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Basta scherzare sulla sanità del VCO! Solo annunci e nessun fatto dopo quattro anni di governo regionale del centro destra.

Sono ormai quattro anni che in regione Piemonte si parla della sanità del VCO senza aver mai deciso nulla; quelle poche idee e ben confuse che girano nella testa degli attuali rappresentanti di centro destra, Icardi, Cirio, Preioni ecc. sono addirittura in netto contrasto con le decisioni degli amministratori locali.

A ben vedere l’unico obiettivo perpetrato nel tempo, e con abilità, è stata quella di seminare ulteriore divisione politica e sociale nel nostro territorio su di un tema, quello dell’ospedale unico, che resta la soluzione ad oggi ribadita dalla maggioranza dei Sindaci della provincia azzurra.

Dopo anni di chiacchiere inutili e proclami ad orologeria, spesso in vista di qualche appuntamento elettorale, non esiste agli atti un serio atto deliberativo circa l’assetto ospedaliero della nostra provincia e il finanziamento di nuovi lavori al Castelli e al San Biagio non è all’evidenza, e in aperto contrasto con le determinazioni dei Sindaci della conferenza in seno all’Asl VCO. Finanziamenti annunciati a parole e senza uno straccio di progetto per capire quali reparti ci sarebbero nei due ospedali, quali numeri di posti letto, quale personale, quali servizi garantiti e con il grande problema di due DEA già oggi in gravi difficoltà per mancanza di spazi e personale.

Eppure, il bisogno di una sanità di qualità è lampante e necessaria sia per la popolazione residente, sempre più anziana secondo le statistiche, che per i turisti e riteniamo che l’unica soluzione utile sia una nuova struttura ospedaliera posta in posizione baricentrica per servire agevolmente tutto il territorio provinciale, così come richiesto dalla stragrande parte degli operatori sanitari, associazioni, categorie economiche, sociali e sindacali.

Riteniamo risibili le affermazioni diffuse dal capogruppo consiliare della Lega in regione Preioni secondo cui il Partito Democratico «a seguito del protocollo votato a suo tempo dai consigli comunali di Verbania, Omegna e Domodossola, i due ospedali li aveva di fatto messi in vendita». Ma quale messa in vendita?

Bisogna guardare al futuro e attrarre personale e professionalità nuove e semmai migliori per garantire non solo i servizi necessari, ma anche puntare verso una qualche forma di eccellenza.

E invece? Invece accade che la mancanza di una strategia condivisa ci ha portato ad avere due mezzi ospedali, oltre al presidio di Omegna, non competitivi rispetto alle necessità di molti pazienti, che restano obbligati e rivolgersi a Borgomanero, Novara, Varese e Milano.

Beninteso, al personale sanitario va il massimo riconoscimento di impegno e professionalità; tuttavia, il problema è organizzativo e gli stessi dipendenti sono vittime di una gestione priva di visione prospettica per il territorio.

Concorsi per medici e primari che vanno deserti sono un segnale sconcertante per tutti e palesano come i nostri attuali nosocomi non sono attrattivi per i nuovi professionisti, spesso freschi di studi universitari e post-universitari, che hanno legittima ambizione di mettere a frutto le proprie competenze e fare carriera.

A fronte di ciò la Regione Piemonte avrebbe dovuto adoperarsi per panificare un assetto ospedaliero nuovo e in grado di affrontare le sfide del domani, ma purtroppo così non è stato e si è aperta la stagione dei medici gettonisti. Risultato: l’Asl Vco presenta un disavanzo di 40 milioni di euro e i servizi sono peggiorati. Ogni cittadino che ha avuto a che fare con questi servizi lo sa, a partire dalle prenotazioni di esami che richiedono ormai tempi smisurati.

Le voci di dissenso rispetto a questo operare ci sono e non si sono mai placate, e il Sindaco di Verbania si è sempre battuto, coerentemente, per chiedere il ripristino dei servizi all’ospedale verbanese; forse è il caso che queste voci si elevino ancor di più per evitare che vengano assunte, magari a suon di maggioranza, decisioni scellerate in danno della salute dei cittadini del Verbano Cusio Ossola.

La politica regionale ha il dovere di decidere, ma usando buon senso e rispettando i diritti dei cittadini

Roberto Gentina
Capogruppo Consiliare del Partito Democratico

Marco Magni
Segretario di Circolo del Partito Democratico

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Assunzione Medici e Case della Salute: la regione Piemonte colpevolmente immobile.


Assunzione Medici e Case della Salute: la regione Piemonte colpevolmente immobile.

