A questo link (cliccare qui) potete vedere la puntata della trasmissione di Azzurra TV il Sasso nello stagno – puntata 31.
In discussione il tema di come sarà il nuovo ente di area vasta che nascerà sulle ceneri della Provincia.
Ospiti di Maurizio de Paoli, il parlamentare PD Enrico Borghi, il vice presidente della Regione Aldo Reschigna, il presidente della Provincia Massimo Nobili e il sindaco di Verbania Silvia Marchionini.
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Riconoscimento al territorio del Vco della fiscalità compensativa: voto al Senato.
L’aula del Senato, con 224 voti favorevoli, 4 contrari, 5 astenuti, ha votato una mozione a firma Pd-Lega Nord-Ncd che impegna il governo “ad attuare un sistema fiscale di compensazione e competitività’ per i territori della Lombardia e del Verbano Cusio Ossola di confine con la Svizzera, introducendo norme atte a stabilire uno speciale regime fiscale e amministrativo mitigato e semplificato per le attivita’ economiche, al fine di compensare il divario compensativo esistente”.
Il provvedimento viene salutato con favore dal deputato Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera che osserva: ” Lentamente ma progressivamente il tema della specificità’ dei territori montani confinanti con i paesi esteri va facendosi strada nelle aule parlamentari.
Dopo il varo della riforma degli enti locali, che ha riconosciuto l’autonomia amministrativa di Vco, Sondrio e Belluno, questo provvedimento ora apre la strada per affrontare la materia più’ delicata ed essenziale: quella fiscale. E’ evidente che in assenza di provvedimenti, i nostri territori di confine stanno perdendo di competitività’ e quindi di conseguenza diminuisce il gettito fiscale per lo Stato.
E’ quindi interesse di quest’ultimo intervenire con provvedimenti ad hoc per trattenere dentro i confini italiani imprenditoria e forza lavoro che diversamente va altrove, con perdita di ricchezza locale. Per questo lavoreremo, dopo questo voto, con il governo che è’ stato appositamente delegato dal Parlamento in tal senso nei mesi scorsi.
Nel frattempo, propongo al candidato Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino di individuare nel Vco una delle aree pilota per il progetto ‘burocrazia zero’ che ha in mente per aiutare la ripresa economica: un giusto coordinamento tra le azioni regionali e una fiscalità’ compensativa statale può’ essere il mix vincente per dare risposte alla crisi produttiva del nostro territorio”
Ufficio stampa PD VCO
Varata la riforma enti locali: l’autonomia amministrativa del Vco e’ legge della Repubblica
Con 26o voti favorevoli, 158 contrari e 7 astenuti l’aula di Montecitorio ha definitivamente varato la riforma degli enti locali, che contiene il riconoscimento storico dell’autonomia amministrativa per le province interamente montane e confinanti con Paesi esteri (Vco, Sondrio e Belluno).
Su questo punto, ieri il dibattito aveva conosciuto un ultimo sussulto, in quanto un emendamento presentato dai deputati Russo e Centemero di Forza Italia, e poi appoggiato da Fratelli d’Italia e Lega Nord, mirava a sopprimere la specificità’ delle province montane.
L’emendamento è’ stato poi bocciato a larga maggioranza dall’aula della Camera, spianando così’ la strada al definitivo riconoscimento della peculiarità’ dei territori alpini nel testo finale.
“Abbiamo dovuto sudare fino al termine -commenta l’on. Enrico Borghi, autore insieme con gli onorevoli Bressa e De Menech dell’emendamento per l’autonomia delle province montane- e ora abbiamo raggiunto un risultato davvero storico. La trasformazione della Provincia in agenzia di servizio del Comuni, dotata di autonomia amministrativa e di funzioni proprie, va nel senso di aumentare l’efficacia della pubblica amministrazione locale, ridurre drasticamente i costi della politica ed evitare contrasti e sovrapposizioni come spesso e’ accaduto in questi anni tra Comuni e Provincia. E la previsione della specificità’ e dell’autonomia amministrativa per le province montane consente di avere poteri e funzioni per governare le esigenze del territorio.
