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Venerdì 11 settembre – la marcia delle donne e degli uomini scalzi

Oggi non è il giorno in cui si pone l’accento sulle ricette facili di cui sentiamo parlare da tempo, quella della risoluzione dei conflitti armati con altri conflitti armati. Neanche quello della xenofobia dilagante che arriva a distinguere i clandestini dai rifugiati.

Oggi è il giorno in cui si parla di accoglienza, quella vera, quella di comunità che si attivano per fare la differenza, per cogliere le tracce di umanità nelle proprie viscere ed offrire spazi, occasioni, condivisioni a chi quella umanità la preserva scappando da luoghi abitati da disperazione, paura, violenza.

Un tema che Verbania e la Provincia del VCO conoscono e bene, come ricorda il consigliere PD Nicolò Scalfi (Profughi a Verbania, una risposta di comunità). Una quotidianità di impegno, confronto, fatiche, prospettive e progetti in cui i Consorzi dei Servizi Sociali, i Comuni, la Prefettura, le cooperative e le associazioni del Territorio della Provincia si ritrovano a tessere quella che è a tutti gli effetti l’inizio della nuova società Europea.

Questa estate il tema ha tenuto banco in ogni dove agitando gli interlocutori vari su punti di vista davvero diversi. E non di rado il degrado della democrazia stanca ha trovato parole sconce per esprimere lati oscuri della nostra umanità.

Questo in Europa ha raggiunto una sporcizia politica di cui, purtroppo, il governo in carica di quello splendido Paese che è l’Ungheria ha saputo rappresentare il peggio, ben sintetizzabile con l’atto criminale compiuto da parte della giornalista che non si è preoccupata di prendere a calci donne, uomini e bambini che cercavano di scappare dalla polizia ungherese.

Eppure in questa estate drammatica che si chiude con dati inquietanti per il 2015 (oltre 250.000 migranti di cui più di 3.500 i decessi stimati) hanno mosso i primi passi degli Stati Uniti di Europa che nelle premesse scritte a Ventotene convincono e possono ancora convincere.

I migranti sono cittadini dell’Europa, perché essa stessa nasce come il grande Paese delle persone libere e che credono nella libertà, non solo quella del mercato e dei profitti, ma soprattutto quella delle persone e della loro mobilità.

Bene hanno fatto quindi il governo italiano e quello tedesco a condurre questa nuova fase. Non è disciplina di partito quella che mi fa plaudire all’impegno del Premier Renzi che dichiara che l’Italia non farà passi indietro nella Storia per racimolare qualche voto in più. E’ un riconoscimento concreto di chi non ha mai accettato di credere che anche una sola vita contasse niente. Questo sentimento anima da sempre il partito democratico e il centro sinistra e il nostro segretario è stato serio e chiaro nel riconfermare il messaggio.

Bene ha fatto anche la Merkel a prendere in mano le sorti di questo passaggio epocale. Dalla terribile immagine della cancelliera che fa piangere una bambina profuga riparata qualche anno prima in Germania con la famiglia  e timorosa di venire cacciata a cui, si ricorderà, rispose con una fredda valutazione politica – “non abbiamo posto per tutti” – alla leader europea accogliente che si fa i selfie con i profughi e guida un nuovo corso. Potere dei media dirà qualcuno. Possibile, ma le dichiarazioni e gli impegni concreti si susseguono senza vacillamenti e contraddizioni.

Ed il popolo tedesco ha dimostrato che la sostanza c’è tutta con l’assistenza e l’accoglienza, la stessa organizzata dal popolo ungherese che ha smentito il proprio premier attivandosi a favore dei profughi. Così fanno i popoli delle diverse nazioni prendendo l’iniziativa anche di fronte a posizioni avverse dei propri governi.

Oggi la marcia dei piedi nudi, così come l’impegno di ogni giorno delle nostre comunità, parlano del popolo italiano.

O forse oggi finisce l’era dei diversi popoli perché di un popolo solo abbiamo bisogno e di quello dobbiamo incominciare a parlare. Il popolo europeo.

Davide Lo Duca
Capogruppo PD Verbania

Tigano calpesta la democrazia

palazzo FlaimLa commissione servizi alla persona di ieri sera non ha trovato un’intesa sulla votazione del Presidente della stessa. La minoranza ha proposto una candidatura-provocazione: Stefania Minore.