Chi governa (oggi in Provincia e in Regione) non dovrebbe impiegare il tempo a raccogliere firme, ma risolvere i numerosi e gravi disservizi della sanità a cui sono giornalmente sottoposti i cittadini.

L’ennesima notizia, apparsa nei giorni scorsi, rispetto ai concorsi per medici andati deserti nella nostra ASL, dovrebbe spingere la Regione Piemonte ad alcune riflessioni profonde sull’attuale gestione, a nostro parere fortemente insufficiente, della sanità nel VCO.
La mancata assunzione di responsabilità a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi, in cui pareva che la colpa di questa emorragia di figure professionali fosse di tutti tranne che dell’ente deputato alla sua gestione, la Regione appunto, non è più giustificabile.
Ricordiamo che, prima di ogni infrastruttura fisica, la sanità è rappresentata dalle persone che ci lavorano e chi governa la Regione non può semplicemente allargare le braccia e derubricare i disservizi a questioni derivanti da dinamiche nazionali (a proposito: lo stesso atteggiamento varrà anche per il futuro Governo di centro destra?).
A noi pare che, invece, la carenza di personale sia legata a doppio filo alle scelte che la politica (del centro destra) compie (o meglio: non compie) nella gestione della sanità di ciascun territorio. È evidente, infatti, che il mantenimento di due mezze strutture obsolete non rende attrattiva la nostra provincia per nuovi medici o figure professionali, come invece garantirebbe un nuovo e unico ospedale di qualità per tutto il territorio.
E chi raccoglie firme per mantenere le due strutture sa che lo sta facendo in aperto contrasto ad una decisione assunta dalla maggioranza dei sindaci della Provincia?
Ricordiamo sommessamente che chi governa (oggi in Provincia e in Regione) non dovrebbe impiegare il tempo a raccogliere firme con petizioni, ma risolvere i numerosi e gravi disservizi a cui sono giornalmente sottoposti i cittadini.
Alla carenza di personale ospedaliero, inoltre, si aggiunge quella altrettanto preoccupante dei Medici di Famiglia che, lo ricordiamo, rappresentano il primo approccio del cittadino con il sistema sanitario e dovrebbero diventare i protagonisti di quella medicina territoriale strutturata nelle Case di Comunità e Case della Salute di cui tanto si parla ma che purtroppo ad oggi è ancora un miraggio.
È possibile che la Regione Piemonte non prenda posizione ed iniziative nemmeno su questo?
Il nostro territorio, per proprie caratteristiche di confine, si rende molto permeabile alla concorrenza svizzera che si combina a quella delle cooperative di gettonisti (situazione da noi già denunciata in passato) che provocano oltre alla mancanza di personale un notevole dispendio di soldi pubblici.
Questo problema potrebbe essere quantomeno affrontato con accordi integrativi regionali, sul modello di quanto già avviene, per esempio, in Emilia Romagna, in modo da tener conto della specificità del nostro territorio apportando dei correttivi che possano renderlo più appetibile per medici ed infermieri.

Alice De Ambrogi
Segretaria PD
e Segreteria Provinciale

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Sanità: la Lega (e la Regione?) continuano a scappare dal confronto. Da tre anni ormai!

Sa di fuga a gambe levate dalle proprie responsabilità il comunicato della Lega sulla convocazione dell’assemblea sulla sanità del prossimo 4 luglio, voluta dall’Amministrazione Comunale di Verbania.
Infatti all’assemblea sono stati invitati con tre settimane di anticipo sulla data (!) il Governatore Cirio, l’assessore Icardi e il capogruppo della Lega Preioni, oltre che tutti i parlamentari del territorio.
Possibile che nessuno dei tre sia disponibile a partecipare?
E’ ovvio che il comunicato della Lega del capogruppo Preioni è una banale scusa (vedremo se anche della Regione Piemonte) per sottrarsi un’altra volta al confronto. “Comprendiamo” la difficoltà di metterci la faccia e, in qualche modo, cercare di giustificare le (non) scelte della Regione Piemonte in materia di Sanità.
D’altronde il tanto decantato documento regionale che doveva spiegare l’annuncio di due mesi fa (l’ennesimo) non è ancora arrivato ai Sindaci del VCO. Insomma un annuncio ad oggi ancora senza contenuti presentati dall’assessorato alla sanità regionale sull’ipotesi dei due ospedali e su come gestirli. Un documento per capire quale eventuale organizzazione degli ospedali prospettano, la divisione dei reparti, quali scelte per l’emergenza per i DEA, le proposte per la sanità territoriale, gli investimenti sul personale, i tempi ecc.
Scappano anche perché dovrebbero spiegare pubblicamente a questo territorio cosa è stato fatto in tre anni. Perché, nel frattempo, i tempi di attesa per visite ed interventi non si sono ridotti anzi, sono clamorosamente aumentati. Perché vi è stato un dirottamento sistematico verso la sanità privata. Perché continua la fuga dei professionisti con un esponenziale ricorso a medici gettonisti “mordi e fuggi” che non sopperiscono alla cronica carenza di personale sanitario. Perché il nostro territorio vede un calo drammatico della qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie. Perché il bilancio Asl è in clamoroso passivo con un debito importante.
La Lega scappa e a pagarne le conseguenze è la salute dei cittadini.