Dopo questo risultato, oggettivamente autonomistico e rispettoso delle peculiarità’ locali, ora si apre la battaglia con Torino per la legge regionale di attuazione, e su questo il territorio del Vco si deve organizzare come vera e propria lobby territoriale per ottenere dal prossimo Consiglio Regionale ciò’ che dovrà’ fare e che da oggi rientra nei propri diritti” .
Di rilievo, nel testo, anche la possibilità’ del terzo mandato per i sindaci dei comuni sotto i 3.000 abitanti, il ripristino della giunta nei comuni sotto i 1.000 abitanti e la determinazione dei consiglio comunali in 10 componenti nei comuni fino a 3.000 abitanti ( con giunta da due assessori) e in 12 da 3.000 a 10.000 (con giunta da 4 assessori).
PD VCO
Borghi: “sbloccati pagamenti per quasi 8 milioni alla provincia del VCO”
Il governo ha disposto lo sblocco di pagamenti per fondi a favore dell’Amministrazione Provinciale del Verbano Cusio Ossola per una cifra che sfiora gli 8 milioni di euro. A comunicarlo è il deputato Enrico Borghi, capogruppo Pd in commissione ambiente, territorio e lavori pubblici, che spiega: “Nel mese di dicembre con una lettera indirizzata al Presidente della Provincia del VCO Massimo Nobili avevo assicurato la personale attenzione e disponibilità per agire da subito nei confronti del governo segnalando la grave situazione finanziaria ingeneratasi nei confronti della Provincia del Verbano Cusio Ossola con l’obiettivo di sbloccare le risorse nei primi mesi del 2014. E’ quanto è avvenuto, in quanto proprio stamane ho tenuto una riunione con il Sottosegretario all’interno on.Giampiero Bocci dalla quale ho avuto conferma che il Ministero ha disposto i mandati di pagamento, che a seguito del passaggio dalla tesoreria centrale si renderanno disponibili per la Provincia nel giro di venti/trenta giorni”.
Una consistente boccata d’ossigeno, pertanto, per le casse della Provincia Azzurra che si vedrà recapitare nei prossimi giorni 7.889.529,46 € per spese correnti e 56.224.11 € di spese in conto capitale. Conclude l’on. Borghi: “Con questa consistente immissione di liquidità, auspico che la Provincia possa finalmente procedere al pagamento e alla liquidazione di numerose spese che da tempo attendono di poter essere saldate, a cominciare da fornitori, imprese ed enti locali che da diversi mesi aspettano fondi loro spettanti che la Provincia ha stornato per assicurare il pagamento delle spese obbligatorie” Roma, 12 febbraio 2014
On. Enrico Borghi
QUALCHE CONSIDERAZIONE SUL DDL DEL RIO
Il DDL Del Rio, approvato alla Camera e che si appresta ad essere votato al Senato, aumenterà il numero degli Enti Locali, aumenterà il numero degli amministratori nominati dalla politica e non votati dai cittadini.
Per inquadrare la situazione si può affermare che le spese annuali dello Stato italiano sono le seguenti:
amministrazione centrale | 182.000.000.000 | |
previdenza | 298.000.000.000 | |
interessi sul debito | 72.000.000.000 | |
regioni | 170.000.000.000 | Di cui 114.000.000.000 per la sanità |
comuni | 73.000.000.000 | |
province | 12.000.000.000 |
La spesa delle province italiane, nel 2011 è stata così ripartita:
mobilità, viabilità, trasporti (125.000 km di rete) | 1.451.000.000 |
gestione del territorio, rifiuti, tutela ambientale | 3.328.000.000 |
edilizia scolastica (5.000 edifici e 2.500.000 studenti) | 2.234.000.000 |
sviluppo economia lavoro | 854.000.000 |
energie alternative | 1.142.000.000 |
cultura | 241.000.000 |
turismo e sport | 230.000.000 |
servizi sociali | 317.000.000 |
generali ed amministrative | 790.000.000 |
personale | 2.343.000.000 |
Il DDL Del Rio, avente lo scopo di razionalizzare ruolo, funzioni, costi degli enti locali rischia di ottenere effetti opposti.
Infatti:
- Non prende in considerazione l’ipotesi di riduzione del numero delle regioni così come prospettato, per esempio dalla fondazione Agnelli già nel lontano 1992.