Da parte nostra sulla consigliera abbiamo espresso un chiaro giudizio politico, non avendo la stessa, a nostro avviso, gli elementi di sobrietà e capacità di stare sopra le parti.

Il Presidente è tale quando è garantito da un numero di voti sufficienti perché il consenso sulla sua proposta sia il più ampio possibile mentre ieri si è palesata una non unanimità della minoranza sulla candidatura e il non sostegno della maggioranza sulla stessa.

La maggioranza ha chiarito la disponibilità a lasciare che fosse la minoranza ad esprimere la Presidenza della commissione, come da definizione condivisa tra le forze politiche al momento della istituzione delle stesse a inizio mandato amministrativo.

Ha chiarito anche che, non essendoci al momento una candidatura con un sostegno importante e non essendoci altri candidati, fosse opportuno posticipare il voto con l’obiettivo di trovare una maggiore convergenza tra le forze politiche su un nome condiviso.

Qui è capitato un fatto che ha dell’increscioso.
Il Presidente reggente, il consigliere del fronte nazionale Giorgio Tigano, ha negato alla maggioranza di potere votare la proposta effettuata.
Si è opposto ad un diritto sacrosanto dei consiglieri di vedere messa ai voti una proposta razionale e di buon senso, nonostante le proteste dei consiglieri del Partito Democratico.

Un fatto che ha portato ad una impasse davvero imbarazzante.

Costretti tra il voto e l’abbandono della sala, i consiglieri del Pd hanno voluto, per rispetto istituzionale, presenziare e votare, con il paradosso seguente che si è venuto a trovare.

Un voto della maggioranza a favore di un consigliere di minoranza non candidato, con un profilo super-partes e con gli elementi di garanzia richiesti, che ha superato di gran lunga il voto alla consigliera Minore che non ha ricevuto neanche il voto unanime della minoranza.

Il primo votato ha rinunciato e a quel punto, regolamento alla mano, il Presidente Tigano ha dovuto rimandare alla Segretaria Generale una scelta sul da farsi.

Noi chiedevamo semplicemente un mese o due di ragionamenti e la costruzione di una condivisione sulla candidatura che la minoranza non ha avuto né con noi né al suo interno.

Il Presidente poteva essere il Presidente di tutti, se solo la minoranza avesse voluto condurre una partita di coesione tra le forze politiche.

Al Consigliere Tigano la responsabilità di questo brutto arbitraggio.

Davide Lo Duca
Capogruppo PD

Riccardo Brezza
Segretario cittadino PD

Uno spettacolo basso e deprimente

unioni civiliLo spettacolo basso e deprimente messo in scena da alcuni membri dell’opposizione in questi giorni che, non riuscendo a costruire alcuna solida tesi critica rispetto all’operato dell’Amministrazione e della Maggioranza, tentano un goffo arrembaggio attraverso attacchi personali e subdoli non può non disgustare.

In particolare è ridicola l’azione politica della Consigliera Minore che alimenta illazioni e pregiudizi, cavalca il malcontento di chi, a partire dalla Lega, ha perso qualsiasi peso politico in città, fatta eccezione il potere ergersi, secondo la “salviniana” propaganda, quale “grande difensore della Patria dall’invasione dei rifugiati”.

Così la Consigliera approdata in Consiglio con i voti dei 5 Stelle e ora, dal gruppo misto, alla ricerca di consensi fascistoidi (cosa che dovrebbe fare riflettere la base del movimento) si erge in maniera strumentale a paladina della giustizia. Attacca in maniera vergognosa e infamante l’operato di Diego Brignoli come Presidente della Commissione relativa la gestione di  Case Nuove durante il periodo Zacchera-Cota e ne chiede le dimissioni quale Presidente del Consiglio per questioni inesistenti (vada a vedere cosa è successo nella raccolta firme della Lega semmai).

Strumentalizza la situazione drammatica di un uomo senza casa e lavoro per attaccare, in maniera infamante e illogica, il Consigliere Brezza, trovando anche qui un appoggio indicibile con la Lega di De Magistris che tutto può fuorché venire  a dare lezioni su come ci si comporta in maniera etica quando si è nelle istituzioni.

Attacca e fa attaccare con offese ingiuriose il Sindaco Silvia Marchionini cavalcando il malcontento di una associazione i cui dirigenti sono oggi di fatto il movimento di base del nuovo progetto politico di destra della Minore.