Marco Magni, Segretario cittadino
Raffaele Allevi, capogruppo consiliare

Partito Democratico Verbania

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Nessun nuovo ospedale nel VCO! Dalla destra in Regione Piemonte la condanna a una sanità senza qualità e futuro.

Nessun nuovo ospedale nel VCO! Dalla destra in Regione Piemonte la condanna a una sanità senza qualità e futuro.

Da quanto emerge dall’incontro di ieri, tra i vertici regionali e la rappresentanza ASL dei Sindaci del VCO, possiamo dire di essere stati facili profeti nei giorni scorsi nel prevedere quanto sarebbe accaduto.

Attendiamo di poter leggere la documentazione, ma a quanto si apprende che la Regione Piemonte voglia affossare l’unica soluzione in grado di tenere in piedi una sanità di qualità, e cioè l’ospedale nuovo unico e baricentrico.

Del resto, la Giunta del presidente Alberto Cirio è stata protagonista, in questi anni di governo, di una mancanza totale di ascolto degli operatori, dei Sindaci e dei cittadini (da ultimo lo testimonia la posizione dell’ordine dei Medici, anche questa inascoltata), preferendo sempre decisioni di parte dettate più da posizionamento politico e propaganda, che da reali intenzioni di ascolto e capacità di unire i territori.

Ora ci dicono, ancora una volta, che deve essere il territorio a decidere, spostando irrimediabilmente le lancette indietro di dieci anni.

Segnaliamo, piaccia o no a Cirio, a Icardi e Preioni, come il territorio con i suoi Sindaci avesse già preso questa decisione, non senza fatica, già anni fa, e cioè quella di fare un Ospedale nuovo, unico e moderno ad Ornavasso. Un progetto finanziato e depositato ancora presso il Ministero, con le conseguenti autorizzazioni, fondi, progetti.

I fatti evidenziano, quindi, che le difficoltà a decidere non siano del territorio del VCO, ma della Regione Piemonte stessa, che infilatasi da sola in un labirinto senza uscita, pensa di divincolarsi dando la colpa al VCO.

Inoltre, Cirio, Icardi e Preioni hanno ripetuto (ancora!) l’ormai stanca litania, tutta ancora da dimostrare e verificare coi fatti, per cui i parametri nazionali per il mantenimento dei due dea sarebbero cambiati, permettendo il loro mantenimento.

Si tratta di un argomento di decisiva importanza a supporto del quale non abbiamo visto un atto concreto, perché la qualità del servizio sanitario si misura con la quantità di prestazioni ospedaliere fornite che, al di sotto di un certo numero, non garantiscono la sicurezza dei pazienti.

Questo è il motivo per cui la posizione di Cirio e Icardi e Preioni, di un paventato potenziamento dei due ospedali (che di fatto sono già un unico ospedale plurisede) è poco lungimirante e non sta in piedi perché condannerebbe il territorio ad avere sempre due mezzi ospedali, che pur con qualche (ipotetico) investimento non sarebbero in grado di raggiungere gli standard qualitativi e le prestazioni di un ospedale nuovo con il rischio che un domani qualcuno imponga comunque una scelta sul declassamento di uno dei due DEA.

Ribadiamo con forza che l’attuale gestione regionale ci sta condannando ad un servizio la cui qualità è in evidente caduta libera, con evidenti sprechi di risorse, dove i concorsi vanno deserti e già oggi è necessario rivolgersi a strutture fuori provincia anche per banali interventi.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale
e Segreteria Provinciale

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Icardi smentisce Preioni e il sindaco Pizzi

Per Icardi i “Sindaci devono individuare l’area del nuovo ospedale”. Evidentemente le proposte del consigliere Preioni e del sindaco Pizzi sulla piana dell’Ossola sono irrealizzabili.

