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Situazione della provincia del VCO. Comunicato Segreteria PD

La Segreteria provinciale del Partito Democratico del VCO, riunitasi per discutere della situazione di generale difficoltà economico finanziaria delle Province, in particolar modo della nostra, sottolinea come il Governo si è impegnato ad introdurre nel decreto Enti locali specifiche risorse per l’espletamento delle funzioni attribuite (600 km di strade, gestione delle scuole Superiori, sgombero neve ecc.).
La Segreteria chiede che dopo l’esito referendario venga ridefinito il quadro istituzionale di tutte le Province e auspica che l’efficacia di tale provvedimento possa mettere fine a questo periodo di difficoltà finanziaria.
La Segreteria sostiene lo sforzo gestionale degli attuali Amministratori che hanno ereditato bilanci pesantemente tagliati in passato.

Comunicato Segreteria Provinciale PD VCO

Verso il rinnovo del consiglio provinciale: ecco i nomi della lista Progetto VCO

Si è chiuso il percorso del centro sinistra per la formazione della lista e della proposta per il nostro territorio alle prossime elezioni provinciali dell’8 gennaio 2017.
Sarà un rinnovo del solo consiglio provinciale, in quanto il presidente Stefano Costa ricoprirà il suo ruolo anche per i prossimi due anni, come previsto dalla legge Del Rio.

La lista PROGETTO VCO è quindi strutturata su tutto il Vco raccogliendo le disponibilità di grandi e piccoli comuni, esperienze e nuove leve tra gli amministratori del territorio. Siamo soddisfatti dell’equilibrio raggiunto in termini di rappresentanza di genere, 50/50, di esperienza consolidata e ancora da raggiungere, tra centri principali e i piccoli comuni.

Invitiamo quindi i consiglieri comunali del VCO a sostenere questa lista al voto che si terrà il prossimo 8 gennaio 2017 presso la sede della Provincia a Tecnoparco