- All’art. 16 prevede l’Istituzione della Città metropolitana di Roma Capitale (città alla quale sono stati recentemente assegnati oltre 800.000.000 di € a copertura del debito pregresso)
- All’art 2, prevede l’Istituzione di 9 nuovi enti locali denominate Città metropolitane: Torino, Milano, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e, incomprensibilmente Reggio Calabria.
- Sempre all’art. 2, prevede la possibilità per Sicilia, Sardegna e Friuli Venezia Giulia l’istituzione di altre città metropolitane (prevedibilmente Palermo, Catania, Cagliari e Trieste)
- All’articolo 2 bis consente l’istituzione di città metropolitane nelle province con almeno 1 milione di abitanti su iniziativa di comuni che rappresentino 500.000 abitanti (opportunità offerta a Brescia, Bergamo, Salerno)
- Ancora all’art.2 bis consente l’istituzione di città metropolitane a due province confinanti aventi popolazione di almeno 1.500.000 di abitanti, su iniziativa di comuni che rappresentino 750.000 abitanti (opportunità offerta, per esempio a Varese-Monza-Como, Verona-Vicenza, Padova-Treviso)
- All’art. 18 prevede nuovi enti definite “Unioni di Comuni” non sostitutive ma aggiuntive rispetto agli attuali Comuni; tali unioni dovrebbero contare almeno 10.000 abitanti e, nei territori montani, almeno 3.000 abitanti.
Il funerale delle province è rinviato ma gli organi di queste saranno nominati dai consigli comunali.
In attesa del superamento del bicameralismo perfetto (Senato e Camera che fanno esattamente lo stesso lavoro) e della riforma elettorale che sostituisca quella in vigore che prevede la nomina di deputati e senatori senza voto di preferenza è passato alla Camera (e presto passerà al Senato) un disposto legislativo che prevede l’aumento del numero degli Enti Locali e la nomina degli amministratori in luogo dell’elezione diretta.
Se l’obiettivo finale del legislatore fosse quello di eliminare le province (presenti in tutti i grandi paesi europei) per sostituirle con Unioni di Comuni e Città metropolitane ci si chiede, allora, perché non cogliere il suggerimento della Società geografica italiana che prevede la fusione delle competenze delle attuali 20 regioni e 110 province in capo a 35 distretti, più economici, più vicini ai cittadini.
Giuseppe Grieco, consigliere provinciale PD
CONSIGLIO PROVINCIALE: UN TRISTE SPETTACOLO
“So di sparare sulla Croce Rossa, parlando del Consiglio Provinciale del VCO. Ma quello che è accaduto all’ultimo consiglio provinciale i è la dimostrazione della bontà della riforma che stiamo attuando. La mancanza del numero legale, figlia dei giochetti di correnti, segreterie e spappolamenti vari in cui la destra locale è finita, sta a testimoniare che questo modello di rappresentanza (cancellato dal ddl Delrio già approvato alla Camera) è ormai fuori dalla realtà.”
Lo dichiara Enrico Borghi, deputato del Verbano Cusio Ossola, che continua “Fuori dal “Palazzo” della politica provinciale i temi di oggi sono l’emergenza neve, i 18.000 cittadini rimasti senza energia elettrica, gli interventi di protezione civile.
“Dentro il “Palazzo” si discute del perchè continui a mancare il numero legale, e di come sia possibile che la presidenza di una municipalizzata condizioni l’esistenza di una maggioranza che ora non è più nè politica nè numerica.
Detto per inciso, quelli che hanno causato questa situazione sono gli stessi che da mesi strillano contro il supposto attacco alle prerogative democratiche, a seguito della nostra decisione di stabilire che siano i Sindaci ad assumersi la responsabilità gestionale della Provincia.
Sono più che convinto che se il ddl Delrio fosse stato legge, oggi il Consiglio Provinciale (essendo composto da Sindaci) avrebbe avuto il numero legale e avrebbe affrontato le emergenze quotidiane. Invece, assistiamo a questo triste scenario di chi si chiude nella torre eburnea, e utilizza le istituzioni per spettacolini da tarda e cadente prima repubblica.”