibilità di intervento e di risoluzione di numerosi problemi con effettivi vantaggi per il pubblico, a patto che le Istituzioni e gli organismi democratici della città riescano ad esprimere chiari indirizzi politici e di reale interesse generale.
Pensiamo, ad esempio, a sfide ambiziose che certamente in questa Città dovranno essere affrontante, come quella relativa all’area Acetati.
Bene, se le modalità di conduzione politica saranno analoghe a quelle adottate per il piano di rigenerazione di Madonna di Campagna, bisognerà riconoscere che la strategia dell’Assessorato all’Urbanistica non è in grado di ridisegnare e valorizzare la città nel modo più opportuno.
Segreteria Partito Democratico di Verbania