Agosti Giovanna (Bersi),  consigliere comunale Ghiffa

Bergamaschi Valerio, consigliere comunale Cannobio

Brezza Riccardo, consigliere comunale Verbania

Dattrino Maria (detta Marika), consigliere comunale Baceno

Filippi Flavia, consigliere comunale di Belgirate

Morandi Giovanni (detto Gianni), sindaco Gravellona Toce

Pizzicoli Fabio, assessore Crevoladossola

Pizzi Claudio, vicesindaco Casale Corte Cerro

Tipaldi Silvia, sindaco Calasca Castiglione

Varallo Rosa Rita, consigliere comunale Omegna

LA GIUNTA REGIONALE APPROVA IL DDL RIORDINO DELLE PROVINCE

La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge di riordino delle Province.Provincia Verbano Cusio Ossola Stemma
Il testo arriva dopo un lungo confronto con le organizzazioni sindacali e l’Osservatorio sugli enti locali, “che hanno entrambi espresso apprezzamento per il lavoro svolto”, ricorda il vicepresidente della Regione Aldo Reschigna.
“Il disegno di legge regionale non fa riferimento solo alla Del Rio, ma anche alla riforma del titolo V della Costituzione, in discussione in Parlamento, di cui anticipa i soggetti di area vasta; stiamo di fatto operando una riorganizzazione complessiva della amministrazione
pubblica in Piemonte”, ha commentato Reschigna.
Le Province piemontesi sono state infatti accorpate in tre quadranti, uno che comprende il cuneese, l’altro l’astigiano e l’alessandrino, il terzo le restanti Province del nord Piemonte, che gestiranno le funzioni delegate dalla Regione in convenzione tra di loro, all’interno delle tre aree vaste che, insieme con la Città metropolitana, costituiscono lo scenario di fondo entro cui si colloca il disegno di legge.
Il provvedimento riconosce anche il ruolo forte della Città metropolitana, lasciandole la delega alla formazione professionale, delega che nel caso delle altre Province torna in capo alla Regione. “Se il ruolo della Città metropolitana è anche quello rigovernare i
sistemi economici, la formazione professionale è uno strumento importante per quel governo”, sottolinea Reschigna. Il ddl assegna alla Città metropolitana anche il ruolo di soggetto gestore delle zone di protezione speciale e dei SIC.
Oltre alla formazione professionale, torna in capo alla Regione anche la delega sull’agricoltura, come per altro richiesto anche dalle organizzazioni di settore, “per evitare la frammentazione e agevolare la gestione del nuovo Psr”, aggiunge il vicepresidente.
La specificità montana viene riconosciuta nel provvedimento al VCO, che vede sostanziare così il titolo di Provincia Montana che divide con le Province di Sondrio e Belluno per le caratteristiche del territorio e l’essere confinante con un altro paese.
Le deleghe che derivano da questo titolo sono quelle sulla forestazione, gli usi civici, l’energia su biomasse e le attività estrattive. “Il VCO parteciperà anche alla programmazione regionale della formazione professionale per la sua natura transfrontaliera e la necessità di formare il personale che lavora nel Canton Ticino e nel Canton Vallese, attualmente 6500 cittadini della Provincia”, ha spiegato Reschigna. Verranno gestite invece in convenzione con le altre Province dell’area vasta le altre funzioni decentrate dalla Regione.
Restano aperte due questioni, che attendono la conversione in legge del DL sugli enti locali per poter essere definite: Il futuro dei centri per l’impiego e la polizia provinciale.
Saranno chiariti nella discussione in Consiglio regionale.
Un capitolo importante riguarda il personale, che passerà alla Regione in ruolo separato, come prevede la legge Del Rio, per poter essere messo a disposizione con convenzione alle Province e alla Città metropolitana.
Al momento dell’entrata in vigore della legge Del Rio lavoravano per le Province piemontesi 4150 dipendenti, con un costo di 162 milioni di euro.
Attraverso la mobilità agli altri enti locali e la dichiarazione di eccedenza, da risolvere con il pensionamento con le norme pre-Fornero, la previsione è di arrivare a 3819 dipendenti entro il 2016, per un costo di 146 milioni.
“Occorre però rilanciare la mobilità e l’utilizzo della pre-Fornero”, sostiene Reschigna, “Se non si vuole che i costi del personale sottraggano troppe risorse alle politiche sia in Regione, sia nelle Province e nella Città metropolitana. E’ possibile ipotizzare che con
questi strumenti si possa arrivare a 3500 dipendenti, in modo da non incidere troppo sui costi.”
Le intese con le singole Province per i contingenti numerici saranno assunti entro settembre. Il rientro in Regione di circa 1300 dipendenti (289 solo in agricoltura) inciderà profondamente sulla organizzazione dell’ente.
Per quanto riguarda le risorse, per il 2015 la Regione metterà a disposizione delle Province 51 milioni di euro, in linea con i livelli delle Giunte Ghigo e Bresso, “progressivamente calate, fino ad arrivare ai 9 milioni iscritti a bilancio nel 2014 dalla Giunta Cota, e da noi portati con l’assestamento a 25. Lo sforzo che facciamo questo anno è notevole, con l’assestamento dovremo trovare altri 11 milioni per giungere a quota 51”, conclude Reschigna.
Torino, 20 luglio 2015

Autonomia montana, il PD lavora: basta lezioni da Marcovicchio.

