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A RISCHIO L’AUXOLOGICO DI PIANCAVALLO (e 400 posti di lavoro).

Esprimo viva preoccupazione per le possibili conseguenze che il nuovo piano di rientro sulla sanità della Regione Piemonte può determinare sugli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) piemontesi.
In Piemonte esistono oggi due IRCCS: l’Auxologico di Piancavallo e la Clinica Maugeri a Veruno, mentre è in corso di definizione il riconoscimento del terzo istituto, il Centro tumori di Candiolo.
Da tempo in Piemonte, come nel resto di Italia, gli IRCCS ricevono un sostegno economico per una attività che non è solo di cura. In Piemonte questo si concretizzava in una maggiorazione del 13% del valore delle attività di cura e riabilitazione svolte.
Nel piano di rientro ci sarebbe non solo la riduzione del 3% del budget rispetto al 2012 anche per queste realtà, come per tutte le attività private, ma anche l’eliminazione della maggiorazione del 13%. Quale azienda può sopravvivere se di colpo gli viene tolto il 16% del fatturato?
Il tema è di vitale importanza per il VCO perché il ruolo che Piancavallo svolge, come la Clinica Maugeri, non è diretto per la maggior parte al soddisfacimento di bisogni sanitari piemontesi, ma le aree di provenienza per queste strutture coinvolgono tutte le altre regioni.
Un tale provvedimento rischia di avere conseguenze pesanti nel VCO, perché questa sanità è un pezzo importante del suo sistema economico. Rischia di essere pregiudicata una grande opportunità occupazionale (a Piancavallo lavorano circa 400 persone tra medici, infermieri e personale ausiliario).
Il rischio vero infatti non è soltanto che l’investimento a Verbania non vada avanti, ma che venga pesantemente messa in discussione la stessa presenza nel VCO, con conseguenze sul sistema economico gravi, visto che storicamente un pezzo dell’economia del VCO guarda ai servizi alle persone in ambito sanitario, e non solo.
Di questo ho ripetutamente parlato da mesi con l’assessore regionale Cavallera, ma ad oggi non è stata fornita alcuna risposta in termini di certezze; l’assessore ha posto un quesito all’ufficio legislativo del ministero della sanità.
Su questo tema voglio richiamare l’attenzione delle istituzioni del VCO, sapendo che oggi è ancora possibile intervenire per scongiurare il peggio, mentre un domani si rischia solo di esprimere il solito muro del pianto per un territorio che ogni giorno perde forza economica e capacità di lavoro.

UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA, capogruppo PD in Consiglio regionale

Caccia: il TAR sospende il calendario venatorio. Regione Piemonte allo sbando

La sospensiva decisa dal Tar sul calendario venatorio è lʼennesima dimostrazione della superficialità e dellʼinsipienza con cui lʼassessore regionale Sacchetto affronta una questione così delicata per le numerose implicazioni correlate.
Con il suo agire amministrativo scomposto e con la furbata della cancellazione della legge regionale sulla caccia, al posto di creare equilibrate certezze, l’assessore Sacchetto ha portato una totale insicurezza nel comparto venatorio piemontese.
Eppure, nonostante le numerose lezioni, Sacchetto procede imperterrito: da un lato ha formato un gruppo di lavoro per cercare una soluzione condivisa sulla nuova legge regionale sulla caccia; dallʼaltro lato, con un vero e proprio blitz agostano, ha richiamato in aula il disegno di legge varato dalla Giunta regionale e fortemente criticato.
Ci sembra un modo schizofrenico di gestire la caccia, che meriterebbe da parte di Cota un atto forte, di fronte alla evidente inadeguatezza dellʼassessore ad affrontare con equilibrio queste tematiche.

UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA

ACCOLTE LE RICHIESTE DEL PD: SOSPESO L’AUMENTO DELLE RETTE PER I MALATI DI ALZHEIMER.

In Commissione regionale sanità, il gruppo PD ha ottenuto un importante risultato con la sospensione dell’aumento delle rette per i malati di Alzheimer.
Siamo stati i primi a denunciare ad agosto il blitz rappresentato dalla delibera della Giunta regionale che prevedeva dal 1 ottobre una diminuzione della quota sanitaria e un incremento della quota sociale (pagata dalle famiglie o dai Comuni) per i malati di Alzheimer. Un aumento medio di 450 euro per chi utilizza i centri diurni e di ben oltre 600 euro per chi è nelle strutture residenziali.
La prima risposta dell’assessore Cavallera era stata esclusivamente burocratica. Questa mattina in Commissione, dopo che avevamo depositato una richieste di convocazione straordinaria di un Consiglio regionale aperto sul tema, abbiamo chiesto la sospensione della delibera. Lo abbiamo fatto con la stessa convinzione con cui abbiamo affrontato il tema in queste settimane, come una battaglia di civiltà e per evitare condizioni di abbandono per queste persone.
La nostra richiesta è stata finalmente accolta dall’assessore Cavallera che si è impegnato ad assumere una delibera di Giunta che sospende l’efficacia del provvedimento fino al 31 dicembre 2013, al fine di ridefinire un nuovo piano tariffario per i malati di Alzheimer e l’incidenza della quota sanitaria e di quella sociale.
Per noi questo è un importante risultato, da intendersi non come semplice rinvio del problema, ma come la condizione per un nuovo piano tariffario che eviti una forte ingiustizia sociale.

UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA

TAV: GIUSTO DIFENDERE CHI LAVORA DA ATTI DI VIOLENZA E MINACCE .

La proposta dell’ufficio di presidenza della Regione Piemonte di assegnare alle imprese e ai lavoratori impegnati nella realizzazione del TAV il sigillo della Regione è un atto positivo e altamente simbolico della vicinanza delle istituzioni a chi quotidianamente è oggetto di minacce e di atti di violenza da parte di chi crede in questo modo di bloccare la realizzazione dell’opera.
Per noi non esistono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, secondo che siamo più o meno d’accordo con quello che stanno realizzando. Noi saremo sempre dalla parte dei lavoratori cui, in modo illegittimo, si tenta di impedire la loro attività.
Non è una provocazione sostenere il loro diritto costituzionale. Altra cosa è il legittimo dissenso di chi non è d’accordo con l’opera. Ma i canali democratici di discussione e decisione non hanno nulla a che fare con le minacce e la violenza. Per questo il nostro sostegno ai lavoratori e alle imprese è senza se e senza ma.
C’è poi un altro tema emerso prepotentemente in questo periodo, ed è il linguaggio della politica. Tocca a noi tutti, pur nella chiarezza delle posizioni, mantenere entro certi limiti il tono della discussione, tenendo lontano termini e metafore che qualcuno può prendere a giustificazione per atteggiamenti e comportamenti che con la politica non hanno nulla a che fare. Toni come quelli usati dal segretario di Rifondazione comunista Ezio Locatelli non fanno parte di questo sforzo che dovrebbe essere comune.

UNA DICHIARAZIONE DI ALDO RESCHIGNA

 

Rendiconto Regione 2012: mancano 1.5 mld

La discussione in Commissione sul collegato alla finanziaria e sull’assestamento di bilancio 2013 si è concluso con importanti risultati sulle richieste da noi presentate al confronto.
Sono caduti i tentativi della Giunta di modificare nel collegato alla finanziaria importanti leggi in materia di trasporti e di politiche sociali, in modo da negare il ruolo di concertazione di enti locali e imprese nella programmazione del piano del trasporto locale pubblico, o di ridimensionare il dovere di contribuzione del fondo unico per le politiche sociali e gli impegni nei servizi, al di là di quelli essenziali. Tutti propositi trasformati in articoli che la nostra opposizione ha costretto a ritirare.
Nelle politiche sociali, inoltre, abbiamo recuperato 12,5 milioni per il fondo indistinto, fermo a 132 mln nel bilancio di previsione, e 2 milioni per l’emergenza abitativa. Abbiamo anche impedito che i 10 milioni di euro dell’avanzo di bilancio del Consiglio regionale venissero dispersi in mille rivoli piuttosto che destinati ai servizi sociali.
Nella cultura, infine, la nostra azione ha permesso di recuperare i quasi 9 milioni di tagli sui 46 facendoli slittare nel bilancio pluriennale 2014.
Sono risultati importanti, che confortano la nostra azione. Ma non cambiano il nostro giudizio negativo sulla manovra contabile della maggioranza di centrodestra.
Del resto il dibattito sulla parificazione del rendiconto 2012, di cui sono stato relatore di minoranza, ha permesso di mettere in luce l’inconsapevolezza di questa Giunta sulla reale situazione dei conti e la sua incapacità a intervenire con efficacia su di essi. Dal 2010 al 2012, ad esempio, il personale di Scr, che nel frattempo ha ridotto la sua attività, è aumentato nel costo di un milione di euro, il 33% in soli due anni. E quello di Finpiemonte di 600 mila euro: altro che oculatezza di spesa!
L’utilizzo poi di risorse nazionali ed europee per finanziare spese di altro genere ha permesso di tappare dei buchi, ma sul piano contabile ne ha aperto altri che peseranno pesantemente sui prossimi bilancio, dove dovranno essere reimpostate. Tanto che il risultato 2012, al di là della parificazione, è negativo secondo me per altri 1,5 miliardi di euro.
Superficialità e inconsapevolezza dei problemi e della realtà contabile è la cifra di questo governo regionale. E non basta il decreto legislativo 35, che è intervenuto a salvarci dal baratro, a risolverli. Perchè, pur necessario, ha aumentato il debito regionale e non ha sciolto alcun problema strutturale dei conti regionali.
Aldo Reschigna
Presidente gruppo Pd

Vittoria del PD: la Giunta ha ritirato il provvedimento che estrometteva gli enti locali dalla concertazione sul Trasporto Pubblico

Di fronte alla ferma opposizione del gruppo regionale PD, la Giunta Cota ha comunicato in Commissione bilancio lo stralcio degli articoli del collegato alla finanziaria 2013 che toglievano agli enti locali ogni ruolo nella programmazione del trasporto pubblico locale, compresa la possibilità di far sentire il proprio peso sulle scelte di tagli alle linee e ai servizi di trasporto locale e sull’incremento delle tariffe.
La Giunta regionale ha tentato tutte le vie possibili per poter decidere da sola – senza nessun confronto con gli enti locali – quali servizi tagliare e quali tariffe applicare. Come gruppo PD abbiamo difeso il ruolo delle amministrazioni locali, fondamentali perché siano tutelati i diritti delle migliaia di pendolari piemontesi penalizzati ogni giorno dai tagli ai servizi della Giunta Cota. Oggi finalmente è arrivata la decisione del centrodestra, in linea con le nostre richieste.

Una dichiarazione di Aldo Reschigna