Attacca l’assessore Sau e i componenti della Giunta, con l’ausilio di Michael Immovilli (per inciso membro della maggioranza Zacchera che decise di mettere a gara il canile perché ritenne che la gestione in essere fosse da sostituirsi) ancora con offese personali.

Ogni volta sembra di essere in uno stadio, non in luoghi istituzionali.
E proprio di stadio ci sarebbe da parlare. E ne parleremo.

Noi continuiamo a sostenere con forza l’etica e la passione con la quale le nostre persone tutte, quelle del partito, della maggioranza e della Giunta vivono la gestione di un Comune, entrato in una fase storica difficilissima che ha dei responsabili, gli stessi che hanno fatto venire il Commissario. Guarda caso i nuovi compagni di viaggio della consigliera Stefania Minore.

Gruppo Consiliare PD Verbania
Gruppo Consiliare Lista Civica “Con Silvia per Verbania”

Firme elezioni Verbania: quelle del PD genuine. Solidarietà a Brignoli e Grieco

verbaniaIn merito alla notizia delle otto richieste di rinvio a giudizio arrivate nell’ambito dell’indagine sulle firme per la raccolta delle liste per le elezioni comunali di Verbania, vogliamo esprimere la nostra completa e totale vicinanza e il nostro sostegno a Diego Brignoli e Giuseppe Grieco. Due persone oneste e amministratori capaci iscritti al nostro Partito.
Il loro coinvolgimento in questa indagine non lede in nessun modo la loro credibilità e la loro onestà, che rimane intatta e riconosciuta da tutto il PD sia cittadino che provinciale.
I fatti che sono contestati, come emerge dalle indagini, sono vizi “formali” che non lasciano ombre circa la genuinità delle firme raccolte.
Ci preme rilevare che per quanto riguarda le nostre liste e il nostro partito tutte le firme raccolte sono state dichiarate autentiche e vere dalla stessa indagine della magistratura, e ogni persona era a conoscenza della lista per cui ha firmato (non si può dire la stessa cosa per altre persone coinvolte nell’indagine).
Purtroppo la situazione nella quale sono state raccolte le firme per le elezioni (con un consiglio comunale di Verbania sciolto e la disponibilità di pochi consiglieri provinciali ad autenticare le firme) ha reso il compito molto più complicato.
Così oggi Diego Brignoli e Giuseppe Grieco si trovano a pagare solo a causa della loro “enorme” disponibilità ed elevato altruismo a servizio di un fondamentale esercizio democratico: le elezioni. Addirittura avendo autenticato firme a sostegno di liste “avversarie” nella competizione elettorale.
Siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura rispetto al quale non vogliamo interferire.
Concludiamo ribadendo la nostra forte fiducia e solidarietà verso Diego e Giuseppe.

Riccardo Brezza
Segretario Circolo PD Verbania

Antonella Trapani
Segretario Provinciale

Il Movicentro, le responsabilità del centro destra ed il ritorno di un progetto

Movicentro

Lo scopo generatore del Movicentro è quello di definire, in un luogo naturalmente nevralgico del territorio, il centro delle rotte più importanti su ferro e gomma (inclusa la ciclo-pedonale) allo scopo di servire i percorsi verso Cannobio, Domodossola, Arona e Omegna. Un progetto possibile grazie a sinergie e progettualità dei settori pubblico/privato dei trasporti.

L’intuizione porta il nome dell’eccentrico assessore provinciale Francini, quota centro destra. Un merito – l’unico – che va attribuito a quella compagine politica, altrimenti responsabile della situazione che si è venuta a creare al momento attuale.

Il centro sinistra nel 2004, ai tempi alla guida del Comune di Verbania e della Provincia, fu persuaso della buona idea e ha fatto tutto ciò che poteva per rendere il progetto possibile.

Nell’ottobre del 2007 la Provincia ha siglato il contratto dell’appalto con l’impresa padovana Marinelli Costruzioni Spa.

Il 25 marzo 2008 sono stati consegnati i parcheggi che dovevano temporaneamente sostituire quelli che si andava perdendo nell’area dove sarebbe sorto il Movicentro: si tratta dell’area triangolare all’inizio della salita per la stazione e l’area sterrata dietro a Cover;

Il 9 febbraio 2009 sono iniziati i lavori dei cantieri per la costruzione del Movicentro.