PROGETTO VCO logoHo letto, in questi giorni scorsi, una dichiarazione del consigliere provinciale Matteo Marcovicchio, che afferma, con grande passione, l’urgenza di giungere in tempi rapidi alla definizione dell’autonomia per il Verbano Cusio Ossola al fine di evitare a questo territorio un destino di marginalità e di spoliazione, secondo lui già segnata.
Vorrei rassicurarlo sul fatto che questa valutazione è la stessa che ho fatto e sto facendo io, con gli amici del gruppo provinciale “Progetto VCO” e con il presidente Costa, e su questo tema, insieme, stiamo lavorando per portare a compimento l’iter procedurale del DDL regionale presentato in autunno dai cinque sindaci dell’Ossola e che ha l’obiettivo di formalizzare l’attribuzione al VCO della specificità montana cosiddetta, prevista dallo Statuto Regionale e ribadita dalla Legge Delrio, nonché dalla Riforma Costituzionale in itinere, come votata, non più tardi di pochi giorni fa, alla Camera, grazie all’impegno ed all’azione dell’on. Enrico Borghi, parlamentare di questo territorio, del quale rappresenta con decisione gli interessi.
Il consigliere Marcovicchio ,  non si sa che agenda abbia consultato,  deve prendere atto atto che l’on. Borghi è costantemente a disposizione degli amministratori del VCO e su questo argomento particolare della specificità montana e dell’autonomia territoriale sta coordinandosi con la Regione Piemonte, con i suoi colleghi sindaci e con gli esponenti del PD ai vari livelli di governo per giungere a condividere una legge regionale che sia la migliore possibile e la più utile a mettere in sicurezza la peculiarità ed i servizi della nostra area provinciale.
Posso assicurare di quest’impegno perché lo constatiamo regolarmente dal fronte  provinciale, dove si agisce con il coordinamento del Presidente Stefano Costa proprio per tenere fede ad un ordine del giorno approvato in Consiglio Provinciale all’unanimità, e quindi anche dal consigliere Marcovicchio, che coinvolge, e nei prossimi giorni lo farà ancora di più, la partecipazione dei Sindaci alla revisione e definizione del testo del disegno di legge regionale da portare in votazione in tutti i consigli comunali.
E’ evidente che il lavoro su questo tema comporta, per usare un concetto del Presidente Mattarella, una “riflessione collegiale”, una passione univoca ed un obiettivo condiviso allo stesso modo e di cui tutti e ciascuno abbiano ben chiari valori e contenuti su cui si fonda e su quale storia e su quale futuro affonda le sue radici : se tali significati sono affrontati con coscienza e coerenza, sfrondati da orpelli burocratici, sofisticherie eccessive, scelte, per così dire, più realiste del re, ponendo gli interessi del VCO in cima a qualunque lista di valutazioni, sarà più semplice e più importante servire, da amministratori consapevoli e seri, il VCO, insieme.
Ricordo al consigliere Marcovicchio che negli anni in cui a Roma questa terra era rappresentata da molti parlamentari di centro destra, tanti discorsi sono stati pronunciati in merito, rimasti parole non seguite da fatti tangibili.
Oggi siamo rappresentati nelle istituzioni da un solo parlamentare, Enrico Borghi del PD, che ha però saputo agire con rapidità, saggia freddezza e lucidità politico-amministrativa, affinché ci fosse resa disponibile un’ancora legislativa concreta, a cui il VCO può riferirsi per credere, basta che lo voglia sul serio, che la marginalità ed il declino non sono nel nostro orizzonte.
Escludo, con cognizione di causa, che Borghi ritenga concluso il suo impegno nel merito ed invito perciò, di contro, il consigliere Marcovicchio ad agire con convinzione ancora più rafforzata nei suoi ambiti di competenza, perché è lì, glielo assicuro, dove c’è, sul serio, bisogno di un’assunzione di responsabilità forte e motivata.

 Rosa Rita Varallo
Consigliere Provinciale delegato – Capogruppo di “Progetto VCO”
Presidente Assemblea Provinciale PD VCO

 

Omegna, 1 marzo 2015

STRADE PROVINCIALI: IN ARRIVO RISPOSTE CONCRETE 

Con riferimento alla lettera inviata dal Presidente della Provincia del VCO, Stefano Costa, nella quale si adombra il rischio di chiusura delle strade provinciali nei prossimi giorni, il parlamentare democratico Enrico Borghi nella giornata di oggi a Roma ha avuto colloqui specifci con il sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio e con il sottosegretario agli affari regionali e autonomie Gianclaudio Bressa.
Nel corso dei colloqui, è stato acclarato che l’Amministrazione Provinciale è tenuta in ogni caso a garantire l’erogazione del servizio di pulizia neve e di viabilità e che non è possibile dare corso a nessun tipo di interruzione del servizio pubblico.
Nelle prossime ore, il sottosegretario Delrio invierà al Presidente Costa una comunicazione specifca, con l’indicazione delle modalità tecniche con le quali la Provincia potrà assicurare la prestazione del servizio.
A tale proposito, l’onorevole Borghi dichiara: “Ho avuto un colloquio col presidente Costa, preannunciandogli l’esito dei miei colloqui di oggi e l’imminente invio della lettera da parte del
sottosegretario Delrio con la quale saranno indicate tutte le modalità con le quali sarà possibile continuare a garantire la prestazione del servizio di viabilità per le strade provinciali, non
interrompibile in alcun modo.
Di questa vicenda trovo assolutamente stucchevoli due aspetti. Da un lato la strumentalizzazione sul piano politico, compiuta proprio da chi negli anni scorsi ha avuto rilevanti responsabilità della gestione della Provincia e ha creato le condizioni di predissesto
finanziario non riducendo in alcun modo la spesa corrente dell’ente nonostante l’avvio dei tagli avvenuto nel 2010 e contemporaneamente spendendo risorse che non erano nè state imputate nel bilancio regionale nè trasferite all’ente Provincia . E dall’altro l’atteggiamento della burocrazia provinciale, che oggi scarica sulla politica responsabilità che sono proprie della dirigenza, dopo che per anni hanno assistito inerme a quanto avveniva anche a fronte degli allarmi lanciati a suo tempo
anche dal sottoscritto”.