Abbiamo ormai capito quale sia la tecnica comunicativa dell’assessore regionale alla sanità Icardi: dire tutto e poi, nel medesimo comunicato stampa, il suo contrario nel giro di poche righe.

Così accade che, in risposta al condivisibile e decisamente opportuno comunicato stampa sulla situazione sanitaria della Sindaca di Verbania, Silvia Marchionini, l’Assessore regionale affermi che, testuali parole, “non c’è stato alcun passo indietro sulla realizzazione del nuovo ospedale nella piana dell’Ossola e sulla volontà di mantenere aperto quello di Verbania, con il potenziamento della rete di medicina territoriale. La Regione Piemonte ha prodotto una risposta tecnica e politica (Quale? Dove sono i documenti ufficiali?) che nel VCO mancava da più di quindici anni (davvero non si ricorda della documentazione regolarmente realizzata e ancora unica depositata al Ministero dalla Giunta Chiamparino, condivisa col territorio?).”

Poi afferma, esattamente una riga dopo, il contrario: “ora sono i Sindaci, non ultimo quello di Verbania, nel pieno rispetto delle loro sensibilità territoriali, a dover formulare delle proposte per l’individuazione di un’area idonea a ospitare il nuovo ospedale“.

Quindi, implicitamente, si afferma che un’area idonea ancora non sia stata trovata e che vada individuata di concerto con i Sindaci. Evidentemente le proposte del consigliere regionale Preioni e del sindaco di Domodossola Pizzi sulla piana dell’Ossola sono, a detta di Icardi, irrealizzabili.

Dopo questa novità, invitiamo, quindi, l’Assessore regionale ad iniziare un vero e condiviso confronto con il territorio iniziando a mostrare, per esempio, tutti gli studi effettuati dall’Asl VCO di cui nessuno conosce il contenuto, invece di continuare a mandare comunicati stampa dove l’unico obiettivo sembra essere quello di dire tutto per non dire nulla nei fatti con una perdita di tempo non più sopportabile per operatori, amministratori e cittadini.

Alice De Ambrogi
Segretaria Provinciale

 

La rincorsa (penosa) della Lega. si prende i meriti dei fondi europei pur essendo un partito antieuropa.

In questi giorni stiamo assistendo ad una vicenda a metà strada tra il penoso e il paradossale, con la costante rincorsa della Lega alle iniziative assunte dal Partito Democratico e il tentativo (patetico) di intestarsi la paternità politica di azioni avviate e attuate da altri.
E’ il caso, ad esempio, dell’emendamento costruito dal Partito Democratico per accogliere la richiesta dei sindaci di consentire un maggiore utilizzo dei fondi frontalieri sulla spesa corrente degli enti locali.
La proposta viene avanzata al Senato a prima firma del senatore Alessandro Alfieri (Pd), dopo un confronto con la segreteria nazionale del partito nella persona dell’on. Enrico Borghi. Viene in tal modo costruito un percorso politico preciso, coinvolgendo il presidente della commissione finanze del Senato, il senatore Luciano D’Alfonso, anch’esso democratico. La proposta così istruita viene portata in commissione, e viene approvata registrando il consenso anche di altre forze politiche (che come spesso accade aggiungono la firma per esprimere la loro condivisione).
A quel punto, parte subito l’operazione-cuculo della Lega, ormai abituata a prendersi i meriti degli altri così come il noto volatile che prende i frutti delle covate altrui. Da Bruxelles si fa vivo addirittura l’europarlamentare Panza, che annuncia la co-paternità di un’iniziativa di cui ha appreso l’esistenza dalla stampa, evidentemente preso in contropiede dall’iniziativa  assunta dal Pd.
Ma la assunzione dei meriti del lavoro altrui raggiunge livelli epici con la pubblicazione, da parte del consigliere regionale Alberto Preioni, di una card con la quale si attribuisce sostanzialmente il merito dei fondi PNRR recentemente attribuiti dal Ministero dell’Interno direttamente ai Comuni che ne avevano fatto richiesta, aderendo ad un bando diretto nel quale la Regione Piemonte non ha avuto nessuna voce in capitolo.
Prendersi i meriti del lavoro altrui sembra essere ormai una costante del leghismo di casa nostra.
Una rincorsa (penosa) per un partito che si dice contro l’Europa, che che si commenta da sola, e che non ci esimerà dal continuare a lavorare per il territorio nella certezza che sindaci, amministratori e cittadini del VCO sanno bene distinguere tra gli imbonitori e i costruttori.
Segreteria PD VCO