A giugno 2009 le elezioni sanciscono la vittoria in Comune di Zacchera e in Provincia di Nobili. L’asse PDL-Lega ha in mano anche la Regione. Il Movicentro può andare avanti.

Ma non va avanti.

Si ferma.

Quello che era previsto essere “Movicentro” diviene un cantiere immobile.

La ditta Marinelli finisce in concordato preventivo ed il 20 settembre 2012 avviene il recesso del contratto.

L’ultimo atto è nella delibera di giunta della Provincia del 12 marzo 2014 che sposta 375.023,58 Euro (dalla quota regionale) destinati al Movicentro, pur sapendo di non potere trovare mai una copertura futura per la chiusura dei lavori. Di fatto, una scelta: quella di non far proseguire i lavori. Ed una chiara responsabilità: venire meno ad un progetto di valorizzazione del territorio e lasciar fermo uno spazio decisivo per gli spostamenti dei cittadini all’interno della provincia.

Tra maggio e giugno 2014 gli elettori conferiscono al centro sinistra l’asse Comune e Regione. La Provincia passerà al centro sinistra in Ottobre.

Ad Agosto, in Comune, Amministrazione e maggioranza propongono di ridare una possibilità ad un Movicentro ormai abbandonato a se stesso. La proposta convince anche parte della minoranza. Il progetto, benché ridotto, viene inteso ancora come necessario alla comunità.
Verbania inserisce i 147.000,00 Euro, da sempre accantonati, allo scopo di restituire l’area ai cittadini. Un impegno concreto cui si somma quello attuale della Provincia nel ritrovare i soldi sottratti al progetto Movicentro dalla giunta Nobili. Anche questa è una scelta: contraria a quella di disimpegno della giunta Nobili.

La soluzione sondata dalla Provincia al momento è in una operazione di ricostruzione dei residui mai adoperati dei mutui accesi nel passato con Cassa Depositi Prestiti.
Un impegno faticoso, il cui merito va al dirigente Proverbio ed al Vice Presidente Varini che si sono prodigati nel comprendere quale fosse la strada percorribile.

Il centrodestra ha voluto fermare quest’opera con pericolose operazione di bilancio. Oggi sta a noi rimettere in carreggiata questo percorso per poter dare al territorio quel che si merita, usando i soldi pubblici, che sono di tutti, per servire il bene comune.

RFI può e deve essere convinta oggi della serietà che Comune e Provincia mettono in questa opera. La Regione c’è per potere assicurare l’accordo.

Restituiamo l’area ai cittadini, costruiamo l’opera e ritorniamo alla sua idea iniziale.

Il Movicentro è ancora quella intuizione capace di rimettere in connessione il Territorio.

Un percorso di rigenerazione urbana

Verbania_MadonnaDiCampagnaNella serata di Consiglio Comunale di ieri si è dato inizio ad un percorso di rigenerazione urbana.

Il clima ormai troppo teso nel quale buona parte della minoranza ha deciso di concentrare i propri sforzi si è dovuto vivere anche su un aspetto importante come la riqualifica di Via Madonna di Campagna.

Un percorso nato da mesi, ampiamente condiviso in commissione urbanistica ed aperto al quartiere di Verbania Ovest, ha rischiato di essere fermato dalla volontà di quasi tutti i consiglieri di minoranza di abbandonare l’aula.

Due ore a discutere di legittimità dell’atto nonostante la piena disponibilità del segretario generale ad offrire gli elementi di certezza normativa.

Va detto che non tutta l’opposizione si è prestata al gioco facile della protesta a tutti i costi e responsabilmente alcuni consiglieri di minoranza hanno permesso il dibattito sulla futura scelta urbanistica e affrontato la votazione.

Il progetto prevede di offrire una doverosa dignità all’ingresso del cimitero di Suna, lo spostamento del sedime di Via Madonna di Campagna tra cimitero e questura e la creazione di parcheggi intorno alla questura.

Prevede inoltre quanto questa sera abbiamo approvato: la pista ciclabile tra cimitero e parcheggio del liceo Cavalieri, la riqualifica del parcheggio della scuola, la rivalorizzazione del verde di fronte al campo di calcio e, chiave di volta del progetto, l’abbattimento della casa ex-Squassoni già alla fine di luglio.

Gruppo Consiliare PD Verbania