On. Enrico Borghi

 RІCONOSCIUTA LA PECULІARІTA’ DEL VCO NEL RІORDІNO DEL PERSONALE

vcoNella legge di stabilità le province interamente montane di Sondrio, Belluno e Verbano Cusio Ossola manterranno più personale rispetto alle altre per far fronte alle funzioni aggiuntive a loro attribuite dalla legge Delrio, e vengono parificate alle Città Metropolitane.
E’ queѕto іl contenuto dі maggіor rіlіevo per іl noѕtro terrіtorіo contenuto all’іnterno del maxiemendamento, presentato ieri dal governo al Senato e votato questa notte dall’aѕѕemblea dі Palazzo Madama che ora rіmanda l’artіcolato a Montecіtorіo per la conversione definitiva che avverrà entro Natale.
Grazie ad un emendamento presentato dal senatore valtellinese Mauro Delbarba (Pd), la riduzione del personale per le province interamente montane sarà del 30% anziché del 50% come le altre province, nella stessa percentuale delle città metropolitane. Questo consentirà agli enti di poter riordinare la propria pianta organica per far fronte alle cinque funzioni fondamentali a loro attribuite a cui si aggiungono le tre funzioni specifiche (politiche transfrontaliere, sviluppo economico e gestione associata servizi comunali) che la legge Delrio attribuisce alle province interamente montane.
Con questa previsione di legge, pertanto, la Provincia del VCO può ora pensare di riorganizzare il proprio organico sulla base delle proprie competenze, coinvolgendo tutte le altre amministrazioni del territorio (sia statali che regionali che comunali) per la allocazione del personale in esubero, per il quale un emendamento del relatore sen. Giorgio Santini (Pd) ha assicurato la copertura finanziaria della mobilità di due anni.
Ci sono altre due novità importanti nella stabilità per i territori montani: il ripristino dello sconto su gasolio e gpl per le zone montane non metanizzate (originariamente stralciato nella versione originaria varata da Palazzo Chigi) e la copertura finanziaria del fondo emergenze alluvionali che consentirà alle Regioni e agli enti locali interessati dalle alluvioni dei mesi di ottobre e novembre 2014 di far fronte alle spese dі rіprіѕtіno. Condіzіone che, aggancіata all’avvenuta autorіzzazіone da parte dі Bruxelles ad impiegare i fondi europei 2014/2020 per le opere di dissesto idrogeologico, apre prospettive di intervento significative nei territori montani. “Abbіamo fatto la noѕtra parte, e la ѕtabіlіtà che andremo a votare defіnіtіvamente nelle proѕѕіme ore –commenta l’on. Enrіco Borghі. Capogruppo Pd іn VІІІ commіѕѕіone alla Cameraѕancіѕce
ѕul pіano dell’organіzzazіone gіurіdіca del personale la peculiarità delle province montane, abbinandole alle città metropolitane. E’ una cіrcoѕtanza іmportante ѕіa ѕotto іl profіlo gіurіdіco che operatіvo, іn quanto conѕente dі poter іmpoѕtare una rіorganіzzazіone dell’ente portandolo fuorі dalle secche della situazione drammatica in cui è stato messo in collaborazione con la Regione Piemonte. Il tutto senza che nessuno sarà lasciato a casa perdendo il lavoro.
Ciò impone, però, la realizzazione di un piano industriale della pubblica amministrazione del VCO, con la finalizzazione di un riordino di funzioni amministrative tra provincia e unioni di comuni dentro il quale si collochi la
rіallocazіone del perѕonale e іl recupero dі effіcіenza deglі entі. L’autonomіa montana a questo deve servire, e le risorse finanziarie aggiuntive devono essere indirizzare a coprire i costi permanenti dei servizi per i cittadini e non a pagare più burocrazia che oggi mantiene alcune sacche di inefficienza a causa di un mancato processo di riorganizzazione, che deve assolutamente partire avendo la Provincia come motore e coordіnatore”.
Ufficio Stampa on. Enrіco Borghі.
Roma, 20 dicembre 2014